Terrore e gioia immensa oggi.
In post del passato scrissi di come uno dei miei vizi capitali sia quello di mantenere un magazzino nelle vicinanze del regno di Ito. Quando nel 2009, per necessita economiche impellenti dovetti abbandonare la casetta del nespolo per la quale pagavo un affitto, basso per un posto di mare ma alto per le mie tasche, affittai a prezzo bassissimo ma purtroppo costante un magazzino nel quale infilai tutta la mia roba che, del resto non potevo portare a Venezia in una casetta di 50 metri quadri. In quel buco, per fortuna graziato dall' umidità sperai che trovasse ricovero anche il gatto e sognavo distributori di cibo a fotocellula che erogassero croccantini al solo passaggio del monarca peloso. Non andò come speravo. Sebbene non ci siano più di mille metri tra il magazzino e la casa del nespolo c'è troppo passaggio di macchine e Ito, già vittima di un investimento (ci conoscemmo così) copre col suo regno un area che oltrepassa il chilometro quadrato ma che non tocca strade con troppo traffico. In pratica ogni giardino, parchetto, sterro, pinetina nel suo raggio è sua e la difende colle unghie e coi denti ma oltre non va e forse è proprio per quello che è ancora lì ad aspettarmi. Veniamo però al nocciolo perchè io mi perdo sempre nella polpa. Mi ha fatto piacere che la lettura del fucile da caccia sia piaciuta ringrazio tutte le amiche che si sono espresse con toni lusinghieri nei mie confronti Un pensiero particolare va ad Elenamaria alla quale mando, oltre a un pensiero affettuosissimo anche un monito: " non mi ci sono mai provato ma con tanti pezzi di ferro, fili motorini, condensatori che ho nel magazzino un giorno potrei fabbricare la macchina del tempo e, visto il dolce pensiero che mi hai indirizzato puoi star tranquilla che potrei riportarti anche a venti anni indietro...."
Dunque ieri sera almanaccando con l'ultima puntata del racconto ho pensato anche ai moltissimi audiolibri che posseggo e mi sono accorto che il vecchio hard disk sul quale li ho archiviati non era nella mia borsa. Io non ho uno di quei begli hard disk che sfoggiano tutti sui treni, piccoli, compatti e tascabili. Il mio è proprio un hard disk da pc che apparteneva a bobby, ha circa 500 giga, abbastanza per me, ma non ha un rivestimento e i fili per collegarlo sono attaccati coi coccodrilli come quelli con cui terminano i cavi di soccorso per le batterie auto. Comunque non c'era e dato che non lo usavo da novembre quando venni a fare la raccolta delle olive, ho pensato che magari poteva essere in magazzino. Nulla. Chiamo Holly, a casa non c'era. Le chiede se cortesemente mi può guardare nel camper. NOn è lontano ma sta almeno a 11 km da casa e Holly non ha la macchina ma sentendo la mia disperazione prende il tram e verifica. Nulla. Dopo aver governato Ito (in toscana governare significa anche dar da mangiare, governare i polli, governare il maiale ecc.) torno al magazzino ma non vedo traccia dell' hard disk che piccolo non è. Richiamo Zanzara perché mi guardi al bar e chieda a Dino se per casdo l'ho lasciato a casa sua. Nulla. Vado a casa della mia zia. Ribalto tutto ma l'esito è il medesimo. Preso dalla disperazione perchè lì sopra ho mezza vita di letture e tante altre cose compresi programmi di scacchi introvabili, una intera biblioteca di ebook ecc ecc. mi arrendo vinto ormai dalla disperazione. Mentre non ho più neppure la forza per bestemmiare mi chiamano i padroni del rimessaggio della barca che ho quaggiù. Va spostata in terra perché per domani c'è allarme della protezione civile per le piogge e dato che sta in un fiumiciattolo se questo esonda mi spacca tutto.
Ci mancava questa. Parto in bici, la vespa la sto restaurando, mi faccio 4 chilometri di campagna e arrivo alla barca, la tiro in terra e già che ci sono decido di dare una pulita alla chiglia. Nella barca ho un calabottino chiuso a chiave dove tengo gli arnesi. Lo awpro per prendere una spatola e un raschietto e mi cade l'occhio su uno zainetto di quelli a tenuta stagna. Lo apro e vedo dei soldi, sessanta euro, solo io che faccio la fame posso dimenticarmi 60 euri in basca, sotto ai soldi una maglietta che mi aveva regalato la mia mamma a cui tengo tantissimo, eppure me l'ero scordata alzo la maglietta e vedo i fili rossi e neri non ci voglio credere, guardo meglio, l'hard disk è lì da quattro mesi. Non faccio neppure i lavori. Non ho il pc con me ma volo in una copisteria e chiedo di attaccarmelo a un computer. Tremo dalla paura, la barca è stata al freddo al gelo alle piogge per mesi e, sebbene lo zainetto fosse stagno, esternamente era fradicio, chissà.
Si aprono i primi files li provo. C'è ancora tutto. Investo trenta euri per una chiavetta da un sacco di giga in cui entra tutta la mia roba e finalmente esausto mi siedo a un bar osteria, devo festeggiare anche se son da solo : "mezzo litro di rosso" qui si usa ancora anche se ormai si è diffusa la moda di ostentare un calice da 3 euro nei molti wine bar sorti negli ultimi anni.
Immagini abbastanza comuni, un gatto che mangia, due bici, un oggetto smarrito piccole storie del quotidiano che nelle mani di Dante diventano avventura, e ti par di vederlo ti trasmette le ansie e le gioie di queste cosette da nulla che formano la nostra esistenza
RispondiEliminagrazie
Anna
Ciao Dante,
RispondiEliminaun bel culo ritrovarlo sano. tra due giorni è il mio compleanno, vorrei invitarvi tutti a casa mia che ne dici?
Amedeo
Che bello ritrovare cose così care Dante! Grazie del racconto, grazie del pensiero. Se riesci a costruire la macchina del tempo con tutti quegli aggeggi lì, facciamo quarant'anni non venti. Così Holly era piccola e fuori dai giochi. Scherzo Holly, amica cara, lo sai. Ma i miei anni son tanti e tornerei indietro solo se potessi evitare gli errori degli ultimi quattro decenni, che pure tanti sono. Vi ringrazio della vostra presenza e della premura. Ora provo a scaricare un po' di cose sul mio fido Ipod, compagno di sfaccendate in casa e di notti insonni. Grazie veramente. Baci a tutti.
RispondiEliminaElenamaria
Ah , ah, non mi sorprendo dei ritrovamenti miracolosi!!!
RispondiEliminaDa noi sono piuttosto frequenti ( quando siamo fortunati....)