mercoledì 17 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n. 694 " roba da nordici che si balla anche da Nado"

E' sì cari amici qui ci vuole qualcosa di allegro ma Dino non è nel momento migliore e Samatta non si vede da tre giorni. Ma al bar Nado un po' di allegria si trova sempre. C'è per esempio Ciano, che non ha niente a che vedere con il Galeazzo genero del chiorbone. Lui si chiama Luciano ed è nato nel Bellunese. Cosa ci fa a Livorno? Una delle tante magie del Gatto eterno. Lui amerebbe la grappa ma si contenta del ponce di Ampelio ogni tanto passa a bevere perché ama la musica. Sa che al bar si canta e si suona e si aggrega Così ho detto ad Ampelio: se hai modo di snetire il tuo amico, a  luilì dinni se porta la fisarmonica e ni si registra quarche pezzetto nordico pe fallo sentire a quelle pulendone dela mi moglie e dela mi nipote. Da noi la polenta si chima pulenda e questo gerundivo labronico mi piace perché mi par voglia invitare a ripulire anche il paiolo in cui si è fatta. Il tipo è venuto, è assai simpatico, beve come noi e sona anche meglio di noi. Eccolo in quel bel ballabile che Holly chiama "poenta e baccaeà" o anche "se il mare fose de tocio" ma c'è anche chi lo chiama "me piase i bigoi coa luganega", chi "Marietta dammela per carità", a Trieste e sul confine ma anche nella Dalmazia ex Italiana si chiama "La mula de Parenzo" forse la versione più bella e delicatamente allusiva: una bella ragazza (mula) di Parenzo (località) aveva messo su bottega e di tutto la vendeva fora che 'l baccalà. In altre parti d'Italia con stesse note ma ritmo più lento e andamento di certo meno valzereggiante la si incontra col titolo "tutti mi chiamano bionda". In questa versione spiritata e velocissima, a Ciano si vedono a malapena le dita sui tasti della fisarmonica, ho visto solo Nara ballarla come si deve e volteggiando velocissimamente ma Ampelio sfiatava e l'ha dovuta ballare da sola. Io ho provato con Zanzara che a ballare non va male ma per questa roba deve allenarsi e, del resto  anche io son fori fase e  sbaglio varcosina. Nella vecchia cartolina la cittadina di Parenzo (in italiano) in croato Porec.
Se Dani trova lo script del testo ve lo posta Giovedì torno sù 
 un abbraccio Dante

Chiamata in causa metto l'addenda che è onnicomprensiva delle varie versioni in uso in Veneto

La mula de Parenzo leri-lerà
l'hà messo su bottega leri-lerà
e tutto la vendeva
e tutto la vendeva.
La mula de Parenzo leri-lerà
l'hà messo su bottega leri-lerà
e tutto la vendeva
fora ch'el bacalà
perché non m'ami più.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità sul canapè.
La mia morosa vecia leri-lerà
la tengo per riserva leri-lerà
e quando spunta l'erba
e quando spunta l'erba.
Le me morosa vecia leri-lerà
la tengo per riserva leri-lerà
e quando spunta l'erba
la mando a pascolar
perché non m'ami più.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità sul canapè.
La mando a pascolare leri-lerà
nel mese di settembre leri-lerà
e quando vien novembre
e quando vien novembre.
La mando a pascolare leri-lerà
nel mese di settembre leri-lerà
e quando vien novembre
la vado a ritirar
perché non m'ami più.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità sul canapè.
La mando a pascolare leri-lerà
insieme alle caprette leri-lerà
l'amor con le servette
l'amor con le servette
La mando a pascolare leri-lerà
insieme alle caprette leri-lerà
l'amor con le servette
non la farò mai più
perché non m'ami più.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità sul canapè
Se il mare fosse tocio leri-lerà
e i monti de polenta leri-lerà
o mamma che tociade
o mamma che tociade.
Se il mare fosse tocio leri-lerà
e i monti de polenta leri-lerà
o mamma che tociade
polenta e bacalà
perché non m'ami più.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità.
Me piase i bigoî co le luganeghe
Marieta damela per carità.
Marieta damela per carità sul canapè.
Baci Dani
 

venerdì 12 maggio 2017

Fatevi i gatti vostri n.693 " dedicata a Holly (di Venezia)"

Non ho una gran voglia di scrive,
pe stare vicino a Ito ho dormito nela baracca dell' orto e ora mi sento tutto indolenzito allora dato che oggi per me e Holly e una giornata particolare voglio dedicare questo pezzettino d'armonica ripreso dal celeberrimo colazione da Ito"



Senza l'accompagnamento di Dino perde un po ma è una canzoncina che si pole fare anche solo coll'armonica (stando attenti alle stecche che si sentano di più)

domani scrivo da Livorno e avrò compagnia.

