Rispetto ai contrasti della china virtuale del precedente post, qui propongo 2 olii virtuali.
- un sottoportego dove sarà ambientato un racconto breve nel quale la mente di un sacerdote verrà sconvolta non dalle tenebre ma dalla troppa luce.
-una scala maledetta nella quale di una terribile partita a scacchi che non può terminare (non quella che già descrissi diverso tempo fa)
In pratica i temi dei due scherzi pseudoletterari vogliono giocare sui temi del colore e delle nostre paure ma non amo anticipare troppo. Se non avete letto i post precedenti, tornando indietro capirete meglio il senso di queste pubblicazioni. Scaricate, se lo gradite, le due immagini e provate a proiettarvi all' interno della tetra scala a chicciola con pipistrelli che vi svolazzano tra i capelli e giochi d'aria tra le finestre producono agghiaccianti lamenti oppure cominciate a calpestare le pietre del vicolo mentre veli, lenzuoli e mantelli tutti candidi vi svolazzano intorno come tentacoli per strapparvi dal suolo e portarvi via.
Le immagini sono vostre e rappresentano i n. 3 e 4 della introvabile serie veneziana.
Saluti a tutti Dante
Per me Venezia è quella turistica, chè altro non ne conosco. E me ne scuso. Per me Venzia è L'amante senza fissa dimora, di Fruttero e Lucentini. Per me Venezia è Di là dal fiume etra gli alberi.. Ora aspetto un'altra Venzia. Grazie, siete splendidi
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