Zio Dante invece non consente conversazione: è immerso in uno dei suoi di uno dei suoi migliori deliri.
Del resto lui non può vivere in maniera intima o dimessa neppure un grande dolore.
Così ha smesso di bestemmiare!!!
Mi ha riferito di essere andato in chiesa a parlare col Dio in cui non crede. "Non ti bestemmierò più "pare gli abbia detto "te la dò vinta, mi arrendo tanto se non esisti non serve bestemmiarti ma se esisti mi dovresti spiegare perché lasci accadere tante cose brutte e non parlo solo del mio gatto.
In ogni caso d'ora in avanti ti prego di prendertela con me per le offese che ti ho fatto.
Inceneriscimi pure o fammi schiantare come ti pare ma per piacere lascia stare i miei animali e le persone a me care ci sono già la mafia la ndrangheta e la camorra che fanno così".
Da manuale di psichiatria! Quando udirà la risposta mi preoccuperò seriamente. Sperò però si riprenda, almeno in passato è stato così. Nel pomeriggio mi dedico a Balena che mi pare soffra la solitudine più di quanto dia a vedere. Lui non ha visto morire il fratello e ho provato a raccontargli che l' ho portato a Londra per curarlo ma non sono tanto bravo a raccontare bugie e mi si inumidiscono gli occhi.
E adesso cambiamo argomento ché non voglio rattristare chi ha la pazienza di leggermi.
Ho sognato di fare il fotografo per National Geografic, viaggi ai confini del mondo e anche traversate oceaniche e voli in deltaplano, poi ho ripiegato nella agiata certezza dell' insegnamento universitario in Inghilterra, nondimeno mi ha sempre incuriosito l' aspetto motivazionale che muove soldati di ventura, mercenari, legionari, arruolati nelle milizie dell' ISIS. Così domenica andò a vedere questa presentazione. Dalla foto l' autore mi pare abbastanza esaltato ma anche in questo caso penso sia interessante sentirlo di persona.
Saluti a tutti
Bobby
Un'esistenza degna di questo nome. Cercava questo Danilo Pagliaro quando ventitré anni fa si arruolò nella Legione. A pochi mesi dal congedo, oggi quella vita la riviverebbe mille volte e con attaccamento e gratitudine ne prosegue il racconto. Non certo per esaltarne le gesta o glorificarne il rischio e l'azione: esibizionismo e retorica non fanno per un legionario. È per smentire le leggende e tacitare mitomani e millantatori che Pagliaro torna a scrivere. Racconto dopo racconto, l'immagine della Legione come banda di avventurieri e tagliagole, mercenari e avanzi di galera spregiudicati si scompone per lasciar posto alla realtà di un corpo coeso, di uomini che hanno rinunciato al proprio passato e alla propria identità mettendosi al servizio della nazione...
Anche in questa dimensione tragica, immaginare il dialogo di Dante, in chiesa, mi strappa un sorriso. Fossi stato a distanza più breve avrei partecipato volentieri alla presentazione di quel libro. Da posizioni ben diverse da quelle dell' autore, ovviamente, ma con un deciso interesse antropologico
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti
Giacomo
Nell' affrontare il dolore c'è molta più coerenza con quanto veramente siamo che in altri momenti della vita: Holly prova un dolore materno, Bobby persevera nella sua compostezza e razionalità, Dante che aggiusta tutto, di fronte a una "rottura" che non consente rimedio umano, delira. Mi pare però che nel suo soliloquio ricorrano pensieri sul Divino che spesso albergano anche in testa a me. Non c'è teologo che mi possa far digerire l' idea di un onnipotenza che lasci morire bambini, di fame, di stenti, di sevizie e mi perdonino quelli che invece a ciò trovano risposta.
RispondiEliminaPatty
Io tifo per Dante e non è poi tanto delirante!
RispondiEliminaUn abbraccio forte a tutti e tre