sabato 31 marzo 2018

fatevi i gatti vostri n. 909 " il fucile da caccia di Inoue Yasushi - audiolettura di Dante"

Per leggerlo ad alta voce compio, inevitabilmente un percorso di riletttura e "il fucile da caccia" che avevo letto intorno ai miei 40 anni mi pare ancor più bello e profondo proprio perché la mia quotidianità è, adesso, attraversata da riflessioni che un tempo, pur presenti, dovevano condividere il proprio spazio con molte, troppe, altre emozioni. 
Adesso che il tempo vitale si restringe vertiginosamente, quello mentale ed emozionale pare dilatarsi e dona alla mia vecchiaia il gusto di  fermarmi a pensare, quasi senza una ragione precisa, senza che la mente debba perseguire uno scopo diverso da quello di fermare le immagine e lasciare che il flusso delle emozioni e delle associazioni di idee trovi campo.

Purtroppo ho ancora il naso un po' chiuso e ogni tando debbo aiutarmi con un sorso di vino perche mi si secca la lingua mentre leggo ne esce un prodotto mooolto amatoriale ma non avevo obbiettivi più alti
Ecco la seconda puntata, dura quasi mezz'ora e vorrei tenermi su questa media anche per le prossime pubblicazioni. In casa fervono i preparativi per il pranzo di domani. Mancheranno Bobby e Dani e saremo  io Holly la sua mamma e i suoi fratelli e, naturalmente i GATTI.
Buon ascolto

Dante

P.S.  A Giacomo ho inviato il file che mi aveva richiesto via mail.


Quando nel 1949, il giornalista, poeta e critico d'arte Inoue Yasushi pubblica il suo primo romanzo ha quarantadue anni. In quest'opera l'autore trova nella brevità una misura ideale e, nell'oscillazione tra il detto e il non detto, raggiunge un miracoloso equilibrio narrativo. Un equilibrio difficile e impervio come il gioco amoroso che tiene legati i destini dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, e che li accompagna nel corso degli anni senza mai turbare la calma ritualità delle loro esistenze. Eppure il romanzo è attraversato da una tensione costante, da una rabbia sorda e trattenuta che esplode alla fine, quando ogni menzogna viene svelata, ogni passione consumata e a regnare è la consapevolezza che ogni essere è abitato da una vita segreta. 


venerdì 30 marzo 2018

fatevi i gatti vostri n. 908 " Di fucile e sensazione, di poesia e di Giappone" legge Dante

Lasciamo un po' di respiro a Dani che scorrazza tra Oxford e Londra, diamo tempo a Zanzara per riorganizzare gli incontri musicali al Bar Nado. Dopo Pasqua andrò giù anch'io e sono ansioso di provare la sala musica.
La primavera pare arrivata a Venezia e, finalmente libero di uscire, ho fatto qualche lavoretto alla barca di Holly, poi, ieri, ci siamo concessi un pomeriggio di svago insolito.
Uliano aveva una certa quantità di fucili da caccia che ho eriditato io, più un paio di pistole americane che, lavorando al porto, aveva comprato a buon prezzo dagli equipaggi delle navi che arrivavano a Livorno. Io nei confronti delle armi non ho né venerazione né timore. Né penso, come molti fanno, che i fatti di sangue avvengano per colpa delle armi. Tra i delitti passionali son molti di più quelli che vengono consumati con coltelli o martelli o altre armi improprie.  Certo un sedicenne con un fucile mitragliatore in mano che spara a scuola è terribile ma chi cazzo glielo dà un mitra a un ragazzo? In ogni caso quando uno è uscito di senno, compra il tallio per i topi e avvelena il latte alla coop con una microsiringa da insulina. O riempie di esplosivo uno zainetto. Con un po' di acido nitrico e della normale glicerina si possono fare le mine anticarro che usavano i vietcong, una molotov si fa seguendo i tutorial di youtube e col volgarissimo acido muriatico del cesso si distrugge il volto e la vita di una persona. Quando un carabiniere  o un polizioto stermina la famiglia non è colpa della Beretta, è colpa della sua testa, se non avesse una pistola userebbe il coltello del prosciutto, usa la pistola perché gli è comoda ma il delitto è già nato nella sua testa. Omicidi commessi con i fucili  sì, avvengono, ma sono pochi, qualche incidente di caccia si verifica ma adesso i cacciatori sono pochi e ne son contento. Demonizzo la caccia? Ma no. Son nato in terra di cacciatori ed entrando in casa c'erano i fucili nella rastrelliera accanto all' attaccapanni. Dato che non avevo più provato i fucili del mio babbo, una magnifica doppietta  Zoli incisa a mano, che lui teneva come le cose sante e che io non ho mai potuto toccare, un semiautomatico Browning degli anni 50 e due sovrapposti, un bellissimo Winchester per il tiro al piattello e un Franchi alcyone che in realtà era l'unico pezzo al cui uso ero autorizzato. A caccia non sono mai andato, mi dispiace veder morire gli animali e per quel motivo ho smesso anche di pescare e di mangiare carne e pesce. Non ne faccio professione di fede e non mi turbo se uno divora una bistecca accanto a me, semplicemente non voglio farlo  io così come non vado a votare.
Non posso cambiare il mondo e gli usi delle persone ma quantomeno a quelli che non mi piacciono non voglio partecipare. Siamo andati con Holly a un vecchio poligono  dato che io ho il porto'armi per il tiro al piattello e lei ha la tessera di iscrizione, perché fosse mai che la chiamano per qualche lavoro a tempo determinato tra le guardie giurate almeno non deve fare la trafila del maneggio. Anche in famiglia sua c'erano molti cacciatori e da ragazza sparava anche lei benino (anche ora, meglio stare attenti) così ci siamo divertiti a far fuori sagome di ferro, bersagli mobili e piattelli. Abbiamo fatto anche un centinaio di tiri con la pistola. 50 euri in due, un lusso che non ci possiamo  permettere tutti i giorni anzi quasi mai ma ci siamo rilassati e abbiamo tenuto la testa sgombra dai pensieri.
Tornando a casa Holly notava come le sembrasse  strano che tenere  tenere un fucile in mano invece di rendere nervosi scarichi i nervi e conferisca quasi una forza interiore che non deriva affatto dalla potenza di quello strumento, che può dar la morte, in un attimo ma dalla responsabilità che avverte la persona che lo tiene in mano. Io sono riandato con la mente a una poesia che avevo scritto per Francescone  un mio amico del Liceo appassionato cacciatore, avevo ripreso il metro da un qualcosa che parlava di cavalli sciabole e selle e avevo trasposto il tutto in una ambientazione che vedeva il mio vecchio amico sveglio fin d'allba impegnato in una delle sue mattine di caccia. Non gliel' ho mai data perché mi pareva velata da una certa tristezza e con lui mi piace ridere. Così l'ho recitata a Holly.


