mercoledì 31 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 855 " Mosca batte l'ali"

Intanto gli aggiornamenti:
 sono le 9 e, dato che dormo in camper, sono già stato a Pisa a salutare il nostro Mosca. Per superare la guardia dell' infermiera di turno ho alterato il timbro di voce. Il pisano non è troppo diverso dal livornese, troppo no ma parecchio sì. Se però si evitano espressioni troppo facilmente riconducibili all' area labronica e si mugugna un po' nella bocca facendo suonare le parole con una sorta di gnegne o birignao, come lo chiamano i romani, si ottiene un risultato passabile. 
Così  n' ho: detto o sposa, bongionno sarei venuto a vedé un giovine,n' amico der mi fignolo che gnanno aperto r capo pe cavanni r' sangue  ma giù a tereno  un m'hanno vorsuto di gnente". Devo esse stato credibile o pell' imitazione o perché n'ho fatto morì du occhi sgranati sule poppe come se un avessi mai visto un panorama migliore. Roba che Holly me li potrebbe cavà l' occhi se mi vedesse fa così.  Nzomma la matrona m'ha fatto passà. Alla domanda "com'è?" Mosca m'ha detto: "come 'ncocomero tassellato" e alla seconda più cameratesca: "E 'r gigi?"  m'ha replicato: "Vive". Si so fatte du risate sullo scherzo che n'anno fatto le streghe, poi è venuta l'infermiera che ner frattempo s'era scopera ir davanzale un po' di più, segno che l'apprezzamento n'aveva smosso un po' di vanità e m'ha detto,: "fosse per me badi, ce lo farei sta quanto vole ma ci s' ha na caposala mpossibile...
Cos' mi son permesso la battuta: " si vede anche così che c'ha un ber cuore grande" e, mentre si ravversava un antra vorta ir camice offrendomi l'urtimo scorcio di latteria raso raso ale cannelle, so andato a casa a trova i mi gatti perché le donne erano sortite tutte nzieme.
E' la prima volta che i gatti vengano a Livorno. Hanno viaggiato senza miagolare e senza far storie. Balena ha fatto la popò armeno 5 volte appestandoci letteralmente e per fortuna Dani ha prelevato gli odorosissimi ovetti eliminandoli nel wc chimico del camper. Esserino ha esplorato gni anfratto, è entrato nell' armadio, ha cacciato gli insetti morti che si disseccano nelle reti di areazione, infine hanno dormito a letto con Holly per la quale era stata allestita la dinette con un mucchio di guanciali e un caldo piumone. La paura era ovviamente che per una disattenzione i gatti potessero trovare qualche spiraglio per uscire ma in un paio di ore avevo creato dei telai a rete da agganciare alle porte. Sono molto semplici da fare, si crea un rettangolo di dimensioni leggermente maggiori del vano porta e lo si si fissa mediante 8 occhielli, 4 sulla struttura del camper e 4 in prossimità degli angoli del telaio. Per qualsiasi animale è praticamente impossibile oltrepassare tale rete. Ovviamente le persone debbono uscire dal telaio interno, quello che separa l'area di guida dalla cellula abitativa, Finché non si ha certezza che i gatti siano di là dalla rete non vanno aperte le portiere. Una alternativa è chiuderli nel trasportino quando si vuole scendere ma è operazione più macchinosa e stressante per loro. Così li abbiamo ingabbiati solo per trasferirli dal caravan a casa di Zanza. Ho lasciato Dani Zanza e Holly a dormire in casa e io ho usato il camper. Avevo anche il mio divanop cuccia nel retrobottega del bar ma preferivo star sotto casa. Strano davvero nella mia città in camper non c'èro mai stato e mi pareva d'essere un turista a casa propria.
Per Mosca siamo stati in trepidazione, non era cosa da poco, sia il versamento che la craniotomia decompressiva che gli hanno praticato. Per fortuna che a Pisa in queste cose son bravi e La neurochirurgia del Santa Chiara è annoverata tra le prime in classifica a livello Italiano ed europeo. Don Luigi aveva na teoria che faceva derivare tali meriti dala vicinanza tra Pisa e Livorno sosteneva infatti che all' ospedali di Pisa fossero bravi perché l'omini venivano a fa botte a Livorno e ritornavano cor muso da ricucì, le donne venivano a Livorno e senza fa a cazzotti tornavano da ricucì anche loro.
Speriamo che un mi leggano sennò a Mosca ni riaprano ir tassello.
Quando m'hanno raccontato der test non mi so potuto astené da dinni: ma allora sete proprio tegami nell' animo voiartre. Penzate poerino luilì a vedeissi sta rossa mezza gnuda  che ni move la topa davanti all' occhi a luilì porinno mentre c'ha ancora ir capo mezzo scoperchiato. E startre due a tastallo  pe un parlà dela su sorella, totarmente priva di vergogna. Meno male che le conosce fino da quando era piccino e se lo trastullavano coem un bambolotto perché senno c'era da denuncialle all' Inquisizione e brucialle sotto a 4 Mori.
Anche tutto oggi il bimbo è stato bene. I Professori so contenti ma avvisano che casi di paralisi o momenti epilettici si possan verificà entro i 6 mesi da un operazione così e allora che si deve fà ni s'è chiesto e uno di loro che oltre che bravissimo chirurgo  è anche un bonaccione ci ha  risposto  alla toscana. "o che volete fa voiartri fori che fallo sta tranquillop,  fa li scongiuri e toccavi i coglioni  un potete fa altro  se c'è un problema ci avvisate subito.
L'unica che piange è Nara, perché è la su mamma e questa paura un ni ci voleva e un gli ci sarebbe voluta nemmeno l'ansia di aspetta che tutte le prognosi siano sciorte.
Oggi ar barre sera preso li strumenti ma ci ha detto: ragazzi per piacere, un è aria bevete e poi andate un po' in culo tutti e noi che mamme un siamo ma s'hanno diversi anni sur groppone, s'è capito e piano piano dopo avé bevuto siamo andati a tirà i sassi ner fosso reale come quando s'era ragazzetti e chi riusciva ad arrivà ar muro di là vinceva una rotella di regolizia o una manciata di figurine de calciatori

Un caro saluto a chi ci legge e fa il tifo pe Edoardo

Dante

martedì 30 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n 854 " Il TESt del gigi"


