sabato 17 febbraio 2018

fatevi i gatti vostri n. 870 " scuola di canto for dummies by Dante" ♫

Se entrate in qualsiasi libreria troverete, su ogni argomento dello scibile, dei manualetti per inesperti
del tipo "scacchi for dummies" "chimica for dummies". Così oggi voglio fare qualcosa sul canto for dummies ma prima andiamo indietro cor tempo.
Quando s'era ragazzi io e Dino ci s'appassionò, come tutti quelli dela nostra epoca ai complessi e si cominciarono a comprà le chitarre, le batterie e l'organi. Anzi tutti le compravano e noi si guardava perchè un s'aveva una lira. Dino per lo meno aveva la  chitarra di Renatino, ir su babbo che quando un era briaco, cioè guasi mai, la sonava anche piuttosto bene. Io ebbi in regalo un armonica dala mi mamma. Tutti e due si cantava malino ma io decisamente peggio tanto che quando avevo chiesto a Don Luigi d'insegnammi (lui aveva na voce stupenda e dirigeva la corale dela su parrocchia) mi disse "ascorta Dantino hai du belle zampe, gioca a pallone o se  te la senti con codeste manone e codesti bracci poi fa ir pugilato ma un mi chiede d'insegnatti a cantà perchè sarebbe come vole fa na spiaggia di sabbia a Livorno".
Con questo ncoraggiamento lasciai perde e mentre Dino continuava a studià musica io  mi messi a fa la boxe. Per di più difficilmente ho la voce chiara perché il salmastro mi deve avè slato le corde vocali e come piglio un filo d'aria mi viene la raucedine. Quando ho cantato ir farfallone amoroso è stata la giornata del miracolo che anche se co doversi erroretti di viato, m'usciva na voce chiera. Ora risò a punto e daccapo e co questa ricaduta di freddo m'è venuta na voce terribile.
Mal voce non c'entra nulla cor cantà e siccome vi sento da commenti che mi dite: o com'è difficile. O come fate voi a cantà tutti bene? Ma quarcheduno che stona un c'è?
Vi voglio chiarire il mistero. Intanto andando indietro ai primordi del blogghe i lettori dela prima ora ricorderanno che io e Dino spesso s'andava a Roma a consegnare delle canzoni che ci venivano commissionate da un tipo di cui un s'è mai saputo ir nome e che noi s'incontrava sempre o a Piazza Risorgimento o a Piazza Ungheria. Spesso si trattava di gingles da pubblicità, altre volte di canzoni intere e roba mia e di Dino è transitata su canali tarmente ufficiali da esse guasi colonnelli, anzi generali da quant'erano ufficiali. Ma chi fa il ghost writer, in letteratura o in musica deve sapé sta zitto come sta zitta una puttana che ar barre incontra ir su cliente abituale a braccetto ala moglie. Ci mancherebbe altro che ni dicesse ha dormito bene ragioniere dopo quella mezz'ora da me?
Così si sta zitti e ora che un si vende più nulla perchè vene un pezzo bello pe 300 o 500 euri è come vendesi l'anima a prezzo di frattaglie, si sona solo per noi e questa è la ragione per cui il blogghe s'è andato riempiendo di musica.
La musica si sa tira musica e l'amici di chi fa musica di solito so musicisti ecco spiegata la ragione dle perché tutti s'arrangiano benino al bar Nado. Come ho già detto ir peggio pe la voce so io che difatti un canto guasi mai e allora io sono ir più qualificato pe incoraggiare i timorosi.
Partiamo
Anticamente presempio in grecia anche i poemi Omerici erano musicali e difatti si usava una metrica che permetteva una vera e propria cantilena. Bene quando uno pensa d'esse stonato è solo perchè non sa vedere indove vanno l'accenti in una canzone. Non è proprio tutto, ma se imparate a dividela bene vedrete che canterete anche la roba di Mia Martini che un è per niente facile. Pigliamo l'esempio di quella di Califano postata ieri.
Ovvio che una gran voce un ci vole, Califano la cantava co una raucedine doppia dela mia ma non è facile perchè se si sbaglia la metrica un viene più e difatti Giacomo che dice di non essere stonato ha trovato difficoltà. Probabilmente non conosceva bene la canzone e sentendola bassa ha detto: vesta vì è ala mi portata. Un vilasciate ngannà da Ampelio, Ampelio è un batterista cantante che da giovane ha carcato i dancing di tutta la costa toscana e dela Liguria per cui quando è su di voce ni potete fa cantà tutto, come ala su moglie del resto.
Ma torniamo ai ciuchi, cioè a me.
Nela canzone quali so i punti difficili?
eccoli qui:
Califano ha forte accento romanesco quindi quando ha scritto non ha pensato a libertà ma a libbertà  non alla giornata ma ala ggiornata
quindi non dico che dovete raddoppiare come lui ma sentirete che anche io romaneggio per non perdere il tempo
ascoltate come lo dico io tenedo presente che potete far di meglio
vivo la vita così ala giornata
un punto critico poi è qui
Forte --- Sorte   se si pronuncia forte in modo moscio dopo si stona su sorte
tutte le strofe fino a vivo la vita sono semplicissime
ma il ritornello vivo la vita, apparentemente facile è insidioso (non parlo per gli intonatoni ma per chi stona anche a cantare Azzurro)
quindi
Vìvo  calcate sulla i   ricalcate sulla ì di vita dicendo quasi vitta così alaggio'
calcate sulla o ma chiusa
se avesse scritto e pprendo quello che dà invece che con quello che dà
sarebbe più facile ma l'ha scritta lui quindi tenete presente che la e di quello va allungata.
poi calcate sulla i di sorriso altrimenti stonate la frase dopo
pAsso unOra (i)n sUa cOmpagn(i)aaa   Qui ci vuole grinta con voce poca o tanta bisogna cantare un po' più alto
eppO(i) vvAdo v(i)aaa
le i fra parentesi vanno pronunciate ma veloci se no fanbno stonare le maiuscole indicano i punti su cui calcare.

