giovedì 27 aprile 2017

Fatevi i Gatti Vostri n. 683 " Avoglia te a soffià a noi ci fa' na sega sarmastra"

in diretta da Livorno: Cronaca dele Zanzarate
Abbiamo letto anche noi il post dello zio, mi immagino la dovizia di invocazioni che avrà diretto in alto per riuscire a inserire l'audio del suo fantasma del vicolo.
Zanzara ha attaccato il pc alle casse dello stereo del bar e a una certa ora, con gli avventori più intimi raccolti in religiosa attenzione diretta al bicchiere di rosso stretto tra le mani, abbiamo ascoltato il racconto. L'hanno madato tutti "in culo" a zio Dante, come si usa qui perché la gente non è incline ai ricordi commoventi o alle maliconie o, quand'anche coltivasse questa inclinazione, raramente lo fa in pubblico.
Il commento migliore è stato quello di Nara: "un ci venì sa da noi buodiulo! Resta a marcì n quella tinozza di posto". Poi mi ha guardata e mi ha detto" scusa sai Dani ormai t'ho adottato e mica ci pensavo che te ci se nata in quer padule". 
Certo che i commenti dello zio sulle ipotetiche coppie han fatto ridere tutti e se mio fratello piace molto anche a Nara, il suo commento sul Tafano, suo figlio Ruiccardo, suonava pressappoco così: " Pelamordiddio bimba! 'R mi figliolo???? Bada luilì un lo consiglierei nemmeno per purga! Ma l' hai visto co che troiai e si 'onfonde? se un so' budelli un gli garbano...." e quando Ampelio interviene dicendo: "E' tutto  'r su babbo!" gli piovono addosso una serie di improperi  coloritissimi  che iniziano con  " Ah si  eh e si va  benino si va! Atté caàta sciorta ti garbano budelli eh...? Sa che ti dico: Era dimorto ma dimorto meglio se avevo fatto 'r tegame tutti mi giorni nvece di sta dietro a te  popò di troiao che 'n sei altro" . I successivi commenti   son tali da non poter essere riportati in fascia protetta.
Di certo qui le donne non dicono "Mària Vergine" coprendosi gli occhi come fan su da me. Penso però che  quando la parolaccia diventa un codice comunemente e fraternamente  accettato la sua connotazione divenga  quasi lieve.  
Comunque meno male che Riccardo non c'era perché impegnato a pesca col fratello più giovane Mosca per approvvigionare la cucina della mamma che ci ha promesso specialità di mare. Non mi piace far la parte della cacciatrice, specie perché questo mio presunto interesse è una pura illazione di zio Dante, molto preoccupato dalle sistemazioni affettive mie e di Bobby tanto  che spesso mi fa: o Danuccia mica la terrai in frigo tutta codesta roba no? E a Bobby: occhio che quelle cosce dicce d'ingresi te lo fanno avvizzì 'r picciòlo.
Lui è convinto che noi giovani si viva alla metà dei giri rispetto agli anni d'oro suoi e di Dino e per quanto vedo in giro, senza riferimenti personali, mi pare non abbia tutti i torti.
Zanza (qui la chiamano Zanzara solo quando vogliono rimarcare il fatto che è una rompicoglioni, come tutte le donne, nella comune accezione della maggior parte degli avventori). Zanza mi ha portato dovunque e la cosa che ho gradito davvero tanto è stato il percorso enogastronomico. A Livorno si trovano ancora dei ristorantini dove si può mangiare dell' ottimo pesce "fresco" a prezzi abbordabili. Ovviamente Nara, al ritorno ci ha fatto l'interrogatorio sui piatti scelti e quando, a bar chiuso e tavolino apparecchiato per gli intimi, ha portato in tavola ci ha fatto mangiare della robina che nemmno il miglior posto visitato era riuscito a proporci.
Il suo cacciucco è un piatto divino ma non c'è cosa che esca dalle sue mani che meriti un attributo inferiore a "eccellente". Ampelio ha tirato fuori il miglior vino e siamo stati così bene ma così bene che non trovo neppure le parole per descrivere lo stato di benessere! Al tempo di Splinder, la piattaforma che per prima ospitò il nostro blog e quelli di molti bloggers amici, zio Dante pubblicò varie ricette dela su' mamma. Nara mi assicura che sono le stesse che usa lei perché la sua mamma e quella di Dante erano cresciute nello stesso rione e con le stesse maestre di cucina tradizionale. A un certo punto, mentre mangiavamo tutti riuniti, si è levato un vento così deciso da far tremare tutta la tettoia esterna del baretto e mi sono un po' impaurita ma Dino mi ha tranquillizzata e con lo stesso tono  di sufficienza che usa  zio Dante in simili frangenti mi ha detto: "avoglia a soffià ci fa na sega sarmastra a noi luilì" e si rimesso a fissare il bicchiere come ha fatto per la maggior parte della giornta anzi, oseri dire come ha sempre fatto da quando lo conobbi per la prima volta. Zanzara, ha colto la palla al balzo e lo ha interpellato " O Dino lo sai  che a proposito di vento e di soffìo  c'ho un altro pezzo di te e Dantino co chitarra e armonica registrato qui?"
"boia dè o quanti ce n'hai"
Tanti tanti
e mette una chiavetta nel suo pc ancora attaccato alle casse stereo. alla prime sue note Dino le dice:
"No dai Zanzina lascia fa dé, vella vorta si sonava co dela robuccia, la chitarra era quella che è attaccata ancora lì ar muro e Dante aveva n'armonica che r' do basso l'aveva perso a Antignano quando luilì  n'aveva fatto fa 'r bagno  scordandosela ne carzoni e poi Dylan co quello zunzù mi mette 'n malessere ale budella.....che mi tocca becci sopra"

Poi si riimmerge nella contemplazione del rosso ma mentre le note si diffondono e l'armonica attacca lo zunzù  Zanza mi tocca col gomito e collo sguardo mi indica Dino, solo solo nel suo cantuccio ancora ravvolto nel suo eschimo verde, al quale ha solo tolto la fodera di pecora, si è levato gli occhiali e si stropiccia gli occhi come quando scende una lacrima che ci dà fastidio riconoscere come tale. Il pezzo lo postiamo per i nostalgici.

Un bacio grande a Tutti Dani, Zanza e il Bar Nado al completo

@ Elenamaria: Sei poi riuscita a sentire il brano bello che  non ti si apriva?


4 commenti:

  1. E questo me lo canto pure! Ma che bello bello, che meraviglia, che nostalgia! Ho i brividi e non so se piangere o ridere... Mi sa che piango.

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  2. Sì sì, si è aperto tutto...pure le cataratte. Grazie!

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  3. Bellissimo ci ha chiappate in diretta
    Baci da Zanza
    ora ci si rimette a Tavola

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  4. Non sarà mica che le "Ingresi" abbiano votato per la brexit volendo sottrarsi alla critica dantesca e alla conseguente fama di "cosce diacce"?
    Godetevi Livorno gran bella città. Blowing in the wind coverizzata in Avoglia te a soffià ci fa sbellicare e l'armonica e chitarra non blasonate fanno comunque il loro bell' effetto. Baci
    Patty
    (ex erprencentrence)

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