sabato 22 febbraio 2025

fatevi i gatti vostri n. 2085 "Boiadé e siamo 'n un labirinto di nulla!"

Prencipiamo dal labirinto più famoso, quello di Creta.

La storia, come la so io, sòna più o meno così.

Poseidone aveva regalato a Minosse, re di Creta,  un toro bianco e bellissimo che Minosse avrebbe dovuto sacrificare. Considerata la bellezza dell'animale, però, Minosse un volse sacrificà il toro e  prencipiò a usallo come bestia da monta pe le molte vacche di Creta. Poseidone, quando seppe che Minosse non aveva sacrificato l'animale, decise di punillo e fece in modo che il toro montasse la più vacca di Creta: ossia la moglie di Minosse, Pasifae. Lì per lì a Pasifae  il toro un gli faceva né cardo né freddo e puzzava di bestia che appestava. Ma quando questi gli sdindellò davanti un uccellone bianco degno d'un supertoro lei disse a se stessa: "O quando lo ritrovo un popò d'affare in cotesta maniera". Così  gliela dette senza troppi ndugi. Gonfiò subito però, che pareva lievidata e partorì na specie di mostro cor capo da toro e l corpo da omo. 

Minosse chiamò Dedalo e gli commissionò un labirinto dal quale un si sortisse e ci rinchiuse r Minotauro. A sentì le cronache dell'epoca luilì un aveva la possanza del su babbo toro ma dai diari dela su sorellastra Arianna s'evince che sto mezzo omo e mezzo toro un era proprio da buttà via e anche lei, che aveva r sangue rimbudellito di su mà pare c'abbia fatto le su prime esperienze erotiche.




Teseo era figliolo del re Egeo e, visto un quadro che ritraeva Arianna gnuda, se n'era subito innamorato. A onor del vero Teseo era un ber giovanotto e ad Arianna gli vienze l'acquolina in bocca al solo guardallo. Così lo portò subito a letto pe provallo. Teseo gli piaceva e parecchio ma abituata com'era ar mezzo toro e gli pareva d'avé un dito mignolo fra le zampe. D'animo gentile com'era però un fece osservazioni antepatiche e resto a letto co lui. Solo mise na condizione al matrimonio che Teseo, precipitoso gli richiedeva. Ni disse" Ti sposo se liberi ir mi fratellastro Minotauro e si tiene nzieme a noi. Tanto luilì un rompe le palle, basta dagni da mangià dela ciccia umana". E aggiunse: "Dal labirinto un si sorte perché l'ha fatto quel rompicoglioni di Dedalo ma io ti darò un filo da svoltolare man mano che progredisci, così ritroverai la strada del ritorno e sortirai nzieme a lui. Penzava dentro di sé di avè risorto i su probremi esitenziali, un ber marito principe e futuro re e querche trombatella di straforo cor mezzo toro. Poi si messe a dormì non tanto perché Teseo l'avesse sfiancata ma perché gli pareva d'ave avuto na bella penzata. Sfortuna volle che Teseo vide sur comodino d'Arianna r su diario segreto e lesse anche di quarche prodezza amatoria avvenuta tra la bella e la mezzabestia. Col cuore che gli bolliva di rabbia e di delusione, penzando che Arianna era un bel tegame, budello e quant'altro, la mattina dopo entrò nel labirinto senza digni le su ntenzioni trovo r Minotauro e l'ammazzò.



Quando sortì, ad Arianna disse che l Minotauro gli s'era fogato contro e lo stava pe incornà e lui aveva dovuto difendesi. Arianna penzò che tanto qualche toro a giro l'avrebbe trovato e accettò lo stesso di parti in nave collui ala volta di Atene. Ma in mezzo ar mare Teseo prencipiò la su vendetta e abbandonò Arianna sull'isola deserta di Nasso dicendole: "E ora arrangiati cole mani budello perché qui un c'è un cazzo di nessuno". Arianna piangeva disperata 



ma na bella topa un resta mai sola e Dioniso che la vide propio così, come se la immaginò il nostro Guido Reni (in questo dipinto), disse "è un po' maiala ma unnè mica da buttà via" e la porto con sé.

Poseidone, infuriato con Teseo per aver abbandonato la ragazza, fece scoppiare una tempesta che squarciò le vele bianche della nave di Teseo, costringendo quindi il ragazzo a issare le vele nere. 

