domenica 31 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1737 "Cuei bravi ragatti"

Che bravi Ragatti! Fa tanto freddo e loro, a differenza della maggior parte degli umani, stanno vicini vicini e creano una stufa naturale 



Presentazione richiesta da voi, commenti da my movies.

Buona Domenica

Bobby


STORIA DI MAFIA VISTA IN UN'OTTICA DIVERSA E ORIGINALE, ANALIZZATO IN CHIAVE GROTTESCA.
Recensione di Annarita Mazzucca

La maggior parte delle pellicole dedicate al richiamo edonistico alla malavita indugiano su figure criminali presentandone un percorso che ha del programmatico: l'ascesa e il successivo declino, vittime della loro stessa ambizione. Ma Scorsese dimostra un talento raro costruendo un film esplicitamente immorale. Lo script distilla ricordi in una finzione grottesca che vira a volte nel documentario. È il regista giusto per questo materiale, figlio di Little Italy, cresciuto in un ghetto siciliano a Manhattan e forgiato quindi da un background di un certo tipo. Il plot, che si svolge in un arco di tempo pressappoco corrispondente ad un quarto di secolo, ha un'atmosfera epica nonostante la sua prospettiva intimista. Nei primi quaranta minuti, in dettaglio sull'infanzia di Henry e sulla sua aspirazione alla vita criminale, si utilizza lo stesso tipo di approccio romanzato de Il Padrino. Lo scopo è chiaramente quello di creare un legame tra il pubblico e il protagonista, mentre è ancora relativamente innocente. Volendo compiere un parallelismo con la trilogia di Francis Ford Coppola risulta inevitabile cogliere la diversità di approccio adottato, dissimile per temperamento e tono. L'esplorazione di Scorsese è, in linea di principio, più pragmatica e la violenza è compagna brutale, spesso improvvisa, scioccante, senza ragionevole spiegazione, raffinata nella sua visceralità, sempre cinematograficamente necessaria. Quei bravi ragazzi è un capolavoro di composizione visiva, sorretto da sceneggiatura degna di lode (scritta dallo stesso regista e da N. Pileggi, autore del romanzo da cui il film è tratto) e dall'interpretazione di attori al massimo della loro forma. La regia trasuda le esperienze cinematografiche accumulate fino a quel momento. Nel racconto c'è tutto ciò che serve al cineasta, il desiderio di appartenenza e la paura dell'esclusione, la sottile frontiera tra il mondo normale e l'universo dei mostri. Perfezionato è il metodo di assemblaggio della colonna sonora. Troviamo in questo film tutti i pilastri del pantheon di Martin Scorsese, in un caleidoscopio musicale che va dai gruppi vocali degli anni 50 ai Rolling Stones, da Mina fino al punk di Sid Vicious.
Premiato al Festival di Venezia con il Leone d'Argento e nominato a sei premi Oscar, di cui uno vinto dal grande Joe Pesci come miglior attore non protagonista. 


STORIA DI MAFIA VISTA IN UN'OTTICA DIVERSA E ORIGINALE, ANALIZZATO IN CHIAVE GROTTESCA.

Una storia di mafia vista in un'ottica diversa e originale. Infatti tutto è analizzato in chiave grottesca e il protagonista per una volta non è un pezzo grosso della malavita. Martin Scorsese ci regala il suo miglior film dai tempi di Toro scatenato. Henry Hill è un ragazzino affascinato dalla vita avventurosa di alcuni personaggi che vivono nel suo stesso quartiere. L'ambiente in cui riesce a entrare lo porterà via via al furto, all'omicidio, al traffico di droga. Per uscirne dovrà rivolgersi all'Fbi. Con questo film Scorsese ha vinto il Leone d'Argento alla Mostra di Venezia e Joe Pesci l'Oscar come miglior attore non protagonista.

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Cresciuto a Brooklyn, l'italo-irlandese Ray Hill (Liotta) ha una sola aspirazione: diventare un gangster. Ci riesce, ma finirà per denunciare i compagni, rassegnandosi a un'esistenza grigia. Un film sulla mafia gangsteristica italoamericana diverso dagli altri. Con l'occhio impassibile di un antropologo, su una sceneggiatura scritta con Nicholas Pileggi e tratta dal suo romanzo Wise Guys , Scorsese racconta la normalità del delitto al quale non concede nemmeno attenuanti psicologiche o sociali. La morte violenta v'incombe nei modi più efferati, ma in questa storia di piccoli operai del crimine conta la vita quotidiana dei goodfellas : comportamenti e riti familiari, differenze etniche, sottigliezze verbali, rapporti tra famiglia e Famiglia, come lavorano, si vestono, stanno in cucina, si divertono. Come "si fanno". Non è un romanzo, ma una relazione clinica. Senza lieta fine né catarsi. 6 candidature agli Oscar, vinse J. Pesci, attore non protagonista.

sabato 30 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1736 "niente di personale"

