Eh in questi tempi di merda, indove chi dovrebbe avè voce laddopra solo per becere provocazzioni e si caa addosso ogniqualvolta dovrebbe manifestà na linean dissenziente dal trampe, io preferisco lègge. Per oggi ho scelto un bel ricordo di Otello Chelli, secondo me una dele meglio penne livornesi. Il racconto comparve, almeno per quel che ne ho, quale prova documentale, in un mirabile libriccino rosso che si chiamava "Livorno, il Mediteraneo in cucina" edito dalle Edizioni del cerro e distribuito ai soci dela Coop nel lontano 1989.Tra le imperdibili, originali ricette ci sono vecchie foto
e racconti di un tempo che fu. Non ci voglio fa tanti discorsi intorno, non serve. Chelli si legge e si capisce al volo.
Lo corredo cor un brano struggente di quel grande Marco Teglia, compianto amico, musicista e scrittore, del quale ebbi a dire svariate volte in questi spazi.
Bon week end Dante
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DDD Venezia ore 8:00
Grazie per questa bella lettura. Semplice asciutta e senza toscanismi, che in questo caso avrebbero distorto la concentrazione di un ascoltatore foresto. Il brano del vostro amico mi ha fatto piangere per la commozione.
RispondiEliminaGrazie grazie grazie
Eli
Non conoscevo l'autore Chelli ma scrive davvero bene! Lettura sobria e precisa grazie a Dante. Ha ragione Eliana, il pezzo musicale associato è bellissimo e muove l'animo. Alta qualità, come sempre, da tanti anni su questo blog.
RispondiEliminaAnna