martedì 29 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 649 " Tutti al Bar Nado " guasi un raccontino

Passati i bagordi del Natale si pensa a quelli di San Silvestro. Pell' ultimo dell' anno s'è deciso: si va tutti a Livorno e il cenone si fa da Nado, insieme a tutti l'amici!  O armeno.. nzieme a quelli che ci so rimasti e che ci voglian venì. 
Ci vado volentieri perché ci ho tante cose lì dentro e mi fa davvero voglia di schiantammi a sedé ar mi solito posto, la mi seggiola ha tre D incise a coltello (Dante Davini Diversi).
Del Bar Nado s'è parlato diverse volte in passato e i lettori più affezionati si ricorderanno quelle descrizioni che, certamente, non indulgevano a immagini di osterie d' una volta, di quelle, per intendersi, dove oggi han ritirato a novo i travetti, riaperto il camino e un bicchiere di rosso costa tre euri. Nado aveva aperto il barre subito dopo la guerra ricavandolo dal baracchino ch' era stato il locale di servizio con cambio olio e assistenza gomme di un benzinaio dell' epoca al quale lui era subentrato sempre come benzinaio. La pompa  era tra il marciapiedi e la strada, piazzata su una specie di isoletta di cemento, il su bello era che guardava il mare e  il su brutto che quando tirava vento il puzzo di benzina arrivava fino all' ultimo piano, la piccola officina invece  era ricavata dall'angolo fra due case nello spiazzetto rubato con una copertura tondeggiante e i muri quasi tutti vetrati, in pratica tra il distributore e la mini area di servizio ci passava precisa una macchina in modo che l'operatore  ne potesse servire una sul davanti e una sul didietro della piattaforma delle pompe. Siccome Nado non è che col lavoro ci andasse troppo daccordo, prestissimo levò di torno le gomme e nell'area che si rese libera mise un distributore di cingomme pei bimbi, qualche sacchetto di semi, lupini, un po' di portachiavi e ammennicoli vari vino e cognacche nascosti nzieme all' arnesi, un tavolino con quattro sedie pe giocacci a carte co su amici, tra i quali si distinsero subito  il mi  babbo e Don Luigi dimostrando  un  attaccamento che rasentava guasi  la fedeltà assoluta ner senzo che ir mi babbo qualche gotto lo beveva anche al porto pe levassi di dosso il freddo che ti segava in due e don Luigi derogava cor vin santo di chiesa che il sagrestano (incaricato del rifornimento) si lamentava di come un ne bastasse una bottiglia per du' messe. Pare addirittura che una volta Il bon Gigi, avendo trovato vòto il ripostiglio dell' ostie, non si sia tenuto per nulla ad abbia esclamato con tutto ir pubbrico a sentillo: "Oh signore miha mancherà anche ir vinsanto eh... sennò stamattina faccio festa, mi levo dale palle  e un dico nemmeno la messa". In nemmeno un anno Nado, visto che quelli del palazzo ni rompevano i oglioni pel puzzo e che di macchine se ne fermavano pochine cominciò a fassi venì dell' idee imprenditoriali e di lì a poco fece portà via il distributore dalla Shell, e, indebitandosi un poino comprò l'angolo coperto della rimessa. In comune anche pe non lasciallo senza lavoro o forse perché aveva digià belle unto prima chi c' era da unge, ni dettero la licenza e così ebbe l'avvio il Bar Nado, un bugigattolo nel quale, a vedello di fori non sarebbe entrato nessuno ma Nado lo conoscevano tutti, r mi babbo anche di più e Don Luigi era una di quelle referenze attive che i tecnici di marketing pare l'abbiano scoperte loro ne su corsi ma esistevano da quando Eva ni fece a Adamo "mangiala la mela da retta... è bona e ti fà veni un affare duro meglio dele pasticche". Insomma che pasticche ci fossero nell' Eden un ci è dato di sapello ma a Dio che aveva i su anni di certo un gli sarà garbato vedesselo ciondoloni come un palloncino sgonfio e così si presume che possa avé toccato un erba o qualcosa di simile a abbia fatto uno de tanti miracoli che la chiesa s'è addoprata a raccontacci.
Fin verso il 69 il barre rimase colli stessi arredi e la medesima struttura degli inizi, d'estate si stava di fori e d'inverno ci si stringeva di dentro. Agli albori del 70 Nado che era del 19, quindi  qualche anno più vecchio de su avventori  decise che da solo un aveva più voglia e fece posto nella gestione a Nara, la su figliola e a quel lavativo di Ampelio che l'aveva sposata da qualche mese. Il locale fu ingrandito leggermente comprando un'altro vano adiacente e occupando completamente l'angolo del palazzo, le seggiole di legno furono rimpiazzate con delle panche più robuste, la macchina del caffè fu cambiata cor un altra rigorosamente usata e, gli infissi furono rinnovati con dei troiai che recavano, nella loro anima di alluminio, tutta l'essenza del kicce che doveva dilatarsi a macchia d'olio durante il decennio. In questo quadretto si vede com'è più o meno ora,