Niente di personale ma davvero lo zio è imprevedibile. Ieri mi conferma che si interesserà lui del post e stamattina alle 6 lo sento mettere in moto la barca della zia. Oggi c'erano solo 10 consegne da fare, la zia le aveva ritirate ieri sera e portate in un piccolo magazzino che abbiamo sotto casa. Bobby che ama muoversi , tanto per tenersi in forma si è offerto  di fare le consegne  per mezzo di due carrellini da spesa nei quali i pacchi, piuttosto piccoli sono entrati relativamente bene, Lo zio ha modificato i carrellini in modo che una volta terminato il trasporto a pieno carico uno dei due possa essere completamente smontato e inserito nel proprio sacco e questo nel sacco dell' altro. Il procedimento è questo, si prepara la gita delle consegne mettendo le prime tutte nello stesso carrello, una volta ultimate si smonta il carrello e lo si appende all' altro e finito di scaricare anche il secondo si mette il sacco 1 dentro il sacco 2. Credetemi a Venezia il carrellino o il carretto grande sono elementi fondamentali per la sopravvivenza ma nessuno ha i mezzi che abbiamo a disposizione noi e anche chi fa lo stesso lavoro ci guarda con gli occhi sgranati, lo zio ha apportato delle vere e proprie rivoluzioni nell' uso del carrettino. Fatti gli elogi doverosi devo ammettere che ero anche piuttosto incazzata questa mattina volevo andare a fare spese con la zia Holly e lui se ne va così senza dire niente. Interrogo Bobby e la zia e neppure loro sanno nulla. Il telefonino è sul divano di Balena quindi impossibile chiamarlo. "Chissà che stasera non si debba chiamare la Sciarelli a Chi l' ha visto" penso. Poi mentre mi sono ormai messa al pc e Bobby è già rientrato, congelato, dal suo giro si sente sbuffare lui su per le scale. "Ma dove c... sei andato gli urla la zia" 

"Eh- risponde lui con aria misteriosa - sono andato a prendere dele rose per te per vedere se ti commovi e presa da no scatto gentile  stasera me la dai"

Rischia di prendere una padellata in testa facendo di queste battute  ma esce veloce dalla porta e rientra con un enorme scatolone rettangolare che aveva lasciato fuori.

"Scarta donna" le dice

Sento un urlo di stupore della zia e vedo che poi gli saltella intorno come una bambina felice. Approfitto delle effusioni e vado a controllare lo scatolone. Contiene due stupendi quadri dello stesso autore di quello che la zia aveva ricevuto in dono a Natale. Sono davvero molto belli. La zia li aveva visti esposti  e ce ne aveva parlato. Ogni volta che passava davanti al negozio che fa un po' modernariato e un po' galleria d'arte  si fermava a rimirarli. 

Due bei dipinti ad olio   en plein air  dipinti  da un affermato pittore locale e rappresentanti: una bilancia da pesca, attrezzo che compare anche nel giallo dello zio in occasione del rinvenimento del primo cadavere.

L' altro, di dimensioni leggermente maggiori, è un paesaggio rurale, della nostra campagna veneziana e presenta con cromatismi e giochi di luce che mi piacciono molto.

Nonostante la commerciante avesse scritto "saldi" in vetrina, perché di questi tempi ognuno cerca di sopravvivere come può, la zia aveva dovuto rinunciare perché comunque il pittore ha una  quotazione  di rispetto e per lei l' acquisto, sebbene ridotto a meno della metà del valore delle opere, era da posporre a molte altre priorità impellenti.

"Ma come hai fatto che non hai una lira?" chiede lei.

"A dire il vero volevo comprartene uno solo e mi sarei fatto fare un prestito da Bobby che gli avrei reso appena mi erogheranno la pensione". (Aspetta e spera! Compie gli anni necessari a fine Luglio.)

"E invece..."

"Invece quando sono entrato, tre giorni fa, la signora era al buio, disperata e stava bestemmiando peggio di me. La sera  prima aveva  avuto una infiltrazione d'acqua dal basso che ha fatto fare un corto all' impianto della luce con un piccolo fuocherello che le ha distrutto un angolo di negozio. Mi ha detto 'Adesso mi ci vorranno più di mille euro e non ho neppure i soldi per l' affitto di questo mese' mentre aveva le lacrime agli occhi.

"E che c'entrano i quadri?"

"C'entrano c' entrano sono grossi e ci vole pazienza ma vedrai che c'entrano.....con pazienza e con fatica l' elefante trombò cola formica" (sempre peggio ormai abbiam perso le speranze.

" Non fare il mona dai! Dicci siamo tutte orecchie".

"Allora gli ho detto: 'senta mpò signora, se ci fosse un bischero che guarda caso sa fare l' idraulico e l' elettricista che gli facesse il lavoro con quattrocento euri?"

"Sarebbe un miracolo, ne ho già sentiti due e chiedono più del doppio ma mi creda non potrei neppure pagare quella cifra "

"E se quel bischero di elettricista gli proponesse un bello scambio?"

"M' ha guardato sospettosa e ha fatto un passo indietro. Era una signora ancora discretoccia con ber culo e un ber davanzale e deve avé pensato che ni chiedessi robe di sesso ma l' ho tranquillizzata: 'no no stia tranquilla signora per quelle cose ho  già preso moglie apposta e ci penza leilì. Pelo scambio mi riferisco a que du quadri di Felisati.  Ala mi moglie lei quarche giorno fa n' ha detto che voleva cinquecento euri e poi era scesa a 400. Io se mi dà l' ok, fra un ora sono qui coll' arnesi. La luce la riattacco subito ma poi l' impianto glielo rifaccio in alto perché a Venezia indove s'allaga i fili vicino a terra un ci devano sta, poi gli sistemo anche lo scolatoio dell' acqua che non ha la pendenza giusta e se il lavoro gli garba porto via i quadri. Le chiederò solo una trentina d'euri  d' anticipo per il filo le canaline e le prese. La centralina la risistemo io e torna come nova".