Un saluto a tutti Dante

 

giovedì 11 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n. 692 " ma serve davvero scrive? Basta guardallo"

I conti so presto fatti: 29 maggio 2006 nascano Esserino e Balena fanno undicianni a giorni. Ito e la su mamma potevano avè da tre anni insù. Diciamo pure 3.
Ito viaggia sui 14. Non male ma stando in casa s'arriva anche ben oltre. Ito però in casa un c'è mai stato e pe ogni calore di gatta nel raggio di un chilometro so state botte e spermatozoi tigrati skizzati co tutta la forza che aveva ne lombi. Boia dè che popò d'animale. Se va ner Paradiso de gatti so sicuro che 'r Gatto eterno lo noleggia come gatto gigolò e coi proventi ci paga la TARI dei prati eterni che non è roba da poco.
Qui  in foto ci so io che arrivo in vespa, quello verde è il faro e quella roba dignitosa laggiù che m'aspetta è Ito. Il primo giorno non c'era. Ho fatto tre giri di vespa in tutti i su posti, poi so sceso e dopo ave pisciato vicino al su albero preferito, senza lavammi le mani ho toccato tutti i pezzi di legno dove vedevo dell' unghiate. Poi prima di fa colazione le mani me le so lavate ma  prima avrei sciupato tutto i gatti si sa  riconoscano l'ormoni.
Quando so ripassato la
mattina dopo era in codesta posizione.

Poi ha mangiato e s'è steso soddifatto come mi volesse dì:
" bada caaata che io so qui e da 11 anni e t'aspetto sempre e basta perchè altre parole un servano".




Per Domani Samatta ha promesso un live per Nara e Ampelio
Io non ci sarò sona Follonica e faccio il manovale dala mi zia, così sto un po co Itoi. Ma poi ripasso da Livorno e voglio fa una serata come si deve co Dino.

Pe la cronaca e perché  il mi poste un sembri una pagina edulcorata tanto pe esaltà il pensiero positivo........
dal 27 di marzo a ieri si so impiccati du nostri amici. 
Un' è facile come sembra. Per niente.....
e trovà la forza di ride  richiede un bell' esercizio di stabilità.
 Ma a piange e a fa i discorsi di circostanza so boni tutti. Ciao ragazzi state bene di là
visto che di qua avete pensato di levavvi di culo senza aspettà la burocrazia celeste.
Con affetto Dante

mercoledì 10 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n. 691 "Al bar Nado!, Presentiamo: Samatta"

.

Come vi ha preannunciato Dani ho fatto una calata a casa. Casa per modo di dire, il mi babbo stava in affitto quindi a Livorno l'unico legame di muro rimasto è il Bar Nado. Meglio perchè entrare in una casa che prima era piena e ora è vota non fa per me. Da Nado siamo stati bene per tre sere, s'è mangiato bene s'è bevuto meglio e s'è anche sonato. Agli scalcinati del bar Nado s'è aggiunta anche una nipote di Nara che si chiama Samanta senz' acca  ma tutti la chiamano Samatta o anche semplicemente la matta. Ha venticinquanni e vanta un record singolare è stata sposata 2 minuti. Erano sempre nela sala del  comune appena firmato e giuratisi eterne corna lei e 'r su novello marito quando un amico colla storia del bacio alla sposa ci messe un po' troppo impegno e lo sposo s'incazzò. Ebber il torto o la malasorte però di apostrofare Samatta dicendole:: Ascorta bimba ammè mica mi garba punto come vi sete baciati con quer troiaio lì."
 Lei lo guardo dritto ner muso e ni fece: ammè m'hai gia rotto le palle, s'attacca bene s'attacca, vai ' culo te e 'r vincolo,

