Boia dé so stata costretta a sartà un giorno di poste, perdonatemi. Sapevo che a Venezia erano tutti presi pe lo smaltimento di un magazzino, lavoro che hanno affidato ad Holly per il trasporto via laguna ma che implicava anche il carico scarico merci, quindi l'aiuto di yutti l' umani dela redazione lagunare. Così m'ero mpegnata a pensare a tutto io redazione e cineteca ma un ce l' ho fatta nemmeno a buttà giù du righi. Dopo i bagordi avevo da pulì tutto e ala fine mi so addormentata di schianto su un divanetto dela sala prove. Quanto al lavoro acquisito da Holly, per fortuna, si tratta di roba leggera, per lo più farmaceutici che vengono spostati per ragioni di logistica da un magazzino di Venezia a uno di Mestre che gode sempre di affaccio in acqua ma al quale possono arrivare con facilità, via terra, i furgoni delle ditte. Leggeri dunque, abbiam detto, i colli ma innumerevoli. Dani mi ha riferito che ha la sensazione di un lavoro infinito nel quale Dante si da da fare per tre per quanto gli è concesso dalla sua mobilità, Bobby cerca di razionalizzare al massimo gli interventi ma nel far ciò perde abbastanza tempo, la barca romba di continuo e Hollina va avanti e indietro come na matta. Il lavoro è pagato, come sempre, all' osso ma consente, ammazzandosi di fatica di ripianare qualche debituccio e il lungo periodo di inattività. Alla fine Holly si è dovuta accontentare di 50 euro netti (piglia un po' di più ma gli servono pe tasse e iva) a viaggio anda e rianda e dovete considerare che ogni viaggio oltre al tragitto in acqua di circa 30 minuti è preceduto da una mezzora di carico e altrettanto tempo per lo scarico. Quindi un ora e mezzo, stanno facendo 6 ore la mattina e 6 il pomeriggio realizzando 8 viaggi, se ci mettete le inevitabili perdite di tempo per far carburante per altre piccole bisogne, che in 12 ore si presentano puntualissime all' appello, la giornata dei nostri doventa tranquillamente di 14 ore. Prevedono circa 70 viaggi per un totale di 3500 euri che a dilli così sembrano una bella cifra ma adesso provate mpò a divide 3500 per 9, fa 360 euri e poco più al giorno ora dividetilo per 5 (la barca si conta sempre come una persona perché c'è lo sciupìo, il carburante, gli ammortamenti ecc, sono di mare anche io e un p' le mastico queste cose. Se per esempio si va a pesca io e Dino e la barca è la mia, pigliando trenta chili di pesce a me ne toccano 20 e a Dino 10, è un conto all'antica bisognerebbe togliere le spese esatte contando tutto e poi dividere il resto per due ma a Livorno si usava così e vedo che l' uso c'è anche a Venezia. Nzomma 360 diviso 5 fa 72 euri che darebbero una giornata ancora onesta sebbene risegata ma divideteli per 14 ore! So 5 euri e spiccioli all' ora, nzomma poco più che a raccattà i pomodori in Puglia coi caporali che ti mangiano sule spalle.
Noi al Barre s' è fatto un bel lavoro, Varenne, il festeggiato, che deve il nicckke ala su passione pe le scommesse su cavalli (e Varenne fu campione indimenticabile nel trotto) compiva 66 anni. E' dela stessa leva di Dino e Dante, 1954 e ha portato anche molti amici che non sono clienti abituali così ala fine erano in una trentina. Ci siamo sistemati tra barre vero e proprio, sala musica e veranda, rispettando le distanze. Varenne aveva stanziato 10 euri pe ogni invitato pe beve mentre il mangiare si usa pagallo ognuno il suo. Con 20 euri a chiorba la mi mamma l' ha fatti stiantà, un vi dico r menù senno stiantate anche voi ma d'invidia. Ala fine s' è sonato e cantato, ho registrato diversa roba e co mpo' di pazienza riescirò a favvi sentì quarcosina.
Così finarmente s' è fatta na giornata tra trippole e trappole da un migliaio d'euri. Leva le spese circa 300 euri n'altri 300 euri tra iva e tasse ci siamo trovati 400 euri puliti, s'è lavorato in 5, io r mi babbo la mi mamma e i mi du fratelli. so 80 euri a cranio in totale fra preparà servi è pulì ci saranno andate via 16 ore. 5 euri all' ora, come a Venezia e ditemi se questa un'è la vera uguaglianza tra poveri coglioni?
