Tanto pe ricompenzavvi dell'attesa a vòto der fine settimana scorzo, oggi, anticipo l' escita der sabato e, dato che so tutti ar mare a cocesi e io qui a grattammi, provo a nzerì la seconda serie dei pezzi mitici che vi avevo preannunciati l'altra volta.
Io non ero ancora nemmeno stata penzata. Ovviamente nemmeno r Tafano che è r mi gemmello e pertanto nato nzieme ammé. Né r Mosca, che è r più piccino dela famiglia. Non c'erano Samatta e le Trombanti, Daria e Marina e neppure Dani co Bobby liessù a Venezia. C'erano Ampelio e Nara, Dino, Dante e tanti altri che ora un ci son più co mi grande rammarico.
Sebbene però noialtri nati nell'anni 90 un ci si fosse ancora, le canzoni di quel decennio l'ho risentite tarmente tante volte da penzare che, forse in forma di spiritello in attesa di trovar corpo umano, io ci fossi già. C'è da dire poi che le ho cantate tutte da piccina e da grandina perché c'erano le musicassette dela mi mamma e la chitarra del Ciampi che, nzieme all'armonica di Dante ce le rifaceva spesso. Anche stavolta ne mancano una caterva e di quelle belle ma la conzegna era specifica, dovevano esse state canzoni sonate e risonate d'estate e allora eccole:
Tanta voglia di lei dei Pooh (1971)
Qui i Pooh erano Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Riccardo Fogli e Valerio Negrini. Cavarono fori sto brano sul tradimento che non ebbe, però, una facile gestazione: cambiò un fottio di titoli e testi e venne affidata a Daniele Pace che, ispirandosi a My Sweet Lord di George Harrison, cavò fori l’assetto definitivo. Il boom del brano, secondo al Festivalbar, porta i gestori dei juke-box a sostituire più volte il disco in quanto consumatissimo per i ripetuti ascolti.
Pazza idea di Patty Pravo (1973)
Un successo che supera la bella stagione, riuscendo a rimanere in prima posizione da luglio a novembre. Davvero un record per Patty Pravo che, da grande cantante, regala un’interpretazione inarrivabile. La RCA, casa discografica della diva in quel periodo, investe moltissime energie, campagne pubblicitarie e innovative tecniche di produzione per lanciare il futuro tormentone su una donna abbandonata che fa l’amore con un altro uomo, pensando al suo ex.
Ti amo di Umberto Tozzi (1977)
Un giro di do, quattro accordi e la hit è servita. Umberto Tozzi vince il Festivalbar di quell’anno, ma deve lottare per questo pezzo: i produttori, infatti, vogliono lanciare Se tu mi aiuterai come singolo del 1977. Ti amo viene tradotto in diverse lingue e interpretato da grandi cantanti come Dalida, per la Francia, e Laura Branigan negli States.
Tomorrow di Amanda Lear (1977)
Icona gay, conduttrice, artista, musa di Dalì, modella per i Roxy Music e amica di David Bowie. Amanda Lear sembra un’aliena atterrata sulla Terra. Bellissima, gioca con l’ambiguità sessuale e sfonda. Con Tomorrow partecipa pure a Un disco per l'estate. Tra i diversi video del brano quello (forse) più celebre è stato girato per lo show Premiatissima e vede una Lear leopardata chiusa in gabbia con sfondo di lipstick. Il varietà, condotto dalla stessa Amanda, rappresenta una svolta: finalmente c’è una donna non relegata al ruolo di (quasi) valletta, ma pronta a dire la sua con sagacia e grande ironia.
Generale Francesco De Gregori
Per me indiscutibilmente la più bella der decennio sebbene in ottima compagnia. Dante me la sonava coll' armonica e Dino ne faceva una verzione tutta sua ar piano, questa che qui che gentilmente mi ha rifatto anche ora: Io invece di addormentammi mi svegliavo e battevo le manine.
Francesco De Gregori la pubblica nel 1978 in marzo. Fa parte del sesto album in studio del cantautore ed è arrivato al secondo posto (insieme al brano Natale) nella hit parade di quell’anno. E’ uno dei brani più famosi e classici della sua discografia, e pubblicata anche da Vasco Rossi nella sua raccolta “Tracks” del 2022.
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Comprami di Viola Valentino (1979)
L’ultimo anno dei ’70 è prolifico di tormentoni: da Super Superman di Miguel Bosé a Splendido splendente di Rettore. La canzone che (con l' eccezione dell'ultima che presentiamo) ottiene il maggior esito è, però, intonata da Viola Valentino. Il brano fa insorgere le femministe che vedono nel testo una donna che mette in vendita il proprio corpo. Comprami resta la hit di maggior successo della stessa cantante che, più tardi, dichiarerà di non essersi mai riuscita a liberare del pezzo.
La canzone è stata tratta dall'album omonimo del 1979. Sia il testo sia la musica sono state scritte dallo stesso Tozzi e da Giancarlo Bigazzi. Ottenne un enorme successo in tutta Europa, soprattutto in Italia (seconda posizione), Belgio (quinta posizione), Francia e Spagna (prima posizione) e Svizzera (prima posizione per quattro settimane); venne premiata con sette dischi di platino per un totale di circa 700 000 copie. In Austria arrivò alla quarta posizione e in Germania in ottava.Il testo italiano è articolato sulla doppia valenza semantica del titolo, inteso sia come sostantivo, sia come nome di donna:
«...per me che senza gloria, /con te nuda sul divano faccio stelle di cartone / pensando a Gloria.»
Il valore del pezzo viene riconosciuto anche negli ambienti della musica colta. Famoso è l'aneddoto dell'allora critico di musica del Corriere della Sera Mario Luzzatto Fegiz, che raccontò di come il grande direttore d'orchestra Von Karajan interruppe un'intervista per ascoltare Tozzi alla radio. E successivamente fu la London Symphony Orchestra a concedere a Gloria l'onore di una trasposizione sinfonica di grande effetto che il cantautore inserirà nel 1987 nella raccolta ...minuti di un'eternità.