"E lei?"

"A dì la verità credo un po' di dubbi l' avesse ma quando so tornato coll' arnesi e intanto gli ho risistemato subito la centralina e le luci si so accese credo si sia convinta. Poi m' ha dato l' euri pel materiale novo, a quei pochi soldi ci arrivava. Ci so tornato, senza divvi niente, quando voi eravate al lavoro e in una dozzina d' ore ho rifatto tutto".

Ecco i due quadri  esposti nella pinacoteca di Holly ossia nel corridoio di casa.




 Meriterebbero una collocazione di maggior prestigio ma credo che pochi li apprezzerebbero quanto li ha apprezzati zia Holly che penso non si tirerà indietro quando lui comincerà a fare il gatto in amore emulando Ito.

Buona giornata a tutti

Dani

il film che presentiamo è "Qualcosa di personale" con due bei protagonisti

ecco il commento di my movies. 

Avvertenza: su suggerimento di Zanza abbiamo messo una addenda all' area comunicazione redattori. Servirà ai nostri Gatti per salutare voi lettori come potrete leggere con più dovizia di particolari tra gli avvisi che Esserino Gatto affigge nel suo luogo di relax.


Warren è un grande giornalista televisivo (è stato inviato alla Casa Bianca), Tally è giornalista apprendista, ambiziosissima. Lui l'assume e la fa partire dalla gavetta. Ma poi la sostiene e protegge e Tally diventa una numero uno. Quando viene assunta da un'altra rete Warren le sta comunque vicino, tanto da compromettere la sua carriera. Intanto si amano con grande passione. Tentando un clamoroso colpo d'ala con un servizio a Panama, Warren viene ucciso e lei assiste praticamente in diretta. Storia abbastanza convenzionale, ma Michelle e Robert sono la più bella coppia che il cinema abbia messo insieme da molto tempo. Lui, 59enne è ancora l'unico vero, grande divo del cinema ( appeal e carisma, non solo bravura). Film senza altissime pretese che fa bene al cinema. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Sally Atwater (Pfeiffer), provinciale che vuol diventare una star del giornalismo televisivo, incontra il suo Pigmalione nell'anziano direttore (Redford) di una rete di Miami che s'innamora di lei. Prima la carriera di lei, poi la morte di lui sul campo li separano. Love story con epilogo doloroso, ma anche itinerario di un'educazione sentimentale. Scritto da Joan Didion e John Gregory che si sono ispirati, sembra, a Jessica Savitch, giornalista della NBC. Diretto con tiepida correttezza, s'iscrive senza infamia e senza lode nel capitolo del cinema democratico hollywoodiano di ambiente giornalistico. Vale la pena di vederlo per i 2 protagonisti, bravi e belli.




venerdì 29 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1735 "boia dé mi tocca dì bene d' un pisano"

Allora oggi mi tocca Gillo Pontecorvo, meno male che era ebreo perché l' ebrei come cervello e c' hanno na marcia in più per quello Itle penzò di spergeli tutti. Ma di vesto ne parlan tuttiperche la memoria in questo cazzo di paese  torna na volta all' anno come r Natale e compleanni. Nzomma dicev o sennò penzate mpo'  voi mi sarebbe toccato dì bene d' un pisano.....

Bona giornata

Dante


il commento di my movies mi faceva caare e allora metto vello di sentieri selvaggi

Queimada, di Gillo Pontecorvo

Compendio di storia del colonialismo, piccolo manuale di storia sociale, documentario cognitivo e cinema narrativo non esente da influssi etnografici. 

Le intenzioni si comprendono dall’incipit e quelle di Pontecorvo sono sufficientemente scoperte, a partire dall’apparizione dell’imbarcazione su cui viaggia sir William Walker, un Marlon Brando biondo che già ricorda, anticipandolo, quello di Ultimo tango a Parigi. Dicevamo delle intenzioni perché sin dall’inizio, didascalicamente, con la scusa di spiegare all’ospite inglese i luoghi dove sta per approdare, il capitano della nave su cui viaggia sir Walker, descrive l’isola di Queimada, immaginario sito delle Antille, nome che significa bruciata e poi, in breve, la sua collocazione geografica, perfino i chilometri quadrati e un “bignami” della sua storia politica e sociale. Isola abitata da bianchi che hanno reso schiavi i neri. Siamo nella metà dell’800 e il colonialismo comincia a soffrire i mali che per fortuna lo porteranno alla fine. Queimada diventa, nelle mani di sir William Walker, un laboratorio di politiche anticolonialiste, per diventare, dopo molti anni, invece, il luogo in cui quelle politiche lasciano spazio ad altre economiche perfino più pervasive delle prime. Non più l’idea di conquista e di civiltà, ma il più prosaico e tangibile profitto. In ragione di una espansività del potere economico, quelle stesse ribellioni, nel passato fomentate per interessi politici, diventeranno l’agorà nel quale si gioca il futuro benessere dell’occidente a scapito delle popolazioni locali. Lo scontro tra imperialisti e istanze di ribellione, si consuma, ancora una volta, nel tradimento e nella conquista del profitto sul sangue dei popoli.



