domenica 30 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1101 " Boia dé voglio la domanda di riserva" post di Dante

Bella domanda che mi fa  Giacomo il parmigianino a proposito di tango e beguine.
Caro Giacomo e cari tutti quelli che possano essere interessati alla cosa, pe dare una idea precisissima della divisione ci vorrebbe il Ciampi ma qui la protagonista era l' armonica e allora tocca a me chiarì la cosa.
Nella sua versione originale La Paloma non è ne un Tango ne una Beguine ma un Habanera. L'habanera che derivava da danze dela Spagna meridionale nacque come entità a se stante a Cuba e con precisione alla Avana che a cuba si scrive Habana o anche Havana perchè lì tra la b e la v ancora un hanno capito cosa sia l' una e cosa sia l'altra. Il ritmo  prende il nome proprio da questa città che fu una delle più belle e ricche, se non la più bella e la più ricca capitale delle colonie spagnole.  diffuse a Cuba verso la metà dell’800 grazie alla famosissima canzone La Paloma, scritta da un compositore spagnolo durante un suo soggiorno all’Avana e qui cantata per la prima volta in una tournée di grande successo dal contralto italiano Marietta Alboni. Dolcissima canzone d’amore, fu cantata e suonata in decine e decine di versioni, anche politicamente molto impegnate, guadagnando il record della musica più registrata al mondo.

Anche il testo ha conosciuto diverse versioni, seguendo la storia di questa habanera che sfiora la leggenda: canzone preferita dell’imperatrice Carlotta del Messico, fu poi adottata anche dai ribelli di guerriglie e rivoluzioni messicane. Nella versione originale, le parole esprimono uno struggente addio del suo autore che, ritornando in Spagna, avrebbe dovuto lasciare all’Avana un amore. La somiglianza dell’habanera con il tango è evidente. Il suo ritmo, così piacevole e facile, fu usato anche da compositori di musica classica, quali Bizet, nella sua Carmen, Ravel per la Rapsodia spagnola e Debussy con il suo Mouvement de Habanera.
E allora perché beguine? mi dirai te il motivo è presto detto ed è attribuibile al ciampi ma procediamo per gradi
La  beguine come danza a se stante  è una derivazione della rumba e per tal motivo la chiamo al femminile anche se parecchie scuole di ballo scrivano Il beguine,  ha movimenti meno accentuati (non si roteano  così tanto le anche ad esempio)  e quindi già facilmente equivocabile con quello del tango anche perche le battute per minuto s' innalzano leggermente rispetto a quelle della rumba da 27 30   a 34   40  e proprio una quarantina o più  ne contempla il tango classico,
La tecnica della beguine è piuttosto immediata da imparare in virtù della sua semplicità: sono i primi tre battiti a essere ballati e poi si fa una pausa sul quarto (sul piede compiente il terzo passo) con un tempo quick, quick, slow. Gli esperti del ballo e della rumba in particolare ne deducono la semplicità della beguine rispetto alla rumba.
in uno dei più accreditati manuali sulla musica da ballo si enuncia 
Dobbiamo altresi dire che la BEGUINE e' il tradizionale LENTO. Musica 4/4 ballabile esclusivamente con i passi del tango. ("SS QQ" cioè: lento-lento, veloce-veloce). Cambia il tempo di esecuzione che e' piu' lento e meno incisivo nella esecuzione, precludendo l'esecuzione di figure basate sul tempo "veloce".

Con la medesima tecnica non è impegnativo ballare nè girando nè stando fermi sul posto nè procedendo lungo la pista; in tutti questi casi e seguendo la stessa tecnica è possibile dare vita a svariate figure come quella del "quadrato" per il quale la donna compie i passi contrari rispetto all'uomo.

Il cavaliere infatti parte con il piede sinistro di lato, il destro chuide e infine il sinistro va avanti per poi eseguire una pausa; poi il destro va a lato, il sinistro chiude e il destro va indietro, per concludere con un'altra pausa. Si tratta di una delle figure più importanti in questo ballo ed è altresì nota come base naturale. 
Siccome sia la rumba madre dela beguine che il tango derivano dall' habanera
potrete capire perché ai non addetti ai lavori  riesca difficile distinguere.
Quando si incise sto pezzo difatti nelo spartito del Ciampi c'era scritto habanera
ma io perché un si senta troppo il soffio del fiato che quando soni da solo ti da il tempo ma in compagnia rompe i coglioni la sonai un po' a modo mio e il Ciampi ala fine sentenziò
sei partito pe fa n'habanera e hai fatto n'mezzo tango beguine
un imparerai mai
Poi vedendo che facevo il muso lungo mi disse
"o ndiamo Dantino e te la pigli come quando buttasti via l' armonica nel fosso e pigliasti la pormonite pe ripescalla sott'acqua?
E' venuta guasi meglio così".
Accidenti a lui e a chi ci perde tempo a ascortallo sto popò di troiaio d'omo.

