mercoledì 29 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n. 1290 "Auguri Gato Dogie"

Ero una adolescente piena di certezze e di sogni quando sei arrivato dentro la cesta di vimini con Esserino proveniente dalla lontana Toscana della quale sapevo solo che sfornava esseri strani in grado di rapire il cuore della zia Holly donna affascinante ma dai gusti davvero difficili (almeno a detta della sua sorella. ossia la mia genitrice). Mi dissero che eravate una cucciolata di 5, 4 maschi e una femmina, nati a casa di zio Dante il 29 maggio 2006.
Anche tu eri giovanissimo, 2 mesi e mezzo, e pieno di certezze. Ti sei impadronito della casa condividendola a malincuore col tuo fratellino.
Adesso io sono una donna che si avvia verso la trentina che ha trosformato le certezze in dubbi e i sogni in chimere e tu sei un gattone di rilevantissima stazza che non ha perso le caratteristiche più belle dei suoi primi anni.
 Ieri la zia Holly  stava lanciando un topolino finto  ad Alice perché si abituasse a giocarci a spostarlo e a rincorrerlo. Balena dormiva con un occhio solo. Improvvisamente è scattato ed ha dato una dimostrazione impeccabile di gioco col topo alle due piccole. Pesa almeno trentacinque volte ognuna delle gemelline eppure pareva un ballerino impegnato in una corsa sfrenata lungo il corridoio rincorrendo il topolino che aveva lanciato da solo. Poi è entrato nella cesta delle piccole ed ha spostato il tiragraffi vicino alla cesta dimostrando che se si è giovani nell' animo gli anni possono accumularsi ma lasciarci piuttosto indifferenti.


 A U G U R I    G A T T O N E     B A L E N A
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Dani e tutti gli umani che ti amano.


Non mi sentirei a posto se non facessi gli auguri anche ad Esserino:
Ovunque tu sia so che ci vedi e magari sorridi delle nostre terrene e un po' sciocche azioni. Per noi sei qui e ci sarai sempre, ora che sei Gattangelo, se puoi, veglia su di noi poveri umani e gatti terreni.

Dani 

martedì 28 maggio 2019

Fatevi i gatti vostri n. 1289 " Ancora sul romanzo storico"

Segnaliamo ai lettori appassionati del genere e in particolare a chi abita a Venezia e dintorni o si trovasse lì vicino, questo interessante evento culturale

Quanto a noi ci andremo, nel contempo regaliamo ad Esserino quel poco che abbiamo
di questo autore







MERCOLEDI 28 MAGGIO ORE 18,00 BIBLIOTECA VEZ via G. Carducci 30 Mestre

incontro con Massimiliano Colombo


Un grande romanziere e profondo conoscitore della storia dell’Antica Roma.

 
«La vicenda dell’aquilifero Lucio Petrosidio diventa il pretesto per raccontare la vita della Legione, delle sue battaglie e dei suoi costumi: Una lettura epica.»
55 a.C. Quando le navi della fotta romana giungono sulla costa di una terra sconosciuta, si ritrovano a dover fronteggiare un'armata di guerrieri autoctoni, talmente feroci da intimorire le truppe di Cesare. Soltanto l'aquilifero della Decima Legione, Lucio Petrosidio ha il coraggio di lanciarsi nelle fredde acque dell'oceano, e l'aquila del suo vessillo guida la legione degli immortali nell'assalto. Lucio e i suoi compagni d'armi, Massimo, Quinto, Valerio sono gli eroi che si batteranno nella conquista della Britannia, nel nome di Roma e di Cesare, e che proteggeranno Gwynith, la schiava dai capelli rossi che ha fatto breccia nel cuore dell'aquilifero. Ma il destino, in agguato, li attende ad Atuatuca... 35 a.C. Il passato e i suoi fantasmi, il ricordo dei compagni caduti, il fuoco che brucia la coscienza: è per trovare pace a tutto questo che un vecchio ma ancora impavido soldato torna in Britannia a concludere una battaglia iniziata vent'anni prima. Ma anche per ritrovare la donna che da tanto tempo lo aspetta. L'aquilifero della Decima Legione farà i conti con la propria storia.


lunedì 27 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n 1288 " Il Gato Mesmer"

Aveva istato 1 tenpo ungo sensa di me iscribiente indel bloghe.
 sendo che il luto dei gati si ave indel quore e no cule parolassioni cume aviene indegli lumani. 
Tuti si avano chieduto se io sapeva indove avava indato Serino. 
Cierto che io prima ava penzato che avava scapato ma Babo Dante lo ava in mano cuando lo ava escito dal luscio e un gato no iscapa di mano forze lo avano vinduto ma la baba e il babo lumani no erino giente di vindere un gato che ava istato inzieme di loro tantisimi ani. 
Eppoi in vecie una note Serino aveva venuto indel sonnio di me e mi ava dito "no mi spetare Balena ti speto io sendo che avevo dovuto indare dal Gato Eternisimo e mi avano tratenuto cuì. 
E no ava pianto io sendo gato intendisco cueste cose e so che dal Gato Eterno cié la mellio tratoria pe gati ezistente indel luni verso.
Poi aveva istato solisimo pe 8giramenti di  lune sendo che i gati cuntano le lune eppoi il sinnior Gato Ternisimo ava fato in magnera che il vechio che massava i gattini veniva massato lui da 1 malamento e alora i gatini cierano ma nisuno li vuoleva e ppoi il sinior Gato Eternisimo ava fato rivare mama Holy che esa li ava pilliate due giemeline belisime che io no ava mai viduto gati tanto picini se no di cuando noi siera cu mama Gata.
Deso io giucava co ese e le inzegno a legiere e scribere come poso sendo che il gato studiato era Serino e io il gato gueriero difenditore dela casa.
Pero ogi vendo legiuto un ibro di serino co uture 1 ciero Egga Lampoe avo legiuto di un cierto Miesmer che pinotissava i lesseri lumani e io ava fato il lesperimento cu Ema di cui si lega ducumentassione conica indel caso che uni o più di uni no credevano accuanto io aba iscrito