Ve la canto tenendo presente quanto vi ho detto e perdonatemi se mi scappa detto sgiornata invece di raddoppiare la g alla Califfo. Perdonate la voce pessima e la registrazione fatta tutta da me (scordate quelle di Zanza e di Dani, quasi perfette) Però la base è buona e viscandisce il tempo in maniera davvero didattica, per lavorarci sopra ascoltate a volume basso così le distorsioni e il riverbero della stanza non danno troppo fastidio,
 buon lavoro
Un Saluto a tutti gli apprendisti
DANTE

Ho una chita/rra per amica e con voce malandata

canto e suono la mia libbertà.

Se sono triste canto piano, se sono in forma suono forte,

così affronto la mia sorte.

Se non amo grido abbasso anche se non mi è concesso

dico sempre quello che mi va.

Se voglio un corpo e un po' d'affetto,

faccio un giro cerco un letto e una donna che ci sta.

Chi mi vuole prigioniero non lo sa che non c'è muro

che mi stacchi dalla libertà.

Libertà che ho nelle vene, libertà che mi appartiene,

libertà che è libertà.

Vivo la vita così alla giornata con quello che da'

sono un' artista e allora mi basta la mia libertà.

Da una finestra si affaccia una donna che un sorriso mi fa.

E' una di quelle, ma è bella e stasera mi va.

Passo un'ora in sua compagnia e poi vado via.

Non mi fido di nessuno sono rose e crisantemo

suono e canto la mia libertà.

Se sono triste suono piano, se sono in forma canto forte

così affronto la mia sorte.

Una donna innamorata anche quella più pulita

prima o poi le corna te le fa.

Tanto vale andare avanti e trattare con i guanti

solo questa libertà.

Vivo la vita così alla giornata con quello che da'

sono un' artista e allora mi basta la mia libertà

da una finestra si affaccia una donna che un sorriso mi fa.

E' una di quelle, ma è bella e stasera mi va.

Passo un'ora in sua compagnia e poi vado via

5 commenti:

  1. Grande Dante, nonostante la raucedine non stoni mai e comunque le indicazioni che hai dato si riferivano proprio ai punti dove io rimanevo impacciato e la prendevo male, sapevo sì che la metrica conta ma non pensavo che anche un raddoppio sillabico servisse.
    Se mi viene bene ve la mando in pvt. Scusate l'anonimato ma oggi mi dice che non può recepire le mie credenziali (che sia avvenuto un colpo di Stato?)
    Buona domenica
    Giacomo Calzolari

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    Risposte
    1. buona sera Giacomo, se nelle impostazioni di livejournal spunti la casella fornisci ID o simile (vado a memoria) non ti chiede più di loggarti e ti fa risaprmiare un mare di tempo

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  2. Quanta buona volontà che ha Dante! Pare che per lui qualcosa che "stona" nel grande piano della natura sia quasi un offesa al Gatto Eterno. Allora si adopera, inventa, cerca correttivi con impegno incredibile. Quando sono schifata dalle notizie in tv, dalle elezioni, dal traffico di Roma e dalla corte della Raggi mi rifugio qui dove un matto genialoide si impegna a far cantare anche me.
    Grazie, dritte buone anche per una romana come me. Tra l'altro riconfermo quanto osservato in altre occasioni da Elenamaria, la tua voce è piacevolissima e da l'idea che tutti possano far tutto.
    Bacioni
    Patty

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  3. URGENTE DAL BAR NADO
    Oh Dante ma che sei mpazzito, Ar Conservatorio Mascagni hanno digià belle pronte le elttere di licenziamento e core voce che a fa r slezionatore pe l'orhestra RAI ti ci mettano a te
    Muti pare abbaia deciso di smette, nzomma datti na regolata co codesta arta accademia di musica
    Samatta, Marina, Daria e naturalmente Dino Ciampi

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  4. La voce che preferisco, sì Patty, è quella di Dante
    Così reale
    Dove reale ve lo spuego un'altra volta

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