fatevi i gatti vostri n.860 il dogie del bar Nado" ( ♫ )

Ecumi ero iomè di senniato  cul lapisse da babo Dante

Alora indel po' merigio dieri s'avimo turnati a Vnessia, sendo istati guasi 1na setimana alli Vorno. Sia va istati  induna magnera spesciala induna caseta picina picina dela micia Sansara indove ciera caldo e anca ci privano un afinestra dala cuale Me instando insul da vansale si puoteva visre una lacua zurisima cole londe e la sciuma dele londe cuando batevano in dei sasi che esi Vornesi ciamano scolliere. Dipoi ciera anca unantra stansa didietro dun barre indove cianno meso Me e serino  cuando esi umani istavano in zieme. Cierano robi boni da esere maniati e ci avano dati i vanzi sendo esi istati vanzati dali umani che maniavano, in tenso diciere vensi di pessie, vanzi di cicia, e io ava maniato anca dei vansi di l'umache anca cuele di serino che allui li facievano gomitare ma ammé no.

I siniori di cuesto barre avano dito che i poteva esere dogie del dito barre Nado e indare cuando io voleva a istare cuanto io voleva da esi.

Ciava paciuta Ivorno ava istata meno lumida che dannoi e il pessie vansato io no lo ava maniato unca indela mea serenisima sistensia di Gato. Avo anca chieduto se il babo e la mama volevino vivisciere cuì ammé m' istava benisimo e in consecuenza istava bene anca a serino senò lo masso. E cuando un siniore micio di Dino Cianpino ava fato collui la cansione bela Ivorno col gato che sia ava firmato a Ivorno e in vecie di indare ala guera era indato indel casino di mama Itrì indoce cierano le gate ignude anca amé mi ava vienita la vollia di indarci sendo che li omini dicievano che inquel casino ciera una montannia di TOPA e annoi gate le tope ci piaciano.

 Dipoi si ava rimuntati indel camio di babo e me e serino nzieme di mama e Dani si ava viagiato pe tantisime ore che babo bestemiava pe faciere indare il camio dipiù e noi si ava istati diditro che eso camio ava una casete picina ma co tuto anca la casetina dela pissi e dela caca pennoi e io ciela avo fata tantisima che la mama mi ava dito lassiane una picina anca pe Venessia antrimenti co cuesta spussa no ci si rivava vivi a Venessia.

Apena rivati  babo Dante ave meso a dormisciere il camio com si pote videre cuì soto 

e la mama era indata a cacia pennoi. La mama umana sape caciare benisimo guasi  guale ala mama gata ansi che mama gata i lucielini cieli ava pilliati cole pene e tuto invecie la mama umana li massa li spessa li mete tuti in dei sachetini e baratulini poi li mete in una ciesta di fero e li dava anno come si pote videre in cuesta magine cuì soto.

Dèso io terminava di iscribere diciendo che si istava benisimo come anca s'ispera divoi tuti legitori.

Pubblichiamo la canzone citata da Balena quando parla del casino pieno di tope diventato il suo incubo oltre ad essere, probabilmente quello di Amedeo. La pubblicammo in passato cantata dall' autore. Qui è in cover. Non la esegue uno di noi, Dante la canticchia bene ma la dovrebbe provare molte volte e la voce e la musica di Bobo è più complicata di quanto si pensi. Canta l' "amicio" Emmekappa anche lui amante di Livorno, di Rondelli  e dei pònci.
Un abbraccio a Tutti Dani