domenica 31 dicembre 2017

fatevi i gatti vostri n. 810 " battibecchi livornesi e un ricordo di Don Luigi"

S'era a pranzo tutti nzieme, immaginatevi 12 persone  n'una stanza di 3 metri per quattro, co gatti che girano di qui e di là. Troppo divertente. Ovviamente quando si mangia così, sapendo che poi ci sarà un cenone, ci si arrangia. Holly ci ha diretto nel fare gli impasti, Dani, che ha vissuto con lei per anni, conosce tutte le fasi, insomma abbiamo fatto 4 grandi focacce salate, farcite con tutto quello che ci veniva in mete, mortadella, salame, olive, mozzarella origano ecc ecc, ecc. Tre fiaschi di vino rosso sur tavolo e  dopo la caffettiera da 12, portata da me. La teniamo al bar Nado perché la mi mamma alcune preparazioni, tipo ponci dela mattina, preferisce falli cor caffè dela moka piuttosto che co quello della macchina da barre.
Dopo mangiato chi si sdraia di qui, chi s'accaparra un gatto, Dino dormicchia Costanza ragiona co Holly in camera dove lei deve riposare il piede, noi si scherza. In queste situazioni Dante tiene banco, cole storie, cole barzellette e oggi ha attaccato a provocacci:
"Nzomma in 6 giorni un sete state bone di rimedià un uccellino di nidio?"
"Boia Dante, magari fossero 6 giorni! Qui a parte Daria che un pohinino s'è fatta sgaruffà, noialtre siamo ar muro der pianto" replico.
"Provate a mettevici in costume burlesque appoggiate cola faccia al muro e poi me lo ridite se vi spunta la coda!"
"O mettitici te  così dici ahia invece di dì tutte ste bischerate"
"boia co tutti finocchi scusate volevo dì co tutti i diversamente omini, che c'è a giro mi tocca mette la mcchinetta co numerini come ala mutua"
Inzomma con lui è sempre così una battuta tira l'altra e un si presta mai lo staio.
A un certo punto sarta su Samatta e dice: " Vedi dante qui un è la quistione di trovà un ragazzo è la  roba che  c'è sur mercato".
E tutte in coro: " E ir mercato fa piange peggio der muro der pianto".
"Scusate eh  bimbe, io capisco che qui si vada a peggioreto, ma ir Tafano mi pare normale, Mosca mi pare normale, Bobby anche se un po' anglo mi pare normale".
"Non si intendeva di normalità fisica o di bellezza ma di attitudini e di attenzioni al femminile"
"Vorreste di che che ir mi Tafanino un la fa divertì a Vale?"  e si rivolge con aria interrogativa a Vale.
Ma Vale è di Livorno e anche a lei la risposta non manca
"Se mi facesse divertì quanto lo fo divertì io sarebbe na favola  ma nzomma via  s'arrangia, basterebbe s'impegnasse un po' di più".
Rimedia il vaffa dar Tafano ma anche lui è nato ar Barre e non si lascia provocare, sa quando glissare e quando pungere.
"Ma r tu fratello" e l'attenzione di Dante  si rivolge a Dani- "ha fatto na mezza strage d'ingresi da quand'è lassù"
ma anche Dani è di scuola buona anzi è proprio stata a scuola da Dante.
"Zio ma se me lo hai insegnato tu  che in un mondo di ciechi un monocolo la fa da re eppoi loro hanno i loro impegni, amici non ce ne presentano e noi siamo messe così."
"Dante der resto mica si pole dalla a tutti pe anda avanti a forza di prove fino a trovà quello giusto, e me la finisco se fo così" interviene Samatta.
"Eh poverina! Ma lo sai che dura più na topa che un paio di scarpe di cuoio duro?"
Corrono in soccorso Daria e Marina
"Allora Dante te che sei n'omo d'esperienza cosa ci consiglieresti di fa?"
Si sveglia Dino
"Dante raccontagli quella deli strumenti"
Tutte in coro: "Dai Dante Dai raccontaci "
"Oddai raccontaci sta storia"
"La storia è questa. Io e Dino si raccattava poco e allora si chiese conziglio a Don Luigi che aveva fama d'esse stato a letto co mezza Livorno, quell'altra mezza erano l'omini, i vecchi e i bimbi perché come sapete a Livorno ci so quasi 2 donne e mezzo pe ogni omo. Allora don Luigi ci guardò serio serio e disse:
'Vedete ale donne mica ni potete di a brutto muso "me la dai stasera?"  O peggio ancora portalle ar buio e mettini subito r pisello in mano. Quarcuna pole darsi ci stia ma vole dì che un tegamaccio accio accio. Quell' altre so donne normali e hanno bisogno di sognà."
"O come si fa a falle sognà?"  ni chiese Dino.
"Sarebbe troppo facile dinni:- ti farei di qui, ti farei di là, ti metterei così, ti piglierei in quell'altro modo, ste cazzate le dicano tutti.
E allora allora servano delle metafore o dell'analogie o dele parole evocative che le facciano sognà e che mentre sognano ni facciano venì l'acquolina in mezzo ale zampe".
"Delicato r prete eh" (coro nostro)
" No no sapeva ir fatto suo e sapeva come sete fatte voiarte bestiacce" interviene di nuovo Dino
"Nzomma qual'era ir trucco?"
"Chiese questo anche Dino e Don Gigi ni disse: Cosa sai fa bene bene bene te Dino?"
"So sonà la chitarra"
"e te Dante cosa sai fa?"
so sonà l'armonica
"Allora  vando una vi piace diteni: 'ma lo sai che stanotte tho sognata?' E lei vi risponderà 'sognata? ' e allora voi:
' Sì sì io sonavo la chitarra (o l'armonica) e te m'ascoltavi' 'ber sogno' dirà lei. Allora le direte 'Nel sogno a un certo punto un mi ricordo più se sonavo l'armonica o se ci si baciava ma mi raccomando un dite 'se si trombava' sennò vi manda in culo.
'Davvero?' dirà lei o qualunque cosa dica rispondete sempre: il sogno non me lo ricordo bene ma stamattina mi so scritto la musica su un foglio perche era troppo bella e poi gliela sonate".
"Facci un esempio Dante" Lo incitiamo noi
La canzone poteva esse quarsiasi ma se era evocativa del fare l'amore era meglio.