Stamattina ci hanno concesso di  trattenerci una mezz'ora da mio fratello Edo (si chiama Edoardo ma per tutti è Mosca come Riccardo è il Tafano e io sono Zanzara o Zanza) io, la mamma e il babbo lo chiamiamo più spesso Edo, nel rivolgersi a lui, ma quando si parla di lui indirettamente è sempre Mosca.  Riccardo viene chiamato Rik Riky o Tafi, nell' indiretto è sempre il Tafano. Io da piccina venivo chiamata Giangia o Giangella ma già a 4 anni rompevo talmente le palle che gli avventori del barre dissero "badali lì i gemelli, paiano n' tafano e na zanzara" e i nick rimasero. Nessuno mi chiama più Angela o Mariangela, nomi parecchio antichi pe una ragazza dela mi età. La faccenda andò così:  la mi mamma era amicissima di una ragazza che si chiamava proprio Mariangela e si volevan bene come sorelle, poi questa amica andò a vive in Belgio e si persero di vista, così quando si nacque io e r Tafano, a lui ni messero nome Riccardo come ir babbo der mi Babbo e a me mentre pensavano e un ni veniva in mente nulla, perché le mi nonne si chiamavano Germinia  e Mariapia e ala mi mamma sti nomi la facevano cacà, all' improvviso si rammentò dela su grande amica e mi battezzarono Maria Angela perché Don Luigi disse che a registrammi Mariangela tutto attaccato era un casino e se da grande  mi avessero fatto un documento sbagliato o un assegno intestato male  sarebbe stato un motivo pe bestemmià dala mattina ala sera  e fa peccato. Quando avevo na diecina d'anni la mi mamma venne a sapé che la su amica Mariangela s'era messa prima a fa la troia e poi aveva aperto un casino di lusso a Brusselle indove  andavano anche doversi europarlamentari, in maggioranza italiani. Così pe non ingenerare ricordi poco simpatici smesse di chiamammi cor mi nome anche le rarissime vorte che lo faceva. Mosca non è fastidioso come me e Riccardo è neto bello e morbido come un bambolotto e ha preso tutto dala mi mamma Nara mentre io e Riccardo s'è preso da Ampelio che per fortuna da giovane un era per niente brutto, solo un poinino marcato ner viso e difatti.... 
Mosca dicevo crebbe subito bono come r pane, rompeva i coglioni solo pe mangià e aveva fame spesso, così a sentillo bercià pe' chiamà la mi mamma, Don Luigi disse "vai s'avevano r tafano e la zanzara e ora ci s'ha anche la mosca ..basta anda a comprà il flitte". Ala nostra epoca un esisteva più ma nell' anni cinquanta e sessanta il flitte era un derivato del ddt per uso insetticida  e Don Luigi era la nostra memoria storica di modi di dire e oggetti del quotidiano ormai in disuso da decenni. A sentire i resoconti dela mi mamma, strenuo combattente della quotidiana guerra alle mosche nelle calde giornate estive, il mi  bisnonno Nevio babbo di Nado (mio nonno), dopo il pranzo, brandiva la pompetta a stantuffo del flit (DDT) avvicinandosi alla finestra dove il nemico usava affollarsi e vicino alla quale era posizionato il seggiolone dove lui stiacciava il pisolino.


Ma s'era partiti dar mi fratello e so finita oltre, purtroppo    a me piace  sto metodo dela digressione letteraria di cui Dante è maestro, inizia, difatti, un discorso sur caffé e finisce cor slicone dela Santanché. Vorrei, quindi, tornare a dare notizie der mi fratellino, ringraziando fin d'ora tutti quelli che ci hanno fatto l'auguri, incluso Amedeo che m'ha fatto ride quando ne saluta gioiosamente "il ritorno a un mondo di merda sì ma pieno di topa". A vorte anche dale peggio teste sorte varcosa di simpatico. Dunque siamo andate a Pisa io Samatta, Daria e Marina, coll'idea di fa du cazzate e tenello su di giri ma solo se la situazione lo avesse consentito. Mosca stava bene, non era isolato ed era in una bella camerina da solo, s'era alzato pe fa la pipì e ascoltava radio Diggei, dice che la testa gli formicola un pochino ma che non ha disturbi e anche i bracci e le gambe un gli danno più noia.
Noi però ci si ricordava qual'era la su maggiore preoccupazione prima d'anda sotto i ferri ovvero:


"raccomandategni che un mi tocchino l'area che comanda ir pisello pel resto anche se sorto scemo m'importa na sega" 

e da brave streghe ni s'era preparato uno scherzo.

"Edo - n'ho detto - dacci un giudizio sur numero di ballo che si prepara". 
S'è oscurata tutta la camera e lasciata solo una lucina, chiusa un minuto la porta e Samatta in un secondo è rimasta così come da foto

al volo ha fatto du mosse da scema e ha sbattuto le ciglia aprendo la bocca, in contemporanea Daria e Marina hanno preso il lenzolo una da una parte e una dall' altra e hanno scoperto ir mi fratello.
A me è toccato il controllo, tra noi non ci si vergogna perché siamo abituati a girà gnudi per casa, il gigi (il pene dei bimbi si chiama affettuosamente così) era raggomitolato ma alla vista di quer bendiddio aveva digià preso la consistenza d'un ovo sodo. A incontestabile testimonianza di quanto avevo verificato anche Daria e Marina hanno tastato con mano mentre Edo cercava di difendersi coprendosi.  Poi le trombanti sono state concordi nell' esclamare : "Evvai Edo fra na settimana questo riè bell' e pronto pe la topa". 
Siamo tutte più grandi di diversi anni e lui c'ha mandato affanculo, tutto rosso come un peperone ma in fondo contento perché difatti diceva: "speriamo dai, sapete che un ci  ho dormito la notte ar pensiero?"
Beati Maschi che hanno il 90% dell'autostima concentrata lì  che a vedé un perizzoma gli rimbarzano l'ormoni e che quando un gli funziona possano piglià du pasticche celesti, mentre noi donne instabili e compricate poverine, è proprio il caso di dire che un si sa sa mai che cazzo si cerca.