Tanto pe chiarire quale sia il margine di contatto tra i due balli, in conclusione di sto lungo post vi faccio mettere, da Zanzina, un pezzo eseguito dai Maestri Dino Ciampi e Samatta Giusti. Dino in questa esecuzione passa dal pian-organo elettronico  ala fisarmonica cola stessa disinvoltura con cui io passo dal primo bicchier di rosso al secondo. Non la sona guasi mai anche perché è quella di Renatino, il su babbo,  attaccata come na reliquia nela saletta e la fa sonà solo a Luciano, un amico delle Alpi che passa ogni tanto da Nado e che ci fece sentire, mesi or sono una stupenda versione di  "me piase  i bigoi coe luganeghe". Comunque proprio su quella Soprani  lì il maestro mosse i suoi primi passi ner mondo della musica alternandola cola chitarra. Del resto, come dice lui: "il piano è la fisarmonica del ricco!"  Lo coadiuva nell' esecuzione una appassionata  Sama cor un Sax che fa strappare le mutande... a chi le porta.
 Si tratta di un pezzo che fu scritto  nel 1931 dal noto compositore spagnolo José La Purga ed ebbe tra le più acclamate interpreti la cantante Dolores Depanza con Eloano Ventoso
Ecco dunque  a voi Noche sur Vaso un tango-beguine.
In pratica un tango morbido e un gocciolino più lento.


 



Se poi volessite rendevi conto di come e il tango beguine e la beguine vera e propia  sieno piuttosto facilini  a ballassi ecco anche du videi di gente normalissima che vanno a scola di vesta roba e se la cavano benino. Ovviamente si notano le differenze tra i du balli pur conservando entrambi la matrice comune. Nel secondo vedete che le mature interpreti danno di più la via all' anca e sdindellano le mele come nela rumba. Fedeli in ciò  all'antico motto di Don Luigi Banti (detto Gigi Trombanti ma con nessuna parentela con le nostre Tromba Daria e Tromba Marina che sonan la tromba ma non gli erano parenti)
un motto che da Livorno s'è diffuso in tutto ir mondo e che ogni marito, fidanzato o amante in genere dovrebbe sapé a memoria:
quando la donna butta l'anca  è già 'n tiro  o poco ci manca
ovvero se si vole rimedià quarcosa bisogna tené d' occhio i segnali! Come disse quer comandante  che picchiò nelo scoglio der Giglio


Bonissima Domenica Dante 

sabato 29 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1100 " come si lavora qui da noi " post di Holly

Oggi, sabato, il post tocca a me, mi fa molto male una caviglia e Dante ha voluto sostituirmi nel giro delle consegne così ho preso posizione alla tastiera. Il pc che Bobby ci regalò 7anni fa circa, in sostituzione del nostro preistorico accrocco sente anche lui il tempo, ha ancora Vista come sistema operativo, non ha più batteria e la bocchetta di presa della corrente sul pc è stata portata all'esterno con un intrico di fili e saldature che solo Dante sa gestire. Di software capisce poco ma se c'è da saldare e cambiare pezzi è in gamba così come è in gamba a darmi il cambio in barca. Lo dico quando non c'è altrimenti si monta la testa ma ormai dopo tanti anni qui si muove come un nativo e la barca sia per le cose strutturali che per la parte motore gli riserba poche incognite. Mette le mani su tutto, con alterne fortune, ovviamente dipendenti dalla natura e dalla gravità del problema ma è difficile che non torni a casa con le proprie forze. Da quando lui è qui le mie barche non sono mai state in cantiere, caso unico tra tutte le mie amiche ed amici che usano barche da lavoro e che stanziano almeno 5'000 euro l'anno per le varie ed eventuali che, in laguna si presentano con puntualità quasi ossessiva.
Come ha scritto lui in un paio di post fa non so quanto potrò insistere in questa attività dei trasporti, recentemente intrapresa. Sicuramente rispetto al settore della pesca dà maggiore continuità e introiti sui quali si può fare affidamento. Venezia è una Disneyland nella quale arrivano ogni giorno decine di migliaia di tutisti che bisogna far mangiare e bere e l'unico modo che i ristoratori hanno per far arrivare cibi e bevande nei magazzini delle proprie attività è via acqua. Un tempo quasi tutte i commercianti e artigiani avevano una cantina con l'affaccio in acqua nella quale si entrava proprio con la barca ma queste strutture hanno cominciato a scomparire già ai primi del secolo scorso. La necessità di un maggior movimento a piedi ha suggerito l'interramento di molti rii che si sono trasformati in quelle calli che adesso portano il nome di rio terà.
Tra due o più rii c'è quasi sempre un dedalo di calli callette e sottoporteghi che bisogna pur raggiungere una volta che si sia trovato un benedetto ormeggio per un barcone di 8 e più metri. Qui inizia il dramma del caretto ovvero il mezzo più usato dai veneziani per portare qualsiasi cosa. Ho pensato dunque di render vivo questo post linkandovi un bel video girato a Venezia ed avente per protagonista Maurizione un mio caro amico di infanzia che da sempre fa questo lavoro. E' un gigantone buono con la voce rauca rauca che corre tutto il tempo col suo mototopo e coi suoi caretti. Io non arrivo a durare tanta fatica, peso poco più di quaranta chili per un metro e sessantadue, un uccellino. Porto pacchi regalo, medicinali, roba fragile, abiti, lane insomma quello di più leggero che mi possa capitare ma se ti capita la mandata di tronchetti per la stufa o i sacchi di pallets non puoi rifiutarli, sono pane anche quelli.
Buona visione, tra l'altro il bel video di Angelo Buffalo vi posta anche in una Venezia non troppo edulcorata, un ottimo mezzo per immaginare le nostre giornate

un abbraccio

Holly


venerdì 28 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1099 " auguri a Faustino e Laura "

Tutta la redazione e i gatti porgono ai nostri lettori Jesini 
Faustino e Laura 

i migliori auguri per le loro  nozze d'argento
Vi ringrazia di cuore per l' invito che ci avete mandato in mail per partecipare di persona ala vostra festa. Non si pole ma ci saremo col cuore statene certi!