torno dentro davvero come na matta e all' impiegato ni chiappò ir registro dala scrivania e siccome questo berciava che ormai l'atto era formalizzato Leilì strappo la pagina, se le messe sotto ala sottana e ni disse allora formalizza che che mi ci so pulita'r culo davanti a un monte di testimoni. Ci fu anche un processo ma siccome Samatta ai processi c'era abituata dai tempi del riformatorio ir processo ni fece un buo indove n'aveva un antro. A vedella è davvero sconvolta ma ha 'na dote, ha studiato musica con Dino e poi ha dato l'esami da privatista, chiudetegli la bocca in modo che un sortano parolacce e bestemmie e metteteni in bocca 'r su sax e penserete che Art Pepper ni sia entrato nell'anima e soni per voi. Preferisce appunto i pezzi maledetti dei saxofonisti dannati e immortali ma sona tutto e benone e in queste sere visto che strascicava al bar dela su zia  perchè è in libertà vigilata pe storie di fumo e altro e almeno al barre un fa danni, ci ha regalato dellle su reinterpretazioni di pezzi che s'erano già fatti io e Dino. Mirabile la sua vie en corse che fà tutta d'un fiato a un ritmo che tutto 'r barre ha commentato: meno male che l tu marito l'hai  scaricato ar volo  sinno se a letto andavi co codesto ritttimo e lo raccattavano cor cucchiaino a luilì 'r giorno dopo. Non ha fatto na piega: ha fatto n sorrisino e n'ha detto, a letto ci vo solo quando crollo sicchè dormo ma se proprio vi nteressano sti partiolari morbosi   vi racconto  'osa fo' ar vaso quando sento  codesti discorsi che credetemi e mi fanno caà di brutto mi fanno dè.
Questo il tipo. Ni si voleva fa na foto co Zanzara ma anche a noi: picche!
Le foto me le fo solo da gnuda e mi devano pagà bene la mi cugina fa la cronista e allora mi pole raccontà no?
E difatti anche se posto io, le parti riguardanti Samatta le devo a Zanzarella.
Ecco la sua performance, non è quella fatta al bar perchè Ampelio ha sbaraccato la batteria e l'amplificatori, ma un bel pezzo fatto in sala di registrazione peccato le basi elettroniche, mi piace più il piano o la chitarra ma non tolgono niente a quelle labbra infernali attaccate al saxe.
Domani vi dico der Gatto perchè un so bono a levà le foto dar telefonino e c'ho bestemmiato un'ora Un abbraccio Dante

martedì 9 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n.690 il gatto guerriero

E alla fine i miei continui riferimenti a Livorno e al bar Nado hanno trionfato: zio Dante  è partito ieri sera alla volta della Toscana. Si fermerà otto o nove giorni. Ad aspettarlo ...tutti compreso Dino con chitarra. Se il bar Nado è luogo del cuore e dei ricordi un' altra tappa non meno importante lo aspetta. Avrete già capito: il sodalizio tra l'antico guerriero e il dio scemo  non poteva essere trascurato ulteriormente. Se nell'antico guerriero è facile riconoscere Ito  forse gli eventuali nuovi lettori potrebbero ignorare che, in antichi racconti, comparsi in post ormai sepolti sotto polvere di silicio, il mitico babbo di  Esserino e Balena chiamava cosi Dante, quello strano dio in grado di far uscire tonno da cilindri di ferro e di trasformare bustine di plastica in gustosi sfilacci di anatra. Se fin qui Ito ravvisava la natura magica o divina, che dir si voglia,  l, osservare, da un punto di vista prettamente felino, questo essere lento, goffo, quasi inabile alla corsa e al salto, rumoroso ipovedente e incapace do salire velocemente su un albero lo aveva inevitabilmente indotto a ritenere che quella creatura divina dovesse essere un parto assai mal riuscito di qualche dea gatta o meglio un corrotto accoppiamento tra un umana in calore e un dio gatto. Questo gli rendeva meglio conto del fatto che quell'essere goffo come gli umani sapesse far gnaulare un pezzo di ferro e amasse e si prendesse cura di lui gatto. Chissà se sarà vivo aveva cominciato a dire lo zio guardando il bicchiere di con aria cupa e come aspettando una risposta alla maniera di Dino Ciampi. La zia, molto piú pratica, ha preso il telefono e poi in dialetto lo ha apostrofato cosí: el gato ghe ze Dino anca el bar no se smove el vin eo gan e te spetan tuti e aora fora dae bae che mi go da netar casa e co ti tra i píe no riessio a far un casso. Cosí è partito e io la zia trasformate nella Linda pulizie & co (co sarebbeo i gatti che useremo come lucidatori di marmo e legno) ci siamo legate il classico fazzoletto in testa e abbiamo iniziato a netar casa.
un abbraccio Dani & Holly

venerdì 5 maggio 2017

fatevi i fatti vostri n.689 " Compagni tenemose sur vago e ora ci vole la Crusca"

