domenica 27 febbraio 2022

fatevi i gatti vostri 1924 "Putinne e l' arte della guerra"



La guerra ai confini dell'Europa è esplosa, con l'invasione russa decisa da Putin e annunciata con un videomessaggio registrato nei giorni scorsi. Ma cosa sta succedendo? Proviamo a spiegarvi la situazione e quali sono gli interessi in campo. Questo recitava la Repubblica stamattina e siccome il tema in balloè terribile provo a ripercorrere con voi l' articolo del quale è apprezzabilissima l' analisi storica e  la presentazione dei  dati inerenti economia religione lingua. Quanto alle conclusioni mi paiono troppo ottimistiche e in un certo qual modo, seppur meglio argomentate, mi sembra ricalchino l' idea espressa da Enrico Letta in una sua ultima intervista a la 7 nella quale dipingeva Putin come un pazzoide con in testa l' idea fissa di ricreare la grande Russia. Dissentì da tale visione decisamente antistorica ed emozionale perfino Antonio Padellaro e io mi chiesi a cosa cazzo mai  raccontase questo nostro  pisano  all’Institut d’Etudes politiques de Parische insieme all’Ena e all’Ecole Polytechnique che è una delle grandi scuole dove si forma la classe dirigente francese? Spero non cazzate di questo genere.

Che Putin sia quello che è non mi sembra consenta dubbio veruno: Spietato, sanguinario, spregiudicato mettiamoci anche pezzo di merda! Non mi manderà il KGB né avvelenerà per così poco... spero.

Ma stupido o pazzoide? Eh no caro il mio Pisanello. No davvero. Quello è un maledetto che ha calcolato tutto e per lui l' unico elemento imponderabile sarebbe stato un intervento militare degli Stati Uniti che tuttavia, dopo il ritiro da Kabul immaginiamoci se potevan mai pensare di andare a impelagarsi in Ucraina? E di cosa deve avere paura  il piccolo zar? Delle sanzioni Italiane o francesi? Non gli manderemo le scarpe o il prosecco, e Macron gli taglierà Chanel 5 e lo Champagne?

Bene il gas lo produrremo col culo mangiando fagioli colle patate. Mentre la roba che gli sanzioniamo gli arriverà via Cina. O vogliamo escludere anche l' esportazione dei nostri beni verso la Cina arrivando a emulare il resultato che ottenne  quello che si tagliò l' uccello per fare dispetto ala moglie? Pensiamo infine che davvero gli si possano bloccare i conti? Misure di facciata! Pecunia non olet!  Comunque speriamo nell' eroica resistenza dei poveri Ucraini  e continuiamo a far discorsi a cazzo sperando che non tocchi mai a noi.

Di seguito le interessanti ricostruzioni di Repubblica ma anche la posizione a parer mio troppo ottimistica. Quasi dimenticavo Emily è ancora a Parigi e va al cine anche oggi gliene mporta na sega dela guerra a leilì

Dante

Esiste l'Ucraina?

Secondo Putin no: ha sempre fatto parte della Russia. Ma il capo del Cremlino cerca di riscrivere la storia: quella dell'Ucraina è molto più complessa di come la racconta lui. In parte colonia greca, romana e bizantina lungo le rive del Mar Nero (dove in seguito anche la repubblica marinara di Genova creò alcune colonie), nel Medio Evo il territorio dell'odierna Ucraina era suddiviso fra diversi clan tribali slavi. Nel 988 il principato di Kiev sotto Vladimir I adotta il cristianesimo come religione e da questa entità si sviluppa la cosiddetta "Russia di Kiev", considerata antesignana della Russia moderna. Ma nel 1249 le invasioni mongole distruggono completamente Kiev, dopodiché il territorio ucraino viene spartito per secoli fra varie potenze: il regno polacco-lituano, l'impero ottomano, i cosacchi del Dnieper, l'Austria e l'impero russo, nel frattempo affermatosi più a nord con Mosca e più tardi San Pietroburgo come capitale. Con la rivoluzione bolscevica del 1917, in Ucraina scoppia una guerra civile, con due repubbliche ucraine in competizione tra loro, una nella parte occidentale e una nella parte orientale, diventando il teatro principale del conflitto tra "rossi" (i bolscevichi) e "bianchi" (le forze anticomuniste legate al vecchio esercito zarista). Soltanto nel 1922, con la vittoria dei "rossi", l'Ucraina entra a fare parte dell'Unione Sovietica.

