Come vi ha preannunciato ieri, lo zio, questa mattina, va in ospedale. Lì dovrebbe fare un esame colontac. Glielo avevano prescritto con urgenza ma quando è andato giorni fa non gli avevano detto che serviva il consenso informato e l'esame della creatinina. Così non ha potuto far nulla. Corri per procurarTeli ma nel frattempo arriva il Natale. Adesso ha i due documenti ma non sa se gli terranno buona la richiesta urgente. Ha solennemente dichiarato che non si incazzerà col personale e non devasterà la sala di aspetto ma altrettanto solennemente giura che le bestemmie si sentiranno fino a Padova se gli fanno fare una levataccia a digiuno senza poi fargli l'esame.
Tanto per non camminare Dino ha deciso che sarà lui l'accompagnatore e la povera Costanza verrà ancora in giro con me.
Domani condurrò io la barca della zia e con me ci saranno appunto Costanza, Ampelio, Nara,Amy e Bobby. La zia ha del lavoro di consegne da fare ma è davvero poca roba e allora utilizzerà la barca dello zio.
Ovviamente oggi serviva ormeggiarla sotto casa e così ieri pomeriggio lo zio e Dino sono andati a Malcontenta in autobus a prenderla per portarla via acqua fin qua.
Dino ama molto la laguna, specie d'inverno ma non gli piacciono i canali del centrocittà pieni di gondole, vaporetti e turisti ovunque. Lui ama i paesaggi desolati della laguna nord e sud, con la nebbia e gli uccelli di palude. E' rimasto sorpreso nel vedere una grande colonia di cigni che quando aprono le ali fanno davvero impressione.
Ieri sera siamo andati tutti a letto prestino perché eravamo cotti dalla stanchezza. Io e Costanza abbiamo girato tutti i negozi del centro. Sono rimasta ammirata da come Costanza sappia scegliere i negozi giusti e gli articoli davvero belli, eleganti ed originali.Non è facile in mezzo a tanta paccottiglia messa in mostra. Ha comperato due stupendi vasi, un Lalique e un Sakura che da soli arrederebbero una stanza. Mi pareva che li avesse pagati una fortuna ma poi ho guardato i prezzi su internet ed ho visto che li ha portati via per meno della metà di quanto si chiedeva in rete. Gli altri in barca si sono divertiti tantissimo e Nara ha sentenziato: Chissà che non decida di trasferirmi quassù" E quando Ampelio le ha chiesto "a farci che cosa?" serena come se non le fossero bastati 50 anni al banco ha risposto: "Ma ad aprirci un barre, è ovvio!".
Bene è tempo di metterci in moto. Lo zio e Dino sono già partiti. Gli altri hanno terminato di far colazione. La zia è in acqua da un pezzo.
Oggi aggiungo alla biblioteca due testi che ho comprato ieri alla libreria "Acqua alta"
un posto da favola di cui parlai anni fa in un post. Costanza ne è rimasta affascinata. Si tratta di due libri di un ex brigatista. Conosco poco quel periodo sebbene lo zio me ne abbia parlato spesso, così cercherò di sapere qualcosa in più
Buona giornata a tutti.
Da un lato l’attrazione fatale del rischio e dell’avventura, il potere ipnotico della forza e dell’azione per l’azione. Dall’altro il timore di perdersi, le domande senza risposta, il sospetto, inquietante, di essere prigionieri volontari di una feroce illusione. Sullo sfondo, opaca e potente, l’ideologia della Rivoluzione a tenere insieme la contraddittorietà tra i sentimenti e gli impulsi, remote speranze e violenze immediate. In sei episodi, brevi e densi, confluisce il ritmo incalzante, sincopato, scarno, del racconto d’azione e l’andamento riflessivo del frammento autobiografico. Teatro: gli anni ’70, la clandestinità, la lotta armata, il carcere.
Dopo il prologo dei racconti di A guerra finita , che hanno attraversato una miscellanea di emozioni raccolte a caso nei ricordi, e dopo la cavalcata nella formazione alle armi nelle scompigliate turbolenze dei primi anni ’70 nel Ritratto di terrorista da giovane , con la Peggio Gioventù si focalizza l’attenzione nell’analisi dettagliata, senza sconti per nessuno, compreso l’autore stesso, nell’avvenimento che ha segnato in Italia l’apice del terrorismo: il sequestro Moro. Un’analisi storica, politica, ma anche psicologica, che delinea una panoramica a tutto campo del comportamento dei protagonisti, dello sviluppo della vicenda e del concatenarsi ineluttabile dei suoi imprescindibili antefatti. Il libro è aperto, prima dell’avvio della serrata scansione dei fatti, dal racconto in tempo reale e in chiave soggettiva del subbuglio di emozioni ed eventi della mattina di quel 16 marzo 1978. Questo racconto in apertura è a tutt’oggi l’unica testimonianza diretta e integrale da parte di uno dei suoi protagonisti di quel minuto che ha posto nella storia del paese un macigno non ancora rimosso dopo altre quarant’anni. Un minuto, o poco più.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
RispondiEliminahttp://www.esserino&balena.blogspot.it
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Dani, Venezia. x Zanza e altre streghe. Tutto ok con Dante, molti strappi da ricucire ma roba di ordinaria chirurgia.
Questi due libri mi interessano molto, perché delle BR, a parte quanto sentito in TV, so poco e niente. In quei terribili anni non ero ancora nata. Grazie della presentazione. I vasi comperati da Costanza sono oggetti al top, due nomi che hanno fatto storia. Lalique fece delle Baccanti nei primi anni sessanta che hanno fatto storia e sono un riferimento per chi ama il genere. Leggo di Dante e vedo dalla vs. area redattori che è tutto ok, insomma che non ci sono problemi di quelli brutti. Meno male!
RispondiEliminaCari saluti a tutti
Luci