Bona giornata
Zanza

lunedì 29 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 853 " tutto perfetto! "

Così ci hanno detto i sanitari. L' intervento è stato perfetto, purtroppo l'ematoma si era creato in una zona non raggiungibile con un semplice forellino e hanno dovuto fare uno sportello ma la rimozione è stata totale e non dovrebbe lasciare conseguenze. L'hanno operato da sveglio povero fratelluccio che coraggio!. Chiaramente con una anestesia in loco e una sedazione generale perché così la ripresa è più rapida e anche il monitoraggio. L'ho visto dal vetro e si move, colel mani m'ha fatto il gesto equivalente a dire ho avuto un culo così! Domani ci si puo parlare dal vivo e in una settimana max dieci giorni ce lo ridanno. In una manciata di ore sono passata dalla disperazione all' euforia. Ti adoro fratellino.
Sono arrivati anche Dani Holly e Dante col Camper. Dante ha sigillato il camper colle reti e nella cellula abitativa hanno viaggiato Holly Dani e i mici mentre lui guidava. Adesso i Gatti sono a casa mia con Dani e Holly mentre Dante è rimasto con me e la mia mamma. Riccardo e il mi babbo sono al barre a fare il turno.
Si voleva chiudere ma poi s'è detto: " e tutti l'amici dove si ritrovano ad aspettare?" Così tutti sono venuti in ospedale e poi sono tornati lì, tanto da Livorno a Pisa è un quarto d'ora o poco più  di strada.
Ringrazio tutta l'equipe dei chirurghi e l'anestesisti. Non dirò mai più una battuta sui Pisani ma Dante mi dà di gomito e mi dice "sta tranquilla, le tue le dico io".

Riposa fratellino hai 6 infermiere che t'aspettano al barre e per 6 mesi non devi toccare pallino, ti si farà ingrassare come un maiale.

Per te posto una bella cover di Sheran che ti piace tanto e che avevano registrato Bobby e Dani.
L'aveva fatta anche Dante coll' armonica e mi ricordo che colla chitarra gli ci provavi il basso. 
Ovviamente  fa pandanne co ir titolo
Grazie a tutti quelli che hanno pregato
Grazie al Gatto Eternissimo
Grazie all' energia e alla voglia di credere che le cose non possano sempre andà male

Zanza


fatevi i gatti vostri n. 852 " Come a un cocomero"

Mamma mia! E' uscito è vivo ma intontito. Mi dicono che hanno rimosso il sangue e dovrebbe riprendersi bene. Gli hanno tagliato un pezzo cranio del diametro di una tazzina da cappuccino e poi glielo hanno rincollato dopo aver estratto l' ematoma. Hanno detto che è abbastanza di routine ma io sono sconvolta ho guardato le foto su internet di interventi simili, le posto per dare un'idea. Guardate che roba. Mi viene da vomitare mentre scrivo. Comunque speriamo bene, Grazie dei conforti ricevuti

Zanza


fatevi i gatti vostri n.851 " siamo in mano a' Pisani e ar Gatto Eterno"

Un avrei voglia di scherzacci sopra ma lui vorrebbe che lo facessi. Da quando l'hanno portato all' ospedale e di lì l'hanno trasferito ala Santa Chiara di Pisa, ci s'è stretto il cuore. La diagnosi trauma subdurale, per me ignorante di medicina versamento di sangue nell'area der cervello. Appena dopo l'incidente tra l'altro una stupida scivolata su una macchia d'olio, s'era rialzato subito e voleva tornà a casa in motorino, ma gli formicolavano le mani e gli veniva da vomitare. Poi deve avè avuto un mancamento e chi era lì ha chiamato l'ambulanza. Per fortuna una persona presente conosceva la mi mamma ed è corso ad avverticci.
Da Livorno l'hanno trasferito a Pisa e dopo i primi esami gli hanno fatto subito un buco nel capo pe fagli sortì il sangue. La cosa ha avuto successo ma parziale perché Mosca ha ripreso conoscenza bene ma ha crisi epilettiche. Stamani gli aprano la testa come se ritagliassero un coperchio e ci guardano dentro. Ci hanno desto che rischi di vita un ci dovrebbero esse ma sull' esito e sul ripristino totale di roba come movimenti parola ecc un si so pronunciati. Ci s'è potuto parlà prima che lo portassero via: Ha detto: "raccomandategni che un mi tocchino l'area che comanda ir pisello pel resto anche se sorto scemo m'importa na sega". Ci ho riso ma ho lo stomaco annodato. Quando sorte vi vaccio sapé. Non sono religiosa e non ho pregato pe non esse ipocrita ma un voto lo fatto, se me lo rimettano a posto un dirò mai più niente di brutto sui pisani e pe una di Livorno è peggio d'un voto di castità.


Zanzara

domenica 28 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 850 " canzone per i momenti bui"


Dal nostro archivio visto che oggi è una giornata no comment sia a Livorno che a Venezia

Tranquilli: I gatti stanno bene

Canta Samatta accompagna Dino con l'ukulele


sabato 27 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 849 " come da richiesta Dino piano solo" (♫ )

Caro Giacomo,
a sentire tante richieste s' è pensato stai a vedere che ha mandato Anna in ferie e ora ci fa una richiesta a mo di Amedeo. Scherziamo naturalmente e ci ha fatto molto piacere vedere i viostri commenti di coppia.
Dunque ecco una lista dei musici e dei loro strumenti, il primo è il loro strumento primcipe gli altri sono strumenti coi quali  quali hanno comunqe ottima, buona o mediocre destrezza

Cominciamo dai Vecchi:

Dino Piano  e Organo (conservatorio) chitarra suonata fin da bambino non l'ha studiata a scuola ma è una delle migliori zampe toscane idem dicasi per Mandolino, Ukulele, Basso tutti ad ottimo livello. Fisarmonica e organetto italiano  li sa suonare ma li usa di rado e non ne possiede di personali.

