venerdì 6 aprile 2018

fatevi i gatti vostri n. 915 "il figlio di Ito"

Nonostante tutta la buona volontà quella di ieri è resultata una giornata NO. Partito alle 7,37 sono arrivato a Follonica alle 13. Follonica si trova a una ottantina di km a sud di Livorno e, dopo le scogliere labroniche è uno dei posti ai quali sono più affezionato.  Una sorella del mio babbo si sposò con uno del posto e ogni volta che si aveva voglia di un po' di spiaggia si andava a trovare lei. Molto spesso in estate passavo diverse settimane da questa zia. E' l'unica della famiglia rimasta ancora viva
Ha ben 92 anni ma ancora regge. Purtroppo è in una fase di opacizzazione mentale quasi permanente e mia cugina l' ha dovuta ricoverare in una residenza per anziani. In estate la sua casa viene affittata ma in inverno è vuota e, volendo mi posso fermare. Dopo l'arrivo sono andato a prendere una vecchia bici che tengo all'orto. Il mio unico possedimento laggiù è un pezzettino di terra ma ha recinzione e cancello 
e, se voglio, in estate, ci posso parcheggiare il mio vetusto camper. Da lì alla casa del nespolo, dove nacquero Esserino e Balena e dove a lungo ospitai Ito, ho volato complice anche un bel sole che, dopo le umide giornate veneziane mi pareva una benedizione. Purtroppo di Ito nessuna traccia e neppure della mia ex vicina che lo assiste. Lei aveva da fare visite all' ospedale e sarebbe stata assente fino al giorno seguente. Come si passano i sessanta, purtropppo, non si parla d'altro: accidenti vari, mali, morti,  passa la voglia di chiedere alla gente "come va?" Tanto, appena aprono bocca ti raccontano di qualcuno che sta male o che  se ne è andato. Comunque Ito non l'ho trovato e allora sono andato a cercare i pali e le cortecce di pino dove, da sempre, si arrota le unghie, non riuscivo a capire se erano graffi freschi. Un tempo sentiva anche se ero passato ma ora è vecchiotto e così per rafforzare i segni della mia incursione nel suo territorio ho fatto una cosa un po' indecente, insomma mi sono infilato una mano nelle mutande e poi ho toccato  tutti i suoi legni affidando a quel pochino di ormoni che mi restano il compito di lasciare un messaggio al mio vecchio amico. Avrei anche potuto pisciare accanto al grosso pino, ma la pipì umana sviluppa un tipo di ammoniaca che il gatto trova repellente. A Livorno mi aspettavano ma ero troppo nervoso, così sono rimasto a dormire a casa della zia e stamattina alle 7 ero già sul posto. L'ho visto e ho provato un gioia grossa ma invece di corrermi incontro è scappato sotto una macchina. Nel frattempo è arrivata la signora che lo nutre e mi ha urlato: " Dante bada un è lui, quello è il su figliolo, lui stanotte m'è entrato in casa e stamattina ha mangiato alle 5 e poi è andato via.  Il figlio di Ito è identico al su babbo da giovane ma, essendo un gatto ho chiesto alla premurosa signora che cosa le facesse ritenere certa la paternità. "Eh -m'ha detto- lo so perché Matilde laggiù... -e mi ha indicato una casetta a circa 200 metri- ha una gattina bianca e grigia, che ha trovato ma non l'ha voluta sterilizzare e un po' più di un anno fa, la gattina era sula sedia di cucina sua che miagolava quando Ito è entrato come un fulmine ed è saltato addosso alla gattina.  I due hanno consumato senza che la signora potesse intervenire perché ambedue le soffiavano contro e poi se n'è andato così come era arrivato. "Meno male che un ha scurreggiato e un s'è acceso na sigaretta se no avrei pensato che era ritornato a trovammi il mi poro marito sotto forma di gatto " pare che abbia commentato Matilde, terminando il resoconto. Comunque tranquillizzato sulla sorte di Ito e fiducioso che prima o poi si degni di stringermi la zampa ho preso il treno per Livorno e sono arrivato preciso preciso mentre Nara apparecchiava, Ora, mentre ir Ciampi sonicchia il piano  e Ampelio bestemmia intorno alla macchina del caffé che ha smontato totalmente,  ho dato un'occhiata al post. Se stasera fanno qualche canzone bellina la pubblico. Poi vedrò anche di finì di legge il racconto ma ora ho una stanchezza addosso che mi si chiudano l'occhi

Un abbraccio Dante

5 commenti:

  1. Questo blog è un vero romanzo "il Figlio di Ito" pare quasi appartenere (per il titolo) a una epopea salgariana. Coraggio Dante il micio arriverà anche se 160 km di andata e ritorno per incontrarlo non sono una barzelletta
    Un caro saluto da
    Giacomo

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  2. che bello, lo ritrovi e pure moltiplicato!

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  3. Io questa roba del lasciare le tracce a Ito l'ho riletta due volte e poi mi sono messa a ridere ma proprio come una matta che si vera o no è di un buffo stratosferico. Solo Dante può pensare a una cosa del genere. Stai attento che domattina vicino ai pali non ci siano tante signore che seguendo i feromoni siano giunte fin lì ad aspettare....
    Un abbraccio
    Patty

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  4. Richiesta da Dani:
    oggi ho fatto ascoltare alcuni nostri pezzi alla signora Jane e mi ha detto che ama moltissimo una canzone di Fabrizio De André che si chiama "un malato di cuore" io la ricordo vagamente, l'ho ascoltata in rete, è bella, un po' triste. Non so a cosa la colleghi Jane ma ha detto che non voleva rattristarmi quindi solo la canzone per ora.
    Se Zanza Samy o le trombanti la sapessero fare, renderei Jane davvero contenta.
    Baci a tutti, vorrei essere lì
    Dani e Bobby

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  5. Chiedo scusa in anticipo
    Ma Dante è lo acrittore il lettore il cantore il poeta che preferisco
    Venti anni fa me ne aarei innamorata
    Come Margotta amna Balena
    Grazie e scusate i rari commenti
    Colpa degli ocxhi
    Baci

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