lunedì 9 aprile 2018

fatevi i gatti vostri n 918 " quale "lectio" per il malato di cuore?"

Ieri è sorta una piccola discussione al bar, discussione peraltro civile e argomentata come debbono essi confronti costruttivi. Per la pioggia non sono andato da Ito ma gli ho telefonato dicendo: "lo sai che ci sono, aspettami vecchio Leone, domani ti porto il tonno fresco e, sempre per la pioggia mi sono rintanato nel bar a chiacchierare con Dino e a far progetti. 
Dino vorrebbe andare con me in Nepal e salire, fin dove può un non scalatore, sulla vetta più alta del mondo. Io ci sono stato tanti anni fa e per poco non ci lasciavo le penne. Mi prese il mal di montagna e mi si impennò la pressione. febbre altissima e diuretici che si trovavano col contagocce. Mi salvai ma quando tornai a Livorno morì la mi mamma quasi avesse fatto una sorta di baratto colla Signora dalla Falce. Da sempre bassina che l'avevo, la pressione non è più tornata normale, anzi se non sto attento spesso sale troppo. Dino l'ha più alta di me perché la sua vita è più sregolata e così gli ho spiegato che davvero sarebbe l'ultimo viaggio per tutti e due. Invece di scoraggiarlo l'ho sentito esclamare " E cosa vuoi di meglio?". In effetti morire con un amico al fianco non è male e quel vecchio debito dovrò pagarlo prima o poi, sarebbe abbastanza romantico andare pagare il conto proprio lì dove ottenni la proroga ma vorrei pensarci un po' meglio e ho rimandato la decisione di qualche hanno creando un certo disappunto in Dino che pensava di partire addirittura in estate. Torniamo però alla topica iniziale. La discussione era nata in margine al post nel quale Samatta ha regalato a Lady Jane e non a Miss Jane perché se mia nipote sta attenta alla pronuncia ma non lo sta altrettanto a quello che dicono le persone e la signora aveva detto chiaramente che la sua famiglia annoverava qualche Pari d'Inghilterra. Solla nobiltà inglese so qualcosa ma dovrei rivedere i particolari. Dunque la bella e toccante canzone di Fabris rifatta da Sama agguanta  tutti i nostri lettori e il solito smerdagiochi di Amedeo, commentando, salta su con una roba di una volgarità assoluta che ha fatto infuriare Zanzara che voleva addirittura andarlo a cercare subito e ha comunque fatto storcere il naso a buona parte dei lettori, persino a chi, come Patty ha dimostrato una certa benevolenza nei confronti del cretinetti. 
Sostiene Amedeo che un suo zio gli avrebbe raccontato come la versione originale della canzone avesse tutt'altre rime e che il malato di cuore ormai uomo e consapevole "del tempo sprecato a farsi narrare la vita dagli occhi"  avrebbe incontrato la sua grande ed unica occasione in una ragazza che gli si sarebbe concessa anzi che forse lo avrebbe proprio guidato fino al momento clou in cui concederglisi. Ovviamente con la pressione del povero cardiopatico  alle stelle come la mia in alta montagna. Pare qui, nella lectio attribuita allo zio di Amedeo, che la ragazza avesse però rifiutato un classico coito. Del resto sostiene Amedeo "perché dire che le cosce color madreperla rimasero forse un fiore non colto ?". Per questo la risposta c'è. L'iconografia depone a favore della verginità della ragazza, non a caso nel primo rapporto, illo tempore si parlava di deflorazione quindi i due potevano essere entrambi alla prima esperienza ed essendo trapassato il giovane già al momento del bacio si spiegherebbe la storia del colto o non colto. Vorrei però fare un po' l'avvovato del diavolo: Da studente mi spiegavano che se in un grande poeta si incontra una parola che, pur rientrando nella logica della frase non pare la più opportuna, ci si deve chiedere se non sia il caso di pensare a una lectio difficilior.
Questo perchè un frate amanuense o un traduttore trovandosi nella difficolta di decrittare una parola avrebbe interpolato quella che gli fosse apparsa più ovvia, rendendo però banale uno scritto che proprio nel cripticismo o in un lemma inusuale  poteva tovare la sua  bellezza e il suo mistero. 
La lectio facilior nel nostro caso e quella che Amedeo è un emerito cazzaro, animato da volgarità e da una forma di odio-timore per le donne che non perde occasione per far risaltare queste sue peculiarità.
"Troppo facile" ha detto Dino rivolgendosi a Samatta e Zanza che covavano rabbia come braci nel camino: "questo giovine testa di cazzo non è stupido, la semplice alternanza tra le sue depressioni in cui è tutto moine e gli attacchi violenti all' immagine femminile non celano un animo semplice, è una merda sì, ma chissà quali motivazioni ha o quali torti ha subito. Secondo me ha inventato tutto ma ci ha studiato sopra e te Dantino che eri bravo a risolvere i gialli che ne dici?"
Io ho rispiegato la faccenda della lectio.
Amedeo non è stupido ma da solo non credo avrebbe potuto intessere un trama volgare sì ma ben elaborata e piuttosto coerente perché De Andrè non era incline al pietismo, piuttosto alla bestemmia, alla provocazione, alla disscrazione, si divertiva a portare le sue conquiste in chiesa e a farci sesso dietro gli altari, aveva una nota e reiterata passione per le puttane dei carrugi genovesi e soprattutto riprendeva spesso testi alterandoli, un po' come talvolta mi diverto a fare io.
Sicuramente a un Fabris ciondolante per il bere e il fumare in eccesso che si fosse trovato in un momento di goliardia con tanti amici dissacranti e irridenti come lui  non sarebbe dispiaciuto stravolgere questa lacrimosa immagine da Libro Cuore, immaginando una vergine sì ma di quelle dai candidi manti ( nelle canzoni del liceo erano quelle rotte di dietro ma sane davanti) che guida (sempre lei a guidare) il malatino ormai fuori di sè per l'emozione verso l'entrata posteriore.
Sì se solo avessi la grazia di parlare con lo zio di Amedeo, ammesso che Amedeo esista e non si tratti di una intera scolaresca magari diretta da un insegnante burlone, penso che mi potrebbe raccontare qualcosa di simile.
Escludo invece l'idea che in origine Fabris abbia scritto la canzone secondo la lectio di Amedeo e poi l'abbia purgata per fini commerciali. Non era così "lecchino".  Di certo l' ellepi  "non al denaro non all' amore né al ciel" di cui fa parte "un malato di cuore" era liberamente tratto dall' antologia di Spoon River e non ricordo se in essa ci fosse un pezzo simile. Se qualcuno ricorda mi illumini. Fabris deve aver tradotto e musicato un'idea non sua, come faceva spessissimo poi, a cena cogli amici si deve esser sentito dire "ma che cazzo hai riscritto il libro cuore?" e lui, con una di quelle boutades per cui era famoso deve aver suonato e cantato la lectio riportata da Amedeo col "porcoddio" compreso.
Intendiamoci, questa non vuole essere l'apologia di un imbecille, Amedeo è quel che è ma nel caso si trattasse di un furbo, magari non diciottenne ma trentenne o ancor più maturo il quale pensa di buttare un esca per vederci abboccare come dei pesci,  sappia che son figlio e nipote di pescatori.

