"Il sole cominciò a levarsi prima al mattino e a coricarsi più tardi alla sera. L' inverno, con l' ultima neve, segnava i cigli nei posti in ombra, lasciando campo alla primavera. Respirò la primavera con il primo profumato refolo che portò aria di mare, la vide nei campi germogliare, nei fiori di una pianta precoce, la sentì dentro crescere e fondersi in lui. Egli vedeva, come una pianta, trascorrere il suo tempo e dopo il letargo d' inverno commuoversi dentro:tutto ciò gli apparteneva e gli era sconosciuto."
Ho copiato queste parole. La primavera è arrivata anche da me e l' alloro che avevo potato radicalmente temendo d'averlo massacrato, ributta le sue gemme. Forse per tornare per crearmi l' ombra davanti al vecchio camper. Sì la primavera sta entrando senza prepotenza ma con vigore e io per descriverla non avrei saputo trovare parole migliori di quelle che ho trascritto dal libro di Marco. Di quel libriccino che narra le imprese di Guerrino Anchini detto "il Popolo" vi offro oggi una seconda lettura.
Prima che ascoltiate la mia pessima voce, un invito. Provate a rileggere quelle prime righe. Vi troverete roba degna del Manzoni e Jack London. Regna una commistione di gusto per la parola scelta tra le meglio evocative e un lirismo naturalistico che non stona affatto insieme a quella ricerca.
Buon Sabato e naturalmente anche Bona Domenica
Dante
Al di là della reazione ormonale che la primavera innesca in Guerrino al di là dei suoi impacciatissimi approcci a Bellarmina che formano il lato comico della novella ho gustato direi assaporato quella primavera attraverso l eccezionale descrizione esaltata anche dalla lettura che io preferisco grazie Eliana
RispondiEliminaDirei che almeno nella descrizione dell'arrivo della primavera si possa parlare di quell'arte oggettiva che fu cara al Manzoni e giustamente Dante ricorda. A London sarebbe piaciuto scrivere così bene ma compensava le varie carenze stilistiche peraltro a noi giunte con le mende di pessime traduzioni, con la forza di una scrittura naturalista particolarmente descrittiva e diretta. Un espediente letterario col quale immergeva i suoi lettori nelle ambientazioni naturali dei suoi racconti, portando così questi in un mondo più semplice e molto diverso dalla nostra realtà sociale. E in fondo sì anche il Popolo è immerso nella natura e rappresenta la malinconia per un mondo che non c'è più. Teglia ha gestito questi registri con maestria e sono grato a Dante per avercelo fatto conoscere e per restituircene l'opera con una lettura sobria ma efficacissima. Buona Domenica da
RispondiEliminaGiovanni e Maria Anna Martinelli
Non so quante persone al momento stiano leggendo Teglia. Forse nessuno tranne noi. Ed è un peccato. Credo che Dante abbia fatto una delle cose più belle per ricordare una persona che si è stimata e non c'è più. Non cantarne le lodi ma farla parlare ancora attraverso la sua opera. L'unica forma di immortalità che ci è concesso di gestire
RispondiEliminaBuona Domenica
Anna
Un tempo la sentivo anche io la primavera, ma adesso la sento tanto meno. Speriamo si tratti solo di percezione e non di robe di età.
RispondiEliminaMolto carino il racconto e altrettanto la lettura
grazie
Luci