Bon 2 giugno a tutti e auguriamoci che la cosa pubblica resti di tutti noi
Dopo le strade di Easy Rider, il '68 statunitense va a scuola
il film manifesto della contestazione giovanile americana. Un'università
è in subbuglio perché un terreno sportivo sta per essere destinato a un
campo di addestramento per le reclute nella guerra nel Sudest asiatico.
Un biondino s'intrufola fra i contestatori per stare con una brunetta,
feroce attivista, di cui si è innamorato. Finirà per convincersi della
bontà della causa.
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The Strawberry Statement, ovvero 'la
dichiarazione delle fragole': poco importano, al preside, le
rivendicazioni studentesche, “Dirgli che abbiamo un'opinione nostra è
come dirgli che ci piacciono le fragole”. Da qui il titolo del libro di
James Simon Kunen e quello della pellicola di Stuart Hagmann, tradotti
da noi, con licenza poetica, come Fragole e sangue. Con un
tempismo perfetto rispetto all'attualità del periodo - basti pensare
agli episodi della Kent State e della Jackson State University -, nei
cinema statunitensi il 1970 è un anno di rivolte studentesche, dato che,
oltre a Fragole e sangue, escono in sala L'impossibilità di essere normale di Richard Rush e R.P.M.
di Stanley Kramer (ai quali si potrebbe aggiungere, sia per le sue
scene iniziali che per il legame con la Metro Goldwyn Mayer, anche Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni).
È evidente, con buona pace dei Thunderclap Newman, che ormai è Hollywood stessa a ripetere call out the instigator, tanto è vero che proprio la MGM produce Fragole e sangue: il sistema coglie l'occasione di realizzare film antisistema che cavalchino l'onda della controcultura, non tanto – o non solo – nell'ottica di un rinnovamento estetico, quanto, soprattutto, a livello di contenuti, poiché in ogni caso la contestazione offre la prospettiva di un buon ritorno economico. Fragole e sangue è di certo l'irrinunciabile testimonianza di un'epoca, se non altro per gli studenti del Delta College e della Pacific Western in veste di comparse, gli scorci di San Francisco e la memorabile colonna sonora, ma a suo tempo, il film di Hagmann ha scatenato critiche feroci. Si rimproverava al regista, qui al suo primo lungometraggio, di aver furbescamente contaminato il film con trovate pubblicitarie, di aver mostrato studenti naïf animati da intenti confusi, di aver trasformato il protagonista del libro di Kunen, uno studente ebreo della Columbia, in un WASP californiano: di aver svilito, in sostanza, lo spessore della causa politica. Tuttavia, per quanto il film possa essere considerato insincero, vale la pena una considerazione sul piano visivo, dal momento che le scelte stilistiche più eclatanti sono certo riconducibili alla pratica pubblicitaria, ma richiamano in ogni caso i precedenti tentativi di portare la psichedelia al cinema. Già, perché, anche se nel film alla droga a malapena si allude, scomodare la psichedelia permette di rendere inequivocabile il riferimento a un immaginario controculturale, imprescindibile punto di partenza per la definizione, sul piano formale, di una specificità politica adeguata al contesto. Se, da un lato, i tagli di montaggio stranianti e i movimenti di macchina circolari non possono che richiamare film come Il serpente di fuoco o Easy Rider, dall'altro, laddove in pellicole più ambiziose da un punto di vista estetico emergevano elementi grafici o simbolici legati alla nuova generazione, in Fragole e sangue questi stessi elementi sono rivisitati ricorrendo al materiale umano, come nella scena in cui gli studenti, disposti in maniera geometrica, cantano in coro Give Peace a Chance. A conti fatti, magari non si potrà perdonare ad Hagmann l'uso sconsiderato dello zoom, ma bisogna pur riconoscere che, traducendo una formazione alla Busby Berkeley in un mandala di gruppo, ha potuto superare, sia pure per poco, la dimensione individuale in favore di quella collettiva, lasciando intravedere il vagheggiato traguardo che consiste nel fare un film politico in maniera politica. |
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Dante Venezia/ Dani on line dalle ore 19:00 alle 23:00
Guarda Dante stavo inzuppando un maritozzo nel caffè. Non dico altro. So che è un tuo modo di alleggerire la durezza della realtà. Auguroni a Holly Grazie per come state arricchendo mediateca e biblio. Speriamoc che arrivi un po' di serenità anche per voi.
RispondiEliminaPatty
Mi spiace molto per la salute di Holly. Detta come dite voi… mmmmmm non vorrei sbilanciarmi ma potrebbe essere il famigerato "Helicobacter" … in una delle sue subdole forme, dato che non mi dite se ha febbre, e dato che abbia comunque appetito. Incrocio pure le dita dei piedi. Sappiatelo. Riguardo al Film, a me è piaciuto molto, è così che funziona, dal disinteresse per certi argomenti a ferventi sostenitori della causa prima snobbata… In qualsiasi caso i primi 5 minuti sono per me un capolavoro. Le riprese dei canoisti e la canzone di Buffy Sainte Marie… , scritta da Joni Michell… eeehhhh da vedere e rivedere, da sentire e risentire.
RispondiEliminaQui riside una delle caratteristiche speciali e uniche di Dante, nel prendere un episodio, anche doloroso, della vita di tutti i giorni e a forza di aggiungervi particolari farne una vera scenografia in cui tragico e comico si alternano e si fondono. A tutti è capitata una solenne indisposizione ma il gatto che recupera il prosciutto tra il "rimesso" e Dante che alla richiesta di cibo da parte della moglie pensa in primis se il gatto abbia lasciato un avanzo è un pezzo d'arte. Auguri vivissimi a Holly.
RispondiEliminaSiete talmente solerti e generosi che oserei chiedervi un altro titolo: Faust. A tal proposito ricordo che Dante ormai molto tempo fa scrisse o recitò (non ricordo bene) un suo Faust che era una vera delizia ma scioccamnte non ne tenni copia e non so ritrovarlo nel blog. Se ne avete copia in archivio mi piacerebbe rileggerlo o riascoltarlo
Giovanni Martinelli
Io sono molto solidale e partecipe con Holly e incrocio anche le code dei gatti per lei - ma in effetti potrebbe essere il solito, banale, insulso e scomodissimo virus gastrico. Teneteci aggiornati e buon riposo alla povera Holly ❤️❤️❤️
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