La ricorrenza è sabato ma Vi si manda oggi in modo che se la volete riproduce  durante la festa da ballo un vi manchi ir tempo pe scaricalla e sarvalla.

All' armonica memmedesimo (come dice r gatto Balena) all' organo ' r maestro Ciampi ala batteria Ampelio couadiuvati co pochi inserti strumentali da Armando e Samatta Giusti.
Vi s'è fatta di 4 menuti na bella ballata  per tutti i commensali presenti al ricevimento ma a tutti ci si  raccomanda " un bevete troppo a tavola, soprattutto i liquori....
perchè ir beguinne è un ballo ardito e la  colomba casta e bianca un ama l' uccelli mosci". 

Dante e la redazione

 

giovedì 27 settembre 2018

Fatevi i gatti vostri 1098 " alla ricerca del pensiero fuggente uno studio sul flusso delle idee nel tempio della lettura "

Dantino mi ha appena chiesto un intervento su questo post: lo trovate in calce agli strumenti : Dino Ciampi Organo, Ampelio Fabbri Batteria, Armando Giusti  Chitarra  Dante Davini Diversi Armonica a Bocca.
buona lettura e bon ascolto
Zanza


Di biblioteche belle n'ho viste tante ma, come saprete da vecchi post, quella che prediligo è la Biblioteca della fondazione Querini Stampalia in campo Santa Maria Formosa a Venezia.
Un bijù 
ecco la mappa
 Questa è la sala nella quale sto scrivendo. Guardate che sogno!




Holly aveva da fare delle consegne in questa zona, poca roba ma pesantissima e così l' ho accompagnata per portare io i pacchi più grossi. La barca continua ad andar male che peggio non si può, va piano è ingombrante  ed essendo poco manovrabile, quando si incrociano i taxi con a bordo dei piloti coglioni ( pare facciano sempre  le corse sti stronzi) si imbarca anche acqua. Per adesso la cosa era fattibile per la temperatura alta che permetteva i calzoncini e la canottiera ma ormai tira la bora, le temperature son calate e oggi abbiamo dovuto portare i panni di ricambio in una borsa stagna. Nonostante il fresco, al momento, è ancora possibile cambiarsi al termine delle consegne ma in novembre con piogge e acqua alta un cambio non basterà e rimanere zuppi anche una ventina di minuti basterà per raffreddori e bronchiti. Spero di riuscire a vendere quel mototopo a qualche amatore e poter comprare qualcosa di meglio. Holly ogni giorno rimpiange la sua vecchia barca da pesca che è stata venduta per due spicci ma del resto non ce la faceva più ad alzarsi tutte le notti e quel mezzo era assolutamente inadatto per questo nuovo  tipo di attività. Comunque io sono ottimista. Tanto a preoccuparsi serve a poco e qualcosa sento che la tirerò fuori. 
Così oggi per pensare meglio, a fine giro mi son fatto lasciare nella piazza della biblioteca suddetta e con reverenza dovuta alla sacralità del luogo ho salito le scale in punta di piedi.

C'è la wifi gratis e i computers a disposizione, un gran bel bar dabbasso e al primo piano quella meraviglia di sale.

Da tempo devo rispondere a Faustino da Jesi ricordate quel signore che mi mando la canzoncina che faveva

"io le toccai la coscia lei mi disse con angoscia va più sù che te se mmoscia oh oh oh amor se mi voi bene pi sù tu devi andar"

mi ricordo solo sta strofa, sarà perchè alla mia età certi pericoli sono in agguato.

Vedete come va a cazzo suo ir mi flusso di pensiero? So partito  dala biblioteca
Biblioteca =  mi ci ha portato Holli
Holli = barca e fo na digressione sula barca
barca da cambiare= cose da fare = rispondere alle richieste dei lettori (tra le varie da fare)

Mi ricordo  allora  che devo risponde a Faustino che m'aveva chiesto dell' accademia di scherma di Livorno
e penso ala scherma col bastone  che si faceva con Dino

 Il che mi  rimanda al  giornale che ho scorso appena entrato

Nel giornale messo a disposizione nella vastissima emeroteca ho letto che è morto Zanza, noto playboy riminese.  Dicono che una nottata con una 23enne gli sia stata fatale.



 Poveraccio aveva 63 anni.  Tanti anni fa mi era stato presentato in occasione di un corso sulla scherma col bastone che io e Dino si teneva sulla riviera Romagnola  Chissà che Salvini non ci ingaggi per istruire i costituendi manganellatori.... secondo me un ci manca mica tanto. 

