domenica 24 agosto 2025

Fatevi i gatti vostri 2115 "Micia pinnata"

Se io fossi in Zanzina un  me la prenderei tanto per quelle considerazioni fatte dal sedicente Ilio da San Rossore. Intanto per avere un nome di questo genere, bisognerebbe che Ilio fosse per lo meno coetaneo di me, der Ciampino o di Ampelio perché all'epoca  nostra di questi nomi ce n'erano in abbondanza. Ora però i tempi so cambiati e anche a Livorno si sprecano le Teilor e le Sharon, mentre quarcheduno ha penzato bene di battezzare il proprio figliolo  Fedezze. Io in questi casi sarei per la castrazione o in alternativa per l'inibizione a vita da rapporti sessuali destinati alla procreazione. Gli lascerei magnanimamente quindi la possibilità di andallo a piglià in culo e cantà  contento. 

Tornando a Ilio. 

Mi verrebbe da pensà a qualche burlone, non troppo distante dai frequentatori del Bardo bar Nado, o da individuà tra gli stessi familiari di Zanza, ad esempio il Tafano o il Mosca. Perché dico questo. Intanto è difficile che un Pisano legga il nostro blogghe. Seconda di poi è difficile che sappia scrivere e già ci sono due impedimenti dirimenti. Poi usa il termine. "Tegame" associandovi "Come dite voialtri" e la cosa mi pare forzata. Ringrazio comunque Eliana che si è presa la briga di dacci delucidazioni ulteriori sul carattere e le capacità de cani da acqua ed anche per il simpatico calcolo inerente il raggio del Lago dell'Accesa.

Purtroppo da quando ho iniziato a trattare l'argomento cani da acqua, Holly ha assunto la posa der cane da combattimento. "Mica penserai di prendere anche un cane?" mi ha detto "non ti bastano queste due gattine alle quali penso solo io?" Sta cosa mi è sembrata un pochino di parte, perché se Holly si occupa con puntualità e generosità delle provviste di cibo per le due perennemente affamate, io non mi tiro indietro per quanto riguarda la somministrazione di dette cibarie, della pulizia della sabbietta e soprattutto delle innumerevoli coccole e pettinature che le due miciotte esigono quotidianamente. 

Di certo un cane che nota mi piacerebbe e mi piacerebbe facci r bagno nzieme, visto che  Dani è la sua zia dell'acqua hanno dichiarato di averne fin sopra i capelli e mi lasciano andà al mare da solo, purché mi tolga di torno. Certo mi rendo perfettamente conto che  un cane da acqua, ma anche un cagnetto normale, comporta un sacco d'impegno.
Io con Ombra vivevo in simbiosi. Ma erano altri tempi. Le persone erano meno nervose e tutti ci si accontentava di quel poco che si aveva. Ombra era paga di stare con me e di mangiare quello che riuscivo a rimediare. Con lei ho visitato le più brutte spiagge d'Italia e sono stato buttato fuori da tutti gli alberghi ai quali provavo a chiedere ospitalità per tutti e due

Fu questo il fattore determinante del mio volgermi prima ai furgoni e poi al camper, con alcuni passaggi in cui la nostra casa fu la tenda, spesso in campeggio libero, qualche volta in camping. 

C'è però una cosa che vorrei portare a conoscenza di voi lettori ed è il fatto che potrei anche rinunciare al cane da acqua purché le donne di casa mi autorizzassero

ad allenare Cice. La micia pelosa ha nel suo DNA qualcosa di gatto nordico. 

Indiscutibilmente non ha paura dell'acqua perché entra sempre nella vasca e ner bidè.
Ha zampe palmate e con ciuffi di pelo interdigitali che gli consentirebbero sicuramente di notà meglio di altri gatti, anche se Esserino e Balena lo facevano normalmente pur avendo zampe da gatto normale. 

Esserino si agitava un po' ma si moveva bene in acqua. Balena sfruttava il galleggiamento naturale e cole zampe produceva il minimo sforzo necessario all'equilibrio e ali spostamenti.
Ora se Ilio dovesse commentare che da noi anche i gatti sono dei fenomeni gli risponderei che se guardasse per bene in casa sua, vedrebbe che i fenomeni non sono i mi cani o mi gatti. 