Dante Armonica, diatonica, cromatica, tradizionale, blues, mandolino (benino) piano e organo (malino) Voce (intonata ma niente più) Autore di testi e parafrasi musicali.
---------
Samatta:  conservatorioSax (ogni tipologia) clarinetto flauto Voce. Strumenti livello super voce molto buona
Daria conservatorio  Tromba, trombone, corno, flicorno, ottoni in genere  Voce.  Strumenti livello super voce molto buona
Marina  idem strumenti livello super voce molto buona

Zanzara Voce (particolare e graffiante ma con alcune lievi pecche di intonazione) percussioni livello amatoriale autodidatta
Tafano Batteria percussioni, chitarra, basso  autodidatta voce (coro) tutto sufficiente, la batteria buona.
Mosca: chitarra mandolino banjo percussioni  autodidatta  voce (coro) voce discreta il resto da perfezionare
Ampelio batteria, percussioni, Voce solista. Vecchio batterista da complesso anni 70, voce bella poco fiato.
Nara voce Solista voce notevole, priva di allenamento ma in grado di interpretare pezzi difficili.
Dani Voce solista (notevolissima in grado di cantare alla Huston o alla Dion) percussioni (accettabili)
Bobby Voce solista dolcissima (nick Honey- miele) , chitarra, piano a livello scolastico ma con poco esercizio
Holly Voce ma non vuol mai cantare (soprano acutissimo con bel timbro)
Balena: voce Basso IL MIGLIORE
Esserino. voce tenore. IL MIGLIORE

Ed ecco unna singolare interpretazione del brano postato ieri che Dino ha voluto rivisitare al piano in stile old west (Saloon per intendersi) risulta un po' veloce per il burlesque ma per un pezzo tipo can can andrebbe benone o anche per uno strip tease singolo o di gruppo coi movimenti sincopati tipo calza tolta a colpetti, reggiseno me lo levo o non me lo levo, insomma come a ricordare i movimenti dei fil di Charlot.
Ciao a Tutti a Domani
Zanza

venerdì 26 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 848 " Quello sì che è amore (i mici guardiani e le trombanti che duettano)" (♫ )

Ieri sera e questa mattina, quasi avessero percepito che si parlava di sentimenti senza aver preso in considerazione i loro, Esserino e Balena si sono prodigati nel manifestare in maniera addirittura inquietante il loro diritto di propietà sulla zia.
Eccoli
 La zia dopo cena lavora a maglia e il gatto guardiano non lascia avvicinare nessuno, Balena glielo concede perchè, ben satollo si sta già lavando a Letto


 nella foto il Rotolo assai satollo, scalda il letto e si lava in attesa degli umani


 Holly continua il suo lavoro in attesa del sonno ristoratore  e con 12 kh sulla pancia provate voi ad alzarvi

La zia dorme e Balena le tiene la mano

poi passa a salvaguardare il piede malato



e alla fine reputando il lavoro troppo inngente per uno solo associa Esserino nel duro compito
e allora sì hanno fatto bene le Trombanti Daria e Marina a lasciare gli strumenti nell' astuccio e a dedicare questa canzone ai mici in un dolcissimo duetto accompagnate da Dino con un minuscolo ukulele. Non hanno il vocione pastoso di Dean Martin ma con le loro vocette intonatissime che eseguono in due tonalità diverse creano un sottofondo speciale al lavoro dei mici.

Bacioni a Tutti

Dani 


giovedì 25 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 847 " uèn emèn lavse uoman " ( ♫)

Siamo rientrati alla base veneziana. Dopo l'affollamento natalizio e quello del bar, a Livorno, la casa mi è sembrata piccola e troppo silenziosa. La zia dormiva coi gatti. La sua zampa non ne vuol sapere di guarire, in  pratica l' intervento ha avuto buon risultato ma le si crea di continuo una piaga infetta. La sta curando in ambiente ospedaliero ma i risultati appaiono lenti e modesti. Balena fa quel che può nella sua veste di gatto taumaturgo e dorme abbracciato al piede. Esserino la consola scaldandole la pancia. Io e lo zio ci siamo sentiti anche un po' in colpa per averla lasciata questi 2 giorni ma la vicenda di Equitalia andava risolta.
Non sono abituata a vedere zio Dante preoccupato, di fronte a qualunque problema lui dice sempre " e che ci vule?" non parte la barca, capacissimo di fare il motore a pezzi e dopo mezza giornata sentirla rombare di nuovo, i lettori più affezionati ricorderanno di come ricostrui completamente a mano la mia macchina dopo che io ebbi sperimentato l'abbraccio con l'albero. Il suo punto debole sono i problemi che riguardano la salute,che si tratti della sua o di quella degli altri lo lasciano impotente e continua a dire almeno se la morte giocasse a scacchi come nei filme. Perderei, forse, ma la farei sudare....ma così..... Resta allora seduto vicino alla stufa, tormentandosi le mani  poi torna in camera, gioca coi gatti, guarda la zia, cammina su e giù Poi le comincia a tirare le orecchie, a morderle il naso come se fosse un bambino, è il suo modo di rompere la maschera rude con cui si presenta al mondo e di lasciare uscire la tenerezza che gli riempie il cuore. Sono stata fortunata ad avere due persone così paracadutate in una adolescenza e in una giovinezza che dalle premesse pareva mettersi molto male sia per me che per Bobby. Senza le bestemmie e le novelle di zio e le carezze e il pane fatto in casa di zia, le prediche della mamma e gli assegni del babbo avrebbero apportato ben poco a quegli anni. Spero anche io di trovare una persona che mi guardi con tanto amore e forse è per questo che non riesco ad accontentarmi o ad andare avanti per tentativi, forse è per questo che al momento mi conforta più l'abbraccio di una amica che gli accoppiamenti combinati tipici delle compagnie dei miei amici.
Allo zio voglio dedicare una canzone che, indirettamente è un omaggio anche alla zia. L' ho chiesta a Samatta che me l'ha suonata insieme a Dino a Livorno, l'ho registrata e conservata sapendo che il momento della dedica non si sarebbe fatto attendere troppo. Il titolo l'ha messo Dino e non mi sono permessa di toccarlo è un inglese che ha preso un po' di aria salmastra. A lui non ho potuto chiedere di metterci passione o tenerezza è molto confuso su quei temi, meglio affidarsi alla maestria delle sua mani che vanno avanti da sole mentre gli occhi si socchiudono per gli eccessi nel bere. A Samatta invece l'ho chiesto: "Sami suonamela pensando a come ti piacerebbe che un uomo ti amasse".  Mi ha risposto minimizzando 
" Boia dé Dani come se' sdorcinata! Se mi metto a penzà ste cose mi faccio la piscia addosso" ma sentite un po' che passione ha messo nel soffiare nel suo sax.