All' epoca  mi parve buffo che avesse lo stesso niccke della nostra Zanzina di Livorno, mi sarei aspettato quarcosa come "il toro dela Romagna" o simile e invece  s'erano rifatti ar su vero nome, Io e Dino all' epoca ir cognome un si sapeva così si pensò che probabirmente ne bucava tarmente tante e con tanta solerzia da avè fatto venì in mente la tecnica dela zanzara.  Già aproposito di zanzare  mi devo ricordà di avvertì Zanzara di aggiungere un pezzo musicale alla fine di questo post.

Certo sarà anche bello morì sopra o sotto na bella topona di 23 anni ma un sarebbe meglio ala nostra età restà vivi e piglialla tranquilli tranquilli colla propria moglie o cor una compagna che si contenti di quer che passa ir convento e un s'aspetti che ni si faccian provà i brividi  dele montagne russe a letto?

Povero Zanza chissà se ir cuore era già in fase di cedimento o se l'avrà bombato co sti troiai che magari ti fanno fa un figurone ma ti levano una settimana di vita alla volta.

Ecco riprencipia ir flusso de penzieri: io le toccala coscia lei mi disse con angoscia....
Così ritorno a Faustino il quale  m'ha chiesto se avessi una versione della  "Paloma" lunga e ben ballabile fatta a modino coll'armonica perchè la vorrebbe mette su come ballabile offerto da eesserinoebalena  a na festa pell' anniversrio del su matrimonio (sabato)
Dio bono! S' è fatta e messa anche sul blogghe, solo a ricordassi indove ma allerto Zanza che ne recuperi una bella anzi la meglio che s'è sonata cor Ciampi er su babbo. Pe l'anniversario di Faustino e Signora questo e altro.

Vedete come funziona r cervello da vecchi....

penso a Faustino e moglie e mi rammento dela mia di moglie  che oggi m'ha intenerito a vedella coi su 43 chili a manovrà quer barcone enorme e a passammi la roba
così fo n'appello a Zanzina.
Metto in bozza ste du righe e te mettimici in fondo la meglio versione di aikén stollovin iù che s'è fatta ar bar Nado

La dedico ala mi Holly  impossibile smettere di amare na donna così

Dante




mercoledì 26 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1097 "Il puzzo di Londra ovvero perché adoro zio Dante"