E così da ieri sera a Venezia e credo in tutta Italia, non si parla d'altro: la modifica alla legge sulla legittima difesa.
E per una volta voglio cercare di leggere le cose da un punto di vista neutro. Premetto che ho fede anarchica e quindi  Salvini e la Lega non mi stanno punto simpatici.
Non mi sta però nemmeno simpatico chi entra nelle case o nei negozi e ammazza, bastona, terrorizza o semplicemente  fa violenza rubando oggetti cari o producendo un danno economico a volte ingente. Un tempo i furti erano di più è vero ma erano furti di ladri di mestiere, non di tagliagole.

Ne dibattiti televisivi molti sostengono che bisogna chiamà i carabinieri. Diamine! Infatti uno che ti vole spacca la testa co 'naccetta appena ni dici aspetti du minuti chiamo la volante, posa l'accetta e ti dice "faccia pure ci mancherebbe altro".
Se poi ti sfondano l'uscio e li senti,  provà da te a chiamà il 112 . SE non hanno i giustificatissimi problemi come quelli che avevano i soccorsi di Rigopiano, lorolì vengano ai voglia se vengano, magari cola sirena spiegata, così il rapinatore se è entrato t'ammazza e dopo loro fanno i disegni di te  per terra prima di portatti via col sacco.
esaminiamo cosa hanno partorito i cervelli ar governo:

La difesa sarà considerata legittima  come “reazione ad un’aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno”.

Peccato che siano o gnoranti di brutto o in malafede di brutto perché ovvero ha due significati uno avversativo e uno esplicativo
si può usare tano per significare "o"  "oppure"   quanto per significare "vale a dire"
capirete bene quanto risulti fuorviante un testo di legge che utilizza questa ambivalente forma:
se volesse dire O in senzo avversativo ne risulterebbe che la legittima difesa è valida di come reazione a una aggressione che avviene di notte oppure quando è  si reagisce in seguito al fatto che una persona entra nei luoghi (quali poi? difficile definirne la casistica meglio star vaghi) con violenza (quindi? se uno entra con un grimaldello o una chiave falsa il giudice la riterrà violenza o destrezza...un bel casino e se entra con destrezza e poi mi vole massacrare a pugni e calci che fo gli sparo a quell'anima gentile destra e disarmata? In quel caso glielo chiedo: hai intenzione di farmi del male? Bada che ti sparo nell' occhi, se si leva dai coglioni bene sennò si vedrà se magari tra i ferri c'aveva un cacciavite.... che mi pare sia un arma impropria no?. 
"Ovvero con minaccia o con inganno"
Io direi che l'inganno quando uno ti entra in casa c'è sempre ma magari sti letterati intendano forse  che s'è fatto aprire dicendo chè è un operaio del gasse.... ma non l'hanno specificato.
Se poi l' ovvero volesse dire vale a dire si dimostra male che Di Notte  vale adire  il resto della frase di cui sopra  che ormai è ovunque  stampata e lasciata in eredità ai posteri a imperitura testimonianza di come si  possa scrive quando si è ignoranti o in malafede o tutt' e due le cose nzieme.
Potea esser chiaro oh sì di certo! Potea non volle.
Chissà che un giudice che si trovi a dover applicare sta legge buffonesca non debba chiamare come periti di Parte non degli esperti di Balistica ma un pool di Accademici della Crusca per capire cosa cazzo c'è scritto in quell' articolo.


Dal canto mio ho sempre pensato che appartengo a quelli che poreferiscono morire in piedi piuttosto che in ginocchio (ma comprendo e do' tutta la mia solidarietà anche questi ultimi). Ho l porto d'armi e i fucili perché l'avevano 'r mi babbo, 'r mi zio, 'r babbo di Dino e siamo cresciuti coll' idea che vicino all'attaccapanni ci fossero i fucili. Io a caccia non ci vado perché mi dispiace ammazzare un uccellino una lepre o un cinghiale, mi son pentito anche d'andare a pesca e, personalmente non ci vado più e non mangio neppure la carne e il pesce, Holly sì, i mi nipoti sì e non gli dico niente, sono scelte personali. Nonostante non vada a caccia, tiro al piattello e i fucili non ho mai pensato di dalli via anche pe un'eventuale eutanasia senza dovè sta andà in Isvizzera.
Quando mi sono incazzato nelle vita, innumerevoli volte non ho mai preso un arma in mano e anche quando il pastore seviziò il cane di Dino ci andai colle mani e basta, tanto mi avanzavano pe levallo dal mondo a quella merda. Come mi avanzerebbero du mani se sapessi con certezza chi è quello che a Brescia ha scuoiato il gatto. Partirei domattina se avesse il coraggio di d' so stato io.  

