Togliamo il dumila e nela cabala livornese ma credo anche in quella del resto d'Italia il 22 fa le carrozzine mentre il 23 fa buo di culo quindi almeno in questi rivolti scaramantici l' anno che dovrebbe esse meglio e con questa rivelazione del profeta Dino siamo digià sula strada d'un fondato ottimismo pel futuro.
Siamo al trentuno e i nostri programmi di fine anno han subito una strana trasformazione. Come sapete per Natale eran venuti Bobby dall' Inghilterra e Costanza dala Svizzera. Si pensava che per la fine d'anno si potessero aggregare anche Zanzara e Samatta ma purtroppo il 26 Nara, la mamma di Zanza, ha prencipiato a sentissi male ed è resultata positiva al covidde. L' ha chiappato anche Ampelio, cor un par di giorni di ritardo sula moglie ma i tre figli sono rimasti indenni. Siccome il Barre in questi giorni lavoricchia abbastanza, ad impestà tutta la famiglia c'era il rischio di dové chiude e allora si sono organizzati così: Il Tafano che ar momento è sempre single dorme al barre nela poltrona letto di Dino. Zanza er Mosca sono a casa di Roberta e Armando, i genitori di Samatta e Camillina. Leilì er Mosca so diverzanni che stanno nzieme e allora dormano anche nzieme cor conzenzo de genitori di lei. Samatta ospita Zanza in camera sua e così cercano d' andà ner culo ar contagio. Sono però legati a catena al barre e quindi niente Venezia.
Costanza doveva ripartire ieri portandosi dietro Dino ma r Ciampi, lo sapete bene, è un essere mprevedibile e ieri ha aizzato na litigata di quelle storiche grazie ale quali nel corzo di guasi quarant'anni i due si sono mandati affanculo na ventina di vorte seriamente e un centinaio ala leggera.
Quella d' ieri sembrava abbastanza seria e dopo l' urtima leticata forte erano stati addirittura un anno senza sentissi, quindi prognosi riservata. Quando Dino ha concluso la su laconica requisitoria il cui argomento principale era stato "io un capisco perché quando sto bene in un posto questa mi deve rompe i coglioni pe spostammi in un altro, e sembra lo facci apposta e sembra..."la replica di Costanza non ha difettato in coerenza: "Perché caro mio, io per vivere sono abituata a lavorare e per i divertimenti che mi concedo, che sono molti, servono soldi, quindi lavoro per guadagnare e per divertirmi. Ovviamente, quando sei disponibile, per far divertire anche te caro Dino".
"Brava- ha detto lui - e fai parecchio bene. Io nvece a queste catene conzeguenziali, che ci hai appena spiegato, gli so sempre andato ner culo e con tutto il rispetto del caso vado n culo anche a te, ala Svizzera, al lavoro e a vaìni."
Ha fatto male e dopo, quando siamo rimasti da soli io e lui, glielo ho ribadito. Costanza non gli stava rinfacciando nulla, non lo ha mai fatto da quando la conosco, è generosa e disinteressata con gli amici, prova ne è tutto quello che fece per non far perdere il barre ad Ampelio. Lei gli stava ricordando solo che se sta bene, anzi strabene è perché ha parecchi soldi e per fare parecchi soldi bisogna lavorare tanto. E' Dino che è storto ed ha la coda di paglia ma, se devo essere trasparente e sincero, c'era una parte der mi animo che faceva il tifo per quel disgraziato che non ha mai chinato il capo né pe un applauso né per dieci lire. George, che di musica se ne intende, perché in famiglia sua vengan tutti da quel mondo fori che lui che scelse la carrierra militare pur essendo un ottimo cantante, sostiene che in America uno come Dino avrebbe guadagnato li stessi soldi di Bocelli e de tenorini. Come pianista s' intende. Però anche come chitarrista se lo sarebbero leticato tra i meglio gruppi musicali. Lui nvece è rimasto dove è sempre stato: a bé al Bar Nado, nvoltolato n'un eskimo e rincantucciato su na sedia. Così mentre le fiamme der litigio si trasformavano 'n cenere è accaduta na cosa che non mi aspettavo. La mi nipote salta su dice a Costanza: "Se ti va almeno fino Saint Moritz ti accompagno io poi magarti mi faccio un giro errante tra quei posti."
Costanza ha esultato ed ha anche rilanciato,"Holly, Dante, Bobby, venite anche voi, tireremo fuori qualcosa di divertente."
Ho visto che Holly sorrideva all' idea ma anche lei molto responsabile in tema di lavoro ha risposto: "Mi piacerebbe da morire ma ho consegne fino a tutta la mattina del 31. Tu vai pure Dani mi aiuterà Dante, anzi se vuol venire anche Bobby." Bobby non si è fatto pregare ma mi dispiaceva per Holly così le ho detto: "ascolta Olluccia a me dele mutande rosse del 31 un me ne frega un cazzo, te le poi mette anche pe la Befana o anche a Pasqua tanto io festeggio solo quando te le levi per me. Vai anche te e le conzegne le faccio io co Dino. Il trentuno sera si trova n' osteria aperta e il modo di fa finì quest' anno di merda vedrai che si rimedia anche noi.
