giovedì 10 aprile 2014

fatevi i gatti vostri n.555 " Se me la dai te la porto in paradiso" Don Luigi.

La situazione odierna mi induce a tralasciare l'argomento "economia domestica" dando spazio ad un aggiornamento che avrei preferito fosse diverso ma tant'è.

Da oltre 10 gg. Dante è dal suo "babbo" il cui cuore ha iniziato a far capricci. Dato che nei periodi di magra (mi riferisco alla salute perche per quanto attiene al borsello sono periodi di magra da sempre) si trasferisce a Follonica dalla sorella è stato ricoverato presso il locale ospedale. Lì, poichè i tagli hanno tolto personale e macchinari, non hanno potuto fare granchè e lo hanno trasferito a Grosseto. Pare che in tale ospedale la cardiologia occupi un posizione  cosidetta "d'eccellenza". Hanno rimesso a posto tutti i registri ma..complici le nuove leggi che recitano: dimetteteli quanto prima perchè COSTANO, lo hanno rimandato a casa martedì. Un giorno di serenità e poi via di nuovo al pronto soccorso perchè il cuore non ne vuol sapere di stare a regime.

Dante, poveraccio, fa sueggiù di continuo e lo sento davvero stanco.
Nei lunghi anni trascorsi insieme ho imparato che quando ha problemi diventa laconico e quasi si estranea, in questo momento, purtroppo, tutti i suoi pilastri  affettivi scricchiolano e tale instabilità lo prostra parecchio.
Le cose che gli son sempre state più care, oltre quella ovvia di cui cerco di rifornirlo, nonostante i malesseri e le stanchezze dalle quali sono anch'io vessata sono:
il su' babbo, il gatto Ito, Dino, Don Luigi e Livorno.

il babbo sta come sta, l'ho appena detto sopra.

IL mitico gatto Ito è sparito. Da quattro mesi non si è vist nei luoghi soliti nè dalle vicine alle quali Dante lasciava l'approvvigionamento di cibo e medicine. L'ultima volta è stato visto poco dopo Natale e tutte le sue nutrici sono concordi nel dire che non pareva neppure lui da come stava bene. era tanto grosso che non passava tra le sbarre del cancello dove gli veniva messo il piatto e aveva un bel testone rotondo.
Ito è un grosso gatto, non per caso ha generato Balena ed Esserino che sono gatti di taglia nettamente superiore alla media, ma grasso da non passare dalle sbarre non lo era mai stato, inoltre marcava stretto il suo territorio. Tato che si può per certo escludere che le vicine lo sbaglino per un altro micio, dato che conoscevano anche la dislocazione delle cicatrici i casi son due:ù

Quando i gatti gonfiano repentinamente  hanno i reni spappolati  (ipotesi di Dante)

Ha trovato una famiglia che lo nutre benone ed essendo vecchio si è ritirato presso di loro (ipotesi mia)

comunque Dante, anche senza dirlo sta soffrendo e non gli si può far cenno ad  Ito che si innervosisce e risponde malamente.

Dino attraversa un periodo di depressione profonda e incolmabile e beve, beve, beve, fino a stordirsi, spesso Zanza lo deve accompagnare a casa col motorino perchè barcolla.
Ampelio, barista del Bar Nado che è il covo della cellula livornese,   cerca di rifiutargli il bere ma  pare che Dino lo apostrofi così: sei un amico? Vuoi il mio bene e non vuoi darmi bere? allora vai a prendere la doppietta e prestamela un quarto d'ora perchè io qui non ci so più bene.
Dante sente che prima o poi Dino si ammazzerà e siccome son come fratelli, soffre ma in silenzio perchè secondo lui quando un uomo prende il fucile per parlare a molti va fermato ma se ci vuole fare un discorso vis a vis va lasciato stare. 
Cultura del cazzo che non condivido ma che loro toscani amano e rispettano quasi che a togliersi dal mondo sia un atto di coraggio. Per me non lo è affatto ma del Micio (mi riferisco a quello del racconto di Dante, quello che si ghigliottinò sulle rotaie) ad esempio, loro parlano come di un eroe.
Dante ha anche scritto un racconto che ho trovato in un cassetto, si chiama eutanasia calibro 12 e per quanto sia bello e ricco di riflessioni, come spesso accade nei suoi scritti, a me fa tanta paura.