 Foto vere  non le metto perché Ampelio ha paura delle tasse (come se la finanza leggesse ir mi blogghe ma... rispetto le sue paure). Nado resse qualche altro anno a dare cambi dietro il banco poi passò dalla parte degli avventori dove fu grande animatore delle partite a carte occupando sempre il suo posto prediletto ovvero quello del rompicoglioni che si mette d'ancolo tra due giocatori e guardando le carte di tutti e due commenta e pontifica su cosa s'è sbagliato e cosa si doveva fare. Nel frattempo Nara s'èra data da fare a sfornare figlioli, Angela detta zanzara, Riccardo detto il Tafano e il piccolo Giorgio detto Mosca. I nicknames allora italianissimamente detti soprannomi derivavano, come avrete digià intuito dal Dna di Nado che aveva contriibuito a farne dei rompicoglioni molesti quanto gli insetti ai quali venivano associati. Zanzara che ha l'età della nostra Dani ormai è una valente giornalista e se sentite qualche servizio alla televisione o alla radio d'una che si chiama Angela e ha un forte accento Livornese potete star certi che è lei. Riccardo si sta per Laureare in informatica e Mosca ha messo su un'officina nella quale ripara scooter di ogni genere.

Per oggi basta, perché devo tagliare la legna per stasera, Dino non trova gli occhiali e non vorrei che si tagliasse una mano coll'accetta. Resta con noi fino a domani notte, poi il 31 si va tutti a Livorno per l'ultimo e per Capodanno, Il 4 si lascia lui a Livorno e noi pella sera si dovrebbe essere di nuovo a Venezia perché c'è da rimettisi in cerca di qualche soldo.

Bona serata a tutti  


Dante

venerdì 25 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 648 " eccolo qua il maiale!"

Come tutte le mattine appena Dante si sveglia, accende la radio, un vero reperto storico che tiene sul comodino, normalmente la tiene sintonizzata su radio deejay che, anche se si è un po' troppo commercializzata, gli ricorda bei tempi passati.
Ogni anno la radio crea ad hoc una canzone  di Natale e quest'anno è stato Cesare Cremonini a sfornare per radio deejay la Christmas Song dal titolo Eccolo qua il Natale che, nell'allegato musicale viene  cantata da tutto lo staff della radio.
Appena Balena ha sentito echeggiare le note ha cominciato a pavoneggiarsi e a canticchiare 
"Ecculo qua... "ma presto il caustico fratello ha trovato la chiosa più adatta con " il maiale!". 
Auguriamo Buon Natale a tutti colla foto dei  due mici e un po' di musica

Bobby e il mucchio selvaggio


giovedì 24 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 647 " 20cuatro dicienbe aandzo disis Crisma "

Stavolta gli ingredienti ci sono tutti La zia sforna a più non posso, io l'aiuto, di buon mattino  Dante e Bobby si son messi di buona lena a reperire il vino e la legna che non manchi per tutta la notte. A più riprese abbiamo invitato Dino Ciampi da Livorno come rappresentante ufficiale del Bar Nado e stamattina  alle 11 è arrivato con grande gioia di Dante e di tutti noi. Chiede di non parlare di lui nei post, almeno finché non ce lo dirà lui e rispettiamo....ma gli abbiamo chiesto di creare qualcosa con lo zio per tutti i lettori. Il pianoforte in treno non c'entrava ma Dino è musicista nell'animo e con il portatile avveniristico di Bobby ha trovato e rielaborato un Karaoke, poi Insieme con Bobby han mixato l'armonica di Dante ed ecco per voi il classico natalizio che più amiamo e che dedichiamo a tutti voi con un abbraccio extraterrestre a John Lennon a nonno Uliano e a Don Luigi

Danie e il gruppo di Venezia con la cellula Livornese ben rappresentata




mercoledì 23 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 646 " donassione di Balena il gato che adiuta ad escire dal mundo"

In zoma sendo che eso vissido everme dopo di aver faciuto istare cum preocupassione agnorme  tuti  noi gati (pe me purale mai estate) e tuti i  lumani (sendo invecie esi piucché di luno) ava in ventato questa istoria dela Blioteca Niverzale del Gato serino che poi gliela ava fata dimolta Bobi e che il prublema nun lera che eso fava il gato in strutto ma che no si aveva deniato pe gnente di diciera la Bliuteca del Gato serino e del lecelentisimo Sinior Gato Dogie Serenisimo Balena. Eco nun lava fato e desso nianche se eso si ginochiava a diciermi ci vollio  anco Te inzieme il Gato Dogie allui gli sponderà  FAN CULO te e tuti gli ibri tui inscriti o diti a vocie.
Ammè mi ava piaciuto un ibro multo belisimo che dopo del il libro Artusi la sciensa di maniar bene mi aveva piaciuto anco cuesto sendo che trata di una siniora in sardinia che era una lisola indove cierano i tonni e anco le sardinie e cuest dona ava in dotato una ragassa che poi però no sapeva che cuesta che la dotata era un siniora speciale che aveva una dotassione come che ciò io che no ci piacie che  uno o dipiù di luno istava male da morire e alora noi overo IO e anco questa perzona si aiutava a escire dal mondo dandoli una leniata e massandolo. E bastava che guardavite la mia sanpa per capiscere che no era dificile.