"Non ti manca il puzzo di Londra?" mi chiede scherzoso lo zio mentre facciamo colazione insieme. E' incredibile (e lo so fin da quando ero ragazzina) come nel suo fare, apparentemente distratto e un po' trasandato, zio Dante sia capace di andare al cuore delle cose. Da piccola lo chiamavo il tenente Colombo perché come il protagonista della famosa serie televisiva era abilissimo nel trovare soluzioni agli enigmi che mi affliggevano. Una volta in casa mia  mancò un piccolo cofanetto di ombretti di Holly, la zia non ne fece un dramma perché li usava poco ma io sì perché me ne aveva concesso l' uso  e la cosa mi gratificava alquanto così  li aveovo portati di sopra. Con la zia ci interrogammo su chi tra le mie tante amiche potesse aver osato tale profanazione ma non ci veniva in mente nulla, Lo zio stava intagliando un legno vicino alla stufa e ogni tanto sorseggiava il suo rosso. A un certo punto mormorò "io li chiederei a quella che porta un orecchino diverso dall' altro e che ancheggia un po' quando cammina".
"Caspita Giulia! - pensai- Una delle mie amiche più intime". Alla prima occasione di studio insieme le chiesi in modo garbato e quasi buttato là en passant se mi potesse aiutare a ritrovarli in giro per casa  ma la ricerca non ebbe esito. Però dopo qualche giorno mi disse "sai che io una volta cercavoil mio  kajal e poi lo avevo in uno zainetto dei libri? Tu hai guardato nei tuoi?". 
Certo che ci avevo guardato ma dissi di no e proprio in uno dei miei tre zainetti ritrovai il cofanetto. Poteva avercelo messo solo lei. Piuttosto furba, nella prima ricerca aveva acquisito il fatto che sospettavo delle amiche, durante una sessione di studi di certo aveva infilato l' oggetto nello zaino e in una terza occasione mi aveva dato la preziosa info. 
Quello che non capivo era come fra tante mie amiche, eravamo una 15ina lo zio avesse subito centrato il bersaglio e gliene chiesi conto.
"Una che porta due orecchini differenti non è una che si è messa i primi che trova o che se li è fatta mettere dalla mamma, c'è già la voglia di attirare l'attenzione, in più sculetta, alcune ragazze hanno il movimento d'anca naturale ma lei lo esaspera un  po' perché vuol essere notata e una che vuole essere notata vede negli ombretti alcuni ferri del mestiere ergo...."
Sempre così. Qaundo gli parlai del mio fidanzato mi disse, privo di tatto come sa essere solo lui: " quante volte ci trombi a settimana?."
Imbarazzata ma non troppo, con lo zio abbiamo molta confidenza, dissi: 
"ogni volta che ci vediamo". 
E lui mi fece: "forse allora a luglio ci arriva ma più in là no".
"Ma se neppure l'hai visto! - sbottai- come pensi di poterlo conoscere?  e mentre sollevava il bicchiere mi sentii dire: "non mi serve conoscere lui, conosco te. Tu sei divorata dalla fame  di tutto, dannata a non trovare pace e non basterà un salsicciotto per quanto di qualità a sfamarti cara mia".
A Venezia tira la bora e, contrariamente a Trieste, dove ti scaraventa in mare qui arriva dal mare, spruzza le rive con l'acqua dei canali quando sono esposti direttamente al suo soffio. Clima fresco e secco 21 gradi di umidità. Una benedizione anche se bisogna rinunciare agli shorts e alle canottiere. Zio Dante  può portare avanti il suo trattamento antimuffa che ci ha spiegato nei minimi dettagli. Sostiene di aver aggiunto la pipì di esserino e Balena al liquido antimuffa. Non si sa bene come l'abbia ottenuta ma lui dice attraverso un forellino che ha praticato nella vasca vecchia della sabbietta. Forellino posto alla fine di un pavimento inclinato che avrebbe conferito il prezioso nettare in un contenitore posto sotto alla vaschetta. Non si sa mai se prenda in giro o dica sul serio.Una volta, tanti anni fa, Balena fece la pipì sulle scarpe  dello zio e, parola della zia, in un attimo, quasi fosse già pronto lui gli fece la pipì sulla coda. Balena si offese talmente che stette a lavarsi ininterrottamente per due giorni. Poi decisero per la pace. Ronfare insieme a letto era troppo importante per tutti e due.
Ho chiesto un permesso non pagato di 15 giorni ulteriori alla scuola dove insegno. Me lo hanno concesso di buon grado in quanto in questo periodo avrebbero poco da farmi fare.
Sto pensando seriamente a cosa fare e più ci penso più sono confusa. Ho rinunciato volontariamente a passare questo periodo da Zanza perché con la sua compagnia e quella di Sama, Daria e Marina so già che avrei deciso di non tornare più a Londra.
In realtà gli inglesi sono noiosi. Con l'eccezione di Lady Jane, che ha allietato il mio inverno, ho trovato il resto delle persone piuttosto prevedibili. Per di più la mia zona è invasa di indiani, gentili ma rompipalle, mielosi e falsi più di un gondoliere ubriaco alle prese con una turista piacente.
La metro, è proprio vero, puzza in una maniera indecente o meglio gli utenti della metro puzzano, di ascelle, di alito, di altri gas mefitici che ammorbano senza via di scampo. In confronto i lenti vaporetti di Venezia sono una carrozza reale persino nei periodi di sovraffollamento. Il fatto di dover continuamente prendere mezzi pubblici, per me che sono abituata al ritmo di una città che si muove a piedi o in barca è un tormento. Mio fratello non mi è d'aiuto, si alza all' ultimo momento ogni mattina, trangugia il caffé, mi saluta col pasticcino in bocca esce e corre al treno per Oxford. Torna alla sera e ha quasi sempre degli amici che lo aspettano al pub. Un paio di volte a settimana rientra con una ragazza che spesso si ferma a dormire, con la stessaa dura al massimo un mese, un mese e mezzo. Poi cambia. Non ho ancora capito se deve farsi tutte le smorfiose di Oxford o se sono tutte le smorfiose di Oxford che se lo passano commentando: un tipo divertente ma non per troppo tempo. A lui stabene così. Molta carriera un po' di sesso, un po' di pub.  Mi invita sempre a bere con la sua compagnia  ma io mezzo litro di birra a sera non lo reggo e non so che fare.
L''unica volta che in un pub coi suoi amici  ho dato relazione a un suo collega  ci siamo messi insieme. Mi  sento ancora svuotata per la decisione presa di lasciarlo. Evan aveva pochissimi difetti e nessun lato debole. Purtroppo mentre a livello mentale  ero ammirata dalla sua testa, dal suo corpo e dalla sua soliditá  non riuscivo ad emozionarmi  più di tanto e io se non provo ansia, gelosia, passione, capisco  di non amare con tutta me stessa, per quel poco che ho dedotto  nel mio apprendistato sentimentale.
Ovviamente lo zio  sa queste cose come se mi leggesse dentro  e mentre posa il pennello e cerca il bicchiere  mi fa l' occhiolino 
"sei inquieta eh nipotina pazza?" dai retta a me bevi qualcosa di forte! C'è una bottiglia di Matusalem sulla libreria. Me l'ha fatta avere un amico di Fidel Castro che gliel' ha trovata sul comodino quand' è morto. Aveva appena tolto il tappo!"
"Le solite sparate" penso e replico:
"Non voglio prenderci il vizio"
"Bella sarebbe la vita senza vizi! Una garn bella rottura di coglioni!"
"E poi i vizi servono: servono anche a esercitarsi a perderli, poi a riprenderli e a riperderli finché morte non ci separi... dai nostri vizi appunto."
Si becca il vaffanculo ma mi costringe a riflettere anche stavolta. Caro Zio!