A caccia all'alba, con  il cane accanto
e sottobraccio, stretta, la doppietta
dietro ai poggi lontani  già t' aspetta
 l'avvenire con tutto il suo splendore

Son scorsi  gli anni  i mesi, i giorni,  l'ore
e t' han  sottratto la figura snella
col logorio del tempo che cancella
lo sguardo fiero, l'impeto e l'ardore

All' orizzonte sai cosa t'  aspetta
ma di certo non scordi  il primo amore
la caccia all' alba  il  cane e la doppietta

qui provo a leggerla anche per Voi


 Poi  Holly mi fa "ma sai Dante che ho letto tempo fa  un libro che si chiama  proprio "il fucile da caccia" la prima opera e forse la più bella di  Inouhe Yasushi  e comincia con una poesia  che prende spunto dalla figura di un cacciatore per fare tutt'altre riflessioni sulla vita ? Anche io conoscevo quel libro, breve e intenso come sanno esserlo alcune opere dei giapponesi.
Così  mi è venuta l' idea di farne un audiolibro, lo faccio per tutti gli amici che ci leggono con tanto affetto e in particolare per Elenamaria.
Proprio con Lei  abbiamo chiacchierato via mail in questi giorni. Mi rammentava dei guai con gli occhi e così
quasi senza pensarci ho cominciato a leggere.
Il libro è una cinquantina di pagine. qui sotto posto l'inizio, poca roba a mo di aperitivo ma bastante per farvi comprendere se vi possa piacere o no. Mi riserbo di fare letture più lunghe nei giorni a venire.
Un caro saluto a  tutti
Dante


giovedì 29 marzo 2018

fatevi i gatti vostri n. 907 " alla ricerca della terra di mezzo"