Siamo, non bisogna dimenticarlo, nel 1969 quando Gillo Pontecorvo gira questo film, con capitali italiani, maestranze e professionisti italiani, con una sola star dell’epoca, Marlon Brando, ancora oggi mito intramontabile. Lo accompagna Renato Salvatori in verità un po’ impacciato nel suo ruolo di politico sprovveduto con il viso annerito da un nerofumo piuttosto ondivago per dare corpo ad un personaggio che porta in sé, come l’essere meticcio, le contraddizioni delle due culture che si combattono. Ma è Marlon Brando a tenere in mano le fila della storia e il suo onnipresente sir Walker è in fondo un doppiogiochista, una specie di agente segreto al soldo del potere. Coltiva i suoi ideali in favore di una sollevazione dei neri nell’isola di Queimada, ma solo perché al soldo dell’impero inglese all’epoca nemico dei portoghesi che dominavano l’isola. Indottrina e punta su José Dolores uno dei tanti neri dell’isola, povero e sottomesso, ma con dentro il fuoco represso della ribellione in favore del suo popolo. Walker raggiungerà i suoi scopi e la rivoluzione guidata dagli inglesi contro i portoghesi avrà buon esito. Queimada, alcuni anni dopo, divenne prezioso terreno per la coltivazione della canna da zucchero e il potere capitalistico incipiente era molto interessato a metterci le mani sopra. Ancora una volta sir Walker è lo strumento per il raggiungimento di questi scopi da parte dei primi capitalisti. Ribaltando i termini, diventa braccio operativo di quel potere economico ancora più spietato di quello politico. Un potere senza volto poiché da più volti composto. Gillo Pontecorvo firma un film dunque quasi didascalico, come didascalico è il suo inizio. Un cinema in cui il favore terzomondista, molto in auge all’epoca, è evidente. Queimada diventa un compendio di storia del colonialismo, un piccolo manuale di storia sociale delle comunità oppresse, un articolato reportage sui traffici politico-economici dell’occidente, diventa documentario cognitivo per occidentali ancora a digiuno di quelle vicende e si fa cinema narrativo non esente da influssi etnografici che costituivano, in quegli stessi anni, modalità cinematografica di scoperta e di divulgazione. Ecco perché Queimada deve essere in qualche momento necessariamente didascalico e perfino didattico, quelli sono i suoi scopi e quelli devono diventare i suoi strumenti.

Il film del regista toscano diventa così un lungo affresco, didattico, di una storia del colonialismo ancora più lunga e tormentata, nel quale il personaggio di Brando diventa l’antesignano di un trafficante di idee guidato soltanto da un calcolo spietato e che guarda esclusivamente al proprio tornaconto. D’altra parte lui lo sottolinea più volte durante il film e comprende bene che il suo ruolo in quelle vicende è del tutto marginale e prova a conservare un barlume di dignità e di amor proprio, ma senza potere evitare la sua drammatica scomparsa.

giovedì 28 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1734 " Il valzer di Pietro " by Bobby

Credo che le richieste di presentazione film facenti capo alla lettera P siano state fatte tutte ma se ne avessimo tralasciata qualcuna segnalatecelo e sarà nostra cura provvedere. Vado avanti con la lettera Q perché mi piacerebbe portare a compimento questa avventura della cineteca. Ovvio che per i lettori resterà sempre e comunque la possibilità di richiederci commenti, revisioni e info varie su qualsiasi dei films che abbiamo presentato dall' inizio di questa nostra avventura. Sia io che Dani riteniamo che il blog debba anche vivere di idee nuove e non vorremmo fossilizzarci nella ricerca di pellicole e nel copia e incolla di recensioni. Ovviamente siamo stati attenti a mantenere ogni giorno anche notizie che riguardano la nostra vita, i gatti, Venezia, Livorno, condendo il tutto con qualche osservazione sulla politica e sul costume. Molto sui futuri progetti giocherà la sorte del Bar Nado che in questo momento ci fa trepidare. Conterei molto sui contributi dello zio Dante che è sempre stato una colonna portante di questo blog ma non è cosa semplice. Le condizioni legate al disagio motorio gli impediscono di fare i lavori all' esterno che gli  hanno sempre permesso di sopravvivere decorosamente anche se tra alti e bassi. Dovendo praticamente passare la maggior parte del tempo seduto si è buttato in una serie di attività cervellotiche delle quali non si capisce bene lo sbocco. Prima di Natale mi aveva detto che voleva dedicarsi a dipingere "falsi d' autore", di quelli che dichiarano d'esserlo e sono consentiti dalla legge. Il tutto derivava dall' aver riprodotto un bel quadro di Ottone Rosai e dall' essere riuscito a venderlo. Però gli è passata presto grazie all' avvicendamento di un nuovo progetto: Il restauro di orologi. Non che non sappia farlo ma ci vuole una attrezzatura raffinata e costosa e poi chi ha un orologio di pregio lo fa riparare dai concessionari e chi ha un usa e getta lo usa e lo getta quando non funziona più. Ci sono alcuni collezionisti di vintage ma comperano orologi a 50 euro e non credo proprio che ci spenderebbero sopra il doppio di quanto lo hanno pagato ammesso che non siano persone che tali revisioni le sanno fare da soli. Dagli orologi siamo passati agli strumenti musicali: ha rimesso quasi a nuovo due mandolini sempre prima di Natale, a me parevano perfetti ma appena li ha presi in mano Dino ha trovato tante di quelle imperfezioni nella resa sonora che hanno scoraggiato anche un temerario come lui. Sosteneva il Ciampi:

"Le riparazioni fatte così sono perfette per l' occhio ma soddisfano solo chi il mandolino lo appende in salotto o al massimo lo strimpella malamente ne deduci che sta gente cosa vuoi che ti dia per un restauro 50 o 100 euri (e sarebbe un miracolo) e tu magari ci hai messo una settimana. Chi ha uno Stradivari lo porta da super maestri liutai ma lo stesso vale per mandolini e chitarre da concerto che son quelli per cui il costo di una riparazione prevede sempre almeno le 4 cifre". 

Lo zio lo ha mandato dove potete immaginare ma sapeva che il Ciampi aveva ragione da vendere e quindi via gli strumenti.

Adesso ha ripiegato sulle macchine per scrivere, cosa che ha sempre fatto e sa fare piuttosto bene. In fondo a una macchina per scrivere non si chiede la perfezione sonora ma una buona efficienza meccanica e un ragionevole allineamento dei caratteri. Diciamo che nel livello conservativo è un maestro ma si deve limitare a quello perché la sostituzione di pezzi o la riverniciatura e revisione completa portano l' operazione a livelli antieconomici, Considerate che su ebay poche macchine davvero belle e ben sistemate  superano i 3 /400  euro ma che per portarle a tali livelli a patto che non si tratti di oggetti rimasti nuovi in un magazzino o conservati con amore maniacale alcuni ingranaggi rulli e frizioni sono da cambiare con ricambi nuovi. Un rullo di media qualità costa tra i 25 2 i 40 euro, Un nastro buono 8, fate un po' voi i conti. Lui ovviamente ha detto: se il rullo è mal messo lo passo con l' acetone per indurire la gomma poi lo ripasso al tornio e alla fine con la carta abrasiva 2000 che è finissima. Così invece di spendere 30 euro perde tre ore. E questo spiega perché lui sia capace di far tutto tranne i soldi. Considera ogni lavoro come una cosa fatta per sé stesso e questo non giova quando lavori per terzi. Gli ho detto che la cosa migliore, se proprio vuole stressarsi sono le ripetizioni dove non hai costi di materiale e l' ora fatta, dedotte le dovute tasse, ti resta al netto di spese. A noi ha insegnato tutto, matematica, greco, latino, come fare ricerche bibliografiche e perfino come strutturare una tesi ma a questa mia proposta ha replicato : "di imbecilli mi siete bastati te e la tu sorella" poi ha riempito il bicchiere, si è messo Balena sulle ginocchia e, seduto accanto alla stuf,a ha cominciato a suonare pian piano  Addio Lugano con l' armonica. E' uno dei pezzi che esegue bene anche da solo col controcanto fatto con la cavità della bocca ma mi andava di suonare. 

Ho preso la chitarra per accompagnarlo, un valzerino lo so fare anche se sono ben lontano dai fraseggi di Dino.

     
Le note di quel bel valzer scritto da Pietro Gori, Padre Anarchico, col quale la bisnonna materna di Dante vantava un legame di parentela, si diffondono per la casa e Dani e la zia si mettono a ballare. 
Viva l' Anarchia tutti i governi li porta via dice lo zio e mi mostra il quadretto che da sempre costituisce il suo motto. E' la copertina di un vecchio libro di Faulkner pubblicato nella collana  Medusa Mondadori:"The unvanquished" in italiano "Gli Invitti", già quelli come lui, bastonati, presi a calci, offesi ma col cuore che non può essere vinto...mai. 




Ti ho un po' messo alla berlina in questo post zio Dante  ma in realtà ti  voglio un gran bene e non vorrei che tu fossi minimamente diverso da come sei