Bacioni

Dani

mercoledì 24 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 846 "Il ragazzo del Pontino" (♫)

 Il quartiere del Pontino si sviluppa nella zona nord-ovest della città, tra la Fortezza Nuova e le Mura Leopoldine. Deriva il suo nome dal ponticello che solca il canale dei Navicelli, costruito nel cinquecento per collegare Pisa al porto di Livorno. L’originario rione è proprio quello compreso attorno a questa zona, mentre più recente è la parte che da via Garibaldi si estende fino a via Palestro, quella insomma che prima del 1825 era chiamata col nome di “Borgo Reale”. Un ruolo importante nel popolamento di questo rione ebbe la costruzione della stazione ferroviaria di San Marco, nota anche come Stazione Leopolda, che a metà ‘800 collegava Livorno, Pisa e Firenze ma che iniziò a perdere sempre più importanza a partire dal 1911 (data di costruzione della nuova stazione di Livorno Centrale) fino a diventare deposito di merci. Ancora intatta e maestosa è invece Porta San Marco, costruita tra il 1835 e il 1840 su progetto degli architetti Alessandro Manetti e Carlo Reishammer. Incorniciata dagli alti palazzi color pastello, la parte più pittoresca di Pontino è quella delle cantine che si affacciano sullo specchio d’acqua di fronte alla Fortezza Nuova, un tempo luogo di lavorazione di acciughe e baccalà sotto sale. Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di gare remiere è la storica Coppa Barontini, una competizione a cronometro che nel mese di giugno vede i gozzi sfidarsi in notturna lungo i fossi del Pentagono del Buontalenti. Dal Pontino si può ammirare lo spettacolo della partenza e dell’arrivo, proprio di fronte al “pratone” dell’imponente Fortezza Nuova, esempio cinquecentesco di costruzione militare.
Tutto il quartiere è un mix di scali, piazze, fossi e “viuzze”, che convogliano da un lato sulla Fortezza Nuova e dall’altra parte alle mura Lorenesi.Le cantine della zona che si affacciano sullo specchio d’acqua antistante la Fortezza erano una volta luogo di lavorazione di acciughe, baccalà e salacche da parte degli abitanti del rione.  Il mi babbo, Ampelio è nato in una casetta sopra li scali  e da giovane era in quarche modo antagonista ne confronti  di Dino e Dante che invece sono Veneziani ovvero nati nel quartiere della Venezia proprio nella casa che fa angolo tra Viale Caprera e Via della Venezia. La rivalità che spesso dava vita a scazzottate infinite trovava la sua massima espressione nell' esercizio remiero con gare suddivise per specialità sulle quali tornerò con l'ausilio del mi fratello o di Dino perché io un ci capisco granché.


Nara, la mi mamma era veneziana, e quando si messe cor uno del Pontino se ne sentirono delle belle ma finita l'epoca delle scazzottate e delle sale da ballo, la rivalità risorge solo in occasione delle manifestazioni di voga.
Comunque Ampelio per tutti è sempre stato il ragazzo der Pontino o ir giallorosso (colori del rione).  Considerato che era un buon batterista e cantava benino si specializzò nell' imitazione di Adriano che ai suoi tempi andava per la maggiore. Quando è ne su cenci prende tarmente bene la tonalità der molleggiato, non solo a cantare ma anche a parlare, che una volta telefonarono alla Mori e colla voce imitata del marito dopo aver ingannato la cameriera che aveva risposto messero sulle spine anche la bella signora, difatti  ni dissero senti Claudia io mi fermo a Livorno, ci  sono dei casini stupendi, torno domani.  Gli andò male perché Adriano era a casa e non resse la storia che fosse a Livorno ma la signora assai spiritosa rispose che se non avesse avuto il marito a venti metri (c'hanno le case grandi lorolì) ci sarebbe caduta in pieno.
Ora a imitare Adriano son boni in tanti,  e l'hanno fatto in mille ma credo che Ampelio ir su posto di riguardo lo meriti. Nella registrazione si sentono dei casini da barre e a un certo punto la mi mamma che ni scappa da ride e allora lui stona un gocciolino ma poco.
A presto Zanza

martedì 23 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n. 845 "il fascino discreto di Daria (♫ )"

S'era guasi decisi a mette ir mi babbo che fa Celentano ma ner mi archivio ir su pezzo, che si chiamava ir ragazzo der pontino, un lo trovo e lui s'è storto un piede nela pedana der banco. Così è andato a casa bestemmiando più di dante quando è incazzato.
Dante e Dani sono partiti. Mi mancheranno tanto tutti e due. Quando c'è Dante ar Barre c'è casino , si beve si canta e un si penza più a nulla ma a Dani mi sono abituata con un affetto così profondo che oggi ho pianto come na scema. Per carità non ci si perde e sole un si resta  io ho il barre e tutta la combriccola lei ha Dante e Holly che sono due pezzi da novanta, ma c'è un momento quando cala la sera e ci si sente strane , si guarda lo specchio e si va a letto pensando che un altro giorno dela nostra giovinezza è andato e si pensa ala mamma e a come il suo splendore d'un tempo ha trovato la morbidezza ma anche la stanchezza dela maturità, si pensa a Dante e Dino e ai loro pensieri di morte annegati quotidianamente nel vino, clown sstupendi e come tutti i clowns stupendamente tristi. Con Dani si rideva e si ripeteva il nostro mantra  lei attaccava: Cara Zanza  E anche oggi
e io:       tra cacà e fa lo spiazzo
lei s'è fatto buio
e un s'è fatto un cazzo
questa battuta tipicamente livornese fu l'oggetto di uno dei primissi blog e Dante si dilungò nello spiegare come il motto traesse spunto dall' osservazione di come si comporta il gatto in occasione del rilascio delle sue deiezioni solide ovvero la fa e poi raspa in terra creando un area rotonda da cui toglie terra o sabbia che ammontina sulla popò in modo che non se ne senta l'odore. Holly è riuscita anche ad osservare che Esserino quando va in Bagno lei o Dante entra dalla porta e anche senza fare i suoi bisogni spazza la sabbia per conto degli umani che ancora in tanti secoli non hanno capito come si faccia.
In sintesi si vol significare che un altro giorno è andato e tutto è come prima.
E anche oggi ripeteva per la seconda volta Dani
più di ieri aggiungevo
e meno di domani
siamo sole
come cani

Poi ci si abbracciava ridendo e si andava a letto
Lei calda come una stufa perché l'umido di venezia l'ha temperata alla sopravvivenza e io gelata perché vivrei di sole e d'estate. Speriamo di trovà un ragazzo che abbia la pelle calda come lei e che un mi rompa troppo le palle, mi contenterei anche di dormicci e basta pur di non esse sola co penseri che mi trapanano la testa.

