Bevi che ti fa bene potrebbe essere il motto di Dantino e del Ciampi. Messi insieme hanno bisogno di una vigna tutta per loro. Dino ieri sera al bar era talmente rosso che pareva stesse per prendere fuoco, il mio babbo che soffre di ipertensione ha subito riconosciuto i sintomi e ha chiamato il dottore perché stavolta, secondo lui ci lasciava le penne. Per fortuna in questo mondo arido e odorante di merda, in questa isola della realtà e della fantasia che è questo baretto scalcinato si condensano ancora alcune di quelle cose ridicole che una volta si chiamavano valori: amicizia, onestà, dignità, senso della libertà, rispetto e non vado avanti perché bastano già questi. Il dottore è un amico come è un amico il commercialista come lo era il prete. Si sopravvive così coltivando un umanità che sta scomparendo rimpiazzata da 3000 amicizie e 8000 contatti. Il dottore stava già andando a letto ed è arrivato bestemmiando ma con un certo stile (in tutta Livorno è l'unico che dice dio verme e che non bestemmia la madonna perché a sentir lui è na donna normale e merita rispetto). Ha 79 anni e non esercita più da qualche tempo , viene al bar la mattina, prende il cappuccino, mezza brioscia, ne mangia metà e l'altra mezza se la fa mettere in un sacchettino per mangiarla a metà mattina. Dopo il cappuccio si immerge nella lettura del Tirreno e spesso si addormenta sulla pagina della cronaca, Quando i miei erano giovanini lui era digià medico, poi doventoò cardiologo e a noi c'ha visti nascere tutti. Si chiama Arrigo è magro magro, con gli occhiali spessi e la voce molto nasale, porta il papillon da settembre a giugno, Quando arriva l'estate lo toglie ma l' ho sempre visto con una camicia bianca immacolata e i gemelli al polso mai cor una maglietta. La sua moglie è morta quando lui aveva 50 anni, non si è più risposato, figli non ne avevano. Ha una sorella molto più grande di lui (ha più di 90 anni) che vive a Sanremo con i figli. Ogni tanto Arrigo va a visitarli ma ritorna al massimo dopo due giorni. Guida ancora con molta prudenza una vecchissima Giulietta Sprint Alfaromeo che i suoi gli regalarono (usata ma seminuova) in occasione della specializzazione in cardiologia. Ha fatto poco più di dumila chilometri all'anno. Appena è arrivato ha sentito il polso a Dino, galoppava, ha misurato la pressione 130- 210. Ni ha guardato l' occhi l'ha tastato addosso poi ha detto: "bisognerebbe portallo all' ospedale ma se ci trova dela gente inesperta lo fanno stiantà sule sedie der pronto soccorso", poi gli ha versato dela roba sotto la lingua e gli ha dato dei diuretici. E' rimasto fino a che guasi per miracolo la pressione si è abbassata di tanto, poi ha detto "Bisognerebbe che quarcheduno ni stesse accanto a controllallo". Gli si è fatto il letto nel retrobottega e sono rimasta io. Stamattina alle 7 Dino sembrava normale ma alle 7 e mezzo Arrigo era già al bar e mi ha detto: "ora portiamolo all' ospedale, ho telefonato e c'è un bravo ragazzo che conosco bene in cardiologia, se si lascia a casa da solo, in tempo a una settimana luilì more". S'è portato, col furgoncino del mi babbo, nel frattempo ho chiamato Dani a Venezia. Dante era andato spontaneamente a farsi vedere a Padova perché non si sentiva bene, l'hanno trattenuto. Di questi tempi che fanno le corse pe buttati fori vole dì che bene non e sta. Io ho un amore così grande per queste due persone che non riesco nemmeno a pensare all' idea di poterli perdere. Dante sta un po' più attento ma è roba di 5 minuti poi riprende il ritmo del fiasco, quest'altro dice: c'ho l'eutanasia in tasca e voi me la volete scippà?
Ecco l'ultimo pezzo che hanno sonato nzieme, ci finirono un fiasco di vino a forza di prove ma ala fine era venuto fori un capolavoro di valzere che avevo provato a ballare cola mi mamma. Mi piace pensalli così, nzieme e che sonano, no all' ospedale.
Ciao a tutti vi darò notizie
Da medico mi sento di dire che il dott. Arrigo ha compreso in maniera perfetta la situazione, valutando l'entità dell' urgenza ipertensiva e la presenza o meno di danni d'organo. Ammirevole anche la prontezza decisionale. Molti episodi in tema sanitario hanno diffuso alcuni pregiudizi sul Pronto Soccorso, non sono d'accordo, la tv dimentica le decine di migliaia di vite salvate in P.S.. Ciò non giustifica gli operati di qualche pecora nera. Comunque l'anziano collega sapeva bene cosa stava facendo ed ha operato secondo un protocollo piuttosto consolidato, probabilmente somministrando nifedipina per abbassare subito i valori pressori. Tanti auguri anche a Dante a Padova è in ottime mani. Molto bello il valzer con l'armonica, Giacomo ne è entusista ed io con lui.
RispondiEliminaAnna Ferrari
Troppo bello "dio verme" lo adotto subito. Oh Zanza mi dispiace davvero pe Dino e anche pe Dante, forse te penzi di no ma sete un pezzettino di vita anche per me
RispondiEliminaAUGURI VECCHI MAIALI!
Amedeo
Grazie Amedeo, estenderò i tuoi auguri. Comunque un cambi per nulla eh
Eliminavisto che non hai trovato scritto fika ti sei attaccato ala bestemmia.
Vieni a trovacci dai...ciai 'r ponce pagato e ti si giura che un ti si tocca 'r gigi.
Zanza
Mannaggia! Non ci si può rilassare un attimo. Spero che i nostri eroi vengano dimessi al più presto e che seguano le indicazioni terapeutiche, comprese quelle relative allo stile di vita (magna e bevi). Il mòccolo che tanto piace ad Amedeo era un inedito anche per me. Il libiamo con l'armonica e piano è stupendo me lo sono ballato anche io, da sola.
RispondiEliminaCon tanto affetto
Patty
Grazie a tutti per l'interessamento e gli auguri
RispondiEliminaZio Dante torna a casa stamattina, il suo breve ricovero era programmato ma è stato necessario per esami che era meglio fare non ambulatorialmente.
Dino è ancora ricoverato ma sta bene, mi ha avvisato Zanza poco fa
Dani
Un mio vecchio amico veneto imprecava con dio vigliacco
RispondiEliminaVedete un poco di riprendervi tutti e pure in fretta eh