Bobby


Lista Films Lettera Q

Qua la zampa! 2017

Quadrophenia 1979

Qualche nuvola 2011

Qualcosa di buono 2014

Qualcosa di inaspettato 2015

Qualcosa di nuovo 2016

Qualcosa di personale 1996

Qualcosa di straordinario 2012

Qualcosa di troppo 2017

Qualcosa e cambiato 1997

Qualcosa nell aria 2012

Qualcuno da amare 2012

Qualcuno salvi il Natale 2018

Quando Alice ruppe lo specchio 1988

Quando arriva l amore 2017

Quando c era Marnie 2014

Quando gli angeli dormono 2018

Quando hai 17 anni 2016

Quando la moglie e in vacanza 1955

Quando le donne avevano la coda 1971

Quando meno te lo aspetti 2013

Quando soffia il vento 1986

Quando un padre 2016

Quanto basta 2018

Quartet 2012

Quasi amici – Intouchables 2011

Quattro matrimoni e un funerale 1994

Que baje Dios y lo vea 2017

Queen of Katwe 2016

Queen of Sex – Gola profonda nera

Queen of the Desert 2015

Quei bravi ragazzi 1990

Queimada 1968

Quel bravo ragazzo 2016

Quel che resta del giorno 1993

Quel giorno a Rio 1984

Quel maledetto treno blindato 1977

Quel momento imbarazzante 2014

Quel motel vicino alla palude 1976

Quel nano infame 2006

Quel nostro piccolo segreto 2017

Quel treno per Yuma 2007

Quell idiota di nostro fratello 2011

Quell oscuro oggetto del desiderio 1977

Quell ultimo ponte 1977

Quella casa nel bosco 2012

Quella peste di Pierina 1982

Quella peste di Sophie 2016

Quella sporca dozzina 1967

Quelle strane occasioni 1976

Quelli belli… siamo noi 1969

Quelli della calibro 38 1976

Quello che non so di lei 2017

Quello che so sull amore 2012

Quello strano cane… di papa 1976

Questa e la mia vita 1962

Questi giorni 2016

Questione di karma 2017

Questione di tempo 2013

Questioni di famiglia 2011

Questo piccolo grande amore 2009

Qui dove batte il cuore 2000

Quién te cantará 2018

Quinto potere 1976

Quo vadis? 1951

Quo vado? 2016


mercoledì 27 gennaio 2021

fatevi igatti vostri 1733 " se avete un dvd e lo volete vedere in tv tramite usb" guida di Bobby

La nostra affezionata Prof. Murasaki ci aveva chiesto una presentazione di Pane e Tulipani.  Compito facile  perché il film è stato un gran successo di Silvio Soldini ma per noi è nata una piccola sfida, la zia Holly aveva il dvd di quasi 20 anni fa  ma non abbiamo più un lettore di dvd o meglio ne avremo anche molti nel magazzino di zio Dante ma è più semplice infilare una chiavetta usb nella nostra tv di casa. La tv legge il file mp4 e ti fa vedere il film. C'era però un quid, la conversione o ripping del dvd in Mp4. Per uso personale e domestico non è proibito purché non si diffonda si ceda o si venda tale materiale.

Mi sono messo al lavoro ed ho esplorato alcuni programmi per realizzare il progetto.

Ottimo ed usato dalla maggioranza degli adepti alle conversioni è MOVAVI ma si può usare solo una demo limitata oppure comprarlo. Allora ho scovato un alternativa che mi ha molto soddisfatto:

 HandBrake. Si tratta di un’applicazione gratuita ed open source che funziona sia su Windows che su Mac. È estremamente semplice da utilizzare e include dei profili di conversione personalizzati che consentono di ottenere video ottimizzati per la riproduzione su PC, smartphone, tablet o console per videogiochi (i file MP4 ormai sono riproducibili senza troppi problemi su tutti i device appena menzionati). Per scaricare HandBrake sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download HandBrake x.x.x.  click qui per il download

A scaricamento ultimato, se utilizzi un PC Windows, apri il file .exe appena ricavato e pigia su Si. Fai quindi clic su Next, su I Agree, su Install e su Finish. Successivamente avvia il programma facendo doppio clic sul relativo collegamento che trovi sul desktop.

Ora non ti rimane che inserire il DVD da convertire in MP4 nel computer e selezionare, nella finestra del programma, l’icona del dischetto previo clic sul pulsante Open Soruce in alto a sinistra. Attendi dunque che vengano rilevate le tracce video presenti sul supporto (ci vorranno pochi secondi) e seleziona, attraverso il menu a tendina Title, il titolo del DVD che contiene il film.

Ad operazione completata, per creare un file MP4 ottimizzato per la riproduzione su PC e TV, fai clic sul bottone Presets che sta in alto a destra e scegli, dal menu che si apre, l’opzione Normal (la trovi nella categoria Legacy). In alternativa, se vuoi ottenere un video ottimizzato per i dispositivi portatili, scegli iPad, Android o un’altra delle voci disponibili (nella categoria Devices).

Infine, scegli l’opzione MP4 dal menu a tendina Format, pigia sul pulsante Browse per selezionare la cartella in cui salvare i video di output e clicca sul bottone Start Encode (su Windows) oppure Start (su Mac) in alto a sinistra per avviare la conversione.

Siccome avevo troppo da fare ho spiegato il tutto allo zio che ciondolava accanto alla stufa attorniato dai gatti. Mi ha detto che non ci doveva volere un genio ma il prodotto che ha ottenuto parla dell' impegno che ci ha messo. Sul cellulare e anche sul Pc la qualità è accettabilissima, sul tv sgrana tanto. Faremo di molto meglio, con pazienza....

Un caro saluto a tutti

Bobby

qui la presentazione tratta da my movies


Licia Maglietta è la "casalinga pescarese" che durante una triste gita in corriera rimane per strada e finisce a Venezia. Cambiando per sempre la sua vita. Ha vinto 5 Nastri d'Argento, Al Box Office Usa Pane e tulipani ha incassato 5,2 milioni di dollari .