Mi resulta nfatti  che una certa tipa di San Rossore avesse fama d'esse n' emula di San Francesco. Per come parlava all'uccelli e per  faceva arza' n'aria anche quelli che un volano, artro che nostri cani e gatti! E bisogna andà a Pisa e dintorni pe vedé i fenomeni.

Se invece dietro il sedicente Ilio dovesse nascondessi la malizia del Ciampino o di qualcuno dei fratellini mi congratulo con loro per l'arguzia e per essere riusciti a farsi credere un pisano vero da Zanzina

Bona Domenica 

Dante

venerdì 15 agosto 2025

fatevi i gatti vostri 2114 "Ferragosto d'Ombra"

Ner 2008, in un poste (mi pare r 133) intitolato Ombra e Luce",  Dantino ci raccontò come l'aveva trovata e del carattere indomito di quer piccolo cane giallo a mezza via tra un barbone e no Spinoncino co de probabili schizzetti di dna der Lagotto Romagnolo.

Ne riparlò diciassett'anni dopo, nelo scorzo Gennaio, quando i nostri poste avevan gia scavalcato la seconda migliaia. Ma ne riparlò solo per dire come Ombra lo seguisse sempre accanto ala bicicletta durante le sue gite da portalettere nel rione  di San Frediano a Firenze indice lui si era trasferito per fare l:università.

Io però d'Ombra sapevo molto di più perché, ne racconti al barre, Dantino era stato assai più dovizioso di particolari e di restituzioni dele mille avventure passate nzieme a quella canina. 

Così un po a ricordi mia, un po

' der Ciampi, che la conobbe bene perché Dante la portava a Livorno spessissimo dato che stava a Firenze e non a Venezia, voglio fa na ricostruzione un po' più completa. Giusto pe rende giustizia e onore a quest'altro grande cane.



Intanto collochiamo l'anni, i mesi e giorni Dante la trovo ne giorni compresi tra r 12 e r 16 Agosto del 1978. Per comodità dateremo l' incontro a Ferragosto così almeno oggi si festeggia na ricorrenza.

I luoghi: Era dala zu zia a Follonica e aveva deciso di passà qualche giorno a campeggio libero al Lago dell'Accesa. La localitá si trova più o meno a mezza via tra Follonica e Massa Marittima. Nei pressi ci so una importante necropoli etrusca ei  resti di un villaggio minerario sempre di vesto popolo.

Dante prencipiò subito a curalla e appena fu in forze, mentre luilí faceva r bagno nel lago, se la vide arrivà a noto veloce come na scheggia. Dovete sapé che i cani Barboni pe loro indole so tutti acquatici e ottimi notatori. Del Barbone hanno moltissimo il Cane da acqua spagnolo e ir su cugino Cane Portoghese e ottimo cane pe la caccia in acqua è anche il nostro Lagotto Romagnolo. 


Cosa non proprio comune a tutti i cani, alcuni dei quali annaspano parecchio cole gambe davanti,  Leilí cole zampe anteriori si moveva benone ma più che altro pe bilanciare e corroborare una notevolissima spinta che si dava cole gambe posteriori. Dino ricorda che Ombra aveva le zampe ben palmate  come i Lagotti romagnoli e i cani Spagnoli e Portoghesi da acqua e lui scherzosamente le diceva: a notà sei n fenomeno ma a sonà r pianoforte avresti dele difficortà co sta pelle n mezzo a diti.

Dante aveva fatto r bagnino qui a Livorno, era un bel tuffatore dali scogli e aveva na resistenza in acqua che gli permetteva di sta a mollo anche tre o quattr'ore senza particolare sforzo. Tra noi che siamo tutti avvezzi all'acqua è sempre stato r meglio, qualità riconosciuta anche dar su babbo, dal mio, entrambi ottimi notatori e perfino da Don Luigi che quando si levava la tonaca pareva John Weismulle, vello di Tarzanne. Il che  spiega r su successo ner confessionale e nel post confessionale co tantissime sposine de nostri dintorni che un vedevano appunto l' ora che si levasse la tonaca o che se l'arzasse se il tempo concedeva solo na svertina a pecora.