Alora cuesto aveva istato il s' unto dell' ibro che io indicievo una gara tra tuti chi lo ndovinava lielo regalavo in forma legiuta che no si faticano i locci
e cuesto era il dono di me ebasta sperante che vi ava piaciuto sinò era listesso

vonstro Gato Balena


In  pratica il nostro gattone lancia una sfida:
riuscite a indovinare dal suo sgrammaticato e personalissimo sommario di quale romanzo di grande successo (edito nel 2009 e vincitore di prestigiosi premi letterari italiani) stiamo parlando?

Ovviamente se non indovinate ma lo volete ascoltare lo troverete nello scrigno di Esserino per l' accesso al  quale Vi invitiamo ancora a comunicarci la vostra email per il rilascio della password personale
Dani

martedì 22 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 645 "arrivano i doni " il dono di Esserino"

Cari Amici, quest'anno coi doni ci simo trovati un po' disorganizzati ma Esserino, gatto da sempre dedito alle attività culturali,che espleta nel tempo libero dall' attacco ai gomitoli della mamma  ha trovato un rimedio che ci pare ottimo. In più in questi giorni è pappa e ciccia con mio fratello Bobby  al quale  passo la parola.
Un abbraccione grande grande
Dani

Cari amici, in alcuni ritagli di tempo ho pensato di riordinare la vasta biblioteca di audiolibri che si può reperire on line.
Non si tratta di roba mia di Dani o di appartenenti al blog. Esistono siti dedicati curati da appassionati spesso non vedenti o ipovedenti che da anni provvedono a tali raccolte
ad essi si sono aggiunti altri volontari  dato che,ultimamente l'audiobook sta riscuotendo grandi consensi anche tra il resto del pubblico.
Quando erano in vita nonno Uliano e Don Luigi facemmo scorta di indirizzi e reperimmo vere chicche della letteratura mondiale.
Vorrei che chi ci legge ne potesse far uso o estenderne la fruizione a  suoi conoscenti  che per problemi legati alla vista o ad altro ne potrebbero trarre beneficio e compagnia.

 Don Luigi diceva che erano un dono per l'anima e Uliano amava le pagine lette bene anche se troppo spesso si addormentava dopo i primi minuti.

L'accesso funziona così
collegatevi a questo link 


si aprirà una finestra di login che richiede 
lo username e la password

Al momento non potrete far nulla ma presto avrete la chiave per il tesoro del micio:

 i lettori che conosciamo, infatti, potranno accedere all' elenco che viene messo on line ma in questo  contenitore privato
Se vi interessa scriveteci il vostro indirizzo e mail e noi vi abiliteremo all'accesso inviandovi una password personale

Capisco che il metodo sia leggermente laborioso rispetto ad altre forme usate da me in passato o da altri bloggers
ma non voglio che queste letture vadano in mano a persone che  ne possano fare uso commerciale. 
Mi si potrebbe obiettare "ma che te ne frega se non è roba tua e tanto la  si trova in rete?"

rispondo subito: considero questi accessi un bene comune e voglio che in rete restino. Come non danneggio una panchina del parco o non distruggo la pensilina alla fermata del bus  cerco di oppormi alla distruzione o alla vandalizzazione delle cose buone di internet

C'è veramente una montagna di roba buona che, ovviamente ha un certo peso in megabytes,  quindi quando richiederete un audiobook sappiate che potrebbe avere il peso di alcune centinaia di mega.
Non c'è altro da dire
passo 1
chiedeteci la password personale per accedere all' elenco autori.
visionatelo
chiedeteci un libro o più purché non troppi tutti insieme. 
L'elenco autori è già completo, quello dei singoli titoli è in costruzione ma procede bene.
Se volete scriverci in privato invece che sul blog,  la nostra e mail è sempre la stessa
esserinoebalena@email.it

Un caloroso abbraccio
Esserino e il suo Umano Bobby

lunedì 21 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 644 " la capanna dello zio Dante"

