fatevi i gatti vostri n. 1507 "fusi di testa"

E con questo penso che si possa licenziare la lettera F. Scusate le poche parole ma stamattina sono solissima al bar e, sebbene entri poca gente, quelli che noi definiamo fedelissimi del Bar Nado arivano, dapprima timidamente poi, visto che la macchina der caffè brilla dietro ar banco, i liquori so' dietro la mi testa e le seggiole, seppur diradate, ci sono, pigliano coraggio e si riappropriano del loro cantuccio preferito raccontando la storia del loro blockdown a casa e condendo ogni punto saliente della narrazione con una bestemmia appropriata. Già! Lo sapete no che almeno in quest' aria linguistica il nume divino non è sempre "porco o cane" (can per il venexian) come ad altre latitudini. Qui se ti insudici l' appellativo è "lordo", se ti capita una cosa inattesa doventa immediatamente "vigliacco" se proprio l'evento quasi ti uccide: "assassino" e così via. Immaginerete facilmente che in questi gioni post o (ahimè) infra pandemici l' epiteto più più gettonato è "impestato/a". Dal mio punto di vista quel che è cambiato sono gli incassi ridottisi a un terzo e anche meno e la fatica che è almeno  triplicata. Per ogni cliente anche preparare un  caffettino doventa mestiere laborioso e carico d'attenzioni. Le pulizie si facevano la sera. Ora si fanno tre volte al giorno. Nzomma i conti non possan tornare speriamo torni tutto come prima ala svelta sennò chiuderanno in parecchi e temo che anche noi si possa rientrà in quel numero. Mi fermo sennò chiacchiera chiacchera resto indietro cole prime faccende e son digià le sette e cinque.

Ecco allora il filme che ci era stato chiesto dalla cara proffe Murasaki che dar 2008 tiene in vita uno stupendo blogghe sulla scuola e non solo. Se vi garba il tema scuola, il fantasy, la narrativa, il bello scrivere lo potete visità sicuri di rimanenne soddisfatti eccovi ir linke   il diario di Murasaki.
Baci Zanza

Ad Aurora, nell'Illinois, Wayne Campbell e Garth Algar, amici da sempre, conducono dallo scantinato della casa dei genitori del primo un piccolo show televisivo chiamato Il mondo di Wayne che spopola tra i giovani; una sera Benjamin Oliver, un produttore televisivo, li nota e incarica il suo assistente Russell Finley di scoprire dove si trovi il set. Il giorno dopo Benjamin e Russell li vanno a trovare e ottengono dai ragazzi i diritti sul loro show.

Wayne, grazie ai soldi dell'affare, si toglie qualche sfizio e una sera conosce in un locale Cassandra, una giovane cantante di cui presto si innamora ricambiato; Benjamin, tuttavia, mette anch'egli gli occhi addosso alla ragazza e promettendole una grande carriera nella musica riesce a soffiarla a Wayne, che dopo essere stato licenziato dallo show per aver preso in giro lo sponsor in diretta essendo rimasto deluso per il taglio commerciale dato al programma litiga anche con Garth.

Wayne, accortosi degli errori commessi, si riappacifica con Garth e grazie a lui e al resto dei suoi amici si riappropria del programma e ritorna con Cassandra dopo averle fatto ottenere un contratto con un famoso impresario musicale.

GENIALE!!!

Recensione di Thulsa Doom apparsa venerdì 19 agosto 2011 su my movies.it

Molto divertente, quanto assai poco apprezzato da parte della critica italiana in "primis" e secondo me a torto, perchè la trama quasi non-sense su cui viaggia il film, tra gag demenziali, battute e allusioni assurde, con i personaggi, specie i protagonisti, che sembrano delle macchiette uscite da dei fumetti, per intenderci, danno comunque risalto e lustro al tutto; certo, essendo prettamente un prodotto "americano" la versione in lingua originale è un'altra cosa.
Splendida la colonna sonora, con artisti del calibro di : Queen, Jimi Hendrix, Alice Cooper... nemmeno i brani targati dall'affascinante Tia Carrere e il suo gruppo sfigurano.
Le scene invece, sono molto spassose e nell'insieme si ride molto, anche se qua e là ci si perde, imbattendosi in qualche parte meno brillante; il risultato è di gran lunga superiore, grazie anche alla sua genuinità, a commedie "confezionate" uscite successivamente sotto questa falsa riga. Un film certamente leggero, che non trasmette chissà quali valori, ma che manda nel suo piccolo, messaggi di fondo semplici e chiari rivolti ai giovani, qui rappresentati seppur sotto forma caricaturale da dei ragazzi si "fusi di testa" ma in fin dei conti puliti, che palesano molta ingenuità, ed in macchina prima della scena "clou" dell' "headbanging" Wayne che esclama : Ora ci spariamo una striscia di "Bohemian rhapsody", è il massimo e in altri contesti, si sarebbe sicuramente menzionato dell'altro!