Insomma un'altra giornata di merda disse quello che s'arzo cola diarrea
e allora faccio cantà Daria co dino e tutti quelli che so disponibili.
Daria è na gattasorda, come si dice noi, lei continua a definissi bruttina ma secondo me senza esse una pin up è carinissima come marina e poi ha fascino, non ha le zampone infinite di Dani non ha le poppone mie, non ha la verve continua e spiazzante di Samatta ma è una di quelle ragazze normali e dolci che tutti possono sognare la cosidetta ragazza della porta accanto, tutta da scoprire, basta sentire come cola su voce tranquilla interpeta a modo suo e con moltissimi e intonatissimi controtempi  questo brano immortale del molleggiato

Baci troppi Zanza
avvertenza da oggi in poi i nostri post contenenti file musicali recheranno nel titolo questo simbolo (♫) 

lunedì 22 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri n 844 " Tanti auguri Nara (♫ )"

Se un  ci fosse Nara un ci sarebbe ir Bar Nado, Dino sarebbe di già morto, io un verrei più a Livorno, ir su marito sarebbe 'n ukraina  tra du poppe bianche come la neve perché qui se un trovava Nara fischiava come un merlo di gennaio. Soprattutto un ci sarebbero quer ber topone di Zanzara senza la quale ir blogghe, nele mi mani, si sarebbe spento come na cicca n'un giorno di pioggia, un ci sarebbe ir Tafano che sarebbe poco male ma un  si vedrebbe quell' artro stianto di topa di Valentina che è in lizza per miss tatoo (ha più pelle inchiostrata di quella libera). Un ci sarebbe Mosca che un serve a una sega nulla ed è più inutile e più fastidioso dele mosche ma sa sonicchià ormai guasi tutto e in un orchestra da barre serve anche lui.
 Senza Nara ir vino sarebbe cattivo e lo Zozzetti si sarebbe digià mpiccato co na fune di sarcicce. Se un ci fosse stata Nara, ir mi babbo sarebbe morto ir giorno dopo la mi mamma e don Luigi si sarebbe fatto venì un infarto in quarche casino pieno di cinesi che a sentì lui ciavevano la topa stretta stretta ma r cuore grande grande. Nzomma Nara è r vinavil di vesta sgangherata compagine di perdigiorno. Se L'alighieri  avesse visto le poppe di Nara sarebbe morto dale seghe invece di scrive quelle caate. Senza Nara e le su poppe un esempio de quali è conservato a Sevres nzieme ar metro e ar chilo campione, le donne un sarebbero morte d'invidia e i chirurghi plastici si sarebbano dovuti contentà d'allunga l' uccelli  e di riparà diversi culi rotti a bisognosi.
Se un ci fosse Nara un sorseggerei questo ponce divino e in bocca mi sentirei il sapore che regala la vita di tutti i giorni: sapore di merda.
E allora leviamocelo questo saporaccio, sulo scaffale di Nara ci so altre venti borriglie rumme bono e ir caffè è ir meglio di Livorno . Auguri Nara, grazie d'esiste e prima che Ramazzotti rivendichi i diritti dela siae pe avè citato la parola esistere, che io se fossi stato ne greci n'avrei fatto causa a su genitori pe avé chiamato erosse
come r dio dell' amore quer popo di troiaio lì, prima dunque d'ogni su eventuale azione no ti se ne dedica nantra che la facevano i Califfi. Ma c'è quarcheduno fra i lettori che si ricorda dei Califfi? Io la so a orecchio ma un la sono da 40 anni e più, Dino un ha problemi, la legge nelo spartito scaricato da Dani e rtu Ampelio mentre accompagna ala batteria TE LA CANTA a patto che tu un ti commova

Dante a nome di tutti i presenti e i distanti


(Ampelio oltre che buon batterista ha na bella voce con del tonalità nasali ala Celentano che, tra l'altro imitava benissimo, presto ve ne posteremo un esempio, il coro è fatto da tutti , io lo aiuto coll'armonica perché a falla tutta stianta, Dino sona il pianorgano,  perfetto, il montaggio è opera del mi nipote Dani)

Fatevi i gatti vostri n. 843 " Il pensiero a rate, una visita all' Agenzia delle Entrate"

