Il quartiere del Pontino si sviluppa nella zona nord-ovest della città, tra la Fortezza Nuova e le Mura Leopoldine. Deriva il suo nome dal ponticello che solca il canale dei Navicelli, costruito nel cinquecento per collegare Pisa al porto di Livorno. L’originario rione è proprio quello compreso attorno a questa zona, mentre più recente è la parte che da via Garibaldi si estende fino a via Palestro, quella insomma che prima del 1825 era chiamata col nome di “Borgo Reale”. Un ruolo importante nel popolamento di questo rione ebbe la costruzione della stazione ferroviaria di San Marco, nota anche come Stazione Leopolda, che a metà ‘800 collegava Livorno, Pisa e Firenze ma che iniziò a perdere sempre più importanza a partire dal 1911 (data di costruzione della nuova stazione di Livorno Centrale) fino a diventare deposito di merci. Ancora intatta e maestosa è invece Porta San Marco, costruita tra il 1835 e il 1840 su progetto degli architetti Alessandro Manetti e Carlo Reishammer. Incorniciata dagli alti palazzi color pastello, la parte più pittoresca di Pontino è quella delle cantine che si affacciano sullo specchio d’acqua di fronte alla Fortezza Nuova, un tempo luogo di lavorazione di acciughe e baccalà sotto sale. Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di gare remiere è la storica Coppa Barontini, una competizione a cronometro che nel mese di giugno vede i gozzi sfidarsi in notturna lungo i fossi del Pentagono del Buontalenti. Dal Pontino si può ammirare lo spettacolo della partenza e dell’arrivo, proprio di fronte al “pratone” dell’imponente Fortezza Nuova, esempio cinquecentesco di costruzione militare.
Tutto il quartiere è un mix di scali, piazze, fossi e “viuzze”, che convogliano da un lato sulla Fortezza Nuova e dall’altra parte alle mura Lorenesi.Le cantine della zona che si affacciano sullo specchio d’acqua antistante la Fortezza erano una volta luogo di lavorazione di acciughe, baccalà e salacche da parte degli abitanti del rione. Il mi babbo, Ampelio è nato in una casetta sopra li scali e da giovane era in quarche modo antagonista ne confronti di Dino e Dante che invece sono Veneziani ovvero nati nel quartiere della Venezia proprio nella casa che fa angolo tra Viale Caprera e Via della Venezia. La rivalità che spesso dava vita a scazzottate infinite trovava la sua massima espressione nell' esercizio remiero con gare suddivise per specialità sulle quali tornerò con l'ausilio del mi fratello o di Dino perché io un ci capisco granché.
Nara, la mi mamma era veneziana, e quando si messe cor uno del Pontino se ne sentirono delle belle ma finita l'epoca delle scazzottate e delle sale da ballo, la rivalità risorge solo in occasione delle manifestazioni di voga.
Comunque Ampelio per tutti è sempre stato il ragazzo der Pontino o ir giallorosso (colori del rione). Considerato che era un buon batterista e cantava benino si specializzò nell' imitazione di Adriano che ai suoi tempi andava per la maggiore. Quando è ne su cenci prende tarmente bene la tonalità der molleggiato, non solo a cantare ma anche a parlare, che una volta telefonarono alla Mori e colla voce imitata del marito dopo aver ingannato la cameriera che aveva risposto messero sulle spine anche la bella signora, difatti ni dissero senti Claudia io mi fermo a Livorno, ci sono dei casini stupendi, torno domani. Gli andò male perché Adriano era a casa e non resse la storia che fosse a Livorno ma la signora assai spiritosa rispose che se non avesse avuto il marito a venti metri (c'hanno le case grandi lorolì) ci sarebbe caduta in pieno.
Ora a imitare Adriano son boni in tanti, e l'hanno fatto in mille ma credo che Ampelio ir su posto di riguardo lo meriti. Nella registrazione si sentono dei casini da barre e a un certo punto la mi mamma che ni scappa da ride e allora lui stona un gocciolino ma poco.
A presto Zanza
Vi sono mancata un poco ieri? Pronto Soccorso grazie al goffo tentativo di far volteggiare la mia gamba poco tonica al di sopra della sedia. "facile" aveva detto la maestra. "facile na sega" direste voi Livornesi. Mi sono rovinata lo psoas e Vale mi deride: vedi cosa succede a spalancare le gambe?Fine della lamentazione.
RispondiEliminaAmpelio è un vero clone vocale di Celentano, sì non è difficile come imitazione ma questa è al livello di Sabani, Teocoli & co.
Posso suggerirvi una cosa? Un ponce a quel povero Amedeo offiteglielo e dategli un' occhiata magari per una cuginetta, una sorellina no?. Riesce a commuovermi coi suoi approcci strampalati
Un bacio a tutti
Patty
Armeno l'ascortassero, Signora. Ho pura però che loro si divertano dimorto a piglià per culo la gente. Auguri di rimettesi presto dall' infortunio.
RispondiEliminaAmpelio canta bene e imita benone.
Bona serata a tutti
Amedeo
Bravo Ampelio!
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