Dante dunque volse subito provà quella cagnetta che lo aveva raggiunto in mezzo al lago. Quando tornarono a riva prese un legno, lo tirò piu lontano che poteva e si buttò a noto. Fece ala svelta a raggiunge r legno ma quando arzò l capo dall'acqua, sicuro d'esse arrivato primo, vide Ombra col legno in bocca. La provò sula lunga distanza e il cane era sempre accanto a lui. Lo avrebbe potuto superare agilmente ma Dantino capì che Ombra un voleva fa le gare, lei voleva solo sta accanto a lui e fu così per tutta la su vita che toccò i sedici anni. Dante invento tutti l'esercizi possibili e immaginabili, perfino quello di fassi salvà da Ombra. Pareva impossibile che un omone come Dante potesse esse tirato da un cane alto 40 cm e peso 13 o 14 kg eppure Ombra lo tirava come se n corpo avesse un motorino. Dante si buttava giù sottacqua e lei non mollava, non riusciva a progredire in quel modo ma gli teneva la bocca for d'acqua e sarebbe rimasta lì fino all'esaurimento delle forze. Allora lui si metteva a galleggiå a morto e lei lo tirava infino a riva. Dante spesso dovette moversi in quegli anni, trovò lavoro in Svizzera e lì ovviamente Ombra fu accanto a lui:  ner lago di Lugano, in quello di Como e anche nel Lago Maggiore. Dante ebbe anche r culo di vince dele borze di studio e fu a nzegnà n Venezuela e n'America. In Tibette  e n Malesia nvece c'ando pe cazzi sua. In tutti  que posti Ombra non lo poté seguire e restò a casa. 

Allora un era semplice telefonà ma ogni volta che Dante lo faceva, prima ancora di chiede notizie dela su famiglia, chiedeva di passagli la cagnetta e appena lei lo sentiva  lanciava un mugolio che faceva accartoccià le budella . "E torno Ombrina, un piange, lo sai che torno o come fo a sta lontano da te?" diceva Dante ar telefono e lei aspettava e Dante tornava. Credo che a volte sia tornato più che altro per lei. Allora era Amore coll' A maiuscola: Ombra che saltava nela macchina in corsa, Ombra sul motorino e sula vespa cole zampe dvanti al manubrio e quelle dietro sule cosce di Dante, Ombra co Dante in Arno, a Sant'andrea a Rovezzano, Ombra co lui in Versilia e soprattutto Ombra a Livorno. 

Ombra conobbe anche Akabbe e da du grandi notatori che erano fecero parecchi bagni nzieme. Quando correvano i primi anni ottanta Akabbe aveva più di dieci anni ed Ombra era ancora in piena giovinezza.

Nonostante Akabbe fosse stato  n cane d'una forza incredibile in acqua, Ombra lo avrebbe forse superato in agilità ma questo non accadde mai. Si comportava come con Dante, notava quasi in relax accanto al vecchio spinone. Solo quando Dante si tuffava e li raggiungeva Ombra faceva na sparata  velocissima di dugento metri a noto e poi si fermava ad aspettalli. Pareva Federica da come filava sverta ma secondo Dante cor un muso e dell' occhi più affascinanti

Bon Ferragosto a Lettrici e Lettori

Zanza

domenica 10 agosto 2025

fatevi i gatti vostri 2113 E ala fine anche il cane andò al mare

Se si pigliano i cani, in generale, si vede k' hanno un'abilità innata a notà. 

Diverse razze possan trovà la cosa più compricata  per come so fatti. Altri sembran nati a Livorno, capaci addirittura di tuffassi dali scogli. Andando ndietro ner tempo un mi resulta che ci sia  un momento preciso dela su evoluzione in cui r cane abbia mparato a notà. Il su esse avvezzo all'acqua dovrebbe derivà  dalla su  storia evolutiva in quanto discendente d'un lupo. Lupo che magari une scendeva fino a Bibbona pe caccià ma di certo aveva bisogno di spostassi o di rincorre quarche bestia che aveva confidenza coll'acqua e che lui poteva mangià. 

Ora se st'introduzione la leggesse Alberto Angela credo mi piglierebbe subito ner timme dell'etologi co cui si consurta. 

