Per il titolo sono ricorsa al consueto aiuto dello zione che al minimo stimolo esibisce lo spirito dei tempi migliori anche se questi, purtroppo non sono i migliori per la sua salute. Se si salva il Papa, spero di salvammi anch'io sennò spero si faccia il viaggio nella medesima corriera così si ragiona un poinino delle tante cose che ha detto e che ho apprezzato e di quarcheduna che nvece un m'è riescito di capilla.
Il libro inveve mi è arrivato dal fratellone che della storia di Venezia è un discreto estimatore. Io sono piuttosto ignorantella in materia ma prometto di aggiornarmi. Questa visione meno celebrativa delle molte che abbiamo in biblioteca dovrebbe avere robuste ragioni per indurmi alla lettura. Intanto è già sul suo palchetto. Ogni tanto, alla sera entro in punta di piedi nella biblio del Gatto, gli chiedo perdono se qualcuno dei tanti titoli in cartaceo che ormai riempiono le stanze, io lo leggo col kindle. E'solo perché in pochi grammi di plastica posso stivare tanti libri, ha le batterie che mi reggono mesi ed è comodissimo in viaggio. Però niente riuscirà a scalfire il mio amore per il libro di carta. Spesso, addirittura, se ho letto un libro col kindle, torno a risfogliarlo nella nostra biblio e la lettura mi pare diversa, quantomeno più romantica.
Il fratello mi ha anche fatto omaggio di una guida sentimentale di Venezia ma non voglio mettere troppa carne al fuoco, per il momento
Buona giornata a tutti
Dani
1204: Costantinopoli, la regina delle città, brilla ancora della gloria dell’Impero romano. Sulle sponde del Bosforo, trecentomila anime fanno di Nuova Roma la più ricca e potente delle metropoli del Mediterraneo, quasi un’arca dell’antichità trasportata nel cuore del Medioevo. Eppure, da decenni il potere dell’Impero romano è in declino: i Turchi minacciano le sue frontiere orientali, le crociate ne hanno scalfito l’autorità, le guerre civili ne hanno scosso le fondamenta. Venezia, il suo lontano avamposto nelle lagune dell’Adriatico, ormai domina i mari in modo indipendente. Quando però Papa Innocenzo III decide di indire l’ennesima crociata per recuperare il Santo Sepolcro, nessuno a Costantinopoli può immaginare cosa è in procinto di accadere. Venezia non porterà l’armata dei barbari crociati a Gerusalemme, ma sotto le imponenti mura teodosiane, che da otto secoli proteggono la capitale dei Romani. Al comando della flotta veneziana ci sarà Enrico Dandolo, formidabile novantenne, cieco e geniale, determinato a fare della sua Serenissima Repubblica una grande potenza. Questa è la storia di come il tradimento, il fato, le bugie e l’ingordigia fecero piovere rovina sulla città imperiale, inaugurando ottocento anni di recriminazioni tra l’Occidente cattolico e l’Oriente ortodosso.
Grazie Buona Domenica
RispondiEliminaEli
Noi a Roma ce l'abbiamo via Dandolo, a Trastevere. Mancano invece via Dandola, le solite discriminazioni di sesso, via Prendendolo e Prendendola.
RispondiEliminaForse non ebbero l'onore di essere ammiragli o Dogi della Serenissima come fu invece il Gato Dogie Serenissimo che non riesco a dimenticare.
Grazie per la costante opera di elevazione culturale che fate nei confronti di chi vi vuole bene.
Buna settimana Patty