Veniamo a Don Luigi, 
mentre Uliano ha conservato un ottima testa, purtroppo mal servita dal corpo, l'altro patriarca (hanno entrambi 86 anni e furono prima ragazzi, poi partigiani, insieme) ha un corpo che lo serve ancora bene ma pare che la testa faccia cilecca e parecchio. Come saprete, se ci leggete da tempo, Don Luigi è stato più devoto alle sottane che alle ostie e adesso che la vecchiaia gli ha fatto allentare i freni inibitori pare che la chieda a ogni signora che incontra.
 L'argomento verbale smbra essere questo: non ti posso salvare l'anima, per quello ci vorrebbe almeno un papa o un padre pio ma un pezzettino di te lo posso salvare. Se ma la dai la porto nell'aldilà attaccata al mi uccello.
Credo che se fosse qui a Venezia lo internerebbero o gli farebbero un T.S.O.  ma lui opera a Livorno e le sue conterranee non si stupiscono troppo e anzi pare con prontezza gli replichino: "Don Luigi,  a sapere che almeno quella la salvo, ve la darei anche... ma il problema don Luigi è a trovavvelo l'uccello a codesta età.
(per le parti in toscano nelle quali sicuramente ho commesso errori mi sono avvalsa di mia nipote che, pur essendo veneziana ama la dialettologia e di un resoconto fornitoci da Zanzara.
un abbraccio da Holly

4 commenti:

  1. A parte i sorrisi che mi hai strappato su don Luigi, che tristezza!! Un abbraccio forte a Dante e a te che lo devi sostenere!

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  2. Holly, sono notizie che addolorano, vi sono vicino, a dante, a te, ai vostri amici. Un babbo che non sta bene (mettiamola così) spezza dentro, perchè ti si spezza dentro la vita dalla quale vieni. E pure Ito, poi. E Dino, mannaggia. Sull'andarsene avrei un lungo discorso da fare, due dolori recenti, uno terribile. Un amico con il quale ho parlato,online, per mezza giornata, fino a due ore prima, chè avevo capito. Ma è un discorso troppo forte da fare qui. Forte e forse ingiusto. Scusate se sono stata indelicata. Vi abbraccio stretti.

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  3. Davvero molto triste, mi dispiace Holly

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  4. Io, forse perché sono ugualmente toscana, condivido abbastanza il punto di vista di Dante, se stiamo parlando di adulti - e d'altra parte la depressione è una malattia insidiosa e ancora i medici non son capaci a guarirla, quando fa proprio parte della natura più profonda di una persona. Perciò capisco il punto di vista di Dante, e anche il suo stato d'animo. E qui mi cheto.
    Per Ito tenderei all'ottimismo, specie se le vicine assicurano che aveva un bel pelo lucido e l'aria soddisfatta. Ci sta che abbia trovato una famiglia di umani che lo abbia accasato... e gli abbia dato, ahimé, una sforbiciatina, rendendolo così più casalingo e rotondo. Se è così non va male, perché comunque Ito ha avuto una bella vita da "intero". Lo so che le custodi di Ito non sono mai riuscite a prenderselo anche se erano disponibili, però può pur essere che con qualcuno sia scattato un feeling particolare, forte come quello che lo legava a Dante. O magari qualche volta l'han trovato ferito (era il suo sport preferito, mi pare, farsi ridurre in condizioni miserande a suon di zuffe epiche), e lo abbiano curato creando così un forte legame. Capisco benissimo però lo stato d'animo di Dante (e anche il tuo, immagino) perché si vorrebbe comunque avere una certezza.
    Sul resto non mi azzardo a dire niente.

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