Quando è diventata una nazione indipendente?

L'Ucraina è diventata indipendente nel 1991, con il crollo dell'Unione Sovietica, o meglio è tornata ad esserlo dopo la breve esistenza di una repubblica ucraina durante la guerra civile 1917-22. Nei successivi trent'anni fino a oggi ha avuto una successione di governi, alternativamente filo-russi o filo-europei. La cosiddetta Rivoluzione Arancione nel 2004 e la rivolta di Maidan nel 2013 hanno riaffermato il desiderio della maggioranza della popolazione di stringere rapporti con l'Unione Europea.

Cosa è successo nel 2014?

A quel punto milizie armate e ispirate da Mosca hanno proclamato due repubbliche filo-russe nelle regioni di Donetsk e Lugansk, anche conosciute come l'area mineraria del Donbass, la parte orientale dell'Ucraina confinante con la Russia e in cui la maggior parte della popolazione è di lingua russa; e l'esercito russo ha occupato la penisola della Crimea, sul mar Nero, più tardi annessa formalmente alla Russia.

Da allora nel Donbass va avanti una guerra fino a questo momento a bassa intensità, che però ha fatto ben 14mila morti e decine di migliaia di feriti. Con l'annuncio di questa settimana, prima dell'invasione, Putin ha riconosciuto le repubbliche di Donetsk e Luganks, inviando anche lì truppe russe e di fatto annettendole alla Russia.

Cosa sono le repubbliche di Donetsk e Lugansk?

Come molti paesi, l'Ucraina - essendo un territorio molto grande, più di 600 mila km quadrati - è suddivisa al suo interno in diverse regioni o distretti. Donetsk e Lugansk sono le più orientali, lungo il confine con la Russia, un'ampia zona mineraria identificata anche come Donbass, dove la stragrande maggioranza della popolazione, tra cui molti minatori, è di etnia e lingua russa. In tutto ci abitano 3 milioni di persone, o meglio ci abitavano prima che nel 2014 scoppiasse la guerra, che ha spinto la parte ucraina della popolazione a cercare rifugio nella parte più occidentale dell'Ucraina. Dopo l'occupazione delle forze filo-russe nel 2014, le due regioni si sono autoproclamate "repubbliche indipendenti" e ora sono state riconosciute e in pratica annesse dalla Russia. Resta un dubbio: le forze filo-russe occupano soltanto una parte della regioni di Donetsk e Lugansk, ciascuna delle quali ha un territorio amministrativo assai più ampio. Le auto-proclamate repubbliche indipendenti rivendicano per sé l'intero territorio delle due regioni: se provassero a conquistarlo militarmente, ora che a Donetsk e Lugansk sono entrate anche le forze armate di Mosca vere e proprie, crescerebbe il rischio di un conflitto diretto con l'Ucraina, che considera le due regioni "temporaneamente occupate" e vorrebbe riprenderne il controllo, come previsto in origine dagli accordi di Minsk fra le due parti, peraltro rimasti lettera morta. 

La lingua ucraina è differente dalla lingua russa?

Sì. I linguisti divergono sull'era in cui ucraino e russo diventano due lingue distinte, ma sul fatto che siano idiomi diversi, pur avendo lo stesso alfabeto cirillico, non ci sono dubbi. Influenzata dal polacco e dallo slovacco, la lingua ucraina è simile a quella russa, così come del resto vi sono radici comuni per molte lingue slave, dal polacco al serbo. Nei sette decenni di era sovietica, l'uso dell'ucraino è stato scoraggiato e in certe circostanze proibito in Ucraina, ma è egualmente sopravvissuto. Secondo il censimento del 2001, l'ucraino è parlato come prima lingua dal 67 per cento della popolazione ucraina, il russo dal 29 per cento della popolazione, anche se tutti gli ucraini lo conoscono.

