Mentre i lavori sul retro del bar fervono, lo stiamo trasformando in sala prove e mettiamo degli insonorizzatori alle pareti, tutti gli uomini validi sono impegnati. Il lavoro sta venendo davvero bene perche sparando gli amplificatori al massimo dalla parte del bar il rumore non supera quello di una radio a volume alto ma non c'è bisogno di tutta quella potenza. Samatta si è fatta prestare del materiale tecnico per controllare, resa, assorbimento, eco riverbero della stanza e Armando, il suo babbo sta rifacendo tutto l'impianto elettrico ex novo. E' andato in pensione quest' anno dalla stanic ma dato che si è sempre occupato di elettricità negli stabilimenti, fa qualche lavoretto per una ditta di installazioni elettriche che così ci farà anche un timbro per la certificazione a norma.
Con questo tipo di soluzione potremo suonare anche di notte senza dare noia ad altri condomini degli appartamenti soprastanti. La SIAE deve essere stat chiamata da loro perché quando si è stronzi si è stronzi, sapevano che i carabinieri o i vigili avrebbero alla prima visita fatto solo abbassare e ammonito di non fare più tanto rumore, invece avvertendo la SIAE speravano di farci prendere un multone che a noi sarebbe pesato molto.
La mia opera è richiesta c'è da lavare e pulire! Quindi approfitto per postare la seconda parte della storia del burlesque .
Baci a presto Zanza
STORIA DEL
BURLESQUE
Il boom del
Burlesque come fenomeno di costume e di moda 2 e ultima puntata.
di Lorenza Fruci
Il testo è estratto dal saggio THE BURLESQUE BOOM: A PHENOMENON OF
COSTUME AND FASHION pubblicato all’interno dei volumi Fashion through History Costumes, Symbols,
Communication (Volumi I e II) a cura di Giovanna
Motta e Antonello Biagini. LINK AL VOLUME.
Gli anni a seguire
iniziarono a segnare la decadenza del burlesque anche se esistevano ancora le
dive del genere. Due su tutte: Dixie Evans “la Marilyn Monroe del Burlesque” e
Jennie Lee “The Bazoom Girl” famose entrambe negli anni ‘50 e ’60. E’ a loro
che si deve la rinascita del burlesque. Infatti dal 1968 Jennie Lee iniziò a
lavorare alla creazione del museo del burlesque Jennie Lee’s Exotic World in un ranch in California, ma morì prima di riuscire ad aprirlo. Lo fece
per lei l’amica Dixie Evans nel 1990 chiamandolo Exotic World (nel 2006 venne spostato a Las Vegas nel
Nevada e chiamato Burlesque
Hall of Fame). Lì, ancora oggi, sono
raccolti abiti, locandine, accessori originali delle più famose artiste della
storia. Per pubblicizzarlo Dixie Evans nel 1991 istituì il Miss Exotic World un concorso per nuove leve del burlesque che diede nuovo impulso al genere.
Nel 1995 nacque anche The Golden Days of Burlesque History
Society un’organizzazione no-profit fondata da
Jane Briggeman con lo scopo di diventare un punto di incontro per tutti coloro
che avevano lavorato nel burlesque prima del 1965. L’organizzazione intendeva
preservare la storia del burlesque attraverso la pubblicazione di libri, la
raccolta di materiale e l’organizzazione di riunioni rievocative con ballerini,
cantanti, registi, produttori, macchinisti, costumisti, coreografi ma anche
direttori di teatro e proprietari che avevano lavorato nella Golden Age del burlesque in ogni parte del mondo. La missione della Briggeman è ancora oggi quella
di non perdere memoria di una fetta importante di storia dell’America e non
solo.
Gli anni ‘90 segnarono
la rinascita del burlesque prima in America e poi in Europa e nel resto del
mondo, andando a contaminare le altre arti e divenendo un fenomeno sociale e
culturale. La rinascita è stata caratterizzata da due “stili”: il Classic Burlesque e il New
Burlesque. Il Classic
Burlesque si rifà alle forme classiche del
burlesque (come la fan dance) sia nella scelte delle musiche, dei costumi che
nelle scenografie; l’abbigliamento tipicamente vintage degli anni ‘20, ’30 e
‘40 diventa elemento identificativo dello show che ha uno stile retrò. Il New Burlesque ha sposato la contemporaneità lasciandosi influenzare dalle culture e
sottoculture degli anni ’90, è aperto alle contaminazioni tra il burlesque old
style e il punk, il rock, il pop… mette insieme bustini e ciocche colorate,
tatuaggi, piume e piercing. Gli show di New Burlesque sono un melting pot di
elementi classici e contemporanei e un terreno fertile per sperimentazioni e
esperimenti espressivi. Per meglio comprendere la differenza tra i questi due
stili possiamo mettere a confronto due artiste che li rappresentano: Dirty
Martini per il New
Burlesque e Dita Von Teese per il Classic Burlesque.
Dirty Martini ha
costruito il suo personaggio sulla sua fisicità importante diversa da quelle
delle modelle o ballerine. Dopo essersi resa conto che le forme del suo corpo
non erano adatte alla danza, alla quale si era dedicata dall’età di 6 anni,
cercò un tipo di spettacolo che non le ponesse dei limiti fisici e scoprì il
burlesque. Iniziò ad esibirsi
negli anni ’90 a New York e ben presto ottenne successo diventando una delle
più affascinanti performer diNew
Burlesque, non solo in America ma anche in Europa.