Da due giorni  ho accompagnato Bobby a Oxford e mi sono fermata per prendere confidenza con questa cittadina. In tutta sincerità mi sono chiesta se una sitemazione qui non fosse stata più comoda di quella londinese.  Bobby mi ha fatto conoscere un gran numero di colleghi e, udite udite, nella algida terra di Albione sono stata corteggiata come non mi succedeva da anni.  I miei meriti sono davvero modesti, in piazza di Spagna a Roma passerei decisamente inosservata e anche a Venezia  ma le inglesi sono scialbine, le orientali son belle ma baffute. Le tedesche per lo più grassocce. Insomma ho tirato fuori un po' di coscia tanto perché non mi si vedano i polpacci torti e ho fatto la mia passerella incassando qualche credito (alla fine siamo donne no?). Qualche ragazzo interessante l' ho visto, in particolare uno ma è fidanzatissimo, secondo Bobby e io non ho tutta sta fretta di trovarmi un uomo. Insomma combatto tra l' istinto e la ragione. Da questa estate vivo in stato monacale quindi dovrò darmi un po' da fare, ma le cose da una notte e via non mi sono mai piaciute e per le relazioni non mi sento disponibile. Vedremo.Cambio tema sia dal vero che nel post, chiedo  dunque a Bobby   perché abbia deciso di snobbare questa cittadina da sogno piena di cervelli e anche di ambiziosi provenienti da tutto il mondo. Bobby mi ha liquidato con due parole: ne avevo piene le palle di questi mediocri spocchiosi. L'autostima di Bobby è una delle più forti nelle quali mi sia imbattuta paragonabile per certi versi a quella di zio Dante che, però a una smisurata fiducia in se stesso aggiunge anche qualche fase autocritica quando non addirittura depressiva.
Siccome non è da lui esser così tagliene gliene ho chiesto conto e lui mi ha detto:
Bisogna tendere alla perfezione per raggiungere una accettabile mediocrità e io mi sento a disagio con le persone che mettono il loro traguardo a un livello nemmeno troppo alto di mediocrità. In buona sostanza, io che che lo conosco da quando il moccio gli colava nel piatto, mipermetto di tradurre. Per i più non è importante essere a Oxford per tirar fuori il meglio di se e perché Oxford, sia pure arrancando te ne da ancora la possibilità, per molti di loro è importante dire che si sono laureati ad Oxford. Ho bisogno di  tempo per capire il tutto ma una cosa mi è chiara per gli stdenti induiani che hanno bevuto il concetto di casta col latte di mamma Oxford è un PLUS da aggiungere alla loro già elevata casta, in confronto a quello che sostengono  alcuni colleghi indiani  di BobbySalvini sembra Nelson Mandela.Li salva il fatto di avere tra loro alcune persone di genio. Gli spagnoli si gasano enormemente: "Salir de Oxford come graduado es bastante para demonstrar que tu eres el mejior gente brava ne hanno, bravissima no. I polacchi lo vedono come un riscatto sociale e a loro basta e avanza. Gli americani sono faciloni e per loro semplicemente Oxford è un modo diverso per dire Harvard in Europa. Gli Italiani, i Francesi e i Tedeschi si differenziano. Gli Italiani presenti sono tutti delle eccellenze ma in linea di massima, Bobby compreso, sono concordi nel sostenere che fare un dottorato di Ricerca a Padova o a Torino richiede più tostaggine che conseguirlo ad Oxford. Il perché è semplice dove chiedono molto senza darti un cazzo sei tu che vali. Qui i mezzi sono da vero tanti e le ricerche assegnate innumerevoli decisamente facile trovare una nicchia in cui emergere. I francesi sono ambiziosi ma si fanno il culo e son bravi  sono però pochi, il loro nazionalismo gli fa vivere Oxford come in concedere qualcosa ad un antagonista storico. I tedeschi sono i migliori  come media, non c'è nulla da fare, hanno metodo, disciplina costanza e la convinzione di avere una marcia in più, un pelo meno creativi degli italiani ma sicuramente un nucleo che apporta ad Oxford brillanti cervelli. E gli Inglesi. Ma ci sono gli Inglesi ad Oxford? Meno di quanti si pensi ma ci sono e non sono pochi.  Il loro problema è che entrano più per censo che per meriti. Mi spiego Qui Chi ha mezzi fa scuole prestigiose fin dalla nascita e approda spesso a Oxford e Cambridge. L'aver fatto scuole prestigiose apporta sicuramente competenza e Tools ma non è detto che a ciò equivalga anche una notevole brillantezza. Ci sono ottimi studenti inglesi, Il loro livello medio è alto ma di Leonardi e Galilei ne sfornan pochi. Prendete queste mie considerazioni cum grano salis. Sono appena arrivata, risento molto di quello che mi dice mio fratello, ci sono nuclei che non ho incontrato e anche le persone che ho incontrato nei vari pub mi hanno dato solo una prima immagine di loro.
A proposito di Pub lo sapete che la terra di mezzo è nata qui?
Dedico alla cara amica Murasaki quanto segue, non servono commenti, Tolkien amava Oxford e beveva anche parecchio. Il Pub si chiama The Eagle and Child
foto di repertorio perché qui il cellulare, il selfie e scattare foto sono reputate una vera cafoneria e non volevo sciuparmi la piazza

Baci Dani
 


 


 
 







 A small, narrow building, the pub reputedly served as the lodgings of the Chancellor of the Exchequer during the English Civil War (1642–49), when Oxford was the Royalist capital. The landmark served as a pay house for the Royalist army, and pony auctions were held in the rear courtyard. These claims are inconsistent with the earliest date usually given for construction of the pub, 1650, and the fact that the pub lies outside the city walls may also give some cause for doubt.

The first record of the pub's name is from 1684,and is said to derive from the crest of theEarl of Derby. The image is said to refer to a story of a noble-born baby having been found in an eagle's nest.

The pub's long-standing nickname is the Bird and Baby, although other variants such as the "Fowl and Foetus" have been used.

