domenica 7 maggio 2023

fatevi i gatti vostri n. 1998 Le serie storiche

 


Ho saltato a piè pari l' impegno preso per il sabato. Avevo troppe tesine da visionare. Pare, infatti, che, con l'arrivo di questa primavera assai ritardata, i miei studenti abbiano deciso di affrettare le consegne per dedicarsi ad attività outdoor piuttosto che ingobbirsi alla scrivania cercando di seguire le mie tediosissime guidelines per la redazione di simili lavori. Ne è risultato un notevole calo di qualità direttamente proporzionale alla velocità con la quale mi hanno presentato i loro compiti. Così  il mio tavolo da lavoro risulta strapieno di lavori malfatti implicando una correzione assai più complessa dato che son solito motivare diffusamente le mie critiche. Mi pare comunque che l'impegno preso in premessa fosse di pubblicare un post per ogni  week end. Spero pertanto che nessuno dei nostri affezionati lettori sia rimasto deluso. 

Veniamo  all'argomento del giorno:

Le serie storiche 

Non intendo quelle che il Vico denominava corsi e ricorsi ovvero il fatto che gli eventi paion ripetersi in maniera seriale a determinate scadenze di tempo. Mi riferisco, invece. a quelle serie tv che ormai stanno soppiantando i film almeno secondo il parametro dell' audience e degli indici di gradimento dei telespettatori. Tralascio decisamente quelle comunemente definite soap opera. Non le sopporto proprio né mi interessano particolarmente quelle legate all' acume di avvocati, giornalisti o professoresse che si improvvisano, con successo, detectives. Mi piacciono invece quelle di carttere storico, specie se ben ricostruite e con elementi riconducibili alla realtà anconrché adeguatamente romanzata. Non avevo mai visto Romulus e me lo ha suggerito Evan che fu moroso di mia sorella. Lo sfortunato connubio, del quale entrambi conservano teneri ricordi, non lo ha allontanato dal giro delle mie amicizie, cosa che talvolta, purtroppo, accade. Ho provato a vederne il primo episodio, sia in Inglese sia in italiano e  devo dire che essendo di manifattura italiana lo preferisco nella mia madre lingua. Certe espressioni non vengono rese in inglese con la medesima efficacia sebbene non ne decolorino troppo l'originario intento dell' autore.

Serie storica firmata da Matteo Rovere, già autore del film Il primo re sullo stesso argomento, Romulus è una perfetta intersezione di genere drammatico, biografico, thriller politico e, ça va sans dire, storico. Il tono cerca di essere il più realistico possibile, è crudo, vero, quasi sanguigno, a tratti, nel solco tracciato da Vikings e da altre serie che potremmo definire true history

L'ambientazione è il Lazio latino pre-romano, dove le piccole civiltà italiche locali a tratti sono in lotta, a tratti sono alleate tra loro. 

Oltre alle rivisitazioni-ricostruzioni di Romolo e Remo,  ci sono alcuni personaggi storici, o semi-leggendari ma comunque riportati nella storia della fondazione dell'Urbe che raccontavano le fonti antiche.

La critica ha accolto piuttosto benevolmente le due stagioni finora andate in onda su sky.

Secondo Claudio Pizzigallo (su Today.it film) il più grande limite di questa serie tv creata da Matteo Rovere sta nel fatto che Romulus è "troppo italiana".

Ma, sia chiaro, ci tranquillizza, troppo italiana non in senso dispregiativo : niente affatto, Romulus non ha i difetti di alcune (forse troppe) produzioni italiane, ovvero la mancanza di attenzione ai dettagli, personaggi poco credibili o una fotografia  "apri tutto / chiudi tutto".

No, no, il problema di Romulus è che è una serie tv italiana, e per quanto sia fatta in maniera eccezionale (dalla scrittura alle scenografie, dalla fotografia alla regia e ovviamente all'intepretazione di ogni singolo personaggio) non ottiene l'attenzione e la visibilità che meriterebbe.