Un braccio a tuti da
Balena e dale Giemele Eser (Alicie e Ema)

domenica 26 maggio 2019

fatevi i gatti vostri 1287 " Il Gatto Mammone con foto, un racconto di Dante e il Tenente"


 Intanto questo è il vero Gatto Mammone che sorveglia le piccole e le fa dormire al caldo del suo pelliccione.
Il post odierno lo abbiamo scritto a sei mani. Io col ricordo, Zanza traducendo alla tastiera il mio improbabile livornese, Bobby con le addende e il film domenicale
Dani


 
Sebbene all' arrivo dello zio Dante a Venezia Bobby fosse già grandicello e nemmeno io fossi proprio più una bambina, molti dei suoi racconti, che per ambientazione e contenuto morale erano certo nati per un auditorio più giovane, non mancavano di affascinarci. Tra le varie quella che destava il nostro maggior interesse era la storia del Gatto Mammone che zio Dante si premurava di arricchire con date luoghi e riferimenti che rendevano il tutto ancor più verosimile.


 



Di solito cominciava così:

Miga lo so io quanto c'entri la psichiatria con tutto questo fatto sta che all' università di Pisa proprio nel dipartimento di psichiatria già dall' anni venti si studiava ir fenomeno der Gatto Mammone e un pezzo dela mi storia s'articolò proprio lì.
Ora mi dirrete voi o un si dovrebbe studià a zoologia una roba di cotesto genere? Eh nooo cari belli riprendeva lui, dandosi la risposta prima che noi opotessimo interloquire, perchè la leggenda vole che ir Gatto Mammone sia un Gattone che ingolla anche ciccia umana ma in realtà si prencipia tutto da na storia che ricorda ir dottor gecchille e mister aide che di certo voialtri conoscerete.
Così mentre noi cominciavamo a smarrirci nei suoi tanti rimandi letterari lui proseguiva.
Esistano e soprattutto esistano nele citta di mare come Livorno e anche Venezia (ecco perché ho accettato di stacci quassue) de fenomeni che rasentano ir magico o ir soprannaturale. Don Luigi sostiene che dipenda dar fatto che nele citta di porto si mescolano leggende di culture variegate e così i falegnami e calafati che a Livorno spesso scendano dall' Abetone e a Venezia dal Friuli portano le leggende dei boschi e dei grandi silenzi montani. I siciliani che amano ir sangue e ir cortello portan racconti che grondano sangue peggio der maiale a Natale. I napoletani poi che quando c'è un porto lo riempiano ala sverta come mosche sula merda hanno tutto un repertorio di leggende d'amore morte e magia e poi un ci dimentichiamo tedeschi, olandesi, affricani, arabi! Insomma invece delle mille e na notte, in un porto si sentan dì le diecimila di giorno.
Allorché Dani impaziente lo sollecitava a riprendere il filo conduttore della storia lui portava alle labbra il bicchiere di rosso, succhiava faceva schioccare la lingua sul palato con un suono di frusta che io non ho mai imparato a riprodure e riprendeva:

"alloooooraaaa alloraaaa c'era a Livorno na donna, nel rione der Pontino, che è vicino a quello dela Venezia indove siamo nati e cresciuti Dino e io, c'era dicevo na donna che faceva i piatti e cavava ir maldocchio e si chiamava Giulia ma tutti noi si chiamava la strega. Dato che il marito un l'aveva mai avuto e un lavorava, si sostentava leggendo il destino dela gente nei piatti in cui versava acqua e olio per interpretare poi il tutto sulla base della disposizione delle varie bolle che si formavano. Pel mald'occhio adoprava un grossa moneta d'argento colla quale quale ti faceva tante croci sulle parti che ti dolevano o se eri ciuco a scola te le faceva sul capo e sula mano perché tu capissi di più e scrivessi meglio. Dunque  sta Giulia aveva, tra i molti suoi altri, un figliolo che era un gatto mammone e qui averete bell e capito che quando c'è quarcosa di marvagio il gatto da solo un pole esse. Dunque sto giovanotto di giorno lavoricchiava al porto ma concludendo poco perché aveva addosso de rimasugli d'un rachitismo infantile che lo rendevano zoppo e un po' gobbo e quindi inadatto alle fatiche degli scaricatori. Si limitava a spazzare e andà a comprà il tabacco e le cartine all' operai e quarche vorta na birra quando questi erano in aria di festa. Come sempre c'era chi lo compativa come r mi babbo che ni lasciava sempre il resto dele compere che faceva per lui e chi lo pigliava per culo con quel sadismo tipico che le merde esercitano sui deboli e sugli infelici (infelice a livorno non si dice delle persone tristi ma di quelle che hanno quarche endicappe fisico). A detta der mi babbo quando ni rompevano le palle Primo che si chiamava così perché Giulia aveva forse in mente di fanne altri quando nacque e in effetti l'aveva fatti ma con dell' altri babbi differenti da quello di Primo che un s'era mai saputo chi fosse e da dove venisse tant'è che molti avanzavano l' ipotesi che  da brava fattucchiera avesse trombato cor un diavolo e ni fosse sortito quell' affare lì dar buzzo.  E qui D'ante si era perso un' altra volta e pertanto  ricuciva la trama del racconto con un altra bevuta e un sonoro "Donque sto Primo dela Giulia der Pontino quando ni davan noi li guardava con dell' occhi che un avevano dell' umano ma un replicava mai s'ingobbiva di più e iniziava na litania incomprensibile tipo quella che il frate eretico Salvatore dice ner nome dela Rosa d'Umberto Eco.
Stai attento dicevano i più vecchi al bullo che di volta in volta aveva deriso Primo perché luilì è un gatto mammone e se ti ripiglia di notte so cazzi tua.  E li finiva la storia perché a Livorno tutti conoscevano la potenza dei Gatti mammoni cosicché a luilì smettevano di rompeni coglioni.
Nessuno infatti ignorava  quei passi della ninna nanna che dice  
 Ninna nanna ninna ò 
vesto bimbo a chi lo do?
 lo darò ala befana che lo tenga na settimana 
lo darò ar gatto Mammone 
che lo mangia n' un boccone.
In realtà Primo né spaventò né mangiò mai bimbi o adulti rompipalle, solo nele notti di lunapiena forse anche per dassi importanza, si metteva ar davanzale dela finestra e gnaulava come un gatto in amore. Ala fine i membri d' un equippe dell' università di Pisa venuti a sapere delo strano fenomeno offersero a Giulia di studiallo, ovviamente in cambio di un po' di soldi pel disturbo. Pare che Giulia abbia detto che per lei, se volevano, lo potevano anche tené per sempre perché a casa un faceva na sega e cola su nomea di Gatto mammone ni spaventavale clienti che andavano a fassi legge ir destino. Primo fu studiato a lungo ma i cervelloni arrivarono solo a dire che non era affetto da schizofrenia, il che avrebbe giustificato lo sdoppiamento di personalità come in mister gecchille, bensì soffriva di turbe psichiche e del comportamento dovute probabilmente al manifesto senso di inferiorità che gli produceva quel corpo accartocciato. La cosa era piuttosto evanescente, si penzi che anche  Dino pe un fa ir militare si fece appioppà l'articolo che lo bollava come affetto da turbe psichiche e personalità abnorme. Ala fine dele ricerche comunque forse pe fa contenta la su mamma o pe riavello disponibile se ni fosse venuta varche idea nova, lo messero  ar manicomio di Volterra dove stiede fino al 1978 quando, co la legge Basaglia, i malati non gravissimi furono rimandati a casa. Primo era nato nel 38 e dopo aver passato 15 anni in manicomio tornò a gironzolare per Livorno raccattando i cartoni dormendo all' albergo popolare e bevendo tutto quello che ni veniva offerto. Quand'era briaco girava col triciclo su cui portava i cartoni  urlando all' indirizzo della mamma: Accidenti a te tegame sfondato, budello malidetto che m'hai fatto chiude all' inferno da vivo'. Del Gatto Mammone non si parlò più ma i racconti che faceva in merito ai padiglioni del terribile manicomio facevano accapponare la pelle assai più di quanto facesse a suo  tempo la favola del gatto.

Zanza che ha trascritto per me tutta la parte in dialetto mi ha informato che
Primo è morto l'anno scorso a 80 anni, che per uno vissuto per lo più allo sbando non son pochi e  zio Dante ha  detto:" un giorno scriverò la storia d'un angelo peloso col viso tondo e i baffoni  che miagola quando l' Onnipotente ni comanda quarcosa che un gli fa a genio.

Mi permetto adesso  una parentesi chiarificatrice ad uso dei lettori perché lo zio era capacissimo di andare avanti due ore senza poi spiegarti il vero senso della sua favola. Chiamato anche Re Dei Gatti, il Gatto Mammone è una creatura magica della tradizione popolare conosciuta in molte regioni italiane, il cui aspetto assomiglia a un enorme gatto dai connotati terrificanti. Un grande felino che spaventa le mandrie al pascolo, predatore malefico di bambini, il cui nome si riferisce chiaramente a“Mammona”, un demone originario delle civiltà mesopotamiche. Viene generalmente descritto come un gatto completamente nero, ma a volte è caratterizzato dalla presenza di una “emme” bianca sul muso.
Anche se viene inteso come una creatura malvagia, in alcuni racconti il Gatto Mammone viene invece descritto come uno spirito positivo, una sorta di famiglio protettore capace di resistere ai malefici e alle stregonerie: fin dall’antichità, infatti, il gatto è stato di sovente accomunato a credenze esoteriche, come se fosse capace di collegare il mondo dei vivi a quello dei morti, fedele compagno di maghi e fattucchiere.
Il Gatto Mammone non è comunque un semplice gatto, ma presenta elementi magici molto marcati. È una creatura potente, presente nella tradizione fiabesca italiana, in cui viene evocato come monito per spaventare i bambini e per non farli allontanare dai luoghi considerati sicuri. Lo spauracchio è sempre il solito: se non ci si comporta bene saremo puniti da questa creatura. Compare spesso anche nella letteratura italiana (Il Milione di Marco Polo) e in quella tedesca (il Faust di Goethe), addirittura nelle leggende arturiane, come accompagnatore dei cavalieri della tavola rotonda.
 Oggi il post è stato vasto terminiamo  dunque con Colombo 
augurando a tutti Voi una Buona Domenica 
Dani Zanza e Bobby

sabato 25 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n 1286 " ci risiamo coll' omen nomen!"




