lunedì 18 dicembre 2017

fatevi i gatti vostri n 783 " il tocco della Zanzara "

Mi è sempre piaciuto il modo di raccontare e di scrivere dei Toscani, sincero, schietto, talvolta sboccato, spesso di stile popolare, mai volgare, mai involuto. Credo di essere stata colpito da zio Dante, la prima volta che zia Holly ce lo presentò,  per questo suo modo di fare, di dire, di raccontare. Oggi ritrovo, in chiave femminile molte di queste caratteristiche, nello scrivere di Zanzara. Per noi veneziani e veneti in genere, la figura materna, ancorché controversa o conflittuale resta sempre una figura da trattare con una forma di reverenza per non voler dire di pudicizia. Zanzara racconta le prime esperienze e i primi amori della mamma con l'affetto di una figlia ma anche con l'occhio distaccato di donna che non usa mezzi termini o eufemismi per paludare i momenti più delicati della vicenda. E' una delle rare volte in cui sento tanta freschezza nel narrare della propria famiglia  ne gioisco e ne resto ammirato  essendo io stesso vittima di un riserbo che nei confronti della figura materna ( Zanzara  a tal proposito non usa queste  mie patetiche locuzioni e scrive "la mi mamma") non mi permette di esprimere a livello verbale e tanto meno a livello di body language i pur profondissimi sentimenti che provo. Zio Dante una volta ci raccontò che prendeva la sua mamma in braccio come una bambina, che la mordeva, la baciava le tirava le orecchie e che quando sventuratamente morì volle persino metterle lui le mutande nuove. Per me la cosa è inimmaginabile.
Alla stessa stregua Zanza ci racconta gli entusiasmi di un amore giovanile ma anche i dolori della maternità mancata e non usa ghirigori linguistici, nei quali sarebbe comunque abile, sceglie di metterti davanti al fatto nudo e crudo quasi sapesse istintivamente che la parola secca, nuda e cruda, spesso è quella che colpisce più duramente

Nell' 83 Nara a 4 mesi di pancia  perse 'r primo bimbo
Nell' 84 ir secondo
Poi perse 'r capo. 


Il post di Zanza è uno dei pezzi più belli che mi sia capitato di leggere negli ultimi sei mesi e sebbene l'etichetta reciti di astenersi dalle lodi di un collaboratore di una medesima testata, oggi desidero che questi complimenti a Zanza ricevano risonanza proprio su quel palcoscenico che lei ha saputo ravvivare così bene. 
Bobby  

1 commento:

  1. Non ci trovo niente di sconveniente a complimentarsi con Zanzara, condivido tutto quanto hai scritto. Bravissima Zanza, una descrizione appassionata della mamma.
    Valerio (di Patty)

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