Oggi tocca a me, zio Dante è andato a raccoglier legna per la stufa e nonostante io e Bobby che lui ormai chiama "i borghesucci capitalisti" ci fossimo offerti di provvedere al combustibile al vibno e ai liquori per tutte le feste, non ne ha proprio voluto sapere. Comprare la legna già tagliata? Un' onta e che uomo è uno che compra la legna al supermercato? Poteva andare per il cambio merce quando arrotava le lame al produttore di combustibili ma ora che il tipo è fallito e si è ammazzato per i debiti di confezionato non vuol sentir parlare.
"Sapete perché questo cazzo di mondo va male?" attacca "Perché ormai si vive per il consumo, tutti sognano un lavoro ma sapete per che cosa? per spendere, ma dico io se uno non coltiva di proprio o non pesca o non ha animali è normale che compri carne, pesce e verdure ma il problema mica sta qui eh nooooooo......"
e allora quando zio Dante la mette così c'è da aspettarsi un' orazione ciceroniana:
"Mica vanno porca miseria  (eufemismo) a comprare ai mercati generali, vanno a comprare le zucchine a due euri e mezzo e i carciofi a settanta centesimi. Guarda guarda qui!"  e ti mostra una cassetta di carciofi stupendi  5 euro 25 " li ho pagati e non mi pare che me li abbiano tirati dietro, i cavoli l'ho pagati 35 centesimi al chilo e le zucchine ad avergli dato un euro e 15 mi pareva di aver subito una rapina perché cazzo lo so quanto costa la roba e so quanto va al contadino e quanti ricarichi ci si mettono sopra. Smettete di comprare la roba fuori prezzo, che la diano al maiale!Che diamine  è anche un diritto che chi piega la schiena incassi ! Ci mancherebbe ma tutti i parassiti che si pongono nell' intermedio per me possono crepare. Ecco  eliminare il parassitismo da questa società del cazzo ecco cosa bisogna fare!"
 Io mi rendo perfettamente conto che il suo discorso è pulito ma sono nata in altri tempi dove il valore aggiunto è la legge e internet una risorsa primaria e me ne sono resa conto quando ho cominciato a farmi le sopracciglia e a darmi il rossetto, tutte cose inutili vero, dento mi sentivo a posto per come ero, nature anzi se devo dirla proprio come me la sento il momento in cui mi sento meglio è quando mi tuffo in acqua e riemergo con un costumino da due euri no logo, ma ho capito anche che dovevo vivere e che se tutte le mie amiche seguivano la moda e andavano alle feste, in qualche modo, magari senza essere l'oca plagiata, con una buona dose di consapevolezza e di vari distinguo, anche io dovevo assoggettarmi alla maledetta "norma".
"Brava brava"  mi fa lui  "fai bene  anco te a genufletterti ai dictat del monopolio di quei quattro finocchi che si chiamano stilisti" e quando lo richiamo al fatto che l' epiteto che usa non è tanto carino anzi non è proprio da lui  ribatte che non gliene frega un cazzo di cosa si infila nel culo una persona per lui ci si possono mettere anche un albero e chiamarlo tesoro  ma quando fanno delle lobby e gestiscono in maniera monopolistica un business allora sì  che gliene frega e l'ammazzerebbe tutti insieme a i politici perché chi prende 300000 euri al mese e ruba bisogna no ammazzallo bisogna levagli tutto e mettelo a lavorà cor una pala 22 ore al giorno e du ore a contà il lavoro che ha fatto.
Insomma un delirio innaffiato da bicchieri di vino e madonne in tutte le salse.
Poi ha detto che sarebbe andato  oltre Marghera dove avevano tagliato degli alberi per costuire e li avevan lasciati per terra in attesa di buttarli via. "Ci faccio la legna per tutto l'inverno" ha detto prendendo l'accetta e una sega e poi è sceso cantando "La cambio io la vita che...."
Adesso che sono grandicella ho forse ridimensionato il mito dell' eroe del quale mi son pasciuta durante l'adolescenza e che lo zio ha sempre rappresentato a 360 gradi  ma  l'aver ridimensionato l'accettazione incontrastata  mi ha riempito ancor di più di tenerezza per quest' ultimo lottatore. Capisco  e mi sento in sintonia con la sua vita piena di sconfitte e purtuttavia  indomita.
Ormai ha 62 anni e il tempo lo sta rendendo quasi antico  ma quando ti da la mano te la spezza in due e fa ogni cosa col piglio di un ragazzo, in confronto io e mio fratello che comunque non facciamo parte dei bamboccioni e ci siam levati da casa a 14 anni sembriamo rammolliti.
Bobby mi diceva ieri che gli inglesi in confronto non fanno niente, lavoricchiano, parlano molto, bevono di più ma ad uno come lo zio darebbero quattro stipendi e devo dire che gli australiani lavorano sì, ma mica poi tanto anzi, se lo fanno bastare e come il lavoro. E allora com'è che Australiani e Inglesi stanno parecchio meglio che in Italia?
 Io ho una risposta semplicistica l'ho  e più tempo passo all'estero più me ne convinco, loro  mantengono molti meno parassiti e fondamentalmente sono più onesti. Qualcosa rubicchiano anche loro, qualche evasioncella la fanno ma robetta! Davvero poca cosa in confronto a ciò che avviene qui. Sono belle giornate queste del rientro a Venezia, in casa fa caldo e nelle calli fa il giusto freddo quello che ti permette di camminare 20 minuti e poi ti spinge in un bacaro a bere un' ombra. Quando rientri a casa la stufa è il massimo del godimento. Lo zio ha  venduto una stufa a pellet che avevamo ed ha portato dalla Toscana una vecchia cucina economica di quelle col forno, la vasca dell' acqua calda, i cerchi e la piastra per cucinarci sopra e perfino la raggiera sul tubo per mettere i panni ad asciugare che delizia!