«Se gli eroi scompaiono anche i poeti muoiono, non avendo più materia per il loro canto»
quando fu messo il nome a Balena anche il suo destino fu scritto

e così per il pieno rispetto dell' omen nomen cosa poteva fare un Valerio Massimo nato a Piumazzo di Castelfranco Emilia nel 1942
A quell' epoca ormai la Roma imperiale aveva esaurito i suoi fasti  da secoli e la sua gloria era declinata così come stava rovinosamente declinando quella dell' impero italiano resuscitato dalle bellicose fantasie del duce.
Le aquile imperiali, che tanto  malamente scimmiottavano quelle tedesche da venir chiamate dalla gente " l' uccellone" vivevano in quel lontano 42 la loro ultima stagione e presto avrebbero abbassato le penne di fronte alla potenza delle nuove aquile americane, della bicipite aquila russa e dell' aquila inglese che col bel motto latino per ardua ad astra spiccava sulle divise e sui berretti dei piloti inglesi della Royal air force .
Chissà se quel nome che evocava condottieri romani e le loro eroiche gesta, sia parso ingombrante in quegli anni del dopoguerra in cui i bambini emiliani cominciavano a venir battezzati Igor Ivan Vania (talvolta per la finale in a affibbiato anche alle bambine) Liuba e Katia.

Del resto perfino tra i capi partigianic era stato propio un colonnello Valerio,   al secolo Giovambattista Magnoli, che aveva dato esecuzione alla condanna a morte di Mussolinidecretata con un processo che per brevità faceva invidia a quelli dell' epopea del west americano.
Insomma da qualsivoglia angolazione la si vedesse quel nome era destinato a non restare nell' ombra e il giovane Valerio Massimo,


 
 coerente col destbo che il suo nome gli additava, non avendo campagne di guerra a disposizione  ne imperiali imprese, combattè con ardore sui vocabolari di greco e di latino. Studi classici con laurea in
 lettere classiche all'Università di Bologna seguita  una specializzazione in Topografia del Mondo Antico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Docenza nella stessa università, all'Università di Venezia, alla Loyola University Chicago, all'École pratique des hautes études della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano.Nella lunga e brilla nte carriera  pubblica molti articoli e saggi e ha scritto note opere di narrativa - soprattutto romanzi storici - tradotte in tutto il mondo (circa 15 milioni di copie vendute a livello internazionale). È autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione, collabora come antichista e come giornalista scientifico a Il Messaggero e Panorama, come giornalista per Archeo, Focus (edizione italiana e spagnola), Airone (in precedenza a Il Giornale e La Voce) ed altre riviste del settore.

Ha collaborato inoltre a Archeo, Gente Viaggi, Traveller, Soprattutto, Primopiano, Grazia e El Mundo (Spagna). La sua trilogia “Aléxandros” è stata acquistata da Universal Pictures per una produzione cinematografica e Dino De Laurentiis ha realizzato L'ultima legione (con Ben Kingsley, Colin Firth, Aishwarya Rai, Thomas Sangster, regia di Doug Lefler). Ha scritto inoltre la sceneggiatura di “Marco d'Aviano” (attualmente in preparazione) e “Gilgamesh” (attualmente in preparazione). Ha adattato per il cinema "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar per John Boorman. Tra gli anni settanta e gli ottanta ha progettato e condotto le spedizioni “Anabasi” per la ricostruzione sul campo dell'itinerario della ritirata dei Diecimila. 18.000 km percorsi, 2.000 fotografie, 500 quote altimetriche.

Numerosissime le sue partecipazioni a campagne di scavo: Lavinium, Forum Gallorum, Forte Urbano in Italia. Prestigiose quelle condotte in terra straniera: nel 1990 la ricognizione e rilievo al complesso cerimoniale di Cerro Purgatorio, Túcume (Peru) nella spedizione di Thor Heyerdahl; dal 1990 al 2004 le campagne di scavo ad Har Karkom, deserto del Neghev (Israele). Ricognizione, scavo e pubblicazione di numerosi siti via via individuati nel corso degli scavi. Campagna di ricognizione e rilievo con Timothy Mitford sul sito del “Trofeo dei Diecimila”. in Anatolia orientale (2002). Ha tenuto conferenze e seminari in alcuni dei più prestigiosi atenei come Il New College di Oxford, University of California a Los Angeles, Lectio Magistralis alla National University of Canberra (Australia), inoltre Lectio magistralis Università dell'Avana, Cuba, Universidad de Antiochia, Medellín (Colombia), Universidad de Bilbao, Universidad Internacional Menendez Pelayo (Tenerife) e molte altre.