FILM DELLA FUGA, DOLCEMENTE ANOMALO, FRANCESIZZANTE.
Recensione di Pino Farinotti
giovedì 2 luglio 2020

Licia Maglietta è la "casalinga pescarese" che durante una triste gita in corriera rimane per strada e finisce a Venezia. Chiama il marito e gli dice che tornerà presto. A Venezia fa incontri particolari e ci scappa anche l'intermezzo sentimentale col maturo cameriere Ganz. Film della fuga, dolcemente anomalo, francesizzante. Per schemi non italiani, appunto. Infatti ha sorpreso un po' tutti, compreso il pubblico che lo ha onorato. La Maglietta sembra toccata dalla grazia. Lei, non bella, diventa bellissima e affascinante. Il film si è giocato la nomination italiana per l'Oscar ed è stato battuto, da I Cento passi



Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Dimenticata da marito e figli in un autogrill, di ritorno da una gita a Paestum, la casalinga Rosalba si prende una vacanza a Venezia, trasformando la vita di chi incontra e la propria. Sotto il segno di una leggerezza che non esclude la profondità, S. Soldini approda alla commedia e al successo: ottimi incassi e 9 premi David di Donatello, 5 Nastri d'argento, 9 Ciak d'oro, premio Flaiano. Distribuito in tutto il mondo. 2° incasso di tutti i tempi nella storia del cinema svizzero, più spettatori in Germania che in Italia. La predilezione per le figure femminili è una sua costante e anche nei 2 film precedenti il tema del viaggio è centrale, qui innestato nel genere della fiaba e nello schema del racconto di formazione. Scritto con Doriana Leondeff, è un raro esempio di commedia dai palesi valori figurativi e cromatici. Vi hanno contribuito la scelta inusuale di scorci di una Venezia popolare e magica, fotografata da Luca Bigazzi, e l'impagabile Kitsch con cui la costumista Silvia Nebiolo ha vestito la duttile e luminosa L. Maglietta. Se ne sono giovati anche i caratteristi, M. Massironi, G. Battiston, F. Andreasi, per non dire del vellutato B. Ganz che parla con la propria voce. L'aver fatto del suo linguaggio colto, aulico e ariostesco una fonte di contrappunto comico è invenzione originale e deliziosa. Musiche di Giovanni Venosta. È un film grande come un abbraccio che manda a casa lo spettatore contento.



martedì 26 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1732"meglio di seta blu o tatuato sul petto?"

Purtroppo il lavoro all' elica si è protratto a lungo perché avevo fatto dei danni anche alla linea d'asse, vi risparmio le spiegazioni tecniche ma sappiate che ci ha coinvolto tutti. Appena lo zio l' ha rimontata e l' elica era davvero tornata nuova sotto le sue mani, si è accorto di un fruscio che prima era imputabile alle lesioni delle pale ma che, persistendo, imponeva una diagnosi da condurre su altre parti. Trovato il danno, per fortuna riparabile con ferri e martello, si è però dovuto procedere allo smontaggio tanto che ieri abbiamo dovuto fare le consegne con la barca dello zio. Erano talmente poche che ce l' abbiamo fatta agevolmente ma la sua è una barca che corre e consuma e quindi alla fine della giornata se il lavoro è poco come in questi giorni rischiamo di rimetterci. Lui e Bobby hanno continuato nei lavori e questa mattina hanno rimontato il tutto. Invece che "comandante" mi ha chiamata "Ammiraglio" con mia enorme vergogna ma poi mi ha raccontato di quanti danni hanno fatto da giovani lui e Dino e mi sono consolata un po'. La zia è contenta perché la barca va meglio di prima ha guadagnato un mezzo nodo all' ora diciamo pure che approssimando si può parlare di un kilometro. Certo cambia poco ma quando c'è da correre conta. Immaginate che una linea ideale che attraversi Venezia non è più di tre 4 chilometri quindi su un giro di consegne una manciata di minuti te li fa guadagnare. Inutile dire che lo zio si è galvanizzato ed ha proposto: Appena riesco a mettere a posto questa schiena vado a Livorno trovo un motore più potente e più novo e con questo ci faccio la pompa per tirare su l' acqua dal pozzo del mio orto. Gli basta avere un progetto per ringiovanire di punto in bianco di venti anni. Beato éo disemo a Venessia.

Biona giornata a Tutti

Dani

Il film è la riedizione di Papillon commento di my movies


UN RITRATTO IMPRIGIONATO IN UNA TRASCRIZIONE CONVENZIONALE.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 26 giugno 2018

Parigi, 1931. Accusato ingiustamente di un crimine mai commesso, Henri Charrière è condannato all'ergastolo e spedito in un campo di lavoro della Guyana francese. Nel viaggio che lo conduce a quella che con ogni probabilità sarà la sua ultima destinazione, incontra Luis Dega, un falsario brillante che 'nasconde' una piccola fortuna. Soprattutto per chi come Papillon, come lo chiamano tutti a causa di un tatuaggio e della vocazione a rubare, ha deciso di evadere. Ma Papillon non è l'unico a mirare al tesoro. Delicato e alieno al mondo criminale, Dega gli chiede aiuto e protezione in cambio del denaro per corrompere i secondini e favorire la fuga.

Comincia una relazione amicale che tra bon plan naufragati e celle di isolamento, li condurrà più lontano di quanto avessero mai immaginato.

La Francia usciva dal maggio del '68 e i francesi avevano voglia di vacanze, sole e sogni. È in questo clima d'evasione che viene pubblicato "Papillon", l'incredibile storia di Henri Charrière, condannato ai lavori forzati, evaso più volte, promosso imprenditore in Venezuela e poi autore di un libro che venderà milioni di copie nel mondo. Scritta su grandi quaderni di scuola e inviata a un editore a Parigi, la sua autobiografia piena di immaginazione sarà il più grande successo letterario del dopoguerra, il best-seller dell'estate del '69 sulle spiagge e nei saloni letterari.