I tempi però son cambiati da quando le cose si risolvevano a cazzotti e non è detto che perché una persona non ha il coraggio o la forza fisica per difendersi debba subire.

Mi si chiederà allora te che faresti se t'entrano in casa? A parte che un c'ho nemmeno l'occhi per piange e ci potrebbe entrà solo un demente ma c'ho Holly e gatti, spesso la mi nipote. Dunque: se li sento e so ancora fori Io chiamerei comunque le forze dell' ordine, poi metterei du cartucce nela doppietta di Uliano e mi metterei riparato a aspettalli. Se si tratta d'uno zingarello o di un tossico ni dico "levati da coglioni che è la tu giornata fortunata, se ha un piccone o una sbarra di ferro, un coltello, un accetta, o un cacciavite l'avviso: "dietrofront o ti tiro", sarebbe sensato anche dinni "mani in arto" e aspettà che arrivino le forze dell' ordine ma bisogna vedè la situazione in que casi troppi pensieri non aiutano. Se poi facesse il bischero e venisse avanti gli tiro il primo colpo  nele ginocchia pe non ammazzallo ma levagli il vizio di andà dove non deve andà.
Se ha una pistola o un fucile, allora bisogna vedè chi spara prima e questo è l'unico caso in cui mi dispiacerebbe ammazzà uno co una pistola di plastica.
Questa la mia posizione, forse farà sorge 'r naso a quarcuno ma armeno so chiaro sia nell' idee che nell' esponele.


Dante 


a sostegno di quanto scrivo forse spinto da un ovvia reazione emotiva alla stupidità mi permetto di citare quanto Edoardo Mori  Esimio Magistrato del tribunale di Trento, da alcuni anni in pensione, Giurista ed esperto di Diritto in tema di Armi, scrive a proposito di tale obbrobrio (mi scuso perché l' ho trovata ora e la metto come addenda)
...  breve commento provvisorio alle modifiche introdotte dal testo approvato alla camera il 4-5-2017; si spera venga bocciato al Senato. 
È solo un cumulo di sciocchezze scritto da incapaci che non sanno né pensare, né scrivere: che non sanno quello che vogliono  e non sanno che una norma di legge  deve essere di tre righe e non di tre pagine. Mi auguro che   siano solo degli incapaci, perché l'alternativa sarebbe che siano volontariamente dalla parte dei violenti.
Ecco le sciocchezze maggiori:
- La legittima difesa opera di notte.  Perché solo di notte? 
Perché uno deve farsi ammazzare di giorno? E che vuol dire notte? E se uno è di giorno in un locale buio? E al crepuscolo? E all'alba? E quando c'è l'eclisse totale? E quando uno è cieco o accecato? Si vuole affermare il principio che bancheri e bottegai di giorno non possono difendersi? Ci vorrà una app da consultare sempre prima di reagire? 
- La LD opera solo se uno si introduce. Perché? E se sta sfondando la porta, o se già è salito sul balcone? E nel giardino? Se vedo tre uomini mascherati con il Klashnikov che faccio, gli butto i fiori?
- La LD opera solo nel domicilio? Perché all'aperto uno può essere ammazzato, picchiato, rapinato?  È vero che rimane il principio generale, ma si rischierà molto di più a difendersi. La situazione viene peggiorata, non migliorata.
- La LG opere se vi è grave turbamento psichico. Che vuol dire? Ci vuole l'esame psichiatrico?  Perché non hanno copiato semplicemente quello che dicono in altri paesi  da 100 anni in modo perfetto e senza problemi (vedi sotto)?
- Lo Stato paga le spese del processo. Come dire ai PM fate pure processi sbagliati intanto l'accusato non rischia nulla! Ma le ansie, le paure, la pubblicità, il tempo perso, il pericolo di ritorsioni, chi glieli paga? Se si fa un processo e l'imputato viene assolto vuol dire che pubblico ministero ha sbagliato, che non sa fare il suo mestiere, che dovrebbe essere condannato lui.  Nel 80% dei paesi europei lo Stato paga sempre le spese di giustizia di chi viene assolto dopo un processo; e il PM che ha sbagliato di carriera ne fa poca. Perché l'Italia non si adegua 
Se si vuole fare una legge seria  deve essere ben chiaro che di fronte ad una chiara situazione di pericolo chi si difende  si presume innocente e che può essere processato solo in presenza di gravi comportamenti colposi; e che chi si espone per difendere vita o beni, propri e altrui, è equiparato ad un pubblico ufficiale.