Nel 1999 è stato votato "Man of the Year" dall'"American Biographical Institute", Raleigh, North Carolina; nel 2003 riceve la Nomina a Commendatore della Repubblica “motu proprio” del Presidente Carlo Azeglio Ciampi e Il premio Corrado Alvaro Rhegium Julii e premio Librai Città di Padova mentre nel 2004 riceve il Premio Hemingway per la narrativa. Nel 2001 ha fatto un ruolo di comparsa all'interno del film Vajont nel ruolo di giudice. Nel 2003 registra un documentario audio sulla figura di Alessandro Magno, usando il lavoro di ricerca svolto per la sua trilogia di romanzi di Aléxandros.

Ha condotto il programma televisivo Stargate - Linea di Confine in onda già dalle stagioni 2003/04 e 2004/05 sulla rete televisiva di LA7. Dall'11 novembre 2008, sempre su La7, conduce il programma di approfondimento storico Impero che analizza, attraverso i più antichi reperti archeologici come le sette meraviglie del mondo, gli antichi imperi: la nascita, le cause dell'apogeo e della decadenza. Sulla stessa rete ha partecipato anche al programma Tetris. Nel 2008, con il romanzo L'armata perduta, vince il Premio Bancarella. Nel 2010, con il romanzo Archanes, vince il Premio Scanno. Nel 2011, esce per la Mondadori l'applicazione iPad per leggere il romanzo Aléxandros, con simulazioni delle battaglie, audio e altro. Nello stesso anno pubblica Eroi un volume contenente i tre suoi romanzi precedentemente pubblicati: Lo scudo di Talos, Le paludi di Hesperia e L'armata perduta.

Nel 2011 e 2012 ha partecipato come collaboratore e "inviato speciale" alla trasmissione di Rai 3 E se domani, condotta in studio da Alex Zanardi. Il 6 novembre 2012 esce il primo di due volumi sull'eroe Ulisse intitolato Il mio nome è Nessuno - Il giuramento che narra della nascita e della vita dell'eroe fino alla fine della guerra di Troia. L'anno successivo esce il secondo volume Il mio nome è Nessuno - Il ritorno. Dal 2 marzo 2013 conduce, in prima serata su Rai 3, Metropoli[1]. Il 20 aprile 2013 è ospite d'onore alla cerimonia di consegna di Laurea dell'Università Ca' Foscari di Venezia in piazza San Marco.

Il 9 settembre 2016 esce il romanzo Teutoburgo. Il romanzo si conferma, per due settimane di seguito, primo nelle classifiche dei libri di autori italiani più venduti (oltre centomila copie dal 9 al 29 settembre).

Dal novembre del 2016 è conduttore di Argo, serie di documentari prodotti dalla Rai per il canale televisivo Rai Storia.  (la parte più strettamente biografica è tratta dalla rete).


Una larga parte della sua produzione ha trovato posto nella biblioteca di Esserino e, tutto sommato sebbene io non sia un cultore del genere, questi romanzi storici non mi dispiacciono affatto.

Bobby

giovedì 23 maggio 2019

Fatevi i gatti vostri 1285 "pedagogia in pelliccia"

Quando la veterinaria seppe l' età delle Gemelline Esser ci disse: "Speriamo che Balena (che lei conosce fin dall' infanzia) abbia voglia di istruirle altrimenti rischiano di diventare delle sociopatiche". Un parolone  per rivestirci quei due grammi di roba ma in effetti, leggendo e documentandomi ho saputo che i due mesi di apprendistato con mamma gatta sono quanto mai auspicabili. Nel nostro caso la scelta non era possibile. L' ENPA le aveva salvate da morte certa ma serviva una casa. Dante ce l' ha messa tutta per istruirle nei giochi e presumo che presto faranno il salto attraverso il cerchio di fuoco e le addizioni con la zampa perché lui ha l'anima circense. La zia Holly è una supermamma capace di spalmarsi il latte sulle tette e di farsi crescere il pelo ma Balena? Chi lo sa se Balena avrebbe avuto voglia?.
Fatta la prima confidenza, Emma, che pare davvero abbia assorbito lo spirito inquieto e sperimentatore di Esserino, si è messa a giocare con Balena e il grosso, senza scomporsi,  l' ha placcata e immobilizzata con una zampa e le ha impartito la prima lezione di pedagogia.
Alice che è meno invadente ma più ruffiana è stata ad ascoltare e appena Emma ha diretto altrove i suoi morbosi interessi, si è avvicinata piano piano, poi si è sdraiata a dormire accanto a Balena che non ha fatto una piega mormorandole: "Se non rompi le palle puoi stare al caldo della mia regale pelliccia."

Baci Dani






mercoledì 22 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n. 1284 " C'è posto per tre!"

I dubbi erano stati tanti: "Le accetterà? Non le accetterà?" Ci chiedevamo noi donne. "Secondo me i casi son due"- aveva detto Dante- "o le prende come un bel regalo o le mangia in due bocconi".
Sono in casa da dieci giorni, ci hanno deliziato con le loro acrobazie e con la dimostrazione di una crescita fisica e intellettiva impressionante reagiscono già al singolo nome ed Emma si comporta come un Esserino reincarnato. Morde i libri e staziona sul pc e sulla macchina per scrivere. 
Balena ha stabilito le regole, si è sincerato che la mamma umana lo tenesse abbracciato a letto, che i due demoni non si avvicinassero al suo cibo e alla sua acqua ed ha respinto gli approcci insistenti di Emma soffiando ma con un soffio lento e modulato e senza drizzare il pelo o gonfiare la coda. Poi di solito si trasferiva in un altra stanza dove la mamma per la sua grande gioia ha risuscitato la tenda
di quando era cucciolo (ne avevano 2 un blu per Esserino e la rossa per lui)  così lui si affaccia e pare un gatto nel buco.