Un abbraccio a Tutti

Dani

qui di seguito metto il finale del racconto di Ito per chi lo volesse riascoltare!

sabato 19 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 643 " Brivido a Natale"


Che Esserino sia vivace non è cosa nuova! Balena, col passar degli anni, è diventato l'emblema del gattone quasi sempre sornione e sonnacchioso ma prontissimo a salti nel cerchio di foco quando appena percwepisce il tintinnio di un piatto. Il suo Fratello, invece, in questi quasi dieci anni ( eh sì son nati a fine maggio del 2006 e piano piano si stanno avvicinando ai due lustri) ha consolidato i suoi ben noti atteggiamenti  singolari per quanto riguarda il rapporto con gli umani e la comunione coi medesimi. Dorme abbracciato ad Holly e spesso entra sotto le coperte, quando lei è assente lui si fa malinconico e vaga come i cani che hanno perso il padrone. Come vede un pc acceso, una televisione in funzione, uno stereo che diffonde un po' di musica lui è subitò lì, tocchiccia con le zampe, cammina sulle tastiere ecc. per non dire di quando ci facciamo la doccia e lui ci fa gli agguati dietro la tenda e di quando salta sulle spalle di Holly  come fosse un micetto di due mesi mentre anche lui è quasi più grosso di lei.

 



Insomma mentre Balena, se non fosse per la mole e per il faccione te lo potresti anche dimenticare, Esserino ti ricorda in ogni momento che hai un gatto e che per lui conti parecchio, difatti  momenti come questo della foto qui sotto



  sono davvero rari. Bene veniamo al dunque, come sempre appena attaccano i primi freddi Holly diventa particolarmente casalinga, lavori in barca non ce ne son quasi più, il  freddo ti attanaglia e l'umido riesce a fare anche peggio, così Holly tira fuori i ferri da calza, gli uncinetti e gli accessori da sarta e inizia a produrre alternando i momenti di creatività so stoffa lana e cotone cvon quelli in cui si sfoga col forno, pizze, focace rustiche, e dolci in gran quantità Esserino è sempre lì che srotola i gomitoli, mette la zampa nella maionese, fa cadere i pinoli dal barattolo e poi con quel faccino da santo invoca l'abbraccio che non tarda ad arrivare. Una decina di sere fa mentre stavo arrotando i coltelli in vista dell' uso frenetico che se ne farà a Natale sento un urlo, Dante vieni presto e la vedo che teneva la testa di Esserino. Il micio enciclopedico aveva ingollato un filo di lana lungo una settantina di centimetri e Holly non era riuscita a bloccargli le mandibole, io conosco la manovra e, se vi dovesse succedere coi vostri attuatela subito il gatto va affesstao a due mani per la testa e gli si deve fare pressione ai lati della bocca, aprono subito e se c'è un corpo estraneo non riescono a deglutirlo. Ma ormai era tardi Holly ha subito guardato su internet e purtroppo le notizie in merito a fili, spaghi e simili ingeriti dai gatti non erano confortanti. Abbiamo chiamato la clinica veterinaria di Mestre che è aperta h 24 ma ci hanno detto che al momento la meglio cosa da fare era somministrare olio di vaselina sperando che ammorbidisse il tutto e permettesse un transito non traumatico del filo. La mattina dopo eravamo già dal nostro veterinario di fiducia e agli esami radioscopici ed ecografici il filo non si vedeva. Il buon veterinario non ha drammatizzato ma essendo un nostro conoscente si  è fatto dovere di informarci su quali fossero i  pericoli e quale fosse la prassi nel caso il filo non fosse stato espulso naturalmente. I pericoli sono quelli che se il filo si impiglia  in parte nella valvola tra stomaco e intestino  o in qualche ansa intestinale e il resto prosegue spinto dal movimento delle feci il filo estendendosi puù causare abrasioni o addirittura tagli all'intestino. Per di più il filo era a tre capi e di lana molto forte dura anche da spezzare con le mani. Nel caso il gatto avesse manifestato dolori, irrequietezza, nausea, vomito, si sarebbe reso necessario l'intervento chirurgico che consiste nell'aprire l'addome del gatto e iperare l'intestino nel punto dove, per mezzo di una ecografia appare localizzata la parte più importante del corpo estraneo, qualora il filo abbia fatto lesioni si rende necessaria l'asportazione della porzione di intestino danneggiata. Il decorso post operatorio poi non sipresentava neppur esso tanto banale, perché c'è rischi di infezioni, il gatto deve defecare senza sforzo ecc. roba che rende la vita difficile a noi umani, figuriamoci a spiegarlo a un felino.
Siamo tornati a casa mogi mogi. L'anno scorso c'era il mi babbo che stava male. Quest'anno si sperava di fare un Natale come si deve, coi ragazzi che tornavano a casa, le luci, il fuoco e tanta roba buona da mangiare e da bere. Per qualche momento abbiamo anche paventato l'ipotesi che il gatto potesse morire e insomma ci si guardava io e Holly senza sapere cosa dire.
Per tre giorni Esserino ha fatto la solita vita di sempre ma senza andare mai alla sua cassettina della popò e noi a svegliarsi ogni volta che si sentiva raspare. Macché,  era sempre Balena che manco a farlo apposta, in quei giorni, ha prodotto reperti fecali di proporzioni umane. Nel dubbio abbiamo dovuto sezionare ogni campione per vedere se per caso non fosse stato Esserino il produttore e magari il filo fosse la sorpresa all'interno di quelle uoca di....cioccolata.
Holly piangeva sempre più spesso e cominciavo a telefonare al veterinario in maniera quasi ossessiva prevedendo già cosa ci riserbassero quei giorni. Alla fine una notte sento raspare e vedo Balena sul letto che russa, chiamo Holly ci precipitiamo in bagno, niente ha fatto solo la pipì, in più ha le emorroidi  in fuori e pare si stia sforzando. Torno a letto mentre Holly approfitta per pulire la sabbia. Di lì a poco un urlo:
Vieni Dante vieni lo sta facendoooo!
Esserino ha la diarrea ma è riuscito ad evacuare e il lughissimo filo di lana è nella cassetta, ancora integro, per fortuna forse nell' ingoiarlo oanche per effetto dell' olio ha formato una pallina piuttosto compatta ed ha attraversato l'intestino in quel modo. Lo abbiamo conservato e appena possibile lo porteremo alla basilica di Sant'Antonio a Padova come ex voto per un piccolo miracolo casalingo!