L'Ucraina è un Paese povero?

Sì, è il Paese più povero d'Europa secondo le statistiche e il 74esimo del mondo secondo lo Human Development Index. Ma ha un grande potenziale: non per nulla durante l'era zarista era soprannominata "il granaio d'Europa". Grande come la Francia, con una popolazione di 41 milioni di abitanti (perlomeno prima dell'annessione russa di Crimea e Donbass), l'Ucraina è l'ottavo Paese più popoloso d'Europa. Ha accesso al mar Nero e al mare di Azov, e conta bellissime città come Leopoli nella parte occidentale.

Perché Putin ha invaso il Donbass nonostante il rischio di sanzioni e condanne globali?

Per il presidente russo il crollo dell'Urss è stato "la più grande tragedia geopolitica del ventesimo secolo". La sua ossessione è non solo ridare un ruolo di superpotenza globale alla Russia negli affari internazionali, ma anche ricostruire almeno in parte l'influenza di Mosca sulle ex-repubbliche sovietiche: come ha fatto in Bielorussia, in Kazakistan, Georgia, Moldavia e appunto in Ucraina. La tesi del capo del Cremlino è che occorre proteggere la Russia con una serie di "stati cuscinetto" dalla presenza della Nato lungo i suoi confini. Ma la Nato è un'alleanza difensiva, non offensiva: non ha alcun piano di minacciare la Russia. E Mosca potrebbe cercare di avere migliori rapporti con le ex-repubbliche sovietiche, dove vivono minoranze di etnia russa, attraverso iniziative economiche e diplomatiche. Invece usa la forza. 

Come sta reagendo l'Occidente?

Con pesanti sanzioni economiche contro la Russia, condanne nelle sedi internazionali a cominciare dall'Onu (dove tuttavia Mosca metterà il veto a qualunque risoluzione del Consiglio di Sicurezza) e aiuti militari all'Ucraina. In futuro è possibile che Ue e Nato considerino più celermente una richiesta di adesione da parte del governo di Kiev. Nel frattempo Finlandia e Svezia, membri della Ue ma non della Nato, portrebbero decidere di entrare nell'Alleanza Atlantica per sentirsi più protette. 

Come reagirà la Cina?

Inizialmente Pechino aveva espresso sostegno a Mosca sulla crisi ucraina, ma nei giorni scorsi il ministero degli Esteri cinese ha affermato che la sovranità di ogni nazione è inviolabile ed esortato alla ricerca di una soluzione concordata. La Cina ha interessi economici in Ucraina, una rivalità storica con la Russia e forti legami commerciali con la Ue, perciò è possibile che cerchi una via di mezzo sulla questione ucraina, senza schierarsi completamente con Putin. 

E come reagiranno i russi?

Influenzata dalla propaganda della tivù di stato di Mosca, che diffonde fake news su attacchi delle forze ucraine e presenta il governo di Kiev come un fantoccio dell'Occidente, l'opinione pubblica potrebbe inizialmente approvare la scelta di Putin. Ma il modo in cui il presidente russo ha trattato ministri e capi dello spionaggio nella riunione del Consiglio di sicurezza per decidere il da farsi, riunione trasmessa in diretta tivù, lascia capire che non dispone di un totale consenso ai vertici del governo. Circolano anche voci, riportate dall'intelligence occidentale, di opposizione al conflitto nelle forze armate russe. Se nei prossimi mesi ci saranno danni economici e vittime russe, con il tempo il dissenso potrebbe crescere. Qualche commentatore ritiene che questo sia un punto di svolta nell'era Putin: il presidente potrebbe anche vincere una battaglia in Ucraina, ma se a Mosca si diffonde l'impressione che la sua permanenza al potere sia un problema invece che una soluzione, Putin rischia di perdere la propria guerra personale per rimanere al Cremlino almeno fino al 2036, come gli consente la riforma della costituzione.

