Non ho scuse quindi meglio non tentare di accamparne:
Zanza ha ragione su tutti i fronti.
Non solo ho decurtato di riferimenti essenziali la loro lezione sull' essenza topica ma ho dimenticato perfino che due stupendi esempi di fascino femminile le avevo davanti ed erano proprio le mie professoresse Zanza e Samatta due ragazze che a Livorno (e direi ovunque) raccolgono consensi unanimi anche dalle platee maschili più difficili e sofisticate delle quali io e il Ciampi siamo perfetti rappresentanti.
Mettiamola così: non è snobismo il mio ma timidezza. A differenza di zio Dante che farebbe il cicicisbeo con qualsiasi essere di sesso femminile, gatte comprese, riservandosi poi il privilegio di consolidare un approccio solo con chi gli interessa davvero, io vivo nel timore che una mi dica di sì e questo è sempre avvenuto perfino con quelle che poi son diventate fidanzate di lungo o di breve periodo e anche con le semplici en passant.
La mia paura cresce oltremodo se una mi interessa e così mi son condannato ad avere solo ragazze intraprendenti. Per buona sorte alle intraprendenti piacciono i timidi e le inglesi nel proporsi riescono a rasentare la sfacciataggine.
Vado dunque avanti nella speranza d'esser sedotto da una che mi piaccia davvero ma per il momento mi pare d' essere piuttosto distante da tale situazione ideale.
Con questa autoflagellazione spero di aver chiarito qualcosa di me e di aver fatto comprendere che ciò che potrebbe esser preso per distacco o superbia è solo l' antica ormai forse desueta timidezza.
A Zanza e Samatta un bacio a testa
Per tutti ecco la guida galattica richiestaci da Murasaki da subito in cineteca (la qualità della definizione immagine non è eccelsa ma è guardabile).
Buona giornata
Bobby
A cura di Giacomo Fantozzi su www.filmpost.it
Giacomo Fantozzi
Guida Galattica per Autostoppisti è un film ispirato al romanzo di fantascienza omonimo, scritto da
Douglas Adams, divenuto cult. La sceneggiatura del film, disponibile su
Netflix, è stata scritta dallo stesso Adams, il quale purtroppo non ha potuto vedere la sua opera realizzata, essendo prematuramente scomparso nel 2001. Molti produttori avevano avuto la possibilità di dar luce al film, realizzato solo nel 2005. L’impresa non era facile, vista la mole del libro e il successo che ha sempre riscosso.Da aggiungere agli elementi che aumentano il livello di difficoltà c’è l’assoluta follia che regna nel libro, assolutamente originale rispetto alle opere di fantascienza più classiche. Non ci sono guerre con alieni o popolazioni che vogliono dominare la galassia: l’uomo viene trasportato in un universo di cui conosceva veramente troppo poco. Vediamo se, e come,
Garth Jennings,
Martin Freeman e il resto della troupe, tra cui
John Malkovich in uno splendido cameo, sono riusciti a rendere un libro cult un film altrettanto valido.
Guida Galattica per Autostoppisti recensione: la trama
Arthur Dent è un umano come tanti, la cui casa deve essere demolita per costruire una tangenziale. La sua vita cambia, però, quando quello che lui credeva essere un suo semplice amico si rivela essere un alieno. Ford, questo è il nome dell’amico, gli rivela che la Terra sta per subire il destino della sua casa: una razza aliena sta per demolirla per costruire una tangenziale spaziale. I due riusciranno a fuggire su una delle navi da demolizione grazie all’autostop, e la Terra viene polverizzata.
Dal momento in cui i due si trovano sulla nave degli alieni Vogon inizia la vera e propria avventura, condita di ironia e assurdità. Ford è uno degli autori del libro più venduto dell’universo: la Guida Galattica per Autostoppisti, che racchiude tutto lo scibile universale, necessaria per sopravvivere in qualsiasi situazione, con una scritta grande e rassicurante scritta sulla copertina: NIENTE PANICO. In seguito entrerà in scena Zaphod Beeblebrox, presidente della galassia, non esattamente un individuo assennato, che ha una relazione con una terrestre di cui Arthur era innamorato, ed è cercato dai Vogon per il furto della nave più all’avanguardia dell’universo. Zaphod è sulle tracce del supercomputer creato da Pensiero Profondo. Si tratta di un’ intelligenza artificiale che la razza aliena più intelligente in assoluto ha creato con l’intento di ricevere la risposta alla domanda fondamentale “sulla vita, l’universo e tutto quanto”. Non avendo chiara la domanda, Pensiero Profondo ha creato questo supercomputer per formularla, dato che il suo compito riguardava solo la risposta. Il filmato che racchiude queste informazioni è, però, danneggiato proprio al momento della dichiarazione del nome del supercomputer, il che rende chiara la missione dei nostri protagonisti: scoprirlo. Ovviamente nulla sarà semplice, ma sarà assolutamente intrigante.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
RispondiElimina===============================================================================
Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
*****************************---==oOo==---*************************
Bobby Venezia, on line dalle ore 12 alle ore 13
Caro Bobby, nella tua descrizione rivedo molto me stesso
RispondiEliminacon simpatia
Giovanni Martinelli
a chiosa direi : l importante è avere un ascuigamano…… penso che ne aprofitterò anche io.
RispondiEliminariguardo alle ragazze… essendo che io me, trascorsi diverse vacanze nella verde Inghilterra, ho scoperto che si dividono in due tipi : quelle biondine, magrozze, elegantine, finte timide… e : quelle more, sanguigne, vocianti e timide per davvero. A dirla tutta per me niente supera una bella rossa con qualche bella lentiggine !
RispondiEliminaE' giovane rmi nipote, e giovane luilì ancora un' ha capito come funziona la musica basta guarda i gatti, la gatta si mette in mostra sceglie ma poi tocca ar gatto mordela ner collo e arpionalla . Meno male che un'è per niente brutto r mi nipotino e la su parte gli tocca ma butta via tanto, avoglia se butta via, co quello che sciupa ci s'aprirebbero doversi haremmi.
RispondiEliminaLo zio