Che alla agenzia delle entrate di Livorno siano abituati a un linguaggio colorito credo sia una certezza.  Questa mattina, però, devono aver aggiunto al loro archivio mnemonico un repertorio di sacramenti non indifferente. Zio Dante, quando vuole, si esprime in un italiano fin troppo forbito ed ha la caratteristica di cogliere il lato ironico delle cose con una rapidità incredibile, tuttavia Livorno trae dal suo animo e dal suo vocabolario quanto di più triviale si possa immaginare. Prevedendo come sarebbe andata a finire io Zanza e il Tafano lo abbiamo accompagnato anche per poterrlo ricondurre alla ragione qualora fosse incappato in interlocutori che avessero suscitato le sue ire. Tanto per cominciare abbiamo sbagliato strada, veramente mal fatti e incomprensibili i cartelli tanto che ci pareva di essere in un labirinto. Al secondo tentativo frustrato, zio Dante con uno scatto da scimmia, davvero imprevedibile considerando i suoi dolori a ginocchio e schiena ha saltato un tornello, seguito al volo da Riccardo e da Zanza mentre io, che a queste cose non sono abituata, restavo al di là cercando di spiegar loro che sarebbero arrivate le guardie. Alla fine, per non lasciarli da soli ho saltato anche io, giusto in tempo per trovarmi davanti due vigilantes  i quali avevano visto il tutto dalla telecamera di sicurezza.
Alle rimostranze dei due Dante si è frugato in tasca tirando fuori un rotolo di biglietti da 10 e venti euri esordendo così 
"Allora porcaccia di quella  .....rotta in.....tegame lei e tutte quelle santacce lassù, so venuto a portavvi i vaini che me li so levati bocca a me e ala mi famiglia accidenti a quell' infame di.....e ar su babbo che lo fece scende. (non condivido la sua blasfemia ma è dovere di cronaca per meglio rendere l'immagine di quanto avvenuto) ma se un li volete i mi sordi m'importa na bella sega a me, vi vado ner culo avvoi a equitalia ar governo a papi a cardinali e ha chi cazzo non mi so ricordato nell' elenco e poi mi dovete mandà la finanza a casa a piglià sti sordi cor fucile l'aspetto ve lo garantisco"
Debbono aver pensato che era matto ed hanno creduto a Zanzara che ha subito detto a uno di loro, piano piano per non farsi sentire dallo zio, "soffre di nervi è stato ricoverato fino a ieri e quando è arrivato a casa ha trovato l'ingiunzione, lasciatelo pagare e si calmerà."
Vedendo che eravamo in tre ad accompagnarlo hanno creduto alla invenzione di Zanza e, raccomandandoci di tenerlo calmo,ci hanno accompagnato da una impiegata.
Qui l'inizio è stato accettabile
"Allora siccome avevo fatto la rottamazione qui mi dicano che un gli è arrivata na rata ma ho la ricevuta e se trovo quel pezzo di merda che un controlla bene prima gliela infilo su per culo poi gliela faccio mangià la ricevuta."
Zio Dante è la persona più buona della terra ma vedere un uomo alto e grosso come lui incazzato nero non è quello che ogni impiegato di questo mondo sogni di trovarsi davanti quando apre lo sportello
La signora è stata accondiscendente ma tutte le interrogazioni di carattere amministrativo portavano allo stesso punto. Secondo la rete informatica dell'amministrazione dell' Agenzia delle Entrate, la rata risultava non pagata e quindi zio Dante perdeva anche i benefici della rottamazione. Assurdo pensare che in questo paese di merda (giudizio mio) tutti gli oneri della prova siano a carico del contribuente.
Con una ricevuta dell' ufficio postale di Venezia che attesta il pagamento di 700 euro all' agenzia delle entrate il senso è uno solo: i soldi sono arrivati sul conto corrente di tale agenzia. Qualunque errore sia avvenuto, deve essersi verificato dopo l'ingresso dei soldi, probabilmente per una errata ripartizione o attribuzione di carattere contabile. 
Proprio domenica sera  zio Dante, con me e Zanza presenti, aveva colloquiato a lungo collo Zozzetti, che è stato uno dei migliori commercialisti di Livorno. Scrivo "è stato" perché per l'amore del gioco e delle escorts si è ridotto all' ubriachezza permanente e a frequentare per lunghe ore al giorno, il Bar Nado, unico posto dove i proprietari gli fanno ancora credito. In realtà i debito del dr. Zozzetti sono crediti inesigibili per  Ampelio e lui lo sa bene ma lo Zozzetti, nipote del povero Licurgo, biscugino di Nado è quasi una figura di famiglia e allora Nara e Ampelio lo rifocillano e gli danno bere accontentandosi delle sue  dritte in materia tributaria. Su questi temi il buon commercialista ne sa una più del diavolo avendo vinto il cento per cento dei ricorsi contro vari enti statali, quando era ancora lo stimato dottore commercialista con uno stuolo di assistenti e 4 segretarie personali senza contare quelle di studio. 
"Ammè m'ha rovinato i  comunisti e le troie" dice quando qualcuno gli chiede il motivo della caduta. "Quando c'era Crassi venivano da tutta Italia ar mi ufficio, quando c'era Berlusconi viaggiavo 'n elicottero, perché loro avevano un codice d'onore: rubavano ma lasciavano rubà anche l'altri, loro rubavano miliardi er bottegaio briciole, l'idraulico bigliettoni, ir dentista super bigliettoni e così via e tutti erano contenti di esercità la propria disonestà perché in Italia la gente è disonesta ner DNA, una vorta ho visto sur pendolino una signora piena d'ori è andata in bagno e quando è sortita, n'è cascata la borsa, s'è aperta ed era piena di fazzoletti igienici der treno ecco ir paese che siamo." E se gli chiedono: " E che c'entrano i comunisti?" ha subito la risposta: " lorolì hanno detto 'con noi un ruberà più nessuno' e così hanno trovato mille modi per un fa rubà ma in compenso lorolì dovenque si siedano rubano a 4 mani. Quindi Berlusconi rubava ma ti lasciava rubà, questi qui rubano ma a te un ti fanno rubà."  Le sue teorie non sono avallate da questo blog ma riteniamo che siano la convinzione di moltissimi italiani tanto che il Cavaliere risulta ben messo nei sondaggi pre elettorali.

Il dott. Zozzetti aveva spiegato, ieri a zio Dante " Il ritardo del pagamento di una rata di un piano di rateazione non comporta la decadenza della dilazione. ... Aver posticipato di qualche giorno il pagamento, effettuato in ogni caso prima della scadenza successiva, non può comportare la decadenza del piano di rateazione .. quindi te vai paghi per cassa e appena trovano il pagamento in forse ti spostano i soldi che versi domani come prossima rata ma esigi carte firmate da un dirigente sennò con que figliol di troie è un casino"
Alla fine Zio Dante è arrivato al cospetto di un funzionario superiore al quale si è rivolto in questi
termini:
"Allora stamattina v'è andata bene che Dino un m'ha prestato la doppiuetta perché sinno domani l'orfanatrofi di Livorno erano in crisi. Queste teste di cazzo che ci so ne vostri uffici un so in quale e un so chi ma quarche enorme testa di cazzo ci deve esse, hanno sbagliato quarcosa nel'attribuzione der versamento."
Il direttore ha controllato la ricevuta, era tutto corretto.
"Ora io ho portato i soldi, lei li piglia un foglio ci scrive che li ha ricevuti, poi dentro a na settimana mette al lavoro i su operai che mi trovino ir pagamento fatto, così questi sordi qui li tenete pela prossima rata. Badi che Torno cor fucile eh."
Anche il direttore deve aver pensato di trovarsi di fronte a un caso clinico e guardava Zanzara che da dietro le spalle di Dante gli faceva segnali come a voler dire di non farci caso e che Dante aveva problemi di nervi.
Io mi sono presa la briga di esporre di nuovo quanto avevo compreso dal ragionamento dello Zozzetti
Il direttore capiva e non capiva ma si rendeva conto che Dante era in buona fede e che l'errore era molto più probabile che si fosse originato nei centri amministrativi  così non ha voluto i soldi contanti ma ha rilasciato un foglio in cui si attesta la sospensione del provvedimento in attesa di pertinenti verifiche. Poi salutandoci ha aggiunto "lei signor Davini Diversi, mi raccomando, presti molta attenzione alle rate"
"Boia dé ce la presto attenzione cosa ci vole? Si tratta di soldi mica di carcoli su frattali ma lei stia attento a su dipendenti perché quelli hanno il pensiero a rate e con quel tipo di rate lì lo sbaglio è sempre in agguato"
Parrebbe una novella ma è realtà nuda e cruda.