mercoledì 3 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n. 688 " il riposo dei guerrieri"

Sono arrivata trafelata da Livorno, ieri sera. Non mi riusciva più di venire via. L'allegria e il dinamismo di Zanzara sono contagiosi. Un po' di sole nonostante questa primavera con temperature baltiche, lo abbiamo preso. Ho varie cose da raccontare ma sono rimasta indietro con troppe faccende. In fondo sono ritornata dall'Australia solo a Pasqua e, per quanto abbia svenduto tutto quanto avevo accumulato  laggiù ,di cose da sistemare ne ho molte.
Rispondo a Elenamaria per quanto riguarda il salvataggio delle musiche: la piattaforma non consente il salvataggio diretto quindi ho usi uno dei tanti audiodownloader o se non vuoi diventar matta te le mando via mail. Però della tua ricordo solo che c'era qualcosa di "Rosa" in mezzo ma me la dovresti riscrivere perché avevamo perso la casella postale e abbiamo dovuto rifarla ex novo essereinoebalena@email.it
perdendo però la rubrica. Fammi sapere, ora che ci sono io il pc funziona.
Così per oggi posto una bella foto dei gatti dormienti e con un po di tempo vi racconterò la spassosa storiella della tortora che li tiene impegnati giorno e notte.
Qui dormono sfiniti dai turni di guardia.



Posto poi una simpatica poesiola in romanesco che ho trovato tra i fogli dello zio.
Ricordo che a una lezione di psicopatologia cui ebbi l'avventura di assistere, il professore spiego in 2 parole la differenza tra psicosi e nevrosi:
lo psicotico esordì è convinto che 2+2 faccia 5, e nessuno lo potrà convincere del contrario
il nevrotico sa benissimo che 2+2 fa 4  ma.....gli secca.

Ricordo che raccontai l'analogia a zio Dante e lui ci scrisse subito queste due settine ricordando un matto di Montenero di nome Amedeo universalmente conosciuto come il Duca D'Aosta, lui ne era fermamente convinto e spesso si vedeva arrivare scendere fino ad Antignano a cavallo di un asina. Per il servo che posa da padrone non credo abbia avuto bisogno di esempi ricavati dall' infanzia, ne è pieno il mondo anche oggi.
Sul perché lo zio ami scrivere anche versi in romanesco mi intratterrò con più calma ma la sua storia con la zia nacque proprio a Roma dove lui trascorreva una felice esistenza da homeless, probabilmente quegli anni gli permisero di apprezzare la vasta sinonimica di quel dialetto e la notevole opportunità di troncamenti ed elisioni che facilitano la metrica.

Te sbaj amicomio, quanno che pensi
che appalesando la realtà s'induca
l'omo a far miglior uso de suoi sensi
ed Amedeo  che ariva su una ciuca
a capì che nun è duca reggente
Si sa ch'è  matto e ascorta poco o gnente
ma  vive bene nella sua follia

Quanno invece d'estate sulla via
tu  te vedi arivà cor solleone
un  altezzoso servo su di un mulo
a dije  che a dispetto dela posa
a nissuno je pare lui er padrone
può darsi anche che ignori questa chiosa  
però de drento je  ce rode er culo



lunedì 1 maggio 2017

fatevi i gatti vostri n. 687 " ritmi e parole"