The pub had been part of an endowment belonging to University College since the 17th century. The college placed it on the market for £1.2 million in December 2003, saying that it needed to rebalance its property portfolio. It was bought by the nearby St John's College, which also owns the Lamb and Flag pub opposite.    da Wikipedia UK

martedì 27 marzo 2018

fatevi i gatti vostri n. 906 " I sepolcri di Londra e la Tana del Vescovo""

In alcune regioni di Italia, la sera del Giovedì santo si è solti fare la visita ai " Sepolcri".
La pratica di allestire gli altari della reposizione si è affermata in Europa già a partire dall’Età carolingia ed esprime l’idea del lutto e della sepoltura, avendo però una forte giustificazione teologica: è vero che i Cristiani nell’Eucarestia adorano il Cristo vivente, ma è altrettanto vero che Gesù è passato alla vita incorrotta attraverso una morte cruenta.

Per approfondire 
http://www.meteoweb.eu/2015/04/pasqua-i-sepolcri-del-giovedi-santo-storia-significato-e-le-pratiche-di-allestimento-piu-diffuse/422997/#9XGsW4hrHhmvVzYD.99

A Livorno il termine assume tutt'altro significato. Intanto è destituito dalla caratteristica ricorrenza del giovedì santo e I sepolcri si visitano o meglio, come dice Zio Dante, "si fanno" in ogni occasione buona. Meglio di Venerdì se il Sabato non si lavora. Sitratta di un pergrinare per osterie o bar seppellendo in corpo generose dosi di vino o altri alcolici.

Visto che i lavori  a casa erano stati eseguiti e con ottimi risultati, una serie di "sepolcri" londinesi non poteva mancare alla trasferta dello zio e di Zanza. Laciato alle spalle il Porchester pub, soddisfatti a livello di panza e di bibenda ma non pienamente appagati dall' atmosfera con cuoco indiano e barista brasiliana (peratro gentili ed educatissimi) abbiamo mosso alla volta dei tesori di Londra che Bobby, ormai presente in loco da parecchi anni, aveva esplorato in anticipo. Ci ha avvertiti che purtroppo a Londra i cambiamenti di management sono frequentissimi e gli inglesi piano piano si stanno ritirando da questo genere di atrtività lasciandole in mano a qualche statunitense, qualche Italiano, parecchi orientali, parecchi polacchi ecc. Era l' una e mezza quando siamo usciti dal pub vicino a  casa nostra  e Bobby ci ha proposto una passeggiata di un' ora. Lo zio era titubante, Zanza entusiasta, io abbastanza ben predisposta e così la balena umana obtorto collo si è messa in cammino dondolando alla coda del gruppo. Per tre quattro volte abbia rischiato di perderlo ma, guardandoci indietro, lo abbiamo sempre scorto mentre arrancava distanziato di una cinquantina di metri. Abbiamo attraversato Hyde Park col suo speaker's corner (tormentone delle nostre letture alle scuole medie) e poi, costeggiando il Tamigi ci siamo portati fino a alla zona di Westminster.

  Insomma  poco più di 5 chilometri. Col passo dello zio ci abbiamo messo un'ora e venti ma raggiunta Hatton Garden che è la stada delle più belle gioiellerie londinesi, mentre Zanzara fantasticava su un principe che le regalasse un brillante grosso come una mandorla che lei con nonchalance avrebbe lanciato dietro le sue spalle proprio dentro il Tamigi, Bobby ci ha annunciato trionfalmente: "seguitemi" e attraverso una stadina seminascosta, che ricordava quelle callettine veneziane strette strette alla fine delle quali si apre una corte meravigliosa ci siamo trovati in Ely square una piazzettina nella quale si apriva questa meraviglia:
1 Ely Court, Ely Place, Holborn, London EC1N 6SJ  (per quando avrete l' occasione!)

 


così ne parlano i londinesi  :
Often touted as the hardest pub in London to find, the Mitre can only be reached via a near invisible passage. This is a pub with some history. Its origins lay in the 16th century, when Queen Elizabeth I is said to have danced around a tree in its garden (which belonged to her favoured subject, Sir Christopher Hatton). The stump can still be seen in the outdoor annexe.
Until the late 20th century, the pub and surrounding land belonged to the Bishops of Ely. Technically, it was part of Cambridgeshire and subject to different bylaws to the surrounding streets. Urban myths arose that criminals could evade arrest by seeking sanctuary from the Metropolitan or City Police, who would be out of jurisdiction. Perhaps that's why dodgy diamond dealer Doug the Head uses it as his local in the Guy Ritchie film Snatch.
Criminals or law-faring types will find few better places to linger over a pint of Fuller's beer. The interior is a cramped but homely affair, with a pair of bars and a covered patio space. As with the nearby Lamb, head upstairs for a bit more room.
Zio Dante ha abbracciato la botte mentre Bobby ci ragguagliava su questa minuscola area che un tempo non apparteneva a Londra e sulla quale i gendarmi della city non avevano giurisdizione.
Il proprietario era infatti il Vescovo di Ely e il territorio di Ely ricadeva sotto Cambridge.