Donque un cane nato acquatico un ci  dovrebbe esse tra que "canisse psicolatranse" che vissero ner preistocene ner  Norde America e che so detti "Cane d'Edoardo". Che un sarebbe poi ir fratello scemo di Carlo ovvero quer principino che unn era bono a reggesi r pisello da solo e si dilettava in quelli che pellui erano giochini ma pelle vittime erano violenze sessuali bellebbone.Del resto i su sodali erano Eppistain e quell'altro scemo che regna nela casa nverniciata di bianco. Tanto anche se mi legge un capisce. Eppoi è preso da conti  pe fa di novo grande quella terra che s'è ricoperta di merda nel corso dell' urtimi sessantanni. Luilì a fa conti sule merci che arrivano, mi pare peggio der babbo di Melesecche. Si chiamava Buzzo e faceva l'ortolano. Un cocomero di dieci chili che dappertutto si trovava a 20 lire r chilo quando sortivi dala su bottega pareva tu l'avessi preso da Bulgari. Mi raccontava la mi mamma che r mi nonno Nado  na vorta, ner lontano Settanta, era rimasto senza vino ar Barre e, mentre aspettava r camio cola botte, andette da Buzzo, che aveva bottega dirimpettaia a noi, per piglià du bottiglie di rosso. All'epoca  l'ortolani potevano vende anche vini e oli e roba da mangiare in bussolotti di latta."Tremila lire m'ha chiesto quer pezzo di merda" vociava r mi nonno rientrando al Barre a mani vote. Pela cronaca l'Istatte, consurtato dal Ciampi propio du menuti fa, dice che in quell'anno na bottiglia di Chianti costava  770 lire e quello di Buzzo era n vinaccio quarsiasi.

Ma torniamo ar cane che nota, perché i cani, armeno parecchi, notano e bene e ner poste dela scorza settimana s'è aperto st'argomento che ripiglio volentieri. Tra l'altro perché voglio onorà la memoria di Akabbe, un bastardo di spinone adottato da Nado. Akabbe  aveva la mamma pura ma leilì doveva avé preso n'uccellata da nartro natodancane che un si sapeva chi era ma doveva esse bello. Eh sì perche Akabbe, da racconti di mamma Nara, era bellissimo. Ecco l'unica foto ritovata (del 1971) in cui dev'esse  a Cecina o a Vada perché vedo la rena e la mi nonna deli scogli aveva paura, sicché le poche vorte che si movevano da Livorno andavano lì.

Akabbe era zoppo da la zampa destra didietro pe na marformazione congenita dell'articolazzione e la teneva sempre n'estenzione che pareva una cavallo ar trotto.  Nell' acqua,però, era come se di zampe n'avesse avute 5. A Calafuria lo portavi ali scogli e malfermo com'era, spesso, ruzzolava n mare. Allora  era come se dicesse "qui comando io", un c'era più verzo di fallo risalì, notava infino a che un s'andava a pigliallo cola barca, un po perché gli scogli un gli garbavano punto, un po' perché nell' acqua si sentiva un campione. Conziderate che andà a piglia la barca un era cosa da du menuti e quer cane restava tranquillo a notà come se un avesse mai fatto altro. Na vorta a quelli der barre gli cascò dar terrazzo un vaso co na pianta d'alloro. Akabbe, forze pensando che gliela avessero tirata pe riportalla, la prese in bocca cor vaso attaccato e tutto e un la mollava. Il peso der vaso gli tirava ir capo sottacqua ma lui niente, tornava su cola pianta n bocca. Meno male che presto ir vaso si sfilò da solo per effetto dell'acqua che allentò il terriccio, senno sarebbe stiantato prima di cede per la tasta dura che aveva. Quando Dantino  s'incaponiva d'una cosa e un c'era verzi di sviallo r mi nonno gli diceva, "co rispetto pe la tu mamma ma te devi esse fratello di Akabbe". Ovviamente avrete capito che Akabbe traeva r su nome dall'enimattico Capitano dela baleniera di cui Melville scrisse ner su Mobidicche.Sto immenzo amico visse 15 anni che pe un cane so na discreta età e come tutte le creature bone, ala fine, na sera, mangio, salutò tutti a testate, poi si sdraiò e la mattina era diaccio. Lo bruciarono dentro a un bidone e lle ceneri le buttarono in mare dal Romito, na sepoltura molto ambita da Livornesi (così dal racconto testimoniale dela mi mamma con contributi der mi babbo e der Ciampi che Akabbe lo conobbero perché io allora un ero nemmeno stata penzata.

Seguita ala prossima colta storia d'altri cani che andettero al mare e si parlerà anche d'Ombra di Dante che  a notà sembrava la Pellegrini ma parecchio più nteressante di fattezze.