domani  insieme alle amenità varie del giorno metterò  l'accesso all' audio in cui racconto la seconda parte della storia di Ito. Non è roba nuova ma chi amasse risentirlo rivivrà un po' di avventure del mitico genitore di Esserino e Balena.

Un abbraccio a tutti

Dante

venerdì 18 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n.642 " Il Tonno Inglese"

Ringrazio i  lettori che son passati e quelli che passeranno a trovarci e in particolare  Elenamaria che pare particolarmente affezionata alle miciose vicende . Un ringraziamento particolare a Lei per non aver mai smesso di seguirci da 8 o 9 anni. Una piccola avvertenza è doverosa la saga di Ito continua è vero ma è stata scritta diverso tempo fa. Mi mancava questa parte della sua infanzia che ho conosciuto di recente e avevo fatto iniziare il nostro sodalizio da quando affittai la casa del Nespolo a Follonica. Potremmo dunque ripercorrere la storia in questo modo.
ITO nasce nella casa di Dedo, trascorre la prima giovinezza presso l'osteria lì vicino e, nel frattempo, durante le sue scorribande familiarizza con le case dei vicini. Quando Ito viene arrotato dalla macchina ha già una discreta familiarità con la casa del nespolo, lì vive Agata la mamma di Esserino e Balena e di altri tre deliziosi micetti diversi dei quali dovrebbero essere stati generati dalla Medesima e da Ito. Per chi non ricordasse bene le vicende che narrai illo tempore metto il racconto letto  in due puntate. ecco la prima

Dato che non mi ricordo neppure dove metto le chiavi di casa sicuramente ci potranno essere delle piccole contraddizioni o incoerenze spazio temporali, non me ne vogliate, tali vezzi caratterizzano anche la prosa di blasonati autori, come potrebbero esser esenti dalle saghe narrate a voce davanti alla stufa.Dani, proprio ieri sera si è messa vicino alla stufa e guardando il fuoco che scoppiettava e le castagne (l'ultime purtroppo) che s'abbrustolivano diffondendo il loro tipico aroma per casa ha detto: ci sono dei momenti e delle sensazioni che non cambieresti per tutto l'oro del mondo per me lo stare in questo cantuccio con voi e coi gatti è il paradiso. Bobby è arrivato anche lui e dato che in Inghilterra stanno meno male che qui ha portato un vagone di regali, una sciarpa e una pipa per me (che non fumo da anni) un giubbotto tipo chiodo per la sorella, molti libri di uncinetto e modelli per Holly e una serie di congegni per tessere ma soprattutto un sacco di queste
per Esserino e Balena
specialissimo Tonno che Balena appena l'ha visto si è messo a rotolarsi sulla schiena e poi a leccare tutti e ad arpionarci le gambe con le unghie tanto da farci domandare seriamente se i gatti non sappiano leggere.  forse leggere non sanno ma riconoscono la forma della scatoletta! Comunque Natale o non Natale ne abbiamo aperte due e i porci han fatto bisboccia.
Domani metto il secondo pezzo dal nostro archivio e vi si racconta il dramma domestico di Esserino che ha rischiato di farci passare il natale colle lacrime.

A dopo
Dante

giovedì 17 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n.641 "1 racuntino di Dante inscrito e leto da eso me desimo ' Radici - leggende di briachi e di gatti'..."


