domenica 24 aprile 2022

fatevi i gatti vostri n. 1933 "l'antennina dell' aradio" raccontino di Dante Davini Diversi

E così la mi nipote è tornata accompagnata da quer simpatico medico ngrese che risponde ar nome di Evan. L'ha voluto portà in convalescenza perché secondo lei se Putinne tra na bomba la prima arriva n culo a Johnson. E' ancora parecchio tronchicciato dar brutto ncidente occorsogli ma non ha lesioni che lascino danni permanenti. I danni presenti sono ale zampe e dato che gli mpediscano di caminare autonamamente  sta sula sedia a rotelle o addopra ir deambulatore ma in quarche mese dovrebbe tornà all' autonomia piena.

Ma la groppa sermbra apposto e anche il "parco de divertimenti" dela mi nipote pare rimasto integro e funzionante perché se è vero che s'erano lasciati e so rimasti singli pe un ber tocco di tempo è anche vero che una dele prime preoccupazioni d' un omo quando si risveglia tutto accartocciato e pieno di gessi e stecche è quella di vedé se l'antennina attaccata ale sfere  piglia sempre radio Montecarlo. 


Io tanti anni fa andetti n coma a seguito d' un incidente. Era r 78, Riportavo na 127 a Roma a n' amico che gli s'era guastata mentre era in visita a me a Firenze indove facevo l' università. S'era di domenica pomeriggio e quando stava pe salutammi pe ripartì, la macchina un c'eran più verzi di mettila  in moto e lui bestemmiava ché r lunedì mattina doveva esse al lavoro. Così gli dissi: "Asio (si chiamava Gelasio ma mi veniva meglio) vai ingiù col treno stasera domattina chiamo un mi amico che lavora ala fiatte e sento se a scappatempo e in economia te la pole sistemà. Poi te la porto ingiù io a Roma r prossimo week ende mi fermo du giorni e torno nzù cor treno". Gli sembrò n'idea bona e così si fece. Porcino r meccanico, così chiamato perché se na ragazza gli portava la cinquecento e voleva spende poco gli proponeva subito di fa pari cor un pagamento in natura,  sistemò r problema che era più elettrico che meccanico ma gli riescì eguale e co na somma modestissima si contentò del lavoro fatto per noi. Addoprai la macchina un par di giorni e mi pareva andesse bene; così r venerdì dopo il lavoro partii. Ero un po sfatto perché all' epoca aiutavo un fabbro in via de Serragli e il lavoro era pesantuccio.Mica dovete penza che io l' università l' abbi fatta stando n facortà a un fa na sega come la maggior parte de mi colleghi eh! Durante quell' anni meravigliosi ho fatto, rvenditore d'aspirapolveri, il portiere di notte. il cartaio in una bisca, i riciclatore di vetro, il rigattiere, lo scaricatore al mercato dela frutta, il corniciaio, il fabbro, l' imbianchino, r camionista e finalmente entrai ale poste senno cor cazzo che la finivo l' università co quei lavori da ott' ore r giorno che ti facevano arrivà morto ala sera. E poi morto o non morto c'era da coltiva anche n po' di topa. Così,sebbene fossi cola testa che mi ciondolava dar sonno, mi toccava andà ar cine, a ballà al Poggetto e a partecipà a trutte velle riunioni politiche indove sotto a de sottanoni oggi mproponibili si immaginava ir paradiso e si cercava di arrivacci rendendosi simpatici e politicamente mpegnati.  Torniamo all' atumobile. Parto e invece di fa l autostrada da Firenze sudde a Roma, mi viene la bella idea di fa la Certosa, sortì a Colle Val d'elsa e poi attraversando r senese arrivà a Follonica dove dovevo prende dele cose dala mi zia. Di lì giù giù pell'  Aurelia sarei arrivato a Roma. Un piano da dementi ma sennò come faceva a succedemi quer che mi successe?