Il trionfo, la fortuna e la rivincita di un vecchio galeotto. E poco importa se le storie raccontate non sono documentate, se il suo autore si è concesso qualche libertà con la verità, il suo viaggio immobile attira l'attenzione di Hollywood che produce nel 1973 un film con Steve McQueen e Dustin Hoffman. È con questa eredità, un classico della letteratura e del cinema, che deve vedersela Michael Noer, replicando sullo schermo le avventure di un innocente rinchiuso e per tre volte evaso. Come il classico di Franklin J. Schaffner, il Papillon di Noer affronta il tema delle condizioni disumane di detenzione dei prigionieri e la parabola di un uomo più forte del suo destino, un destino implacabile che lo condanna al buio e alla solitudine di una colonia penale. Ma più del dramma sociale e la denuncia degli orrori penitenziari, è l'amicizia il motore del film e la ragione che muove il protagonista tra i personaggi e i luoghi comuni del genere: il direttore sadico, il carcerato brutale, quello che cerca scampo nell'arte o quello che lo cerca negli affetti, la minaccia della violenza omosessuale, la cella di isolamento...

Più interessato a descrivere che interrogare le verità sociali, il regista appoggia il film sulla fraternità e su cosa sia la vera libertà per i suoi protagonisti. Charlie Hunnam e Rami Malek raccolgono rispettivamente il testimone di McQueen e Hoffman impostando il racconto a partire dall'energia della speranza e attraverso uno stile (recitativo) di forte fisicità, che oppone alla prigionia il movimento continuo all'interno della cella. I cinque passi di Papillon, incessantemente ripetuti in una direzione e nell'altra, disegnano per due anni una traiettoria immota che nutre (e annuncia) l'evasione nell'opera letteraria. La pazienza o piuttosto l'ostinazione del Papillon di Hunnam servono (a) un solo scopo: la fuga.

lunedì 25 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1732 "autovtaim"

Non ricordo chi me lo abbia chiesto ma qualcuno è stato. Era un film che volevo vedere anche io perché ogni tanto un po' d'azione fa bene per stare svegli. Alla fine l' ho trovato e oggi me lo guardo, la critica esalta i protagonisti ma trova poco verosimile la storia giudizio quindi che non dovrebbe collocarsi tra gli opinabili una storia o è credibile o non lo è. Siamo a vedere, Denzel è bravo ed Eva Mendez oltre ad esser brava è anche esageratamente discretoccia

Il commento è da my movies

Buon Pomeriggio

Dante


LA BUONA INTERPRETAZIONE DI WASHINGTON E LA LUMINOSA BELLEZZA DI EVA MENDES FANNO DIMENTICARE LA STORIA CHE, NEL SUO INCEDERE, ASSUME RISVOLTI POCO VEROSIMILI.
Recensione di Mattia Nicoletti

L'arrivo nelle sale di un action thriller con le consuete star hollywoodiane, non fa più notizia, ma è una formula che continua a raccogliere discreti risultati al botteghino. Out of time di Carl Franklin, con Denzel Washington nella parte del poliziotto vittima di un complotto, ha il pregio di intrattenere lo spettatore nonostante numerosi buchi di sceneggiatura e improbabili sequenze al limite del credibile (ma in fondo è solo un film...). Siamo a Banyan, minuscola cittadina della Florida, dove Matt Whitlock, capo della polizia, ogni giorno svolge il suo lavoro, una routine senza particolari colpi di scena. Ultimamente la sua vita personale non brilla. Prima una separazione temporanea dalla moglie, promossa detective della Anticrimine, poi una relazione con Ann, sposata con un marito che spesso le usa violenza, e che scopre essere malata terminale. La morte improvvisa di Ann e del consorte in uno strano incendio, movimenteranno la sua esistenza: Matt è l'indiziato più probabile del duplice omicidio.
La buona interpretazione di Washington, e la luminosa bellezza di Eva Mendes, fanno dimenticare la storia che, nel suo incedere, assume volentieri risvolti poco verosimili animati da campi e controcampi di mestiere, che sostengono il ritmo del film. Alla fine, ci si chiede soltanto quanto il caso sia importante nella vita di ognuno di noi, poiché il destino distribuisce sul protagonista, nella prima parte, tutte le sfighe, nella seconda, tutte le fortune. 


Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Al comando di quattro poliziotti nella cittadina di Banyan Key (1384 abitanti) in Florida, Matt Lee Whitlock si trova nei guai quando rischia di diventare il principale indiziato di un duplice omicidio: deve ingaggiare una corsa contro il tempo per rintracciare i colpevoli. È un thriller a suspense che nella 2ª parte moltiplica i colpi di scena sino a una prevedibile lieta fine. La sceneggiatura dell'esordiente David Collard è imperniata sul principio della focalizzazione interna, come direbbe un semiologo: il narratore accompagna un personaggio e racconta soltanto quel che esso sa o vede. Lo spettatore è portato a identificarsi al protagonista e alle sue pene, ma ne sa più di tutti gli altri personaggi implicati nell'indagine. Pur delineati con indubbio mestiere, i personaggi sono subordinati all'intrigo che l'afroamericano Franklin espone senza uno strappo alle regole della drammaturgia hollywoodiana. Washington in bermuda con la voce di Francesco Pannofino.