Circa 11 mesi fa scrissi e lessi su questo blog una storia in du puntate intitolata Histoire d'Itò, era abbastanza completa in quanto narrava l'epopea del micio a partere dal mio incontro con lui . Mancavano tuttavia le radici più profonde che sono state rintracciate attraverso una paziente ricerca basata su testimonianze orali spesso rese confuse dai fiumi di vino che c'erano scorsi sopra nel frattempo. Ne ho cavato un raccontino e l' ho letto, maluccio perché sono un po' afono di questi tempi e Holly mi tiene a stecchetto col vino.
Un abbraccio a tutti   Dante



Il micio venne ar mondo  nella notte più lunga dell'anno, una notte che prencipiava alle tre e mezzo di pomeriggio e alle sette di mattina ancora tiranneggiava sui tenui barbagli di luce di un' alba che stentava a sorgere. 
Se fosse nato di pomeriggio, di sera o di notte, non fu dato di sapello anche se, grazie alla testimonianza dei guasi umani che si trovavan di lìntorno si poté stabilire il lasso di tempo tra il "non c'era" e il "c'era". 
Dunque fin quando Dedo non messe in moto l' ape pe andà al circolino comunista a sfassi di gòtti il micio un c'era. Quando tornò briaco fradicio ci poteva anche esse ma Dedo un vide neppure il letto, si schiantò per terra vestito e russò e bestemmiò nel corso di sogni in cui il mondo di merda si faceva beffe di lui e lui pisciava sul mondo annegando tutti i su occupanti. 
A dire il vero si pisciò nei calzoni e fu forse la sensazione di molliccio a svegliallo verso le tre di notte e a quell'ora.... c'era! e come se c'era! c'era così bene che i miagolii che lanciava  a intervalli minimi pareva fossero una sfida a chiunque avesse avuto l'intenzione di incrociare il suo futuro destino di gatto dominante. Dedo tramortito dal vino, dalla stanchezza dal peso di una vita che aveva preso un verso nel quale lui ormai si ritrovavav a suo agio ma che non gli permetteva mai d'esser padrone di ciò che avrebbe fatto appena posato il bicchire, si tirò su con fatica, bestemmiò ancora, ruttò, si cavò i calzoni pisciosi adoprandoli per dassi un'asciugata alle palle e alle cosce  e poi, ripromettendo a se stesso che prima o poi si sarebbe lavato, si volse verso quell' affaretto che berciava a piò non posso. 
"Se non ti cheti ti do al maiale della Gina" gli fece in tono minaccioso. Poi siccome era discgraziato ma non era cattivo se lo messe nel palmo di una mano e lo portò all'altezza del naso paonazzo. "E così quel budellone dela tu mamma ha pensato di metteti al sicuro caandoti sul mi letto eh??" ni fece  ma mentre l'aspetto e la voce mettevano in scena  la quintessenza del burbero, il vino ni si rimescolava nello stomaco e dava al cuore incartapecorito un goggiolino di tenerezza per quell' affarino che senza sembrare ancora neppure un gatto nella vocetta perentoria ne riassumeva già i tratti salienti. 
"Allora visto che ti voi imponere a codesta maniera  ti chiamerò Benito"sentenziò  Dedo compiacendosi con se stesso per il proprio acume e poi seguitò: "ma occhio che se rompi troppo i coglioni potresti finire a capallingiù" e lo tenne sospeso colle zampe didietro in aria e il capino che guardava terra. 
Poi siccome nella sua disgraziata esitenza Dedo era un briaco piuttosto coerente s'attacco al fiasco e cor una sorsata ne fece fori guasi un quartino, alla salute del nuovo arrivato.
Fosse stato per Dedo, il piccolo Benito sareebbe di certo morto di fame dato che a mangiare il su ospite un ci pensava nemmeno per sè. Ma ci pensò di certo la gatta ad allattarlo e pare che in pochi giorni avesse portato anche un  gattina, probabilmente l'unica altra sopravvissuta della sua cucciolata. La micetta cominciò presto a seguire la mamma nelle uscite mentre Benito pareva non ne volesse sapere di staccarsi dal coltrone pulcioso sul quale passava buona parte della sua giornata
Dopo una ventina di giorni Dedo si stancò di tutto quello gnaulio e di quel gattino che saltava dappertutto facendo cadere bona parte del sudiciume che lui aveva ammucchiato senza alcun metodo ma con parecchia perseveranza. Così di nascosto alla gatta mamma lo  cacciò nel tascone della giubba  e in cambio di mezzo litro lo cedette a una trattoria poco distante dalla zona degli orti dove era la sua baracca, una topaia  ricavata erigendo alla meglio delle pareti fatte con materiale di recupero intorno a una legnaia ormai dismessa.
"Vi leverà dale  palle i topi e anche li scarafaggi e con tutti l'avanzi che avete non vi costerà niente mantenerlo".
Il micio crebbe robusto e forte e fin da piccolo mostrò un carattere che lasciava poco sperare agli altri maschi della zona, delimitava ogni giorno tutto il muro di cinta della trattoria e del giardino all'aperto e man mano che cresceva aggiungeva nuovi territori con una strategia che ricodava quella dell' apogeo coloniale della Roma imperiale.
Tutti in breve conobbero Benito e lui seppe ingraziarsi la maggior parte delle persone che frequentavano la trattoria. C'era il mare a nemmeno cento metri, gli orti anche meno distanti e una pineta secolare che bastava attraversare la strada per raggiungere quel paradiso zeppo di topi, scoiattoli, uccellini. C'erano anche di versi cani e qualcuno sciolto. Qualche ardimentoso provò a rinnovare l'antica tenzone coll'atavico nemico ma non ebbe la gioia di contar glorie anzi spesso ni toccò dire che i graffi sul muso li aveva presi dalla cagna della su' moglie per non passare da bischero con tuttta la canizza de su amici.
Poi una mattina Benito attraversò, soprappensiero,  i 7 metri di strada che lo separavano dalla pineta. Quando sentì la frenata era oramai  tardi e la ruota dela macchina gli era già addosso. Con l' estrema vitalità che hanno tutt' i gatti si rotolò di lato, sentì  lo scricchiloio della zampa, poi  le imprecazioni  del guidatore che dopo essere sceso  gli assetò una pedata scaraventandolo tra i cespugli della pineta infine il rombo del motore che ripartiva e  il dolciasto del sangue che gli stava riempiendo la bocca.