Considerata la lunga tirata mi faccio perdonare con il 7° tomo della montanelliana che metto nello scrigno on line

Baci Dani.

martedì 25 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1096 " arrivano i Pisani ora si leva il prete dal letto,"

Quando s'era piccini spesso la sera si pigliava sonno al tavolino e la punta dell' orecchi ci doventava rossa allora  le nostre mamme dicevano: vai arrivano pisani ora si leva il prete dal letto.
Di dove derivasse l'espressione, essendo piccino un me n'ero mai preoccupato ma, se conservavo un barlume di coscienza sapevo che quando la mi mamma diceva così dopo du secondi mi pigliava in braccio e mi metteva a letto rimanendo un pochinino accanto a me e curando che un ci fosse più lo scaldino a brace sotto le lenzola. Il compito un era difficile perché lo scardino pieno di braci bollenti si attaccava al prete,in Toscana,


 mentre al norde di solito si posava sulla base del prete stesso 

una sorta di trabiccolo ovoidale che si infilava sotto le coperte 
 e le sollevava dando modo alla brace di scaldare lenzola coperte e materazzo. Nei letti piccini ci si metteva anche la monaca che era un antro trabiccolo che pareva l'armatura delle gonne del seicento come una piccola cupola fatta da cerchi paralleli e stecche verticali che si restringevano alla sommità dala quale pendeva un gangio al quale si attaccava ir solito scaldino
Perchè si dicesse il prete a letto lo capii quando seppi che don Luigi era solito infilassi in parecchi letti pe da una scardata a dele povere mogli infreddolite quando il marito era assente. “arrivano i pisani”  invece si dice,  come ho accennato sopra, ai bambini quando stanno per addormentarsi e socchiudono gli occhi. L’etimologia è controversa. Secondo il Giusti è da riferire all’aria di Pisa che, essendo pesante, farebbe assopire (vedi il detto pisa pesa per chi posa); secondo altri, fra i quali il Panzini, farebbe parte di un gioco fonetico (Pisa, pisolino, pisolare). Ma potrebbe avere la stessa origine del "soccorso di Pisa", modo di dire per indicare un aiuto tardivo o inutile, come appunto  successe nella conquista di Gerusalemme. Nel caso dei bambini che hanno sonno, l’arrivo dei pisani indicherebbe che è troppo tardi per stare ancora alzati.

C'era anche un altro uso che Renatino il babbo di Dino aveva escogitato perché essendo vedovo voleva  evità di fa danni. Lo aveva tratto dalla tradizione contadina che usava scaldare delle pietre al focolare e poi mettele nel letto magari rinvolte in un cencio perché non sporcassero. Lui aveva comprato du mattoni refrattari di quelli che si mettevano nelle cucine economiche, li scaldava sula stufa e poi messi dentro a na federa vecchia li metteva nel lettino di Dino.
Funzionavano bene ma mancava il calore della mamma e quello povero Dino un glielo poteva dà nessuno. 

Guasi sempre però, d'inverno quando ir su babbo era in mare, Dino aveva il permesso di dormire da noi e la mi mamma, che aveva allestito du lettini gemelli in camera mia, si metteva nel mezzo  e anche se non s'era più piccini piccini ci cantava carissimo Pinocchio.
Dino dice d'avé prencipiato ad amare la musica ascoltando sta bella canzoncina e allora n' hochiesto di sonalla ma in un modo matto, come sa fa lui, da rendela allegra e che Zanza la registrasse perché stasera vorrei dormì come da bimbo anche se la mi mamma è dar Gatto Eterno e Dino è lontano
n' ha cavato fori un  valzerino tarmente svelto che se a na coppia ni riesce di ballallo vor dì che so bravi davvero.
Bona Notte
Dante

lunedì 24 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1095 " Ir Ciampi scatenato in un twist di mezzanotte"

E anche a Silvia ir premio ni s'è spedito
Ha messo anche la foto con du bell' occhi chiari e na bella bocca a cuore che, colle belle zampe messe n mostra da Patty (si sa che so le sue anche se cèlia) arricchiscano il numero di belle tope che gravitano intorno ar Bar Nado e a questo blogghe. 
Brave tutte ora un ci perdete più di vista e noi si cercherà d'allietavvi  come meglio si pole.  
Per il resto il concorso ha avuto successo e partecipazione. Non si scoraggi chi non ha vinto. Ne bandiremo altri ma, per il momento, vogliamo dar spazio ad altri temi perché il nostro blog vive della sua poliedricità. Altrimenti in 11 anni di vita, anche dei gatti stupendi, come i nostri 2 campioni, avrebbero annoiato.
E' mezzanotte in punto e se va bene farò le 2.
Molte sono le risposte che abbiamo ancora in sospeso e che probabilmente i lettori aspettano.  Intanto rispondo a Patty che mi chiedeva come fosse finita la storia del Can Can e Burlesque. E' finita "a puttana" come molte delle cose orchestrate e dirette dalla dolcissima Samatta, amata mia compagna di banco che, dar tempo dele medie mi fa incazzare co su sogni che svaniscano come il fumo di una sigaretta quando tira il libeccio.
Lei va in Francia, uno belloccio anche se maturo la corteggia lei ci sta e non ci sta, il ganzo allora, che l'ha vista suonare e ballare le manifesta la propria ammirazione e dichiara di poterle organizzare delle piccole tournee perché suo zio è il sindaco di un paesotto rurale dove impazziscono per i balli con le cosce all' aria. Ovviamente almeno altri 10 sindaci fanno merenda e giocano a carte con lui quindi è un gioco da ragazzi realizzare il tutto.
Siccome il giovanotto di pronta lingua è anche prestante   Sama, che è sola da tempo e fa a braccio di ferro coll' ormoni che ni schizzano anche dall' orecchi, di fronte a tanta disponibilità gli apre il cuore e, ovviamente, le zampe e fa anche bene! Ci mancherebbe altro che proprio io facessi la bacchettona ! Dove mi incazzo è che poi torna a Livorno in estasi  e ci fa spendere quasi 1000 euri di materiale, prova le canzoni, noi si fanno anticipazioni sul blogghe e Dante e Dino s'aspettano d'accompagnacci in Provenza. Poi quest'estate va là di soppiatto perche ir tipo da un mese un la messaggia più e trova il giovanottone ai giardini con moglie e figli, la saluta a malapena, lo zio sindaco è morto improvvisamente e lui non sa chi fossero i suoi amici. La moglie la guarda in cagnesco, i bambini chiedono in fracese "mammina chi è quella signora?" Lei risponde in dialetto stretto: "è una troia italiana che se non si leva dalle palle l'ammazzo" e Sama che ha conservato il senso dell' opportunità si defila e ritorna mogia mogia a Livorno bestemmiando sulla poca lealtà degli omini. 
"OHHHH" Dico - "ooooohhhhhhooo"
"OHHHH fra pochino e s'hanno trent'anni! Ancora un l'hai capito bimba mia  che trombà  è na cosa e l'affari so un antra?"
Nzomma un si saprebbe indove andà a parti cos' ala cazzo di 'ane e allora  i vestiti so in una cassa insieme a tutti i copioni e ali spartiti cor un biglietto scritto a mano attaccato sopra: 
"cretina co sti vaini c'entravano 4  gigolòi e magari ci si divertiva  tutte". 

