sabato 23 dicembre 2017

Partiti Fatevi i gatti vostri n. 794 " le deliranti imprese di Zio Dante"

I nostri sono in viaggio!
Alla fine la ragione l'ha avuta vinta e Zanzara, Riccardo, Valentina e Dino sono partiti 5 minuti fa, in pratica a mezzogiorno. Sarebbero stati pronti prima ma l'unico mezzo disponibile era il furgoncino del bar, un vecchio doblò 4 posti che ha una quindicina d'anni. Ampelio lo comprò usato 5 anni fa e lo usa per andare a comprare i rifornimenti del bar e per consegnare qualche pacco natalizio (ma pochi) che vende sotto le feste. Narà ha una seicento piccina piccina buona per Livorno e per trovare parcheggio ma poco affidabile per un lungo viaggio come quello a Venezia. Così oggi Ampelio, aiutato da Riccardo e da Dino ha fatto le scorte per tutti questi giorni e un paio di consegne. Poi i nostri sono partiti alla guida si alterneranno Zanza per il primo tratto, in modo che Riccardo si riprenda dalla sveglia e dalla fatica mattutina e per il secondo appunto il Tafanino. Dino ha portato l'ukulele, quindi in viaggio li terrà svegli suonando. Valentina si è detta molto contenta di Raggiungerci ancota, infatti, mentre Dino e Zanza erano venuti in settembre, loro due non si sono più visti dal Natale scorso. Mosca sarebbe venuto volentieri ma qualcuno per dare il cambio al bar serviva e lui ha in programma un mese all'estero da metà gennaio, quando ad aiutare i genitori ci saranno Zanza e Riccardo.
Qui siamo tutti in attesa, io e Dante volevamo gia preparare le stanze ma zia Holly siè opposta, perché seppur in fase di riabilitazione per le sue operazioni chirurgiche, non rinuncia a sovrintendere ogni spostamento di mobili o altro. Se la ragione l'ha avuta vinta a Livorno non ha avuto lo stesso esito qui a Venezia perchéì zio Dante ha deciso di  andare a comperare il vino e, come se non ci fossero botteghe di vino in Venezia ha scelto di andarlo a comprare a San Brusòn, dalle parti di Mira, proprio dove la Tromba D'aria qualche anno fa buttò gio alcune case e ne soperchiò un vasto numero, ricorderete che per vari giorni in tv si vide addirittura una villa in stile palladiano completamente crollata.
Mentre prendere un carrellino da spesa e comperare 15 litri di vino avrebbe avutoun senso logico. Non abbiamo macchine perché a Venezia non servono, io ne avevo uno che lo zio mi aveva messo a posto di tutto punto ma bruciò nel lontano 2009. Lo zio possiede però un vecchio ma efficientissimo camper che tiene in terrafema in un area privata che ottenne per un affitto accettabile e sulla quale c'è anche un box dove fa i lavori più impegnativi. Poteva tranquillamente andare li in Tram poi, usando il camper andare a prendere il vino e fare all' inverso per il ritorno. Figuriamoci, il camper è coperto, poi va scaldato, poi apri i cancelli, chiudi cancelli, insomma gli pareva che in cambio del freddo risparmiato ci fossero troppe farraggini da superare.
Allorai ha indossato un giccone antivento, casco, tre sciarpe, occhiali da alpinismo, guanti ed ha inforcato il suo ciao Rosso dei primi anni 70 disposto a fasi  almeno una venticinquina di chilometri all'andata e altrettanti al ritorno. Col passare degli anni per i percorsi lunghi ha sostituito la fedelissima bici con quest'altro reperto archeologico che ha restaurato da sé e che, essendo poco più di una bici riesce a tenere nella cantina sotto casa nostra, deve spingerlo come se fosse una bici e salire un paio di ponti prima di essere in piazzale Roma e mettere in moto ma non gli pare una gran fatica e lo fa spesso quando deve andare a Mestre o Marghera. Sostiene che in bici suda e poi si raffredda mentre col ciclomotore se ben coperto gli pare d'essere in paradiso. Temiamo sempre per questa sua tesdardaggine e tali eroismi fuori luogo perché le sue brochiti sono proverbiali e quest'anno è stato ammalato più di 40 giorni. Purtroppo su alcune cose è impossibile fargli intendere ragione, abituato com'è ad affrontare ogni tipo di fatica e di disagio ogni rinuncia all'avventura gli pare un anticamera della morte e ai nostri moniti risponde così:
Se devo vivere legato in casa e colle finestre chiuse è meglio che mi pigli un colpo stanotte.
La zia talvolta si arrabbia ma ormai mi pare abbia rinunciato e si limita dirgli: almanco coverzite bén, che no ti gà sedese anni  (perlomeno copriti bene che non hai sedici anni).
E' partito alle dieci e non è ancora tornato, quindi stiamo un po' in pensiero ma dobbiamo considerare che ha  4 fiasche da cinque litri appese al motorino, una sul portapacchi e una damigiana da 15 tra le gambe.

Mentre licenzio il post sento bestemmiare per le scale, è lui che porta su il primo carico di vino.
"Andare e tornare è stata na risata" dice "'r casino è fa i ponti co sessanta chili di roba più' rmotorino più i vetri senza fassi male e senza rompe nulla"
"E tu come hai fatto?"  chiedo" boia dè mia mi cacherò addosso per risorve sti problemi quì a piedi d'ogni ponte ho dimezzato 'r carico e poi ho messo in moto e n'ho fatto sartà li scalini a motore"
Appunto a Venezia, alla vigilia di natale avevavmo bisogno di uno che col motorino acceso salto sui ponti con le fiasche di vino appese, sono sicura che hanno fatto più foto a lui che al campanile di San Marco.
Baci Dani

1 commento:

  1. Solidarietà con Dante! Lo so che ha fatto una serie di cose una più cretina dell'altra, ma noi del Due Ruote Fan Club siamo assolutamente suonati sotto quell'aspetto e non avete idea di cosa non ho chiesto, nell'ordine, al mio vsrnturati Ciao, al mio ancor più svrnturato Sì e infine ai miei due sventuratissimi Liberty - e a onor del vero i poverini han sempre risposto con fedeltà e dedizione alle mie deliranti richieste. Tuttavia, le scale molto balalmente le ho sempre fatte a piedi 😁

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