BONA PASQUA 2025
A TUTTI I NOSTRI LETTORI
Ci fu dunque un tempo in cui la magia era assai diffusa tra gli uomini.
Funzionava né più né meno come ora, filtri, pozioni e nvocazioni per ottenere che una situazione attuale non gradita a chi si rivolgeva alla magia cambiasse.
A seconda dell'incrinazione d'animo der postulante si potevano avé risoluzioni vorte ar bene o ala malvagità.
Cosi una che il marito un la trombava più, poteva, presempio, chiede ar mago o ala strega di turno di fagli tornà n uccello come l'aveva prima. Anzi, ove possibile, d'allungaglielo e ingrossaglielo un poinino. Difatti a sentì leilì, coll'anni, e gli s'era smosciata la topa da sembrà du etti di ciccia prossima ad andàmmale. Questa era una richiesta a fin di bene.
Qualcuna più nfame chiedeva nvece di fa stiantà tutte quelle troie che si facevan trombà dar su marito. Questa, come facilmente capirete, era finalizzata ar male.
Ora, tra tutti i maghi der mondo, i piu famosi eran quelli del medio oriente e tra questi ce n era uno che stava facendo na carriera che pareva quella der nostro Sinnere nel tennisse.
Aveva prenciapito cor mutà l'acqua n vino e poi da n acciuga e n panino aveva fatto na mortipricazione tale da facci sbuzzà di cibo tutti i su seguaci ed anche altri astanti. Guasi al culmine dela carriera aveva fatto rizzà di terra un paralitico. In quell'occasione le solite donne, co problemi coniugali, s'eran buttate a su piedi. L'avevan pregato di fa rizzà anche l'uccelli de loro mariti. Lui aveva risposto cortesemente, affermando di non èsse ghei e di un potelle accontentà. Aveva comunque suggerito, confidenzialmente, che a vestissi un po' più da budelli e aiutandosi cole mani e cola lingua ci potevan provà anche da sole. A quelle che nvece r marito un le caava propio suggeriva di provare cor una parabola analogica di sto tipo da enunciare al marito riluttante:
"La topa caro fava / è come la lumaca/ se si tocca fa la bava/ ma se uno non la caca/ gli fa subito le corna/ e ala fine l conto torna"
(l'ho scritta n'italiano perché pare che Gesù la c la pronunciasse bene.
Come rota di scorta pe n'eventuale bisogna, s'era tra l'altro proposto loro Giuda dicendo: "Pe na vil moneta da un danaro, o donne, vi trombo io. Per du monete vi unto e v'apro anche l'uscio di servizio. V'assicuro che quando ci so vaini (soldi) in ballo Giuda ne tira fori dele belle". E difatti di lì a poco un si sarebbe smentito.
Fin qui tutto pareva procedere abbastanza regolarmente. C'era chi ar nostro lo pigliava pe matto e chi gli andava dietro.
Quando però il miracolatore, che avrete capito ormai rispondeva ar nome di Gesù, fece risuscità un morto, la notizia arivò anche ai capoccioni ebrei. Lorolì fecero subito conziglio e si dissero "sto rompicoglioni mette in discussione ir nostro potere. L'antenato di Netagnau sintetizzò: "Allora bisogna levasselo dale palle e ala sverta". Gesù venne arrestato pr iniziativa dei sommi sacerdoti e del Sinedrio, i quali pagarono Giuda perché lo tradisse. Dopo l'arresto, Gesù fu condotto prima da Anna e poi da Caifa che era r su genero e gli era succeduto nela carica di Sommo Sacerdote. Non potendo il sommo sacerdote ed il Sinedrio comminare la pena di morte, essi chiesero quindi al governatore romano Ponzio Pilato di condannare a morte il prigioniero. Non fu propio agevole convince Ponzio che quer poveraccio era un agitatore. Ancora dovevan passa secoli prima che Benito usasse la medesima soluzione co Giacomo e senza dové cità Benito e Matteotti e a luilì st' eliminazione di stato un gli sconfinferava troppo. Ci penzò un poino In fondo un gli pareva un cattivo diavolo e aveva persino detto: "date Cesare quello che è di Cesare", lo stesso che diceva lui da sempre facendo na piccola cresta su quer che era di Cesare. Quello poi che era di quel tal Dio, citato dal predicatore, lui un lo sapeva e comunque si trattava di quarcosa d'astratto per cui non rompeva affatto i coglioni ale finanze di Roma. L'ebrei perà erano tanti, guadagnavano perfino sul salto dele pulci e versavan tributi ingenti nele su casse quindi un si potevano scontentà.
Ala fine gli vienze n' idea che pareva l'avesse penzata un ministro dela giustizia d'oggigiorno.