Dapprima Holly era titubante ma poi con le inzistenze di Costanza e dela mi nipote ha deciso di fare la valigia e così quest' anno siamo io e Dino da soli e non ci crederete ma tutti e due ci siamo guardati e c'è scappato il medesimo sorriso e la medesima espressione di quando s'andava a rubà le ciliege nzieme: "boiadé e ci s'è fatta!"
Come jingle di San Silvestro vi s' offre un classico di sempre, bello da sentì ma purtroppo pare che un funzioni bene come vaticinio. Luilì che cantava la pace l' hanno ammazzato e noi ala storia del matto che gli spara ci si crede poino poino. La canzone diceva "uorre is ova" che vor dì la guerra è finita ma siccome un è così e a noi ci pare sia riprencipiata e no solo n' Ukraina s' è intitolato "si so rotte l'ova". Solo armonica chitarra, io e lui, credo nell' unico urtimo dell' anno che s'è passato nzieme da soli. Quindi na musichina dorce dorce senza troppi cori o concorzo d'altri strumenti guasi no scherzo. A n certo punto quando ci vorrebbe un ber coro che intona il ritornello ho anche lanciato guasi s' istinto un "everybody" d' invito ma Dino m'ha guardato e ha riso, s'era noi due soli. Così è stata na chiacchieraya tra n' armonica e na chitarra che dialogano guasi fossero du vecchiarelli come noi due a un tavolino cor un fiasco di vino ner mezzo. Co tanti bei ricordi da rievocà . Co parecchi dubbi su quello che hanno davanti a sé. Cola speranza di un' avé niente di dietro perché armeno a uno dei due, didietro, gli è bastato ir tubo dela coloscopia.
Di solito io e mia sorella condividiamo i vostri post con me che fungo da lettore, impappinandomi spesso nei meandri gergali del vernacolo livornese e lei che ascolta attentissima sorseggiando una delle sue miracolose tisane. Oggi ho visto i suoi occhi inumidirsi e mi ha detto: "Gianni (lei mi chiama cosi) questa immagine di loro due e questa musica così intima mi commuovono". Non ho risposto dato che provavo lo stesso effetto. Dante usa molti registri nel suo scrivere ma uno che è comune a molti suoi pezzi è quello della malinconia. Perfino quando racconta di risse giovanili o di audaci incontri amorosi al lettore attento non può sfuggire una chiave malinconica che si affaccia tra le complicazioni della narrazione. Scriveva Victor Hugo:" La malinconia è la felicità di essere tristi". Parrebbe un ossimoro, una contraddizione che non regge alla prova empirica della vita quotidiana, ma in realtà è proprio ciò che avviene con la malinconia. Non realistica come la tristezza che sorge per qualcosa o qualcuno, la malinconia è un sentimento soffuso che distingue alcuni animi con una marcia in più quanto a profondità. Dante e Dino festeggiano la fine d'anno, sono lieti di essere insieme e ridono perfino ma è lontana da loro la banalità del divertimento per forza, della confusione a tutti i costi. I mortaretti sono il battito delle dita sulla chitarra, la musica a tutto volume lascia il posto ad una armonica che accarezza le orecchie. Grande livello, complimenti e auguri da Maria Anna e Giovanni Martinelli
RispondiEliminaSono contentissima per Holly, Dani e Bobby, quanto al post lo trovo bellissimo come la musica e concordo con ogni parola scritta in proposito da smartynello. Auguri
RispondiEliminaEli
Sono Murasaki.
RispondiEliminaNon so davvero da che parte cominciare a dire bene di Dante. La scelta di mandare in vacanza Holly è stata ottima, e spero in un paio di post con la cronaca delle avventure svizzere. La scelta di restare a farsi il Capodanno da soli è stata altrettanto ottima: l'occasione era ghiotta e chissà se e quando si sarebbe ripresentata, ed ha un valore completamente diverso da un Capodanno giovanile. Infine la canzone, che è molto bella, in questo momento si presenta molto attuale, ma non sono sicura che andare a cantarla sotto le finestre del Cremlino. Molto meglio godersela in situazione protetta e in versione strettamente strumentale. Tanti auguri a tutti quanti ❤️💚❤️🍾🥂🎵🎶🎵
Buon annissimo da San Siro
RispondiEliminabevete mangiate e suonate ancora di questi pezzi stupendi
Luci
Vi ci vedo a festeggiare in due in questa maniera fraterna e ovviamente plaudo al meraviglioso fine anno che si saranno concessi Holly e Dani e Bobby nella perfettissima Svizzera.
RispondiEliminaTra Dino e Costanza tutto si aggiusterà se sono più di 40 anni che vanno avanti così....
Abbraccioni da
Patty e Valerio
Dimenticavo B U O N A N N O
RispondiElimina