 Le piccole dormono in cucina dentro una bella casetta di cartone e mangiano lì ma quando ci sono gli umani la porta viene lasciata aperta mentre quando sono solo loro e Balena in casa, viene chiusa. Oggi Balena ha rotto gli indugi. Alice ed Emma  erano salite sul suo divano


 sul quale ha passato lunghissimi anni col fratello e del quale avrete visto centinaia di foto. Le ha esaminate ben bene, 
ha accettato due bacetti di Emma e poi è salito anche lui.


C'è posto per tre ha detto loro e le ha lasciate giocare mentre lui prendeva sonno
Bacioni a Tutti

Dani

domenica 19 maggio 2019

fatevi i gatti vostri 1283 "Nuoce gravemente alla salute"


No non sono le mie nipotine pelose Alice ed Emma a nuocere alla salute, anzi loro apportano gioia ed entusiasmo che non si vedeva da tempo nella nostra sede veneziana.
Avrei voluto tenerle in braccio finché son così piccole ma fino alle vacanze estive sono obbligato a rimanere a Londra. Mia sorella, fregandosene di ogni rapporto del bon vivere formale è riuscita ad ottenere la comunicazione di fine rapporto di collaborazione da parte della scuola. Quando le ho comunicato di aver ricevuto la raccomandata ha detto: meno male così non mi sento obbligata a tornare a Londra. Mi ha chiesto anzi se posso imballarle tutta la sua roba, non poca dato che è dedita all' acquisto compulsivo e che in questo senso Londra offre grandi opportunità. Dato che non è attaccata ai soldi ha voluto lasciarmi il suo tfr come indennizzo per i disagi che la sua volubilità mi ha causato. In  effetti è un contributo piuttosto generoso considerato che nelle sue lunghe assenze ho sempre potuto subaffittare parte della casa. Tutto sommato la sua decisione mi ha spiazzato un po' anche se mi era stata largamente preannunciata. La laboriosità del contratto, tutto il lavoro di zio Dante, i mobili....Insomma era la prima volta che mi concedevo il lusso di una casa per di più in una zona tra le più agognate di Londra. A voler veder bene tutti i risvolti della scelta, l' affollamento della metropoli confrontato alla pace e all' eleganza di Oxford erano un handicap pesante e il dover fare il pendolare avendo un alloggio decorosissimo a cinquecento metri dalla facoltà rasentaval'esercizio  quotidiano e ostinato dell' irrazionalità.  Così ho iniziato a imballare tutte le cose di Dani mentre ogni giorno porto via un piccolo zainetto con le mie perché ad Oxford nemmeno i colleghi indiani si permettono di arrivare con due trolley. Visto che avevo strappato un ottimo contratto ne ho stipulato uno con Morris il fratello minore di Evan (sì proprio l'ex di mia sorella) e suo cugino Brian che essendo giovani e amanti della musica amano la Londra notturna. Ho mantenuto per me il salotto anche se lo avranno sempre in uso loro perché la legge inglese consente il subaffitto solo se stai dentro anche tu. Le quote che spettano ai due cugini sono più basse del mercato corrente e comunque bastano e avanzano per ripagare la quota mensile che avevo sottoscritto. Ovviamente sono debitore con lo zio dei lavori di bonifica che mi valsero l' eccellente acquisizione dell' appartamento a prezzo molto conveniente. Devo trovare un modo per fargli accettare dei soldi perché con la testa balzana che ha , quando gli ho accennato la questione, ha detto: "mi basta un ciclomotore inglese di quelli vecchi o una bici d'epoca" se proprio ti senti in debito.
L'aggiornamento sui fatti di casa londinesì è concluso. Passiamo all' Italia: La zia, sentita per telefono, mi ha detto che a Venezia pio ve da 40 giorni quasi ininterrottamente. Zanza non è ancora partita e non si sa bene che progetti abbiano in testa lei e mia sorella. Parrebbe che l' idea del viaggio con reportage sia stata archiviata e le due progettino di rilevare in società il bar Nado  dato che Ampelio vuole per forza andare in pensione e Nara lo seguirebbe volentieri. Il Tafano e Mosca  che hanno fatto gli aiutobaristi in questo periodo di assenza di Zanza hanno dichiarato la loro totale indisponibilità a farsi carico di cappuccini e ponci. Così Zanza da sola non avrebbe avuto chance e il bar prima o poi sarebbe stato ceduto ad estranei.
Pare che Zanza volesse  estendere l' offerta anche  a Dante e Dino. La sua idea nasceva dal fatto che   le mani di Dante sono magiche  e Dino ormai vive al bar ma soprattutto  sul fatto che il Ciampi potrebbe essere un punto di forza per chiedere un intervento economico a Costanza la quale, abituata a mobilizzare ogni giorno centinaia di migliaia, se non milioni, di franchi svizzeri, non si impensierirebbe certo a investire nel progetto qualche decina di migliaia di euri.
Forse quest'ultima parte dell' idea ha una sua fondatezza ma che zia Holly lasci Dante a fare il barista a Livorno è davvero poco probabile e anche lui, pur con le comprensibili recriminazioni sulla vita di Venezia e il carattere poco gradevole di parecchi veneziani, mi pare si sia ambientato piuttosto bene e preferisca piuttosto sognare Livorno stando a Venezia che non il contrario.
"Ma cos'è"- mi domanderete- " che nuoce gravemente alla salute?"
Lo saprete guardando l' odierno episodio della serie "Tenente Colombo" che si intitola proprio così.
Buona Domenica

Bobby
  

sabato 18 maggio 2019

fatevi i gatti vostri 1282 "Quante femmine in questa casa!"

