domenica 2 febbraio 2025

fatevi i gatti vostri 2082 "A firma Galli si legge Gelli"

 

Ieri Dino, leggendo ir poste messo onlaine da Dante mi fa: Boiadé, un vero gentlemanne (e lo cita) 

"io un mi ricordo nulla ma spero se ne ricordi lei!" e seguita

"o secondo te Zanzina l' Hunzicker e si ricorderà poco di sti due che quando lei aveva sett'anni giocavano a biliardino?

"Ocché gli voi dì a na testa di 'azzo così? L'autoconvinzione è sempre stata la su forza. Na vorta e s'era ar meglio barre di Livorno e ordinò du Dakiri  (velli che beveva Hemingway). "O brodo" gli dissi "o con che si pagano che ci s'ha dugento lire n due?"

"Mi rispose 'o che voi che co tutte ste signore dell'artitalia un ce ne sia una che c'offra da bé? Il cameriere che aveva sentito rise e disse 'boia che sfortuna la signora Robinson è partita stamattina'! E stai a sentiì st'altra"

Beve n mezzo bicchiere di vino pe piglià l'aire e racconta:

"Nantra vorta s'andette a Pontedera, ala Piaggio, a vedé la presentazione d'un modello di Vespa appena sortito. La madrina era quella colossale topa di  Florinda Bolkan. An certo punto a leilì gl'entra un bruscolo in un occhio. Lo strizza e poi prencipia a stropicciasselo. E Dantino mi dà di gomito e mi fa: "Hai visto ca'ata? E m'ha fatto l'occhilino!". 

"Gli ci sarà entrata dela povere o der gasse di scarico quando hanno messo in moto la vespa" ni replicai io "e poi e se lo strofinava a bestia vor dì che gli c'era entrato quarcosa no?".  E lui mperterrito: 

Ma se l'he stropicciato pe dissimulà, pe un fassene accorge dall'altri no? E' na  signora! E poi  tanto a leilì gli bastava che la strizzata d'occhio l'avesse vista l'unico omo nteressante che c'era". 

"Sempre così" chiosa la mi mamma, "Un si pol dì che un n'abbia combinate tante, ne so testimone anch'io ma pe fa tutto quello che ha raccontato qui ar barre gli ci sarebbero volute tre vite e du stormi d'uccelli."

Comunque tanto pe restà sur filone de complotti ecco n'altro bel pezzo che aggiungo ala biblio der gatto


Baci Zanza e Dino



«Ancora oggi Licio Gelli e la P2 fanno parte dell’immaginario italiano come un archetipo, ovvero la quintessenza, il nocciolo duro, il cuore nero di un potere che a contatto con la sua ombra è capace di tutto. Anche di spaventare ancora, anche di ritornare quando non esiste più.»

Come è possibile contraddire questa affermazione di Filippo Ceccarelli, se si pensa che alla P2 sono stati attribuiti tentativi di colpi di stato, attentati, stragi, forme innumerevoli di corruzione, a ogni livello e per qualunque fine, in pratica qualsiasi anomalia del sistema politico italiano (e persino un ruolo nel mistero di Rennes-le-Château e nelle vicende di un’altra società segreta, il Priorato di Sion)?

Ma possiamo davvero credere che il nostro paese sia stato per qualche decennio in balia di una ristretta élite (anche a voler prendere la Massoneria di Palazzo Giustiniani nel suo insieme) pronta a tutto e determinata ad assumere il potere a ogni costo?

Davvero è esistito uno Stato dentro lo Stato che, infischiandosene di partiti, governi, parlamenti e procedure democratiche, ha tramato, seminato bombe, ucciso o fatto uccidere?

È stato realmente operante un complotto pluto-(giudaico?)-massonico ai danni di tutti, e di qualcuno in particolare? E Licio Gelli è (stato) il Grande Vecchio, il burattinaio occulto e inesorabile di un inquietante teatrino dei Pupi?


5 commenti:

  1. Noto con piacere che sti 4 stronzi continuano a levarci il primo commento di redazione. ZZZZ

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  2. Forse gli stiamo sulle palle perché il nostro blog è privo di pubblicità e profilazioni. Fanculo!!!ZZZ

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  3. Confermo che Google fa di questi scherzi. Non credo che indaghino ad personam sulla resa di un blog ma sicuramente qualche inghippo lo fanno. Io ho provato a lasciare dei messaggi e poi non li ho visti più. So che voi non cancellate neppure quelli dei detrattori quindi...
    Per il post presente, ho riso di cuore al resoconto di Dino rinforzato da Nara. Forse hanno calcato un po' la mano. Che Dante abbia un suo ego massiccio è indubbio ma ha anche una eleganza che va riconosciuta. Io quando ero libera magari rifiutavo il corteggiamento dei troppo esuberanti, troppo sicuri di sé, ma in fondo provavo una certa simpatia e i loro complimenti mi gratificavano. Parlo di esuberanti intendiamo non di narcisi immersi solo in sé stessi (sono quelli che ti ammazzano se li lasci). La gente come Dante al no scrolla le spalle e volge la ricerca altrove. Che c'è di male? Detesto infine i viscidi e i finti timidi che ti vogliono far capire con mille allusioni che gli interessi. Insomma o normali ma decisi o anche sopra le righe purché abbiano educazione e argomenti adeguati.
    Bacioni Patty

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  4. Sono piuttosto d'accordo con Patty. Sulla base dell'esperienza personale ho riscontrato che gli uomini di discreto aspetto e buona prestanza fisica hanno quasi sempre successo tra il pubblico femminile. "La scoperta dell'acqua calda" mi direte, anche tra gli animali avviene qualcosa di simile. Ci sono le eccezioni, naturalmente, uomini inguardabili che hanno avuto fama di impareggiabili tombeur des femmes. Penso comunque che il non doversi sforzare troppo, almeno per i primi appocci, determini nelle persone come Dante e come il mio Giacomo, per questo parlavo di esperienza personale, determini quell'eccesso di sicurezza che talvolta e a taluni li rende poco simpatici.
    Grazie per le ottime recensioni
    Anna

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  5. Anche io ho riso al resoconto del Ciampi. La battuta poi di Nara sullo "stormo di uccelli" me la rivendo di sicuro. Sfottò a parte direi che Dante ha dato ampia dimostrazione delle sue qualità umane e del rispetto per il genere femminile. Quindi confinerei la diatriba alla classica vanteria e conseguente presa in giro da bar. Ma che bar!!!! Un posto unico il Bar Nado! Un abbraccio Eli

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