Anche stavolta il post sorte di sabato perché un si vòle arivà propio pe ultimi a dà l' urtimo saluto a Betty.
A onor del vero a me la regina di Inghilterra era sempre rimasta sulle palle, non tanto per sue caratteristiche personali ma perché un anarchico serio al quale non stiano sulle palle i re lo devo ancora conoscere. Dirigevo in maniera equanime la mia antipatia anche verzo gli altri regnanti, velli di Svezia, di Danimarca, der Belgio, D'Olanda, di Spagna e per non fa torto a nessuno anche ai vari prìncipi: di Montecarlo, der Lienchestainne e ultimi ma non pe ultimi a restammi su le palle anche i granduchi dei quali ricordo solo quello del Lussemburgo. Avrò dimenticato di certo qualcheduno e allora se dovesse accadere il remotissimo caso che costui mi legga e si senta discriminato sappia che dal profondo del mio cuore e con tutta la mi onestà gli posso garantire che mi sta sule palle anche lui ala pari di tutti gli altri.
Detto questo non posso che considerare gli aspetti umani legati alla recentissima dipartita di Elisabetta d' Inghilterra: è una mamma che se ne va e nella faccia da sempre rimbecillita ma adesso anche provata dal dolore del nuovo Re ho letto un' emozione profonda e sincera che ha anche riversato nelle sue parole di commiato . Parve addolorato ma non alo stesso modo anche quando Diana si stiantò a Parigi in circostanze mai chiarite completamente. Per lei mi dispiacqui molto perché mi stava simpatica anche se non riuscii mai a comprendere le oscure ragioni che l' avessero portata ad aprire le zampe davanti a quell' orrore di principe. De gustibus non est sputandum diceva Balena ai tempi in cui imitava Esserino, erudito in latino, intendendo che "se una cosa è gustosa è un peccato mortale sputalla". Ricordo una volta che mangiò tarmente tanto tonno col sorcio che ala fine rigettò. Holly prese lo straccio per pulì ma non l' avesse mai fatto, ir gatto lanciò un ringhio che pareva quello d' un pitbulle e prima che lei potesse proseguì ner delittuoso intento ringollò tutto quello che aveva rigettato.
Bene non voglio che anche voi rigettiate tutto quer che avete mangiato.
Pella Regina d' inghilterra ho buttato giù di getto una poesiola che in un certo qual modo rimanda alla Livella di Totò.
La regina d' Inghilterra
non la mettan sottoterra
nela cripta di famiglia
entrerà quest' artra figlia.
Guasi nsecolo di vita
popolarità nfenita
anche se pe resultato
vige sempre 'r più scontato:
quand' è r tempo, re o maiali
si fenisce tali e quali
ma diversi, è cosa vera,
sono'r modo e la maniera:
Pel regnante ala su ora
tutto 'r mondo s'infervòra
ma pel povero suino
uno solo ed' è un norcino.
Poi siccome si so messe ir lutto anche Lilli Grubere e Mirta Merlino faccio partecipare al cordoglio generale anche questo blogghe cor un pezzettino di armonica che quando mi è consentito lo sòno ai funerali. Lo sonai ala mi mamma, ar mi babbo e più recentemente ar funerale di Barabba. Quindi se dovesse arrivà all' orecchi di re Carlo sappia che lo so cos' è na mamma e proprio per questo ala sua gli sòno la stessa roba che ho sonato ala mia. Qui m' accompagna Dino.
Pel testo, invece, Dani vi posta una vera chicca niente meno che questo brano cantato, direi divinamente, dai Ricchi e poveri guasi mezzo secolo fa.
Bona domenica a tutti voi e a Betty l' augurio per il viaggio che oramai sarà "senza corona e senza scorta", fatto questo che mi rincuora parecchio perché so che se leilassù dovesse ncontrà Esserino e Ito li tratterà ala pari.
Dante
Post di grande eleganza. Dante non rinuncia a niente della sua prosa consueta, si cimenta perfino nel resoconto della prodezza compiuta da Balena mettendo a serio rischio i nostri apparati digerenti. Afferma con incontestabile onestà e nettezza la sua fede facendone conseguire l'ovvia distanza dai regnanti e da chi crede in loro. Con profonda umanità però decide di scindere i due piani, quello della corona e quello del cuore e non indugia a ravvisare in Carlo la commozione sincera e il dolore di chi perde la più importante figura di riferimento della propria vita. La regina Elisabetta già titolata come Betty adesso è una semplice umana, senza corona e senza scorta, e si appresta a varcare il confine del regno del Gatto Eterno. Quale omaggio più tenero di quello di salutare questa dipartita con le stesse note usate per la propria madre e per gli amici più cari? Mi ripeto condoglianze di rara, rarissima eleganza
RispondiEliminaGiovanni Martinelli
Dopo che il prof mette in evidenza gli aspetti più interessanti di questo scritto in morte di Elisabetta affronto l' arduo compito di dire qualcosina in più. Comincio dalla poesia. Conosco l'estro di Dante ma qualche volta ho pensato che attingesse al repertorio di una vita iniziato magari alle medie. Qui vedo che anche davanti al fatto che arriva improvviso lui riesce a mettere insieme una poesia ben rimata e ricca di senso. Mi piace che abbia anche avuto l'idea di resuscitare quella frase una regina "senza corona e senza scorta" che Fabris usò in tutt'altro contesto ma che lui adatta magistralmente alle sue rime. Poi voglio soffermarmi sul pezzo bellissimo. suonato con una toccante profondità e su quella rarità che ignoravo totalmente: l'incisione dei Ricchi e Poveri con la Occhiena ancora castana, roba da collezionisti e cantata con rara maestria. Inutile dire che condivido completamente quanto dice il prof sul commiato a Betty che supera la banalità di ogni stupida frase di circostanza sentita e risentita in questi giorni.
RispondiEliminaVale continua a sostenere che saresti stato un ottimo avvocato.
Buona domenica
Patty e Valerio
Arriviamo anche noi a salutare Betty. Già nel chiamarla così si capisce come Dante intenda procedere ad una umanizzazione spogliando la defunta sovrana di tutti quegli anacronistici orpelli che piacciono tanto agli inglesi e, mi pare, anche ai nostri commentatori radiotelevisivi. Che noia tutte queste cerimonie! Preferisco di sicuro questo tipo di condoglianze sincere e senza recedere minimamente dalle proprie convinzioni anarchiche. Divertente e saggia la poesia bellissimo il pezzo all'armonica, rara l'interpretazione dei R&P. Profondo il fatto, già segnalato da Smartynello, di dedicare a Betty lo stesso pezzo usato per la propria mamma.
RispondiEliminaUn abbraccio da Giacomo e Anna
Questo post mi è piaciuto moltissimo ricco di umanità ma anche opportunamente critico nei confronti di queste istituzioni che hanno senso solo perché a qualcuno su questa terra piace essere suddito di un re o di una regina. Non li capirò mai. Bellissimi i brani musicali. Per il resto è stato detto tutto da chi mi ha preceduto nei commenti, mi associo.
RispondiEliminaBuona settimana
Eliana