Ciao a tutti da Bobby, tra pochi giorni sarò a Venezia e prometto di dare una mano un po' più consistente in redazione. Intanto presento questo interessante audio che metterò personalmente in biblio al mio arrivo
a presto
Bobby
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Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, ha conseguito molti riconoscimenti: il Premio Nobel per la Letteratura nel 2010; il Premio Cervantes nel 1994, il più importante per la lingua spagnola; il Premio Príncipe de Asturias de las Letras nel 1986; il Biblioteca Breve nel 1962; il Rómulo Gallegos nel 1967; il Planeta nel 1993, e altri ancora. Assieme a Gabriel García Márquez, Julio Cortázar e Carlos Fuentes, è uno dei massimi esponenti del boom latinoamericano.
Così rispondeva l’autore a chi, al momento della pubblicazione, gli chiedeva se La ciudad y los perros – bruciato in piazza dai militari, considerato dalla critica il migliore tra i suoi romanzi, – fosse un romanzo “sulla violenza”.
E la violenza – fisica e non – fa da sfondo al microcosmo del Collegio Leoncio Prado di Lima dove avviene l’educazione del protagonista-alter ego dell’autore. Un collegio retto da militari secondo una disciplina militare in cui confluiscono sia i figli delle classi inferiori ammessi per merito sia quelli delle classi alte mandati lì dalle famiglie nella speranza di domarli, e dove la sopraffazione, la forza bruta, il dispotismo sono le leggi della convivenza, a dispetto di regolamenti e norme. “Ero un bambino viziatissimo, presuntuosissimo, cresciuto, faccio per dire, come una bambina… Mio padre pensava che il Leoncio Prado avrebbe fatto di me un uomo, – ricorda Vargas Llosa, – ma per me fu come scoprire l’inferno”.
A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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Bobby, Oxford. offline