"Ye olde mitre" non si traduce come farebbe quello zotico del traduttore di  Google con "tu vecchio fucile mitragliatore" (cosa vi volete aspettare da un browser USA?) bensì con "Il vecchio cappello del Vescovo" (chi bazzica la chiesa o ha letto qualcosa al riguardo sa che anche da noi si chiama "mitra")  "Ye" è un arcaica forma dell' articolo "The" ma, a dispetto della grafia,  si pronuncia come l'attuale  attuale dell' articolo determinativo.
"Olde" sta per "Old".  "Come da noi barre sta per bar" ha confermato trionfante Dante.
Purtroppo la casa birraia Fuller ha preso la gestione di questa meraviglia e impone la presenza di vari suoi prodotti di punta ma il resto è rimasto incontaminato.
La birra del Veascovo è speciale i prezzi sono equivalenti a quelli del Porchester, la scelta meno ampia ma tutto è cucinato con semplicità e gusto. Il servizio è ottimo. I cellulari proibiti.
Zio Dante ha detto che in tutta la sua vita ha visto due soli posti con tanto fascino. Uno è questo, l'altro è il Bar Nado.
L'ambiente è piccolo piccolo ma molto accogliente. Lascio ad alcune immagini il compito di raccontare questa vera chicca che è impossibile trovare senza una ricerca veramente attenta, ci vuole davvero un veneziano abituato alle corti sconte (cortili nascosti).






   Veramente un ambiente accogliente, baristi e camerieri inglesi, avventori educatissimi, Zio Dante ha dovuto bestemmiare perché per lui era come essere andato in pellegrinaggio a Lourdes e non si può andare a Lourdes senza inginocchiarsi così  ha detto:
Madonna M. che posticino! Mi ci fermerei na settimana! Senza tuttavia dare altro spazio alla sua proverbiale blasfemia.

I sepolcri continuano,  per Murasaki  anticipiamo di aver trovato anche il pub di Gandalf e assicuriamo  che non è una delle tante pacchianate  sorte in giro per il mondo in omaggio alla saga.

Un caro saluto a Tutti
da Dani e Bobby

lunedì 26 marzo 2018

Fatevi i gatti vostri n. 905 "Un vuoto a tavola, ciao Fabri"



Non amo guardare la televisione, prefesico leggere, scrivere, suonare, fare lavoretti. Se proprio devo stare seduto o a letto in relax ascolto la radio o gli audiolibri ma la sera a cena facevo una concessione a Holly che vive con la tv accesa anche se non la guarda quasi mai. Sostine che le fa compagnia. Guardavamo sempre l' Eredità, condotta prima da Conti e, ormai da parecchio tempo da Fabrizio Frizzi.  Io ero fortissimo nelle sfide quando danno la definizione e si deve trovare la parola, nella maggior parte dei casi ci riesco alla prima lettera. Holly  decisamente più brava di me alla ghigliottina con alta percentuale di parole finali indovinate.
Ecco noi Fabrizio lo ricordiamo così, a tavola con noi. Staserà non ci sarà e sarà un altro vuoto, pesante che per un po' ci  farà riflettere su come ce ne andiamo da questa nostra esistenza. Ci fosse un criterio di giustizia o ingiustizia la scomparsa di Frizzi la collocherei tra le cose più ingiuste. Bravo, garbato dotato di quella educazione e di quella assenza di protagonismo che altri, pur bravi si sognano. Mi spiace pensare che sua figlia debba rinunciare ad un babbo che sicuramente sarà stato ambilissimo e sua moglie a un uomo che anche nella vita privata doveva essere un vero gentleman. 
Vivono i mostri, i pedofili, gli stupratori e se ne vanno persone dolci e buone. 
Non ci capirò mai un cazzo in questa assurda lotteria.
Non avendo fede non immagino paradisi o inferni ne dii col barbone bianco. Zanza scrisse giorni or sono che tanti anni fa le raccontavo che di eterno c'è solo  il sogno che esiste prima di noi e al quale torniamo un espediente filosofico nella cui argomentazione adesso fatico. 

Caro Fabrizio che  tu sia nei prati del Gatto Eternissimo, caro a Esserino e Balena o nel mondo dei sogni sul quale fantasticavo quando ero più giovane, noi  Ti auguriamo il meglio che possa toccare in sorte una volta abbandonata la scatola del corpo. La cosa certa è che ci mancherai e ti ricorderemo con la simpatia con cui condividevamo con te le nostre cene.