Ero abituata ad essere l' unica femmina contornata dalle attenzioni di 3 maschi dei quali, per buona sorte, solo uno a due gambe; l'arrivo di queste due demoniette ha ribaltato gli equilibri, si vede che sono attratte da ormoni maschili infatti sono sempre addosso a Dante e, Doge permettendo, tenterebbero anche qualche approccio alla coda del maestoso Balena. Temevo che lui desse più problemi a livello di gelosia e difesa del territorio ma sono talmente piccole che le guarda con una certa curiosità e se si fanno troppo intraprendenti soffia ma piano piano come se la cosa non meritasse troppo impegno. Di certo controlla che nulla gli venga sottratto e così passiamo con lui più tempo di prima, facciamo dormire da sole in cucina le gemelline e lui dorme ancora in mezzo a me e a Dante. Poi ci alterniamo nella cura delle piccole che hanno solo 40 giorni e per ragioni di sopravvivenza non hanno potuto finire i due mesi di svezzamento che avevano avuto a suo tempo esserinoe Balena. Facciamo così  in modo che uno di noi due sia sempre libero per il nostro micione sia per portarlo in terrazzo e restare con lui o per stendersi accanto a lui sul divano. Nel frattempo i progressi nello sviluppo fisico e nell' apprendimento di Alice ed Emma sono incredibili: gia ambedue si arrampicano sui jeans di Dante per raggiungere la tavola e riescono da questa a saltare sulla sedia e di lì a terra. Amano molto il calore che emette Dante e si accoccolano sul suo avambraccio strusciandosi nel maglione che avevo fatto ai ferri per Dante.
Io ho dentro un vuoto incolmabile ma devo ammettere che la loro incredibile vitalità e l' impegno che mi danno sono un ottimo rimedio per pensarci un po' meno.
Finalmente sono anche riuscita a scrivere un po'! Corredo con foto odierne delle gemelline Esser in braccio a Dante, guardate la proporzione tra il suo polso e la gattina e vi renderete conto di come sono piccine.  e un filmino e abbraccio tutti gli amici i cui commenti in questo brutto periodo mi sono davvero arrivati al cuore.

Holly









lunedì 13 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n. 1281 "Sono arrivate le gemelle ESSER"


 L' infame fratello quando ha chiesto quante tette avesse la cicogna aveva fatto una domanda la cui risposta poteva solo essere 8 il che conduceva dritti dritti a una mamma che fa miao.
La zia e lo zio sono andati a prenderle stamattina e lo zio ha subito commentato: "bada che belle zampotte sembrano le Kessler" e così  le hanno battezzate Alice ed Emma (che alla zia piaceva più di Hellen perché secondo lei i nomi di gatti devono finire per vocale per intonare meglio il richiamo). Dato che almeno spiritualmente ricevono l'eredità di un micio unico nel suo genere il cognome sarà ESSER e così Alice ed Emma Esser entrano nel regno del gatto Balena che le ha ignorate. Non ha gonfiato il petto, non ha soffiato non ha ingigantito la coda e non è scappato sotto il letto. Le ha guardate con lieve curiosità poi si è assicurato che i suoi posti preferiti fossero liberi e si è messo a dormire, come al solito.  Ovviamnte le coccole sono tutte per lui o meglio, facciamo i turni perché nessuno dei tre si senta discriminato.
Dovrebbero essere due femmine, di Emma siamo sicuri perché è una tartaruga mentre Alice lascia qualche dubbio anche se Dante ha sentenziato che lui anche guardando bene non riesce a vedere un cazzo quindi per esclusione deve essere femmina.
Resta solo da presentarle al nostro amato pubblico di affezionati lettori, portano gioia in casa e continuità nella favola dei gatti veneziani.
Per di più sono scampate a morte quasi sicura perché, nate in un fienile di campagna insieme ad altri due cuccioli, da una gatta di dieci anni mai sterilizzata, avrebbero subito la stessa sorte di tante altre nate prima di loro per mano del nonno di famiglia che aveva pensato sempre lui a sistemare le ingombranti progenie della gatta.
 


 

Stavolta però il Gatto Eterno ci ha messo la zampa e prima che il vecchio signore ammazzase l'ennesima cucciolata lo ha chiamato a render conto delle sue opere terrene tant' è che Holly quando lo ha saputo non è riuscita a trattenersi prorompendo in un  religiosissimo "ringraziamo il Signore".
Ce le ha date L'ENPA  tramite Mara una dolcissima signora veneziana che è intervenuta a salvare le cucciolette e ne ha sorvegliato la sopravvivenza per un mese. Poi anche se era un po' presto per lo svezzamento, dato che che il figlio del trapassato minacciava di seguire le orme paterne è stata chiamata Holly.
Eccole qua! E speriamo che siano ospiti di questa paginetta per lunghi anni.