Metto il filme Hamlet di Kenneth Branagh che mi ha chiesto Murasaki. La nostra cara lettrice lo consiglia a tutti gli amanti del teatro Shakespeariano e allora come ci potrebbe esime da questa visione di ben 4 ore? Dino s'è già prenotato in saletta e credo s'addormenterà spalla a spalla cor mi babbo che ci vole provà anche lui tra pomeriggio e sera? Così dopo avè visto vello nostrale di Zeffirelli e questo dell' Ingrese, se dovesse resta quarcheduno che ancora si chiedesse "S o non S ?" bisognerà prencipià a preoccupassi pe rimedianni na visita da uno bravo...
Baci Zanza
ecco la recensione comparsa su my moovies
Recensione di Stefano Lo Verme
Amleto, principe di Danimarca, è in lutto per la morte del padre; sua madre Gertrude si è risposata dopo breve tempo con Claudio, il fratello del sovrano, che adesso siede sul trono. Ma dopo aver assistito all'apparizione dello spettro del defunto re, Amleto si convince che suo padre sia stato ucciso proprio da Claudio; decide allora di fingersi pazzo agli occhi della corte per mettere in atto una spietata vendetta...
Dopo Enrico V (1989) e Molto rumore per nulla (1993), il popolare regista ed attore britannico Kenneth Branagh torna a confrontarsi con l'opera di William Shakespeare per portare sul grande schermo la tragedia più celebrata nella storia del teatro inglese: Hamlet. L'immortale capolavoro di Shakespeare era già stato oggetto nel corso degli anni di innumerevoli riduzioni cinematografiche (la più nota resta probabilmente quella diretta da Laurence Olivier nel 1948); con Hamlet, però, per la prima volta il testo originale viene riportato integralmente in ogni battuta, per un film della durata complessiva di ben quattro ore (ma nelle sale si è vista anche un'edizione ridotta a due ore e mezzo). Branagh, oltre a prestare servizio dietro la macchina da presa, sceglie di interpretare lui stesso il ruolo del principe Amleto, una parte che aveva già recitato in palcoscenico con la Royal Shakespeare Company, ed alla quale si era preparato con la sua precedente pellicola, Nel bel mezzo di un gelido inverno (1996), basata proprio su una messa in scena di Amleto.
L'azione del dramma è spostata da Branagh nella Danimarca del XIX secolo, con la maestosa residenza di Blenheim Palace usata come il castello di Elsinore, in un fastoso scenario di gusto barocco che amplifica la magnificenza dell'epoca elisabettiana. Le sontuose scenografie del film, realizzate da Tim Harvey, fanno da perfetta cornice a questa grandiosa e sanguinaria tragedia dal respiro epico, nella quale i personaggi si muovono in vasti saloni dorati dai pavimenti a scacchiera, in un'ambientazione traboccante di colori e di vetrate a specchio ed impreziosita dagli eleganti costumi di Alexandra Byrne. La sapiente regia di Branagh conferisce una moderna vitalità al testo di Shakespeare, grazie ad una messa in scena spettacolare e filologicamente corretta, caratterizzata da un ritmo incalzante e da una struttura narrativa arricchita dall'utilizzo di numerosi flashback. Il risultato è una pellicola vibrante di passione e di energia, che restituisce intatte la forza e la poesia dei versi shakespeariani e sa sfruttare appieno le potenzialità del mezzo cinematografico.
L'eccellente interpretazione di Branagh, che si cala nei panni del suo protagonista con istrionica bravura ed ammirevole impegno, ci presenta un Amleto sano di mente che simula una pazzia fittizia in nome di una vendetta che si trasforma ben presto in ossessione, ferocemente determinato nel portare a termine il proprio progetto. Il leggendario monologo "Essere o non essere" viene pronunciato emblematicamente di fronte ad uno specchio, con Amleto che parla alla propria immagine riflessa nel vetro; il suo rapporto con Ofelia (la giovane Kate Winslet) è fisico e carnale, ed è mostrato in maniera esplicita. Il taglio storico / politico del dramma, con le truppe norvegesi che avanzano in un paesaggio ricoperto dalla neve mentre nel palazzo reale si consumano loschi intrighi familiari, si fonde con i temi centrali del teatro di Shakespeare: l'ambizione e il potere, l'amore e la lussuria, la sete di vendetta che diventa furia autodistruttiva, la realtà e il sogno, la vita e la morte.