È una delle artiste più
coreografiche del panorama contemporaneo, dove è riconosciuta a livello
internazionale per i suo show costruiti sull’ironia e sull’autoironia che
mixano sottoculture americane,
pop e rock. Ha vinto il Miss
Exotic World nel 2004 e fa tuttora parte del Cabaret New Burlesque, compagnia che nel
2008 si è esibita in Italia al Napoli
Teatro Festival. E’ stato lì che ho
scoperto ilNew Burlesque rimanendone affascinata perchè proponeva
un modello di donna diverso da quello visto fino a quel momento sulle riviste e
in televisione. Con i suoi numeri di New Burlesque, Dirty Martini incita le donne ad
essere se stesse, criticando i modelli imposti dai media e dominanti nella
danza e nella moda, facendo l’elogio dell’imperfezione e facendosi
portabandiera di un nuovo femminismo. Per lei il burlesque, oltre ad essere una
forma d’arte, è un modo per rompere i normali stereotipi di genere, è il nuovo
punk rock che offre alle donne un modo per ridefinire se stesse, senza tenere
conto dei limiti che la società impone.
Dita Von Teese invece
ha fatto dello stile Classic
Burlesque un vero e proprio stile di vita, tanto
che veste vintage ogni ora della giornata. E’ stata capace di ricreare un immaginario
retrò di cui è diventa la fashion
icon, rendendo la sua
immagine immediatamente identificabile con il mondo del burlesque old style.
Nei suoi show e
nella vita di tutti i giorni rappresenta il glamour, la perfezione, la
femminilità classica, il lusso e il passato. Questo insieme di elementi ha
fatto sì che il suo personaggio divenisse il massimo rappresentante del genere burlesque. Dita inizia a fare
striptease nei locali intorno ai 19 anni, cioè nei primi anni ’90, e, per
distinguersi dalle altre che si presentavano già nude, indossava lingerie in
stile vintage. Bionda naturale, punta su un nero corvino, mantiene una pelle
bianca latte, si crea uno stile e una mise totalmente retrò,
truccandosi sempre con un rossetto rosso fuoco. Scelte controcorrenti che le
portano i primi successi. Poi nel 2002 approda aPlayboy che impone la sua immagine al mondo.
A
quel punto Dita capisce che per uscire dai club dello striptease e proporsi al
grande pubblico deve creare uno spettacolo più teatrale. E lo fa con un show
che la vede farsi un raffinato bagno in un bicchiere di Martini che le porta
successo a livello mondiale. Poi sfila per Moschino, Jean Paul Gautier, diventa testimonial di Agent provacateur e Frederick’s
of Hollywood,Wonderbra le dedica una linea d’intimo ispirata agli anni ’40 e ’50 e nel 2014 Dita
crea il proprio brand di lingerie Von Follies che si ispira al burlesque, compresa una
linea per donne “curvy” e per neo mamme.
Il ritorno del
burlesque si spiega sottolineando l’importanza di diversi fattori culturali,
come l’ondata vintage che ha influenzato la moda recente e la
significativa reazione alla pura e semplice pornografia dettata dalla ricerca
di una maggiore femminilità. Il successo del burlesque si deve anche al suo
affermarsi come fenomeno di costume e in questo Dirty Martini è stata tra le
più grandi fautrici, essendo sostenitrice del New Burlesque come nuovo femminismo: libera la donna da un’estetica standardizzata, dalle
taglie imposte dalla moda, da una femminilità codificata. La sua stessa storia
è un esempio per tante donne comuni (e non artiste) che chiedono alle performer
lezioni di burlesque per esprimere la loro femminilità e imparare un modo
divertente per sedurre.
Inizialmente di nicchia, il burlesque è
poi esploso come fenomeno di massa arrivando ad influenzare l’estetica delle
donne e quindi anche i brand di lingerie, di accessori e di abbigliamento che
vi hanno visto un’occasione di business. Oggi quindi quando si parla di
burlesque non si fa più riferimento solo al genere di spettacolo, ma ad un vero
e proprio “stile di moda”, ben definito e delineato. Chantal Thomass, Agent
Provocateur, Moschino, ma anche le italiane Moschino, Yamamay e Intimissimi
hanno dedicato più di una collezione allo stile burlesque, arricchendo reggiseni
e slip di piume, paillettes, riproponendo bustini, reggicalze e corpetti. Un
fenomeno che si è tramutato anche in business per aziende e performer.
Complimenti! Questo significa prendere le cose di petto! Trasformare un problema in una occasione! Bravi, immagino che dopo la musica già buona, proveniente dal bar, diventerà perfetta almeno per quanto riguarda le registrazioni. Una curiosità? cosa aveva combinato Amedeo che lo avete bannato?. Infine grazie per questa storia del Burlesque, raccolgo tutte le notizie e questa non l'avevo indivisuata. Ditta è veramente un icona!
RispondiEliminaBacioni
Patty
Viene bene, sono sfinita ma contenta. Quanto ad Amedeo, l'ho bannato perchè inneggiava ai dementi che sparano a scuola in America. Appena ho finito con questi lavori andiamo a trovarlo a casa io e Samatta per vederlo dal vivo. Ancora non ho capito se fa lo scemo o se la cosa è indice di un disagio che non avevo intuito.
EliminaPer inciso la signora di cui scrissi, oppressa dal marito si è rivolta a un centro sono felice come se avessi vinto al lotto per quelle poche parole che le ho detto ma che forse l'hanno smossa.
Sono contenta che tu stia meglio!
Saluta Valerio e ringrazialo dei consigli, sono stati illuminanti ha un buono ponce che può utilizzare illimitatamente.
Zanza