Bongiorno e bon primo maggio a tutti, la vera festa del lavoro per me sarebbe quella che il lavoro non esistesse per niente e che tutti l'omini e le donne vivessero in un un eden dove c'è tutto e non ci sia da fare cazzo se non levassi le cispie dall'occhi, le caccole dar naso e grattassi ogni tanto. Ma nellla storia dell' omo è andata differente e allora pigliamola così almeno quando sarà il momento di levassi dale palle da questo mondo ci dispicerà un po' di meno.
Oggi a Livorno ci sarei stato volentieri, la rievocazione del caffè da Ampelio e dela anna fatta in casa m'ha colpito nei punti deboli.
Sono contento che Dani ci si trovi come a casa peccato un ci sia stato anche Bobby che a vedere quer ber culo tatuato m'ha subito scritto che se aprano un'università a Livorno chiede 'r trasferimento. 
Ora voglio risponde ala gentile amica Viviana che dice di leggerci da tempo pur non essendo una blogger
anzi piglio lo spunto per un messaggio a tutti quelli che vorrebbero scambiare du parole con noi. I bloggers ormai sono una razza da proteggere, col faccia bucche, lo zapp, r telegramme e startre diavolerie il blogghé sta doventando una cosa retrò. Dunque, visto che vedo che il blogghe riceve dale 20 ale 50 visite per post
(tolte le poche che si fanno noialtri pe correggelo) si vede che quarcheduno ci legge. Allora scrivete pure, domandate, intervenite. Che siate firmati o anonimi non ce ne frega nulla tanto meno se avete una pagina vostra, o meglio se ce l'avete ci fa piacere ma non è un obbligo. Passo dunque a rispondere a Viviana che a leilì la via n rosa ni pareva un tango. Cara Viviana, se sei di Livorno (e dale nostre parte e dela mi età di Viviane, Floriane, Luciane, Ivane, Tatiane ce n'è dimorte) poi passà a bè gratisse da Nado a spese mie, anche un ponce doppio o na persiana. Hai ragione è un tango, ma come sai e come avrai imparato da quei programmi idioti come quello dela Carlocci che farebbe ballà anche la su nonna cor pannolone se potesse, ogni melodia si pole sona su un ritmo diverso, certo sonà un requiem come una marcetta sarebbe una operazione un po' obbrobriosa ma si pole fa. Io che musicista non sono e m'arrabatto a orecchio e cor un pochina di teoria studiata a scuola da ragazzi, non mi posso permettere reinterpretazioni e lo sono in una maniera abbastanza classica, infatti avrai sentito che dò dele soffiate per scandire il tempo. Intendiamoci anche coll'armonica si pole fa casino, tipo correre troppo o rallentare troppo ma ci sono canzoni che rallentandole e piegandone le note (quando l'armonica gnaula come n gatto) doventano meravigliose.
Dino ha alle spalle anche conservatorio oltre a diverse  lauree che non ha mai usato se non pe puliccisi 'r culo. Ha un orecchio assoluto e conosce la teoria musicale alla perfezione. Il su strumento principe è il piano ma da ragazzo il piano se lo potevano permette i figli di papà e allora lui sonava la chitarra e t'assicuro che dai pezzi di Jimmy endricse ai classici di Segovia un gli riesce difficile niente, tranne staccasi dal bichhiere e piglià in mano lo strumento. In questa versione dela Vie, suona all'a mericana jazzando un po' e aggiungento delle fioriture che rendono il pezzo molto personale. Io e lui si sono creati tantissimi jingles che magari senti ancora in qualche pubblicità e qualche canzone italiana di bona fama è stata scritta e musicata da Nado e poi venduta per du spicci a gente che aveva la fama ma poche idee e confuse. Non ci dispiace per non essere saliti noi sul palco, c'importa na sega, ma pe ave chiesto una miseria. Per chi le desiderava e per Patty (complimenti per l'eleganza, ho visto la foto dela tu pagina) che ci incoraggia  sempre: queste sono le parole della  versione ironica che ne feci io al barre l'ho persa ma a memoria riesco a ricomporla nell' essenziale. Era dedicata a una ragazzona di Sciangai (una zona popolare di Livorno) che aveva presa na cotta per me e mi levava il respiro, meno male la mise ncinta n'altro e la sposò senno stavo lustro.

Un abbraccio a tutti da Dante

Dé che   vita è questa qui?
è un vaso di pipì
e io c'ho messo i piedi lì
se mi sento un poco giù
mi telefoni tu
e dici che mi aspetti
ma se salgo sul tranvai
per venir lì a Sciangai
io gia mi sento in croce sì
e quando
infine sto 
con te
io non lo so perché
però mi sento in croce sì
Io ti guardo da Lassù
però non son Gesù
che perdonava tutti
così guardando verso te
ti dico solo che 
sei la mia croce sì