Buona giornata a Tutti

Dante 

4 commenti:

  1. Eh ma che roba! dice la Clerici, prima mi fate intenerire fino alle lacrime e poi mi distruggete il tutto dicendo che è roba da libro cuore. Sì io abbocco. Sono una pesciolona sentimentale, mi faccio commuovere da Amedeo per scoprire il giorno dopo che è il solito stronzetto. L'argomentazione di Dante è ineccepibile dice il mio Vale, tanto più che Fabris non ce lo può dire e chissà se ne sanno qualcosa i suoi amici. Dite che non sarebbe venuta fuori? Hanno fatto anche un originale tv su di lui.
    Baci a tutti

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  2. Decisamente interessante questa linea interpretativa fornita da Dante che riesce a dare dignità di argomento persino alle nefande scritture di Amedeo. I tempi d'oro di De Andrè mi sorpresero ancora innocente bambina ma l' ho ascoltato tanto in seguito e continua ad essere uno dei cantautori che preferisco, per la poetica più che per la musica, troppo monotona per i miei gusti. A memoria direi che certo Fabris non trattava tutte le donne da puttane come il nostro maldestro apprendista blogger Amedeo ma per le puttane aveva un occhio di riguardo: da Carlo Martello a Bocca di Rosa, dalla Città vecchia al testamento compaiono destre figure femminili ben versate all' esercizio del mestiere più antico del mondo, quindi le figure virginali paiono stonare leggermente nel tormentato universo De Andreiano. Chissà come è andata ma un rifacimento burlesco del genere ipotizzato dal nostro Dante non mi pare improbabile e, dubitando assai che Amedeo possa esserci arrivato da solo ci deve essere stato un deus ex machina ea guidarlo. Uno zio? Se amedeo è un diciottenne suo zio non dovrebbe, in linea di massima aver montati i palchi dei conceri per Fabris. Più probabile un adulto tra i sessanta e i settanta che ne abbia sentito parlare e, dato che verba volant, l'uccellino si sia fermato sulla finestra di Amedeo.
    Un rompicapo davvero grazioso, come sempre quando ci mette la mano Dante.
    Un saluto dal cuore
    Anna Ferrari (ancora priva di marito, di pass e di telecomandi sui quali Sire Giacomo ha potere assoluto) quindi sloggata

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  3. ti posso giurare sui miei genitori che moiano subito se non ho detto laverità. Ha ragione la signora Anna sui conti delle età che non tornano ma la persona che lo ha raccontato è il fratello di mio nonno ed è del 1944. Sarebbe zio della mamma ma lo chiamo zio anche io per comodità e poi sono malatissimo di cuore anche io e non scherzerei su un povero disgraziato.
    la mia cardiopatologia si chiama Zanzara che se me la fa anche solo vedere muoio contento.
    Amedeo

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    Risposte
    1. Ma certo che te la faccio vedere pezzo di merda! Sperando che la cosa serva a toglierti dalle palle per sempre ci siamo già levate le mutande tutte e quattro
      ciao caata sciorta aspettaci, ti staniamo noi
      Zanza

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