Ero appena sortito da una specie di ponte viadotto dela superstrada quando sento r motore che ticchetta forte. "Boiadé- mi dico - si vede che Porcino s' distratto a guardà un par di mele e un ha stretto bene la calotta. O magari  è sartata na molla di tenuta delo spinterogeno". Sorto di macchina per mette r triangolo e controllà e da quer punto lì ho r buio, Un mi ricordo più niente. Ventun giorni di buio. Mi svegliai che parlavo n' ingrese e mi ricordavo la difesa siciliana  deli scacchi cola variante der pedone avvelenato ma un sapevo né chi ero né perché ero lì. Dala ricostruzione dela polizia pare che un càmio vedendomi aprì lo sportello abbia frenato repentinamente ma che invece di fermassi o si scanzammi sorpassandomi m' abbia preso e scaraventato di sotto al guarda raille. Restò un mistero arricchito di varie ipotesi: forze r càmio frenò ma un mi potè schivare perché lo stava sorpassando un altro càmio. Forze frenando, per via del carico magari messo male, si piegò verzo di me e mi arpionò. Di certo non ebbi un urto tremendo perché avevo solo la giacca lacerata ma non avevo lesioni nela schiena. I danni riportati erano tutti evidentemente provocati dalla caduta di sei metri che fu frenata da un alberello cresciuto provvidenzialmente su quello strapiombo. Il camionista  forze mi prese solo cor uno di quei ganci con cui legano i teloni e mi proiettò di sotto ma essendo sul lato opposto della su guida non mi vide. La macchina non l' aveva toccata e così proseguì convinto di non avè fatto danni senza nemmeno scende a controllà. Voglio penzà che fosse un padre di famiglia che avesse furia e no un potenziale assassino. Quando mi fui ripreso un pochino le mi preoccupazioni furon ovviamente quelle di Evanne. Siccome, però, fidanzate non ne avevo quando vidi la prima nfermiera discretoccia gli chiesi se mi potesse fa vedé un pezzettino di coscia. Dapprima mi rispose male ma quando capì che la mi preoccupazione era sincera mi disse "Ovvìa se è pe fatti levà sta preoccupazione...! E si sbottono un po' r camice sollevandolo a mezza coscia. Funzionava tutto! Boia dé se funzionava! Vedendomi esultare ed essendo di spirito ala fine volle anche controllà. Fu così che quando sortii da Careggi fu lei ad accompagnammi a casa cola su macchina. Na bella Alfa che mi fece penzà che guadagnasse più lei n un mese che io n sei. N frigo un avevo niente da offrigli da beve e allora la feci ferma da Giuliano ala Maremma, n via de Macci che mi conosceva e mi fece credito. Saldai po quando mi dette un po' di soldi  l' assicurazione pe le vittime de pirati dela strada. Co Annarita, l' infermiera, si  fece coppia pe n par di mesi. O sarebbe meglio dire mezza coppia perché, molto trasparentemente, quando vide che, oltre l' ovvia attrazione dela ciccia,  prencipiavo a sentì quarcosa per lei  mi raccontò d' avere na relazione cor su primario. Pe l' amordiddio lui aveva moglie e figlioli e quindi un si sentiva obbrigata a essegli fedele anzi, ma siccome gli aveva comprato vella macchinina scattosa e gli pagava l' affitto di casa e la portava a fa la signora a Viareggio e ar Forte nzomma a detta di lei, anche se con me le riesciva di  esprimesi dimorto meglio, considerato che ero quattr'anni più giovane di lei e abbastanza morto di fame era meglio che un mi facessi troppe idee. E un me le feci, propio pe un paticci troppo ripresi a corteggià le bimbe che avevo corteggiato prima dell' incidente e ala prima che mi disse di sì, quando la procace nfermiera si fu rimessa le mutande pe quella che avevo programmato come l' ultima volta, dissi che si con lei mi ci divertivo ma sentivo r bisogno di quarcosa di più e l' avevo trovato in un barre diverso dar suo indove per ora ero l' avventore unico. Credo che sta battuta dell' avventore unico mi abbia guadagnato un vaffanculo permanente che dura ancor oggi e che di certo scancella ne su ricordi i lati piacevoli dela mi frequentazione.  Così, come di certo avevate già capito, il povero Evanne non avendo una dele su nfermiere ar capezzale deve avé chiesto un test der su stato a Dani. Oppure siccome a leilì l' intrapendenza un gli manca pol' esse che sia stata lei a piglà l' iniziativa per  il delicato compito. Nzomma la vedo felice e cola bocca gli arriva all' orecchi anche se m' ha detto che sono e resteranno solo amici. Armeno vole dì che anche per lei come per tante altre ragazze e ragazze cresciute, l' antennina dell' aradio resta sempre un bello scacciapenzieri. Così quando di novo sola, doventerà pesa e prencipierà  a rompe i coglioni, vor dì che  gli paghero un biglietto pe andà a Londra dar su amico.

Emilì l' ha digià accompagnata ar cine Evanne, speriamo la mi nipote un s'ingelosisca.

Bona domenica

Dante

4 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Dante Venezia on line dale 16 ale 18

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  2. Bè saranno pure ricordi ma almeno ce li hai e se ti sei divertito come fa divertire noi leggendo questi resoconti della tua rocambolesca vita credo che tu possa ritenerti fortunato. Certo immagino il tormento di dover svolgere lavori tanto pesanti, studiare e nemmeno perder troppo tempo nell'area amori dove tutti ben sappiamo che ogni occasione lasciata è (quasi sempre) persa.
    La battuta del bar fu un po' feroce ma direi che qui si possa azzardare una sentenza:
    chi di coscia ferisce di coscia perisce.
    Baci
    Patty

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  3. Il racconto dell'incidente mi ha fatto rizzare i capelli. Sfigato a morte, ma anche molto e molto miracolato.
    Auguri a Evan, naturalmente, muoversi col deambulatore è davvero noioso!

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  4. E auguri anche a me: non solo non si è mangiato il commento, ma l'ha ingoiato al primo tentativo 🎉🎊🎉

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