Baci

zzzzz

sabato 2 agosto 2025

fatevi i gatti vostri 2112 "Col prencipio dell'Agosto si rimette tutt apposto"

In effetti un po' di casino s'è fatto dar fine giugno insino ala fine  di luglio quando per bona sorte Dantino ha fenito l'anni. O meglio gli ce ne so restati, spero e gl'auguro, ancora un sacco. Quer che di fenomenale 3è successo è che ha fenito ir su settantunesimo anno ed ha prencipiato ir settantaduesimo. E così. co questa rivelazione che farà impallidire li scenziati di mezzo mondo, io ho prencipiato il riordino. Partiamo allora col riassunto di quer che s'è fatto: Dani è ndata n Inghilterra da Bobby che si potrà move solo dopo Ferragosto pe su mpegni di docenza. Leilì, secondo me e anche secondo arcune confidenze che mi ha fatto tempo addietro, un ha mai completamente smesso di penzà a Evanne. Evanne è r su vecchio fidanzato, medico amico di Bobbe, che ebbe solo r torto di digni che l'avrebbe sposata volentieri e gli sarebbe garbato anche avé du o tre bimbetti fra coglioni. Io Dani la conosco benino oramai e credo che l'abbia atterrita l'idea d'una cosa per sempre o armeno per diverso tempo. Credo anche con he l'abbia tediata l'immagine di Osforde a vita o armeno pe diverzo tempo. Infine quer penziero di sgravà due o tre vorte come na bestia gli deve avé abbuiato der tutto r cervello e r cuore. Ciò non vor dì che Evanne un gli piacesse. Gli garbava e parecchio e probabilmente se r capo ha detto no e r cuore, obtorta aorta, gli è ndato dietro, la coscia risente ancora dell' umido di que be tempi nzieme. Resta e me l'ha ripetuto leili più vorte  che la mi grande amica veneziana è anche lei matta come na cavalla servatica. Donque  l'dea dele briglie un gli poteva andà. Come un va a Samatta, ala Trombante Maiorre e nemmeno ammé. Io perdipiù un so ancora stata bona di trovà uno che mi garbi. Ocché ci si deve fa? "Meglio restà zittelle che sta strette nela propia pelle" dice la mi mamma cor una trasposizione labronica di un noto detto veneto che senza suggeritore un so ridì ma che l'inteligenza rtificiale mi definisce come: variante, appunto veneta, del più noto 

'Meglio sole che mal accompagnate"

Significa che è preferibile rimanere zitelle, ovvero non sposate, piuttosto che finire in un matrimonio infelice o con una persona sgradita. Il proverbio sottolinea l'importanza dela libertà e della scelta personale anche a costo di rinunciare al matrimonio. (cit. da Aì ciatte gippittì)

S'era restati dunque a quer che ha fatto Dani. Se dunque leilì è ndata a Osforde er su fratello c'è restato, senza scomodà Gippittì AI, anche n'ebete pole evince che a fa le conzegne n barca ci so dovuti rimané Holly e Dante. Dante comunque pe na settimanetta quaggiù era riescito ad arrivacci. Holly un so se verrà  al prencipio di settembre collui a  o sola.

Io so stata sempre al barre (qui so io  che arzo uno de mi magici cokteil. Così mi raffigura Martina, detta Marina o meglio "Tromba Marina", la trombante minor, che disegna bene).

Il BarNado, grazziarcelo, ha ncassicchiato da contentassi. Del resto, si sa che unnè ir Billionerre del Birrattore e qui, da Nado, un ci tranzitano tegami cor un camio di borze ar seguito. Samatta è ndata dieci giorni n Corzica sola. Al ritorno e m'ha detto che c'è stata bene, ha notato n mare tutti i giorni e ha bevuto tutte le sere. D'omini un n'ha parlato e siccome quando tromba me lo racconta, ho penzato che una vorta tanto n' avesse poca voglia. Le trombanti m'hanno aiutata al barre e so state preziosissime. Ir mi babbo e la mi mamma so venuti spesso a dà mano ma meno di prima. I mi fratelli un hanno fatto un cazzo, come ar solito, ma decorosamente un hanno nemmeno chiesto di partecipà all'utili.

Avrei fenito  pe sto uicchende.

Statemi bene e grazie di cuore a tutti quelli che hanno fatto l'auguri a Dantino


Zanza