mercoledì 20 gennaio 2021

fatevi i gatti vostri 1727 " cineclasse "

Giornataccia ieri, la zia Holly è stata male e siamo stati sul punto di portarla al prontosoccorso. Poi abbiamo visto qualche segno positivo e stamattina pare star bene. L' ho lasciata con zio Dante e Bobby e mi sono accollata il giro da sola. Avevo 8 consegne dico otto, 22 euri di incasso e non so quale altro trasloco straordinario sperare mentre a Roma cercano i transfughi chiamandoli salvatori della patria. Assurge alle cronache un tal Ciampolillo destinato a diventare il Carneade della politica. 

Io ho la nausea e non sono incinta! Adesso basterebbe solo che accogliessero il Berlusca in questo rancido minestrone e saremmo a posto. Ad esempio della coerenza penso alla polverini che da nerissima sta diventando rosa e solo perche il rosso è proibito dalla logica e dall' etica a questa gentuglia. Al primo tra questi  che osasse dichiararsi "comunista" giuro che vado a Roma in mini ascellare lo adesco, lo seduco e poi gli piscio in bocca. Se qualche neo rivoluzionario me lo tenesse legato su una sedia potrei adempiere al mio progetto senza bisogno dell' arte della seduzione. Lo so che stare con Zanza e Samatta mi induce a liberrmi da certi freni inibitori a livello verbale ma mi dà un certo gusto.  A differenza dello zio io ho votato, quando è stata la mia volta, 

MAI PIU' lo giuro pubblicamente davanti a Voi mai più nel mio nome gente di questa fatta e di tale bassezza morale potrà dire che siede su quelle poltrone. Spero solo che rinasca qualche matto che gli faccia tremare il culo a queste persone, avrebbe tutto il mio appoggio morale fisico ed economico.

Cambiamo argomento

Ecco la presentazione per il figlio di Eliana, ho dato la precedenza considerando che potrebbe essere un compito e so che la sua prof ci tiene, inizialmente dubitai un po' del suo modo di assegnare film ma è comunque un idea, buona e formativa e allora ben venga per le rifiniture c'è tempo abbiamo bisogno di idee e coraggio in questo povero paese.

Buona giornata

Dani


commento da my movies


RITRATTO INTROSPETTIVO E SOCIOLOGICO DI UN RAGAZZINO NERO GAY NELLA MIAMI POVERA MACHISTA E CRIMINALE.
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 14 ottobre 2016

Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono. Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l'atteggiamento aggressivo, l'arroganza che indossano fin da piccoli. Chiron -è questo il suo vero nome- non è un duro, ma nemmeno un debole. È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione. Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.

Diviso in tre capitoli, che portano per titoli i differenti nomi del protagonista, Moonlight è un ritratto allo stesso tempo sociologico e introspettivo della vita di un ragazzino gay nel cuore della comunità nera machista e criminale della Florida.

La prima parte racconta lo sguardo degli altri: sono i compagni a chiamarlo Little, stigmatizzandone la sua scarsa importanza e il suo ruolo di vittima sacrificale, ma il ragazzino diventa anche il "piccolo" di Juan, il figlio adottivo a cui passare il testimone. La seconda parte è quella centrale, per collocazione e concetto: Chiron scopre se stesso, il male che fa e la forza che richiede. L'ultima parte è la sintesi delle altre e il capitolo cinematograficamente più interessante. Black è il soprannome che gli ha detto Kevin, l'unico ragazzo che lo abbia mai sfiorato e questo capitolo è per loro, per misurare chi è cambiato di più, chi si è annullato di più, plasmandosi sul modello del padrino o su una richiesta sociale insoddisfabile.

Il film di Barry Jenkins sembra fare di tutto per scrollarsi di dosso la provenienza teatrale (il copione è infatti l'adattamento di una pièce breve), ricorrendo a inquadrature sfuocate e a immersioni tese nel triangolo stradale dello spaccio o nel cerchio di fuoco nel quale il bullo carnefice va in cerca della nemesi da punire, ma paradossalmente è nella tensione statica, al tavolo della cucina o a quello del bar, che il film dà il suo meglio. Oltre che nel primo piano, strumento questo sì precipuamente filmico, luogo della riflessione tra soggetto in sala e soggetto sullo schermo, e dunque della domanda identitaria.