Fra gli interpreti, oltre all'Amleto di Branagh e all'Ofelia della Winslet, emergono Derek Jacobi nel ruolo dell'insidioso usurpatore Claudio ed una magistrale Julie Christie in quello della Regina Gertrude. Il cast, a dir poco impressionante, è composto da un lungo elenco di nomi prestigiosi che compaiono in ruoli secondari, dando vita alla più straordinaria squadra di attori che si siano mai visti in un singolo film: in ordine alfabetico, troviamo Richard Attenborough, Billy Crystal, Gérard Depardieu, Rosemary Harris, Charlton Heston, Jack Lemmon, John Mills, Robin Williams e, in un breve cameo, John Gielgud e Judi Dench.
Impegnativo ma ci provo di buon grado
RispondiEliminaGrazie a Voi e grazie alla collega per la proposta
Giovanni Martinelli
Chiedo scusa, preso dalla smania del cinefilo non ho commentato l' interessante post di Zanza:
RispondiEliminaA conti fatti e mi paiono attendibili risulta che lavorare onestamente paga poco e male così a Livorno come a Venezia e dalle mie parti non va meglio. temo che l' osservazione sia estensibile a livello nazionale con eccezioni, se presenti, in peggio.
ancora un affettuoso saluto
Giovanni Martinelli
Grazie accolgo gli immeritati complimenti come corroborante per lo spirito
EliminaZanza
Ringrazio di tutto cuore e mi associo alle considerazioni dell'esimio collega. Ma alla fine il bilancio, ben più basso di quel che dovrebbe essere, ha una sua consistenza e la sua utilità. Sappiamo tutti che il lavoro onesto paga poco, qui da noi, ma fa parte di una scelta complessiva di vita magari scomoda, ma che è stata fatta ad occhi aperti da tutti voi.
RispondiEliminaQuanto ad Amleto, ho in mente anche un terzo film assai per amatori, devo solo riuscire a ripescare il titolo...
Dimenticavo: qua tesserine non ne sono arrivate. La mia mail è e continua ad essere la solita, quella in testa al blog e a cui avete mandato la tesserina-link: murachan.murasaki@gmail.com.
Saluti a tutti i gatti e ai loro umani ❤️
L'ultima H che chiedo è Hurricane 1999, insomma quello dedicato al pugile accusato ingiustamente, cui Bob Dylan aveva dedicato anche una bella canzone.
RispondiEliminaHamlet è in cineteca. Hurricane ci sarà spero domani o dopodomani. La Tesserina l' avevamo proprio spedita a qull' indirizzo. Proviamo da un altro account personale nostro.
EliminaUn caro saluto
Zanza
Desidero ringraziarvi con qualche parola in più del mio solito frettoloso commento. Oltre al costante angolo del buonumore, che è assicurato leggendo le vostre avventure. Voi portate una importante riflessione filosofica sulla vita e sul modo di affrontarla nonché una quantita incredibile di benefits culturali che è impossibile trovare in rete alle stesse condizioni: o dai la carta di credito o ti becchi i virus ecc. ecc. Il fatto di far selezionare i films ai vostri lettori è indice di grande apertura e consente di vedere pellicole di grande qualità questo grazie anche al buon livello culturale, all' aggiornamento e alla curiosità dei vs. lettori che considero ingiustamente pochi per la grandissima qualità del vostro lavoro.
RispondiEliminaVi voglio un sacco di bene e come continuo a ripetere a Giacomo, mio marito, anch'egli assiduo lettore, "siete stati un vero dono per me".
Anna Ferrari
Grazie, non credo si faccia nulla di eccezionale ma fa piacere sentire una lettrice che ci dice che per lei siamo stati un dono, in fondo è quello che desideriamo fare, far sorridere le persone.
RispondiEliminaZanza
Trovo molto giusto quel che scrive Anna. Ma il bello della rete è anche questo: permettere a piccoli e grandi gruppi di anime in consonanza di raggrupparsi spontaneamente.
RispondiEliminaE a me di vedermi un bel po' di film, che negli ultimi anni fra pandemie e ricoveri vari ero rimasta davvero a stecchetto.
A propos, la bellissima tesserina è arrivata ❤️❤️❤️