"E che roba sonavi?"
io ni sonavo vesta, si chiamava "come 'n treno" e piglia l'armonica e ci sona la roba folle che trovate a fondo pagina.
E t'ha funzionato sempre?
Cola prima e basta  perché ala seconda ragazza ni rifeci la stessa pantomima e le mi disse brutto figlior di troia o se codesta storia me' l'ha raccontata la mi cugina che nien'avevi detta a lei.
E ti mandoò affa?
Dapprima sì ma poi la su cugina ni raccontò che un ero proprio da butta via e nzomma  poi arrivò la sorella dela cugina, poi  l'amica dela sorella perché ir segreto, come diceva un mio amico francese: Savoir faire e faire Savoir.

"Che imbecille odioso quando fa così"
 ma la canzone è un blues micidiale che ti entra dentro....ehm....ehm ..appunto come diceva Don Luigi buonanima.

2 commenti:

  1. Blues micidiale, bellissimo, trascinante. Buon 2018 amici tutti, con il cuore. Margotta manda bacetti a Balena. Tanti, dice.

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  2. Il pezzo, oltre che bello e magistalmente eseguito, mi sembra davvero adatto allo SCOPO. La tecnica di approccio... bene, è la prima volta che ne leggo una che mi sembra possa funzionare. Sì, c'è il dettaglio che, essendo piuttosto personale, non puoi rifilarla in sequenza a un gruppo di amiche intime, ma in fondo il mondo è grande e basta cambiar giro ogni tanto. Complimenti al prete (che nella letteratura medievale aveva fama di saperci fare assai più dei cavalieri con le belle e distinte dame, e si vede che certi talenti sopravvivono nei secoli...)

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