L'interesse di Moonlight è perciò più negli sporadici momenti artisticamente riusciti che nella battaglia contro gli stereotipi (il buon patrigno che tutto buono non è, l'ostentazione di un modo d'essere, supposto virile, che è in realtà una maschera e dunque un nascondiglio), e prova ne è il fatto che, là dove è delegata alle parole e alle derive patetiche, la battaglia non risuona a sufficienza e il film nemmeno. 

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

L'infanzia difficile, i travagli dell'adolescenza, la complessità dell'età adulta: narrazione in 3 atti del percorso esistenziale di Chiron, ragazzo nero cresciuto a Miami, e della sua convivenza con una omosessualità problematica, soprattutto nei confronti del coetaneo Kevin, in contrasto sia con sé stesso sia con il mondo che lo circonda. Jenkins ha il merito di riuscire a trattare il tema della diversità evitando luoghi comuni e banali scorciatoie. Il rapporto tra i 2 protagonisti è denso di sovrastrutture e bipolarità affettive, costringe lo spettatore a cambiare continuamente prospettiva, e mantiene una neutralità di campo che si rivela essere la sua vera forza. Abile nel servire la causa senza moralizzare, gioca su efficaci inquadrature e riuscite letture tra le righe. Quello che si intuisce è più efficace di quanto viene mostrato. 3 Oscar, miglior film, miglior attore non protagonista e miglior sceneggiatura non originale e 1 Golden Globe.

4 commenti:

  1. Intanto vibranti auguri per Holly e una raccomandazione: se potete, fatela lavorare il meno possibile incaricandovi voialtri giovani di sostituirla . So che non è facile ma ricordo che questi mesi invernali furono testimoni del suo ricovero lo scorso anno. Quanto alla politica pur non avendo la tua veemenza, che riserberei per cause più elevate, sono d'accordo. E' uno spettacolo indecoroso. Non me la sento di parlar male della senatrice a vita, come molti stanno facendo, penso solo che il suo sia un gesto di scongiuro contro il dilagare delle destre e non un piegarsi al trasformismo di Conte. Penso che Mattarella potrebbe aver più coraggio e imporsi. Crederei in Draghi forse l' unica persona d'altra caratura e credibilità internazionale anche se legato mani e piedi al mondo dell' alta finanza. Lo reputo però troppo intelligente e scaltro per mescolarsi ai molti pagliacci presenti in parlamento. I tuoi sogni rivoluzionari resteranno sogni a meno che tu non alluda a qualche emulo dei brigatisti caso che auspico non abbia a realizzarsi mai più.
    Proverò a cercare questo interessante film
    Buona giornata
    Giovanni Martinelli

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  2. Come sempre commossa e grata per la vostra efficienza e rapidità
    non mi esprimo sulla situazione parlamentare da mandarli a casa tutti a calci in culo governanti e opposizione perché non cambierebbero niente se non i nomi sulle portone
    Affettuoso abbraccio da
    Eliana e pargolo

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  3. Wow questo mi interessava da tempo
    grazie per la recensione adesso mi metto alla cerca.
    Patty

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  4. Augurissimi a Holly e mi associo a quanto detto dal prof. Martinello, che se ne intende - ma purtroppo, mi par di capire, l'eccesso di lavoro è stato un caso non destinato a ripetersi troppo spesso.
    Capisco la vostra esasperazione politica, ma con l'attuale parlamento (votato liberamente da noi italiani, che in questo caso davvero non han dato prova di senno sovrabbondante) Draghi per il momento possiamo scordarcelo perché un governo fatto a modino non avrebbe i numeri - e già anche questo i numeri li ha trovati raschiando il fondo del barile e scavando assai.
    Giustissimo dare la precedenza alla scuola!
    Saluti a tutti, e quanto a Dani fa benissimo a farsi influenzare dalle sue sagge amiche per esprimere liberamente quanto le brucia in cuore.

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