Fece riunì tutti i ladri di Gerusalemme, tutti i ricettatori e i più nfami esseri del circondario, ricattatori, sfruttatori di prostitute, ruffiani in genere e per ciliegina sula torta vi convocò anche tutti i maghi e sedicenti maghi co tutti i loro seguaci che ovviamente a Gesù un lo potevan sopportà. La folla un entrava nemmeno nela piazza sotto la su finestra ma era assai facile prevedenne le ntenzioni di voto. Così quando Ponzio chiese: " Volete libero Gesù o Barabba?" guasi nessuno tranne i maghi invidiosi di lui sapeva chi fosse Gesu. Tutti nvece riconoscevano Barabba per esse uno di loro e all'unisono ne urlarono il nome spedendo Gesù direttamente n croce. Qui le testimonianze nciampicano nell'argomentare. A rigor di logica un grande mago si sarebbe smaterializzato lasciando la croce n terra e li sgherri romani cor un palmo di naso. Ma. come s'arrabattano a dì l'evangelisti, Gesù un poteva andà nculo ar mondo a quella maniera. Doveva morì in croce sacrificandosi pe l'umanità e lasciando ad essa il messaggio che uno bono come lui moriva pe lavare i peccati di tante merde come loro. Come se esistesse la minima prova che na merda si possa scioglie pe senzo di corpa. Ala fine come in un firme fatto dall'americani, indove dopo drammi incredibili, tutto fenisce bene, Gesù morì n croce. Dopo tre giorni, tuttavia, il sepolcro fu trovato voto perché ntervenne il babbo che ra un mago anche più grande di lui, anzi un mago immenzo dato che tutto quello che c'era sula terra e anche oltre, lo aveva creato lui. E aveva fatto r tutto n una sola settimana facendocisi anche entrà la domenica festiva. Nzomma il babbo lo resuscitò, lo messe a sedé ala su destra ammonendolo: "Occhio bimbo che co quelli laggiù un ci si pole scherzà. Io me l'ero digià levati dale palle na vorta, quando lui cacò a piedi dell'albero dela conoscenza e lei la trovo l'arcangelo cor un serpe nfilato nela topa. ste du du caate. Stavorta hai voluto fa di testa tua e passi ma n'altra volta in croce ti ci lascio quant'è vero Iddio. E siccome Iddio era lui e s'era autocertificato, Gesù capì e da dumila anni s'è guardato bene dal ritornacci n terra. Guasi pe contrappasso alla marvagità dell'omini avvenne che Pietro, il primo de su discepoli fondasse la chiesa di Roma, che la chiesa formasse i su preti e che da allora chiesa e preti abbian seguitato a pigliacci tutti pel culo nella migliore tradizione evangelica.
Racconto fatto da Dante al Bar Nado nell'ormai lontano 2001. La mi mamma, sempre senzibile a queste novelle ebbe la bona sorte di registrallo e coll'aiuto del Ciampi e qualche correzione stilistica lo ripropongo, in occasione di questa Pasqua 2025, augurandovi di stare bene, sereni e di mangià questo e tantissimi altri ovi di cioccolato.
Dato che s'è parlato di magie mi pare opportuno corredare il poste odierno cola presentazione di un libro importantissimo su di essa. Da sempre fa bella mostra di sé nela biblioteca di Esserino. Quando gli fa voglia d'arzassi dall'erba del prato eternissimo, Balena entra in biblio, pronuncia le conzuete minacce all'amato fratello, poi monta senza sforzo sulo scaffale. Del resto è il primo in basso il palchetto dove il libro, assai massiccio, è poggiato orizzontalmente. Il micione tigrato ci si sdraia sopra e dorme sperando che in sogno gli appaia la formula per produrre tonno con sorcio e possibilmente pe moltiplicallo.
Di novo auguri da
Zanza e da tutti i redattori del blogghe.
Una eccezionale raccolta di istruzioni pratiche le quali, se studiate ed eseguite con ogni attenzione, porteranno alla immancabile realizzazione dell’aspirante adepto. Si tratta di una selezione logica e coordinata degli insegnamenti dati dalle più grandi e profonde scuole iniziatiche. Di questa straordinaria sapienza partecipano le fondamentali nozioni della scienza magica ed esoterica: dalla cabala allo yoga, dagli insegnamenti massonici e rosacroce a quelli della Golden Dawn e di altre importanti sette segrete. L’Autore ha raccolto e disposto i vari insegnamenti in un ordine rigoroso e graduale, che permette ad ogni lettore di ferma volontà, che realmente lo desideri e si impegni nella via del sapere magico e iniziatico, di progredire e di realizzarsi. L’essere umano comprende in se stesso diversi ordini di esistenza, e l’Universo non è altro che energia in diverse forme. L’uomo può apprendere ad usare tali forze per i propri scopi, stabilendo dei collegamenti con esse e predisponendo condizioni tali che le forze stesse siano costrette a fluire nell’individuo. Il segreto sta nel divenire una cosa sola con l’Universo. Le istruzioni sono molto chiare e precise, precedute e seguite da avvertenze e spiegazioni, ed i diversi rituali sono anch’essi esposti in forma molto particolareggiata.
Buona Pasqua!!! Questa di oggi l'ho copiata e ne farò tesoro per raccontarla in giro......
RispondiEliminaMai avuto dubbi sulla verve di Dante anche in campo biblico ed evangelico. Vedo che si esprimeva al meglio già tanti anni fa. Peccato che adesso non lo si senta più tanto spesso.
RispondiEliminaBuona Pasqua a tutti
Eli