Se una serie tv di produzione americana si dedicasse con sosì tanta cura a una ricostruzione storica, al punto da arrivare a ricostruire una lingua come il protolatino ricostruito da Gianfranca Privitera e Daniela Zanarini, ci sarebbe tutto il mondo a parlarne. Ci sarebbero latinisti su Reddit a discutere della scelta di usare "dracruere" per "piangere", con una chiara derivazione greca, o ci sarebbero i meme con scritte come "age", "siste" o "tibi sum". 

Sarebbe un fenomeno di costume di portata mondiale, con un merchandising a seguire, e con professori di storia e di filologia che si confrontano nei principali programmi di approfondimento. I premi arriverebbero a pioggia, ci sarebbero già stuoli di produttori a pensare a spinoff, sequel o prequel.  

Invece, purtroppo per Matteo Rovere e per tutti coloro che lavorano a Romulus, siamo di fronte "solo" a una meravigliosa serie tv italiana, realizzata con un cast senza grossi nomi, rispettando l'ecosostenibilità e con attenzione impressionante alla fedeltà storica. E invece di essere un fenomeno globale, Romulus resta un capolavoro che il mondo non conosce e non apprezza come invece dovrebbe. "O rempora o mores" ci verrebbe da dire, davanti a una tale ingiustizia...

Sempre tra gli osservatori che considerano benevolmente gli esiti della fatica di Rovere, Matteo Testa su  ondacinema osserva i rapporti storiografici della serie.

La parola storiografia a titolo di questa riflessione deve essere intesa, scrive, come una provocazione poiché, come sostenuto, la volontà delle serie tv di farsi prodotto di indagine storica è, per essere riduttivi, superficiale e subordinata alla logica della finzione e della narratività. Però è indubbio il tentativo della quality television, probabilmente a cominciare proprio dai primi prodotti HBO (si rimanda alla spiegazione dettagliata di Matteo Zucchi su "Il Trono di Spade"), di contaminare di realismo le serie tv; e, laddove si produce un rapporto privilegiato con i fatti storici, ecco che l’apparenza di molti di essi è quasi storiografica, di ricerca specialistica e puntuale che presuppone, talvolta, conoscenze implicite da parte degli spettatori che li visionano. Per realismo si intenda non soltanto la messa in scena di dinamiche con un certo grado di realtà, ma anche la capacità di sfuggire alla preponderante cornice metaforica attribuibile a un ambiente o a un personaggio.


A me sono piaciute entrambe le stagioni. La maggior parte delle puntate le ho viste insieme ad Evan e amici di Oxford, pertanto in inglese. Ma la lieve critica che ho fatto alla truduzione non ha affatto inficiato la gradevolezza di questo buon prodotto tv che suggerisco con  giustificato entusiamo ai nostri lettori appassionati del genere. Una sola avvertenza, stiamo parlando di popolazioni dedite a riti pagani con sacrifici, a combattimenti cruenti e all'uso di mangiare il cuore dei nemici estraendolo direttamente con le mani quindi non è roba per persone impressionabili.

In cineteca, come al solito, troverete tutte le indicazioni in merito ai canali che consentono la visione in streming delle due serie.

Buona Domenica 

Bobby

 

2 commenti:

  1. Dal titolo in effetti mi attendevo tutt'altro post. Sono lieto della direzione che ha preso. Conosco poco o nulla di serie tv se non quel gradevole periodo in cui ci presentaste Emily che si dilettava a Parigi dilettando anche noi che ne seguivamo le avventure. Parrebbe di tutt'altro spessore il lavoro che ci presenti. Lo guarderò volentieri. Non credo abbia intenzione di fare altrettanto mia sorella che del sangue ha un vero e proprio terrore.
    Buona Domenica
    Giovanni Martinelli

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  2. Commento di una alba parigina. Sono qui per lavoro o almeno per arraffarne un poco. Ho una camera così rumorosa che mi pare di avere il traffico intorno al letto. Così ho guardato il primo episodio dei miei antenati. Bella idea Bobby grazie
    Patty

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