Si strascinò alla meglio nel giardinetto della  casa più prossima alla pineta,la conosceva bene, e lì c'erano nati i gattini frutto d'una dele su prime avventure gattose  passò dalla gattaiola tagliata nel basso della porta e, memore delle abitudini infantili, si lasciò cadere di fianco  su 'n piumone  che era buttato da una parte, per terra, vicino al letto.
Le forze gli mancavano e il sangue arrivava alla bocca sempre più copioso, stese le zampe a angolo retto e girò la testa di lato, pronto pel viaggio finale , l' urtime parole che udì furono dele bestemmie esagerate e la sensazione  dela mano rude d' un uomo che gli tastava la zampa e il petto.

mercoledì 16 dicembre 2015

fatevi i gatti vostri n. 640 "una listoria e un prometimento"

Carisimi lamici tuti che, anca no iscribendo, ci penzavite! sendo che ciavevite un quoricione grandisimo che ontre che pei gati doratisimi vonstri bateva anca pe noiantri gati bloganti:

Cun piaciere nunsio vobis Gatum Mannium, 
io era 3dici  chi lugrami !!!
sendo istato pesato ogi steso sula balancia diun sinior dotore che ava curato Serino e fata la visitassione a memmedesimo.

Cume averete caputo ciera cuì cummé anca Dani dita la Lustraliana sendo che desso instava nela luntanisima Ceania indove a Natale ciera il sole e i lalberi sule spiagie ,
così faciendoli tale cosa inpresione aveva tornata indele nebie di Venessia.
Dumani rivava anca cuelo che gliera allei come Serino a me, sendo stati fati dala semmmedesima mama, sorela dela mama lumana dinoi Lolly.

ma ora vollio lasiare il parlamento a Serino che senò dicie che io era preputente inspero sulamente che avite vedito che io ora ero instrutto e meto le vingule.

Carissimi amici, ci siete mancati tanto e vi abbiamo pensato spessissimo. Purtroppo le vicende della nostra famiglia felumana sono state tante e così intricate da non averci permesso di manifestravi con costanza il profondo affetto che abbiamo per tutti Voi. Io ho rischiato di morire DAVVERO e vi racconteremo per filo e per segno  come è andata e come per buona sorte sono qui a scrivervi.

Il titolo del blog è "una storia e una promessa". 

La storia si dipanerà per tutti e nove i giorni che ci separano dal Natale e sarà scritta da tutte le mani disponibili, narrerà le ultime vicende e niente, prometto, sarà trascurato anzi, lo arricchiremo con le nostre foto.
La promessa deriva da una specie di voto che ha fatto Dante quando stavo per morir. Proprio in un giorno di quelli che la mamma piangeva e mi teneva abbracciato si è  infatti rivolto alla mamma e con l'incipit di una bestemmia così sonora che quelle dei bravi dei promessi sposi sarebber parse al confronto dei sospiri di fanciulla ha detto " se.......il gatto campa....e qui un'altra interiezione blasfema, il loro blogghe non lo mollo più!
Come vedete sto bene e  dato che, Pacta Servanda Sunt   potete contarci (Balena che conosce il latino come il miaulino ha drizzato le orecchie e ha detto subito "come il pato del mio tono con sorcio che mi avano promettuto per Natale?").
Per stasera mi fermo alle anticipazioni.
Dani è appena arrivata e Balena vuole mangiare i Canguri, i Pappagalli, i serpenti e perfino lo Squalo dei quali Dani ci ha già parlato.
Domani inizierà il racconto di Natale con molti episodi che hanno noi mici per protagonisti.
Di solito a Natale abbiamo sempre fatto qualche dono. Non so se ce la faremo anche quest'anno ma speriamo che il nostro ritorno sia già un piccolo dono per chi ci vuole bene e ci segue da tanti anni.
Esserino Gatto