Dante e Holly

domenica 25 marzo 2018

Fatevi i gatti vostri n. 904 "I pabbi di Londra - 1a parte"

Ovvio che Dante neghi la lectio monosillabica cara agli inglesi per lui il singolare è "pabbe" e il plurale "pabbi" così ieri ci siamo mossi per pabbi, dapprima nella zona adiacente casa, poi andando a reperire qualche chicca da segnalare agli estimatori. Con tali segnalazioni non pretendiamo di essere originali, in rete ci sono veri specialisti di queste ricerche oltre ai siti automatiche che, se cerchi "bere a londra" ti immettono in un automatismo di motori e motorucci di ricerca dai quali è facile uscire come lo è da un labirinto. Chiudi le pagine petulanti, torni su Google imposti la tua ricerca con parole meno ovvie che siano state taggate da tali portali ma il risultato è lo stesso. Per esempio se cerchi voli Ryan air sarebbe normale ti venisse proposta la Ryan stessa, invece passi per portali di rivenditori. L'unica salvezza è digitare l' url vero e proprio della Ryan, difatti se uno avesse già l'url sarebbe cosi "mona" da fare una ricerca su Google. Lasciamo sti sfoghi da internauti e addentriamoci nella nostra area. Londra è divisa in 32 Bouroghs che corrispondono grosso modo alle nostre municipalità. Ciascuna di esse ha un proprio Sindaco e un proprio Consiglio. Tra i 32 Boroughs londinesi, tre hanno il titolo onorifico di Royal Borough (Kensington e Chelsea, Kingston upon Thames e Greenwich), mentre Westminster ha il titolo di City. Nell'uso comune, i boroughs londinesi sono suddivisi tra i 12 boroughs della Inner London e i 20 boroughs della Outer London. Noi grazie al Laird Campbell o meglio al di lui padre che si accaparrò una montagna di appartamenti in tempi che furono, abbiamo avuto in sorte l'opportunità di abitare in un Royal Bourogh il n.3 che ha nome Kensington & Chelsea di cui Notting Hill è parte.


 Per evidenziare il n.3 ho pasticciato i confini ma basta l'idea. Zio Dante mi dice che è come stare in Prati a Roma o in piazza D'Azeglio a Firenze spero non dica cazzate e qui solo Patty e Murasaki sanno se dice il vero. La cosa ha mosso i mormorii dei colleghi che pur avendo sempre osannato la vita di Oxford sanno bene che poter andare a piedi a Buckingham Palace o in Hyde Park è un'altra storia, per cui adesso chiamano Bobby mr. Roberts giocando sul fatto che si chiama Roberto e che Julia Roberts immortalò Notting Hill (area interna a Kensington Chelsea) nell' omonimo film. Cominciamo male ma lo sapevamo, ce lo aveva detto Jane in Porchester Road c'erano 2 Pub e sono chiusi tutti e due da diverso tempo (circa 2 anni) Uno il Daniel Gooch aveva un sacco di attrattive compresi i biliardi ma a detta di Jane era molto sporco e il gambio di gestori aveva rovinato un locale che un tempo era sempre pieno. Chiuso anche il Cherry Jam che era tutt'altra roba, arredi ipermoderni, cocktails colorati e impossibilità di sedersi tra le centinaia di ragazzotti. Definitivamente chiuso per ragioni pare amministrative.Ci allontaniamo un poco dalla via di casa e a circa 300metri in Bishop Bridge Rd troviamo il Porchester Pub, questo è aperto. Gente di zona ce lo ha raccomandato come il migliore dei dintorni, scorriamo le recensioni di Tripadvisor, concordano. Entriamo fiduciosi. Si sente un forte odore di cucinato, segno buono, ha la cucina interna. Personale non english ma educato non troppa gente ai tavoli, Secondo Bobby il cibo è di livello migliore di quello dei molti pubs che si avvalgono quasi tutti di cucine esterne. Non è il pub londinese che ci aspettavamo tutto legni mensole e specchi. Ecco le foto per rendere l' idea 

Certo il pane è quel pan brioche tipico del Mac Donald, le patatine son tutte simili, l'arrosto però è buono e la pancetta profuma. Chi sono dei piatti non british tipo il chorizo e qualcosa di vegetariano. Offrono l'alternativa piatti piccoli, piatti normali e piatti da dividere Con un piatto piccolo si mangia, ideale se dopo si deve tornare al lavoro con uno grande ci si riempie forsetroppo, i piatti da dividere non mi sono mai piaciuti e nemmeno a Bobby meglio prendere roba diversa e poi scambiarsela. con un piatto piccolo si mangia, ideale se dopo si deve tornare al lavoro con uno grande ci si riempie forse troppo ecco i menù

Una pinta di birra 0,56 lit. costa 5 sterline un whissky di 10 anni laphrohaig 4 sterline. C'è una bella selezione di vini ma piuttosto costosi. Nell' insieme: è assi megli di tanti locali italiani il cantuccio tipicamente inglese (così lo chiama Dante) è quello allo specchio. Certo, u pub così lo si può tirar su Ovunque, manca il sapore dell' Inghilterra ma come posto per bere una birra o mangiare un boccone tra Royal Oak (metro) e casa nostra Va benone. Dante e Zanza sono arrivati tranquilli e siedono davanti a una bella pizza che Daria ha preparato seguendo le istruzioni di zia Holly , la quale ritiene l'allieva molto dotata per la cucina e quindi...chiosa Dante pronta per snettere di svolazzare per Livorno e per trovare un bischero che la sposi . Non cambierà mai. Girare per pub e descriverli è più arduo di quanto pensassi, per oggi mi fermo ma ne abbiamo trovati altri che ci hanno convinto che l'anima inglese esiste ancora. Ci sentiamo presto Buona Domenica Dani

sabato 24 marzo 2018

Fatevi i gatti vostri n. 903 Con la solita faccia da culo inventa un valzer per la vicina"

