Gora non piangere, il fango della laguna non è avello degno della tua fiera possanza. Ti tiro sù io dovessi stiantare olle cime 'n mano che digià quando faccio deli sforzi un po' sopra al limite sento che la pompa interna sbatacchia un po' e soffio come un mantice.
Mentre mi avvicinavo recitavo tra me e me questo mantra.
Allora ho fatto così, mi sono avvicinato alla prua colla barca di Holli e con un rampino ho tirato su le cime d'ormeggio che la tenevano ai due pali le ho sciolte, le ho riannodate ad anello e ad ognuna ho legato una cima robusta con un galleggiante al finale per poterle recuperare al bisogno. La barca libera si puo muovere sott' acqua perche il peso dell'acqua interna è compensato da quella esterna. Dalla barca di Holly, trascinandola pian piano per una delle due cime l'ho fatta entrare tra i due pali e la riva, sotto al pontiletto che si vedeva nella foto del post precedente e che avevo tolto in precedenza per non avere ingombri. Poi ho legato due cime strette in alto ad ognuno dei due pali d' ormeggio creando due paranchi semplici come da
disegno,
Ho rimesso il tubo da ponteggio al suo posto primitivo e recuperati galleggianti ho fissato le due cime ai tubi e ho creato due nuovi paranchi. Stavolta la barca si è sollevata e con tanto sforzo sono riuscito a portarla tutta a pelo d'acqua. Ovviamente il grande peso dell'acqua quando non è più compensato da quella esterna si fa sentire terribilmente, ecco perché chi può usa le gru. Dopo un po' la barca emergeva dall'acqua di mezzo centimetro, sembra niente ma era come una vasca piena d' acqua dentro e l'acqua di fuori che non entrava più. Con un secchio da venti litri, di quelli da vernice, appeso a una cima ho cominciato la tecnica del pozzo: si butta il secchio a bocca in giù (se lo buttate di culo o di fianco non pesca) sull'acqua che è in barca, il secchio si ribalta e si riempie d' acqua. Ho tirato su una trentina di secchi pesantissimi e la barca pian piano emergeva a questo punto sono entrato dentro con gli stivali e ho cominciato a riempir secchielli più piccoli ma con tanta più sveltezza. In quaranta minuti la barca era vuota e dondolava tranquilla sotto i miei piedi. Per fortuna c'era un sole che pareva agosto e la sudata fatta non ha avuto, almeno per ora conseguenze sui miei vecchi strascichi di bronchite.
Ieri visto che era domenica ho preparato una copertura nuova per proteggerla dalle grandi piogge in arrivo. Cinque metri per due di ondulex in fibra di vetro viti e assi di sostegno 50 euri (tutte le mie riserve che che erano destinate al barbiere e a un rifornimento di gasolio al camper se n'è sono andate lì) un paio d'ore di lavoro per tracciarla sagomarla molarla ed ecco il resultato.
GORA GORA galleggia ancora (il copertone serve da ammortizzatore per i colpi che sbatte nei pali quando passano barche che sollevano onde).