sabato 25 febbraio 2023

fatevi i gatti vostri n. 1988 " da Londra L' onda"

Non è un mistero che mi piacciano i film aventi per ambientazione la scuola. Nel mio ultimo post vi avevo proposto "Effetto Lucifero" che portava sullo schermo l' esperimento del prof. Zimbardo. Oggi vi presento "L' onda" che, fatta eccezione per  "L' attimo fuggente" che considero un capolavoro assoluto, ha pochi rivali in questo genere tematico. In cineteca, come sempre, tutte le info sui canali che vi consentiranno  la visione in diretta o streaming. Questa suggestiva foto con un onda che sfiora i 7 metri arriva dal Bar Nado. Loro, a Livorno ci sono abbastanza abituati.

Buon Weekend

Bobby





La recensione che segue  è integralmente tratta da Cinefilos 9 ottobre 2010 (https://www.cinefilos.it/rubriche/gli-invisibili/the-wave-londa-2306)

L'onda (Die Welle) è un film del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dall'omonimo romanzo di Todd Strasser, a sua volta basato sull'esperimento sociale denominato La Terza Onda (The Third Wave), avvenuto nel 1967 in California. Sulla base di questo esperimento, Todd Strasser (usando lo pseudonimo Morton Rhue) scrisse il romanzo Die Welle (L'onda), che in Germania è diventato un classico della lettura scolastica. 

La trama del film L’onda: Germania, giorni nostri. In un liceo tedesco, all’inizio dell’anno scolastico, è consuetudine organizzare una settimana a tema; al prof. Reiner Wenger, insegnante liberal-progressista molto apprezzato dagli studenti, viene affidato suo malgrado il corso di autarchia e non il solito corso sull’anarchia di cui era da anni il titolare indiscusso.

Jürgen Vogel interpreta il ruolo del prof. Reiner Wenger  che, grazie a un esperimento sociale da lui stesso ideato, vuole dimostrare alla sua classe come nascono le strutture sociali autoritarie. Gli studenti partecipano al movimento da lui guidato e fondato sulla disciplina e sullo spirito di solidarietà: l'Onda.


The Wave – L’onda, l’analisi

The Wave – L’onda diretto da Dennis Gansel è tratto da un racconto che da vent’anni è lettura obbligata nelle scuole tedesche “Die Welle” di Morton Ruhe. Questo racconto costituisce un’opera di fantasia ma che trae spunto da un fatto realmente accaduto in California negli anni ’60: l’esperimento sociologico in questione, infatti, venne svolto dal prof. Ron Jones nel 1967 alla Cubberley High School di Palo Alto e con risultati sorprendenti; Gansel e il suo co-sceneggiatore Peter Thorwarth hanno fatto di tutto per acquisirne i diritti.

Dennis Gansel non è nuovo nel trattare il tema del totalitarismo e del nazismo nel suo specifico, basta ricordare il lungometraggio da lui diretto “ NApoLA – I ragazzi del terzo Reich” che nel 2003 vinse il premio federale come migliore sceneggiatura e altri vari riconoscimenti tra cui il premio come miglior film al Festival europeo del cinema di Viareggio. Questa sensibilità e questo interesse verso i motivi che possono portare un intero popolo a seguire un’ideologia o comunque un movimento criminale come quello hitleriano nascono, in Gansel, dai racconti della nonna che come altri ottanta milioni di tedeschi fu attratta dal nazionalsocialismo e da Hitler in quanto: “ …era riuscito a far sentire i suoi seguaci tutti uguali, uniti verso lo stesso obbiettivo…”, come racconta il regista stesso. The Wave – L’onda si presuppone specificamente questo scopo ossia dimostrare come un leader ed un’ideologia totalitaria basata sul rispetto di regole rigide e comuni, sull’omologazione assoluta dei suoi membri, sulla rinuncia totale alla propria singola identità ed a ogni forma di particolarismo o di egoismo personale in nome di un identità comune ed unica, possa, anche nei giorni nostri, raccogliere consenso e successo. Il film invita a riflettere su come una società vuota e sterile come quella contemporanea, priva di modelli o ideali da seguire, rappresenti un terreno molto fertile per chi volesse conseguire un vasto consenso popolare incentrato su valori teoricamente nuovi e comuni.

I giovani studenti, protagonisti di The Wave – L’onda, palesano le solite e sottovalutate problematiche adolescenziali: conflittualità interne alla famiglia, mancanza di dialogo con i propri genitori, rifiuto del mondo degli adulti e sopratutto una disperata ricerca di qualcosa a cui credere e a cui aggrapparsi nel nulla che li circonda e da cui si sentono oppressi. Tim, il ragazzo più timido e indifeso della classe, rappresenta il caso più estremo di quanto appena detto: “l’onda” diverrà ben presto per lui una ragione di vita, un’occasione irrinunciabile per potersi sentire finalmente parte di un gruppo, per poter trovare nell’autoidentificazione in quel simbolo e nel suo leader un modo per riempire quel “vuoto” che nessuno capisce e che i suoi genitori ignorano.



4 commenti:

  1. Finalmente una domenica a casa, con un tempo da lupi e la voglia di starsene rintanati con un tazza di cioccolato fumante e un film interessante da vedere. E, almeno dalle premesse, questo che Bobby ci presenta pare proprio rispondere alle mie aspettative. Oltretutto il tema è di scottante attualità. Un abbraccio a voi tutti, rinnovo il grazie per la vostra costante, disinteressata disponibilità a contribuire al nostro tempo libero con tante offerte culturali.
    Buona domenica
    Anna e Giacomo

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  2. Mi interessa tantissimo! Grazie Bobby, salutami Oxford e Londra.
    Luci

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  3. Ho appena terminato di vederlo su una streaming tv. Ben fatto e molto interessante. Ho messo il titolo trai miei film cult. Peccato non essere più nell'insegnamento lo avrei mostrato volentieri ai miei studenti. Grazie e Buona Domenica
    Giovanni Martinelli

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  4. Grazie Bobby come sai i film sono la mia bestia nera. Infatti vedendo pochissimo da un solo occhio, nulla dall'altro uso uno schermo da 100 pollici e spezzetto il film in tratti da 15 minuti max. Ma in questo anche i dialoghi fanno capire molto e sto apprezzando molto il film. Grazie
    Eli

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