E oggi riposo. 
Si fa per dire, ci sono ancora tante cosette da fare ma ieri sera io e Zanza abbiamo dormito qui e lo zio nella camera di Bobby. Bobby ha avuto lezioni per tutta la settimana ed ha potuto aggiungersi a noi solo per poche ore durante qualche pomeriggio. Ore che, comunque, sono risultate utilissime per la ricerca e l'acquisto dei mobili. Quello che mi ha molto meravigliato, qui a Londra o quanto meno nell' area dove vivremo, è che per  la ricerca ci si affida molto al "by word of mouth" ossia al passaparola. In Italia, ormai, qualunque cosa si debba cercare, lo si fa almeno in prima battuta col cellulare o col pc. Gli inglesi sono buoni fruitori della rete ma non arrivano al nostro livello di fissazione. Forse i giovanissimi mostrano una certa dipendenza da App ma è facile vederli in gruppo a scherzare piuttosto che seduti insieme ognuno con lo sguardo fisso sul proprio smarthphone. A Londra sopravvivono anche molti negozi che da noi sono scomparsi, per esempio magazzini che vendono mobili nuovi e usati e molti rigattieri (ma non finti antiquari veri e propri rigattieri con roba da poche sterline) che trovi ancora in zone di centro senza dover andare a cercare l' IKEA o gli ipermercati delle zone industriali. Per un certo verso insomma l' Inghilterra ci sta decisamente davanti ma per molti altri aspetti il classico tradizionalismo inglese permette a questa stupenda città di conservare il fascino di una volta. Di questo parlavamo con la nostra vicina che si chiama Jane e che Bobby ha già ribattezzato miss Marple.
L' abbiamo incontrata per le scale e ci ha invitati a mangiare dei pasticcini e a prendere un te. Erano le 10 e mezzo e così siamo entarti in casa sua, un vero museo che contrasta con lo stile minimalista della nostra. Purtroppo anche i pavimenti di Jane hanno lo stesso problema, che lei risolve con stati di tappeti ma col rischio che senza i consolidamenti fatti da Dante le si possa aprire un' asse sotto i piedi. Ci ha girato un po' di chiacchiere sul nobil padrone di casa che lei ha definito "lustful scottish" e alla mia occhiata dubbiosa perche sapevo che lust vuol dire vigoroso, Bobby mi ha soccorso con lussurioso, libertino. In pratica Mr o meglio Lord Campbell qui la signora si è prodotta in una spiegazione sul fatto che non si tratta di un Lord inglese ma di un Laird scozzese (che significa proprietario terriero sì ricco sì ma non necessariamente nobile), ha due anime inconciliabili tra loro, ama donne e piaceri ma da buon scozzese è tirchio da morire.
Le ciacole son state ben più lunghe perche Jane ha il dente avvelenato nei confronti del padrone di casa ma poi per fortuna si è ricordata di aver sentito della musica in casa nostra. Poteva esser solo lo zio che ogni tanto si rilassava con una suonatina. Ovviamente Jane ha insistito  perché le facesse sentire  qualcosa. E lo zio, che con le donne ci sa proprio fare, indipendentemente dalla loro età (per  tranquillità di zia, che certo ci leggerà, premetto che Jane è in gran forma ma è più vicina agli 80 che ai 70) ha tirato fuori di tasca la sua bravi alpini e ha dichiarato: "per Jane  l' unica musica che si adatta a una vera signora di Londra ecco un bel valzer inglese".
Il valzer era bello e orecchiabile ma Jane non lo ricordava tra i repertori della sua giovinezza e Dante ovviamente non sapeva il nome
così ha inventato una storia sulle onde che, frangendosi sulle scogliere di Dover, producono una musica ritmica  che ispirrò un certo Dante Spencer il quale compose detta aria chiamandola Dover Walz. In casa gli abbiamo chiesto conto della panzana. "L'ho inventato lì per lì, sia la musica che il titolo. per quello non esiste nei repertori classici, del resto che ci vole il valzer se ne conosci il tempo è fatto da 4 note in su e in giù."
Ecco il Dover Waltz per Jane

 

venerdì 23 marzo 2018

Fatevi i gatti vostri n. 992 " Notting Hill Porky Road "