Baci Dani

domenica 21 gennaio 2018

fatevi i gatti vostri. 842 "donne l'ova io vendo" (TESTO)

Che i santi del Cielo e le Madonne tutte lo possan perdonare!
Tra lui, Dino, Ampelio e il Tafano hanno finito due fiaschi di vino poi quando era rosso come un peperone  e quando sulla nostra idea del burlesque ci avevano dato suggerimenti che avrebbero fatto arrossire le signore dei bordelli del West, nemmeno a farlo apposta  Nara gli ha chiesto:
Dantino ma com'era quella canzone dell' ova che cantavi a quella tipa di Shangai che aveva trovato un modo pe non restà n cinta che a sentì leil' era meglio dela pillola? 

"Dino dammi du accordi"

donne l' ova le vendo
 te ndo vai?   te ne posso 
dà quattro coppie 
che fanno ott'ova 
questo lo sai
                          
donne lova io vendo
lo si sa
le frittate senza le ova
 non si possan fà

Un giorni ruppi l'ova ner paniere
mi ci messi su a sedere
e nel sentire l'umidore bestemmiai 

madonne e santi venner giù dal cielo 
mi sentii preso pel culo
perché lei rideva  forte
si ma

preeesto  mi co nso laiii
perché sai  
lee  fri tta te  fatte cor sedere
non portan guai  

Certo che se a Venezia è facile vederlo meditabondo accanto alla stufa qui si riprende subito eccome se si riprende

Baci Dani 

  qui sotto anche una bella e insolita versione del medesimo pezzo con le due trombe il sax
una mirabile batteria di Ampelio, inserti di Dino

                                                                                                       

Fatevi i gatti vostri n. 841 "Donne, l'ova le vendo (♫ )"

Bella improvvisata questa dello Zio, a malincuore sarei dovuta partire domattina, con un sacco di borse e borsoni invece è arrivato lui, senza avvisare. Stavamo per metterci a tavola quando sento la voce di Ampelio
"Otté caata d'indò arivi?
"Ciao Laido un 'tha ancora mandato n culo Nara?"
e questo è il bongiorno dei due vecchi amici
s'affaccia Dino
"bada che ber maiale da un quintale che arriva"
"zitto mezzasega costì che se Costanza ti tira r pisello gli viene dietro tutta la colonna vertebrale"
Un altro bongiorno.
"Nara che si mangia?"
"Ste du palle lesse e si mangiano un avvisà mai te èèè"
"Mi basta beve se avete fatto ir mangià contato"
"Ma 'sa voi contà Dantino? Co ste gole d'acquaio devi contà quanti siamo e poi mortipricà per due!
Pare abbiano la tenia 'n corpo pare."

Sarebbe stato meglio che avessi fatto scrivere Zanza, ma le baruffe livornesi mi piacciono e visto che le "ciosòte" le ha scritte il Goldini, mi dedicherò a quelle d'importazione.

"Le trombanti ndo sò Nara un mangiano qui?"
"O che ne so e saranno a pigliallo nculo lorolì, di trombà ni dev'esse venuto a noia. Mangiano dale su mamme ma poi ritornano a rompe 'oglioni fino a notte."

Con una mamma che taglia e cuce così poteva venire timida e riguardosa Zanza?

"Boia dè co tutto sto topaio chissà quanti caffè farai..."
"Si mi  ci scardo la topa coi caffè!  Ho rimandato via anche i rappresentanti perche un ciavevo niente da danni sta settimana, immaginati te che aria che tira A Livorno. A voglia a fa caffè."

"Avete voluto  Nogarin o puppativelo!"

"io un ho votato una bella sega e nemmeno Ampelio ma un lo dò più nemmeno a comunisti ir mi voto, mi ci pulisco r culo cor certificato e poi l'attacco ala vetrina vedrai te se un lo faccio."

Mi fermo altrimenti ci censurano il blog. Nara è davvero indiavolata.

Provo a scusarmi a nome di tutti
"Nara siamo davvero troppi mi spiace"
"Che cazzo c'entri te, te Daniela ? (è l'unica che mi chiama col nome intero) Dai na mano sempre e poi se dormi co Zanzara  leilì mi tiene  ir riscardamento spento, quand'è sola me lo tiene a 25 gradi e poi arriva na bolletta der gasse che ti sdraia."

Io non sopporto il riscaldamento acceso durante la notte e Zanzara che lo sa si adatta, tanto più che ha un letto francese da un metro e 30 e  in due sotto il piumone si produce un bel calore.

"Ma quarche ragazzotto ner mezzo ancora un v'è riescito di mettecelo a voi due?" prosegue Dante
"Zio ti prego, argomento gia dibattuto e sviscerato nei minimi particolari da prima di Natale"

"Dantino avessi n'omo come dio comanda, con tutto il bene che gli voglio ma la farei dormi nel barre la tu nipote" subentra Zanza
eNara prende lo spunto
"sieee  figurati quando lo trova un omo come Dio comanda leilì , tanto è poco storta di carattere."

Alle 13, 30 avevamo già finito il pranzo e innaffiato tutto col vino buono eravamo al caffé quando sono entrate Samatta Daria e Marina
Grandi feste a zio Dante anche da parte loro e dopo il liquorino digestivo. Tutti agli strumenti.
Ripartiremo martedì pomeriggio perché Dante non vuole lasciare la zia da sola. Domani mattina deve andare a Equitalia ed ha gia detto a Dino: "Dino domattina portami la doppietta der tu babbo perché io la mia in treno un la potevo portà ma a Equitalia a mani vote un ci vado, vedrai te che co quella 'n mano e le cartcce apallettoni  m'ascortano".

Meno male che il nervoso gli passa in meno tempo di quello che impiega ad assalirlo.

Oggi anche Ampelio è della partita e si è già seduto alla batteria, Dino è al piano Dante ha la sua armonica microfonata. Come prima partitura ecco l' inno del nostro blog, gia pubblicato in varie versioni con l'armocica e non ma qui eseguito in una struggente versione jues (jazzata e bluesata).
Perché inno del nostro blog? bè c'è tutta la storia del Gatto Eterno e del ponte sull'arcobaleno per arrivare di là.
Qui nella rivisitazione dei nostri diventa " donne l'ova io vendo" ma per le parole dovremo aspettare un po' più tardi. Questa ve la pubblico fresca di esecuzione.

Baci Dani