C'è pericolo che in Ucraina scoppi la terza guerra mondiale?

Per il momento, no. L'Ucraina non è membro della Nato. Il presidente americano Biden ha più volte dichiarato che non invierà soldati a combattere in Ucraina. Tuttavia sia gli Usa che il Regno Unito e altri paesi hanno inviato aiuti militari al governo di Kiev, un'assistenza che verosimilmente aumenterà dopo le decisioni prese da Putin di riconoscere le due repubbliche russofone del Donbass, inviare truppe russe a occuparle e minacciare l'Ucraina intera. Kiev potrebbe rispondere all'escalation del Cremlino accelerando i suoi piani per chiedere l'adesione alla Ue e alla Nato. Se un giorno entrasse a far parte dell'Alleanza Atlantica, ogni attacco contro il suo territorio diventerebbe un attacco contro la Nato e l'Alleanza sarebbe impegnata a difenderla. Ma questo nel breve e probabilmente medio periodo non accadrà.

 

 

  

5 commenti:

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  2. Inizierò col faceto prima di toccare l' argomento tragico: Sono andato a Parigi, al cinema, Emily non c'era. Ne avete per caso notizia? Ormai vittima di un' incalzante senilità cominciavo a diventar quasi dipendente da quel fatuo incontro.
    Della guerra non avrei mai voluto parlare e mi limiterò nel dirne perché ne parlan troppi e troppo spesso senza cognizione di causa. Su una cosa concordo con Dante, Putin ha sempre giocato a carte scoperte non perché sia uomo corretto, tutt'altro ma perché le sue mire e i suoi disegni son sempre stati di lapalissiana evidenza. Ci si interroghi sulla Cina, da anni regista occulto delle manovre sulla scacchiera politica ed economica internazionale, sulla miopia dell' Europa pavida e scissa in molteplici nazionalismi paludati da europeismo di maniera. Non ci si interroghi infine sul ruolo USA. Non merita l' interrogazione, nè gli esami di riparazione, bocciatura piena. Infine mi si permetta di criticare anche la politica dell' Ucraina, la politica governativa non la gente che ha tutta la mia solidarietà, che sia ben inteso. Per anni con una guerra in casa senza mai negoziare, sentendosi forti nei confronti dell' aggressore russo in grazia dell' importanza strategica che pensavano di avere per la NATO. Adesso ogni civile morto è responsabilità enorme di Putin ma anche di chi ha sbagliato i calcoli ed ora incita all' eroismo e alla difesa civile. Ogni paese ha il suo grillo.
    Con Affetto
    Giovanni Martinelli

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    1. Ho eliminato e riscritto il mio primo commento a causa di alcune antiestetiche disgrafie, mi scuso
      giemme

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    2. Caro prof. grazie per l' attenta, acutissima analisi. Quanto a Emily è arrivata in ritardo ma adesso siede al cinema in ottava fila.
      Affettuosi saluti
      Dani

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  3. Non credo che Putin sia pazzo, e visto che è riuscito a convincere tanti di essere un politico, è evidente che stupido non è. Ma mi è sempre sembrato molto vecchio, inchiodato a un mondo da cui non è mai davvero uscito. Putin è vecchio, la sua politica è vecchia e questa guerra è vecchia, anche se riuscirà a far fuori (anche) un considerevole numero di giovani. Ma non è possibile che, nel 2022, tutto quel che riesci a fare avendo a disposizione un paese come la Russia sia campare vendendo materie prime. Non sarà stupido, ma senz'altro è una fava marzola! Quanto all'idea di risolvere la crisi economica di un paese facendo la guerra, ha fallito talmente tante volte che davvero non riesco a capacitarmi che qualcuno la prenda ancora in considerazione.
    Uffa, e scusatemi la sparata.

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