Assolte altre incombenze sotto la sferza zio Dante in veste di hortator, torniamo alla nostra casetta che, come abbiamo visto, sta in Porchester road 
Il nome della strada ha subito fatto ridere lo zio  che la ha ribattezzata  Porky road facendo ridere tutti. A 5 minuti a piedi abbiamo la metro di Royal oak


vicina e tanti collegamenti  in circa 40 minuti di treno mio fratello arriva  all' università e la M40 che collega a livello viario Oxford con Londra passa vicinissima quindi se volessimo metter su una macchinuccia con la guida a destra.... La scuola dove presterò servizio mi richiederà un cambio di metro ma in 25 / 30  minuti dovrei essere lì.  Mentre tutti i colleghi  di mio fratello amano vivere ad Oxford lui, dopo questi anni ha detto basta, finiti i suoi impegni  quotidiani non ne poteva più di campus colleghi, chiacchiere, formalismi e studenti fra le palle e così snobba Oxford e si sceglie Notting Hill. Sarà tutta un' altra vita per lui e ne è entusiasta anche se  ricorda con un certo rimpianto  le  bianchicce  donne oxfordiane che pare rispettino sì lo stile e anche un certo snobismo ma non siano proprio delle  "TIGHT TIGHS"  (la definizione è di Bobby = cosce serrate) e nei primi anni ricordo bene come  lui stesso  grazie a loro,  abbia beneficiato di abbondanti recuperi su una giovinezza che era stata  relativamente parca quanto a frequentazioni femminili: una fidanzatina del liceo, un altra maria vergine all'università mentre da quando è qui ne ha cambiata una ogni due mesi. Mi scappa da ridere perché per anni Zanza mi ha chiesto di lui e lui si Zanza ma...messi vicino non è mai scattato nulla e adesso ambedue ridono serenamente della cosa.

Ma passiamo alla nostra  casetta:

Esterno direi molto carino abbiamo davanti anche il parco di Porchester Square è il pezzo forte della casa ma un prof. di Oxford deve rispettare un minimo di stile, fosse mai che lo venga a visitare qualche collega di quelle  "open tighs" nell' intimo ma molto formali nel sociale!
Eccola qua sobria ma con un suo tratto distintivo
 La cucina è efficiente e soprattutto ha il gas, grande gioia per me  perché a cucinare sulle piastre elettriche non mi trovo, per la cucina abbiamo speso 2300 sterline  compresi mobili, forno lavatrice e frigo (tutta roba di fascia non altissima ma efficiente). La cucina si ripagherà da sola.

Il bagno era un po' un disastro ed esteticamente resta discutibile, i sanitari  nuovi costavano un botto, abbiamo procrastinato l'acquisto e l'installazione. Zio Dante ha ripulito e sbiancato le fughe tra le mattonelle che erano color fumo di londra  e ripristinato la funzionalità di tutto, l'acqua arriva caldissima, la vasca scarica bene e piano piano miglioreremo.
Qui sotto:  Camera di Bob Linda e spartana, mobili di qualità del tipo mondo convenienza  letto armadio comodino mobiletto tenda e bastone  700 sterline
 Idem per camera mia L'armadio è migliore e più capiente ma era difettato e abbiamo preso il tutto con 500
 Nel salotto c'è da fare molto, il divano (orrido) e le sedie col tavolo (a malapena guardabili) ci sono stati regalati dal venditore di mobili. Anche gli elettrodomestici son stati presi da lui e a fronte di una spesa di 3500 in contanti ci ha regalato la roba suddetta e il trasporto a casa. 





L'angoscia che mi attanagliava giorni fa mi è passata, mi sento felice. Bobby e lo zio mi hanno fatto un grande dono e anche Zanza che continua a dirmi " che cazzo ci fai Dani in Italia? Io ho il bar che comunque è lavoro e quando vanno in pensione i miei ci dovremo vivere io e i miei due fratelli, se no scapperei domani ma tu hai fatto benone a venire qui."
Lo zio è paraticamente distrutto, Ha cominciato da questa situazione ed ha dovuto procurarsi cavi, scale utensili elettrici. Per fortuna ai Brico Londinesi si possono noleggiare attrezzi anche se a caro prezzo. La casa Domenica mattina si presentava così. Per i pavimenti zio Dante ha reputato impossibile e troppo costoso un restauro dei listoni di legno. Ha disinfettato tutto rimesso le assi rotte e ricoperto con un materiale isolante che ricorda un po' il vecchio linoleum ma si pulisce con estrema facilità, isola e trattiene il calore. Fosse stata nostra avremmo restaurato i listoni in legno ma questa soluzione è stata rapidissima ed è rimovibile in una giornata.
Da domenica ha lavorato giorno e notte è l'unico che ha dormito sempre nel cantiere mentre io e Zanza eravamo ospite di Bobby e lo raggiungevamo al mattino.

Spero di non avervi annoiato coi miei entusiasmi ma volevo condividere questa nuova esperienza
Grazie a tutti quelli che avranno la pazienza di leggermi

Dani