Dani


domenica 12 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n. 1280 " Pioggia a Venezia e sole a Londra, ecco la ghigliottina per il Tenente"

Dai commenti lusinghieri  dei lettori ho appreso che l' appuntamento domenicale col tenente Colombo è quantomeno servito a limitare le permanenze forzate in casa alle quali ha costretto questo tempo strano. 
Qui a Londra, invece, sebbene le temperature si siano abbassate un po' continua a vedersi il sole  e la gente sogna che si aprano stabilimenti balneari sul Tamigi simili a quelli che Zio Dante mi raccontava esser presenti sulle rive del Tevere almeno fino a una quindicina di anni fa. A questo proposito ho chiesto a Dani di reperire varie foto  degli stabilimenti balneari sul Tevere   che lo zio durante la sua parentesi di vita romana aveva raccolto e che spesso ho guardato con grande  curiosità.  per adesso ho avuto solo questa ma non dubito che ne saltino fuori altre più recenti perché lo zio ha abitato a Roma dal 92 al 2002 e mi parlava di barconi con terrazze prendisole ancora esistenti presso le quali lui si fermava a bere o mangiare qualcosa durante i suoi allenamenti in canoa.
Che schianto che era l' Allasio e senza chirurgo!
Avevo sentito raccontare dai miei nonni che anche a Venezia erano stati fatti esperimenti simili 


nell' ottocento ma neppur loro li avevano visti di persona perché dopo un momentaneo interesse da parte dei cittadini,  l' offerta delle spiagge del Lido o le più prossime del Bacàn, sull'isola di Sant'Erasmo ,
avevano rappresentato una soluzione più pratica e di miglior qualità per chi volesse fare il bagno senza allontanarsi troppo dalla città.
Bacàn S.Erasmo
 Blumùn (blue moon)  Lido di Venezia

Mi manca Lady Jane per sapere se anche a Londra in passato ci fosse qualcosa di simile, probabilmente sì.
Certo che adesso la qualità delle acque non invita davvero a tuffarsi.
Siamo all' appuntamento con Colombo, ho sentito mia sorella che mi ha riferito in merito a nubi fitte gonfie d'acqua e cielo plumbeo con temperature in ribasso fino a minime di 10 e massime di 14 anche oggi a Venezia e allora può darsi che anche 
l' episodio odierno del tenente serva a qualcuno di voi
Buona Domenica
Bobby 

giovedì 9 maggio 2019

fatevi i gatti vostri n 1279 "Musica dura" Balena, Dante e Bosh col meglio der giazze

Propio mentre rispondevo a un messaggio di Patty, che chiedeva dela musica citata da Connelly ne su romanzi, è rientrato Dante, zoppo come sempre e sudato più di sempre.
"Ora mi stianto sur divano co Balena e un so nemmeno se mangio"
 ha dichiarato ma Holly n'ha imposto: 
"sì sì  fa' come vuoi ma se non ti fai una bella doccia il gatto a letto ce lo voglio ma tu rimani sul divano"
 e così mogio mogio s'è avviato a lavassi mentre Dani ni berciava le richieste di Patty da dietro l'uscio der gabinetto
"Ora ci penzo"
 rispondeva tra li scrosci dell' acqua e quand'è sortito
ha detto:
"Boia dé bimbe me ne ricordo diversi ma di scrive un ho voglia e di cercalli sul pc sarebbe meglio ci pensassite voialtre due".
"Allora dettami caata che un sei altro"  l' ho incitato
e mentre co Balena sule ginocchia intento a fassi spurcià, l'umano  assoporava il magico contatto tra r culo e r divano m'ha dettata sta roba che io ho ravversato ala meglio mentre Dani cercava i primi pezzi sull' hardiskone di casa:

Harry Bosch, detective, della polizia di Los Angeles dipartimento rapine e omicidi  è il protagonista principale di una serie di romanzi opera di Michael Connelly del quale s'è digià parlato nel momento in cui s'è introdotto nela Biblioteca di Esserino. E' inoltre  protagonista di una serie televisiva statunitense di bon successo  “Bosch” che anche in Italia è arrivata alla sua quinta stagione e che i clienti di Amazon che hanno sottoscritto il servizio "prime" (come il sottoscritto che di troiai on line se ne fa arrivare parecchi) possono vedere aggratisse su prime video. Oltre a tutto ciò  Harry Bosch è anche un estimatore  della musica jazz. e Connelly non perde occasione per rimarcarlo e citare gli autori che il suo personaggio lettarario ama ascoltare in casa o in macchina.
Molti di tali i brani  costituiscano il soundtrack della citata serie  tv.
Mi vengano ammente:

“I had a dream” di Jimmy Witherspoon
“Lullaby” di Frank Morgan
"my old flame" sempre di Frank Morgan
"Lush life" - Billy Strayhorn
“Silk'N' Satin – RVG Remaster” di Sonny Rollins,
“Patricia” di Art Pepper.
"Lost world "sempre di Art Pepper
“Night Hawk” di Coleman Hawkins
“Theme for Ernie” di John Coltrane,
 “Can't let go” scritto da Jesse Nolan ed eseguito da Caught A Ghoust
questi ci s' hanno  tutti e piano piano vi si postano
cominciando in ordine da questo elenco se ne mettano 4 che pe l'aperitivo di stasera un so malaccio.

Grazie per l'interesse

Zanza & Dani   x Dante

Jimmy

Frank ninnazinna
Frank maiolfleim
Billy lash laif