Il re Egeo, prima che Teseo partisse, aveva chiesto al figlio di issare le vele nere solo in caso di sconfitta.

Egeo, vedendo avvicinarsi una nave con le vele nere, decide quindi di togliersi la vita, gettandosi nel mare che ha poi preso il suo nome: il Mar Egeo. Anche Teseo un fenì mica tanto bene: venne ucciso dal re di Sciro, Licomede, che lo gettò con un tranello da una scogliera della sua isola, accordatosi con Menesteo che aveva usurpato il trono di Atene durante l'assenza dell'eroe.


E ora che v'ho ntrattenuti cola mitologia come s'usava al Bar Nado (questa l'ho ascoltata che ro ragazzotta dal viva voce di Don Luigi) ecco la presentazione d'un bel libro sui labirinti che ho comprato pela biblioteca d'Esserino. Anderò a vedenne alcuni sperando ovviamente di trovacci dentro un bell'eroe che se anche un fosse proprio ncrociato col toro mi basterebbe che lo ricordasse un poinino.

Bona domenica

Zanza


Un viaggio alla scoperta di luoghi misteriosi e ricchi di simboli nascosti


Quello del labirinto è uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità. Negli ultimi decenni c’è stata una vera e propria riscoperta di questi luoghi affascinanti, nati nel corso dei secoli con fini diversi, spesso intrecciati gli uni agli altri: artistici, terapeutici, archeologici, spirituali, ludici. Questo libro guida il lettore alla scoperta di oltre cento labirinti delle più varie tipologie e dalle differenti tecniche di realizzazione, sparsi per l’Italia e raggruppati per regione. Un modo inedito per conoscere non solo le vicende e i significati simbolici e allegorici che si celano dietro la realizzazione di ogni sito, ma per indagare anche la storia dei luoghi che li ospitano e dei personaggi storici noti e meno noti che li hanno attraversati. Seguendo i percorsi dei labirinti – a volte semplici e lineari, altre arzigogolati, complessi, intricati – è possibile scoprire un mondo sconosciuto, misterioso e pieno d’incanto.

6 commenti:

  1. Cara ZZZ mi sa che è ora che tu, con la banda di scatenate che anima il Bar Nado, cominciate seriamente a pensare a dei principini azzurrini. Altrimenti ci gusteremo moltre altre favole mitologiche rivisitate a guisa delle sexy fiabe che leggevamo a 15 anni quando ero in collegio dalle suore.
    La rivisitazione è comunque gustosissima e rende molto più attuale sta leggenda piuttosto pallosa e tragica. La racconti poi con quello humor livornese che sicuramente fu di Don Luigi e poi di Dante, dei quali ti dimostri degnissima erede
    Love
    Patty

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  2. E abbiamo demolito anche Arianna e Teseo. Ne esce degna di memoria la figura del Minotauro che aveva la sola colpa di avere un papà toro e una mamma che apprezzava. Divertente la mitologia riscritta. Non ci vedo neppure un biasimo delle donne anzi, bene che Zanza le ridipinga arzille e interessate all'articolo almeno quanto lo son sempre stati gli uomini. Buon weekend
    Anna

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  3. La fantasia è un grande dono e i redattori di questo blog ne hanno in abbondanza. Anche a me come ad Anna piacciono queste eroine disinvolte
    un caro saluto
    Eli

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  4. Sono stata un po' assentina ma sto recuperando. Quanto alle mitologiche fanciulle occhieggianti citerò qualcosa vissuto di persona. Avevo 15 anni e mia sorella 17. Vacanza in Liguria, passeggiata sulla spiaggia, con amici. Il suo ragazzo non la smetteva di dar di gomito agli amici ad ogni sedere femminile che incrociava. Alla fine mia sorella, seccata, dà di gomito a me e ad alta voce mi dice: "Luci, hai visto che pacco in quel costume rosso laggiù?" Per la cronaca non c'era nessun costume rosso all'orizzonte. Lasciata su due piedi con scenata pubblica dopo essersi sentita dare di puttana, troia, vacca, e quant'altro. Che ne dite? Saranno cambiati i tempi?
    Luci

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    Risposte
    1. Ha vinto un terno al lotto la tu sorella a levassi di ulo quer testa di azzo.

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  5. Boia care ragazze, mi sembrate tutte d'accordo sul fatto la donna pole esse pari all'omo almeno quanto a desideri cicciali o no?
    Baci Zanza

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