L'hanno scritto le trombanti che ci so rimaste dimolto ma dimolto male.
Vole dire che la roba  si riadoprerà pe le feste, a Venezia o qui a Livorno se vengan loro quaggiù. A Londra s'aveva na mezza speranza e l' inglesi si commovano pe mutandoni esposti ma mi sa che Dani abbia poca voglia di tornà a spiegà le declinazioni all' albionici.
E così si resta a galla come li stronzoli dice sempre il Ciampi che dalla cenciata che ebbe s'è ripreso benino ma ha conservato una nostalgia der momento cruciale in cui ci dissero che sarebbe campato e ogni tanto mi fa:
"Zanzina ma.... se morivo.... un era meglio? O per quant'anni ancora mi dovrò rompere i coglioni così?"
Io che lo conosco allora ni fo:
"Dino te se nato  pe sonà, facciamo così sona quarcosa di parecchio sverto, io lo ballo e magari ci piglia un corpo secco  a tutti e due inzieme, così si fa ir viaggio in compagnia".
Lui ridacchia e stasera, visto che ce l'aveva anche chiesto Giacomino da Parma, s'è prodotto in questo stupendo virtuosissimo tuiste  senza batteria nè base perché il Ciampi quando piglia via sembra un'orchestra da solo. Dato che la musica delo spartito ni sembra scarna la riempie di ghirigori incredibili. Io ho ballato fino alo sfinimento nzieme ala mi mamma che lo balla meglio di me.
Bona notte

Zanza

domenica 23 settembre 2018

fatevi i gatti vosti n. 1094 " Belle tope sì! Sempre nela nostra mente! Ma povatevi a stacci nzieme"

E' cambiato il tempo. Dopo un estate bollita, la bora ha abbassato la temperatura di Venezia, ovviamente nel momento meno opportuno per me ossia: quando avevo prencipiato i lavori di  imbiancatura antimuffa a casa.
A Venezia è un rituale altrimenti respiri muffa per tutto l' inverno. A  casa nostra, dati gli spifferi presenti ovunque un c'era mai stata ma poi un po' per legge un po' per mania di Holly si sono dovute mette le finestre super coibentate, pe poté portare qui i fucili del mi babbo ho dovuto mette la porta blindata e nzomma il resultato è stato che du anni fa la casa s'è empita di muffa. L'hanno passato l'ho trattata e ho ridotto l'incidenza fungina di quasi l' 80 per cento ma restarono delle aree a rischio. Quest'anno ero pronto all' attacco e ho preparato uno stucco di mia creazione pieno di ammazzaspore, in più la vernice termica, i pannelli di espanso la lana di roccia e quanto altro m'è venuto in mente visitando la Brico e Leroy merlin come se fossero i saloni della Biblioteca Querini Stampalia che, aihmé non frequento più da anni.Appena ho preso l'arnesi in mano si so levati l'urli di Holly:

E ora cosa vorresti fa?
M'insudici tutto
Non ti provare a fare niente senza che ci sia io.

Insomma come fa un pover'omo a imbiancare in queste condizioni di vessazione profonda dello spirito? dopo che ha smosso tutti i mobili, spostati i milioni di ninnoli, trasferiti i gatti, messi i teli, che ovviamente avrei messo anche io in 10 menuti invece che in du ore m'ha detto mi raccomando che in 3 ore sia tutto finito
si e una fettina di culo di giunta n'ho risposto io
Appena aver disinfettato rasciato ridisinfettato stuccato, s'è messo a piovere e lo stucco non seccava così allo scadere canonico delle tre ore ha rimesso tutto com'era e si dovrà aspettare una giornata di sole in cui lei sia a casa per dare inizio alla seconda fase.
Alle 20 e 30 finalmente si mangiava e alle nove e 10 lei ronfava felice in mezzo ai du gatti.
Ho bevuto un cognacchino pe tirammi su di morale e mi son detto ora guardo i delitti der bar lume armeno per male che vada m'addormenterò coll' immagine di quer topone di Enrica Guidi che nella serie fa Tiziana, l' aiuto barre di Massimo Viviani il titolare del barre.
Guasi guasi ci bestemmiavo
dopo avella sognata gnuda nele pose più  gnude e arrapanti pe tutti l'altri episodi dela serie questo imbecille der Viviani un ci s'è messo a vive nzieme alla Tiziana? Resultato: pareva na storia troppo nota a tutte le coppie. Leticavano dalla mattina alla sera, trombavano poco o punto e per di più quello splendore di di Tiziana russava peggio di Holly e Balena messi nzieme. Ho bevuto n'antro bicchierino ho spento la tv, la luce e volevo russà anche io e bestemmià ner sonno ma un mi riesciva, allora so andato in terrazzo dove ovviamente aveva smesso di piove e mi so messo a sonà un po' d'armonica cor controcanto fatto nela stessa sonata, così Giacomo ne fa tesoro, 
di pezzo ho scerto questo, provate a domandavvi perché
Dante

sabato 22 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1093 "Esito concorso e addenda"

Intanto notizia della sera portata dala mi mamma:
sul canale 8 ale 21,30 fanno i delitti del Bar Lume proprio quelli dei llibri di Malvaldi.
Poi sul concorso:

Vi siete intestarditi su Adriano. Ebbene sì la sua cover fu mostruosamente applaudita ma Adriano ha coverizzato tutto il rock americano. Quindi 1l 1961 del primo pezzo non era scardinabile.
Come assonanze il Prof. Martinelli si è avvicinato di brutto ma fuori bersaglio.
Non avete tenuto in considerazione, a parte forse Amedeo che però ne ha fatto una interpretazione cervellotica, il fatto dei 2 Re che pure davano il titolo al dilemma.

Allora chi è quello scrittore che è re di nome e di fatto? Ovviamente re in americano. King ergo Stephen King. Poi bastava cercare un cantante di nome King che nel 1961 avesse cantato quella prodezza E. B. King.
E poi il film non lo avete proprio considerato, è il film che è del 1986.
 Poi è arrivata Renata che con fare elegante mi cita un post di Murasaki che ha per titolo proprio 
Save the last dance for me
e vince ancora
Non mi resta che bandire il secondo premio
ditemi come si cantava la canzone di Celentano e vi prendete il secondo posto. Renata esclusa, ovviamente.
Buona Sorte
Zanza

Zanza

fatevi i gatti vostri 1092 "la canzone dei due re 2° concorso musicale a premi"

Se l' abbiamo intitolata cosí il motivo ci deve essere!
Ecco gli indizi: 

1) Nel lontano 1961 il primo re la scrisse in cooperazione con 2 importanti autori e la cantò, portandola in vetta alla classifica USA e facendone la canzone della sua vita.

2) Molti anni dopo un altro grande re, in questo caso della narrativa scrisse una raccolta di racconti uno dei quali sarebbe divenuto il soggetto di un bellissimo film che uscí,32 anni fa, con lo stesso titolo della canzone che, peraltro ne fu colonna sonora portandosi di nuovo in vetta alla hit parade.

3)Dovreste giá essere sulla buona strada ma se cosí non fosse aggiungiamo un ultriore illuminante dettaglio: Celentano, con un testo di Caponi  totalmente dissimile da una traduzione italiana dell'originale, ne fece un grande successo italiano che al bar Nado veniva sempre fischiettato da Don Luigi e che una certa  parte della criticà considerò addirittura superiore all' originale.


Come per il precedente concorso ecco le prime note. 

Penso che non serva nepure l'armonica parlante di Dantino perchè con quer che v'ho detto e l'attacco di batteria del mi babbo si pole indovina digià. Aspettate un attimo perché il suono si sente dopo quarche secondo quasi in fondo al trak che ho postato.
Per l'invio delle soluzioni usate i commenti al post. 
Per il resto valgono le stesse regole.
L' Estate è finita oggi è il primo giorno d'autunno, poi ci sarà Natale, poi Pasqua e ancora una calda estate, così a lungo almeno si spera
Coraggio
Zanza

venerdì 21 settembre 2018

fatevi i gatti vostri n. 1091 " scrigno di Dani e Ciampi performing"

Mentre prepariamo il materiale per il nuovo concorso ci prendiamo un po' di tempo perché la cosa non è proprio elementare e la sa fare solo Dani e Io che però oggi vorrei fare gli ultimi tuffi d'estate mentre Dani è in barca ad aiutare la zia in mezzo ai canali.

Prima di partire mi ha però avvisata di aver messo  nel suo scrigno online

un'altra parte della Montanelliana


e un bel libro di Marco da Pisa

Sperando che il tutto Vi piaccia.
se avete dimenticato accesso e/o pass   richiedetecela in un commento



Un abbraccio Zanza


ah per gli appassionati di musica ecco un bellissimo ragtime eseguito dal Ciampi per me e Samatta a patto che glielo balliamo col gonnellone western e le giarrettiere, ormai si contenta di poco...e noi lo abbiamo accontentato  il pezzo mi pare da collezione come quasi tutti i suoi.

Bacioni Zanza