venerdì 17 luglio 2020

fatevi i gatti vostri 1548 "Quando opporsi è un dovere "

Opporsi è un diritto e, a parer mio un dovere. Questo titolo era atteso da tempo per la cineteca di Esserino, finalmente è arrivato. Io corro in ritardo incredibile alla barca, quindi vi lascio a due recensioni (tratte sempre da my movies.it) sul titolo in oggetto.
Buona Giornata
Bobby 

MICHAEL B. JORDAN E JAMIE FOX CERCANO GIUSTIZIA.
Overview di Massimiliano Carbonaro
giovedì 19 settembre 2019
Poster Il diritto di opporsi  n. 0
Il diritto di opporsi, il cui titolo originale è il più potente Just Mercy, è un nuovo atto di accusa contro il sistema giudiziario americano, ma soprattutto è una terribile storia vera. Il film racconta le vicissitudini dell'operaio nero Walter McMillan in galera in attesa dell'esecuzione della condanna a morte e dell'avvocato Bryan Stevenson che si è battuto per ottenere giustizia. Il film è sceneggiato e diretto da Daniel Cretton ed è tratto dal libro del 2014 "Just Mercy: a story of justice and redemption" scritto dall'avvocato e attivista per i diritti sociali Bryan Stevenson. Walter MacMillan, che nel film ha il volto di Jamie Foxx (Django Unchained), era stato condannato a morte per l'omicidio di una ragazza di 18 anni bianca sulla base di testimonianze ottenute con la violenza da parte della polizia. L'avvocato Stevenson, interpretato da Michael B. Jordan (Black Panther e Creed), non crede alla sua colpevolezza e decide di difenderlo nonostante il suo stesso assistito, oramai già nel braccio della morte e in attesa dell'esecuzione della sentenza, abbia perso ogni speranza. Il film segue la storia del legale alle prime armi, neo laureato Harvard e quindi con una carriera brillante ed estremamente remunerativa davanti, che sceglie invece di difendere le persone condannate ingiustamente. Stevenson viene aiutato nella sua missione da una collega, Eva, interpretata da Brie Larson (Captain Marvel) e proprio con il caso McMillan ha il suo battesimo del fuoco. Una battaglia complicata dai pregiudizi razziali intorno al condannato reo di essere stato visto in giro con una donna bianca e avere un figlio sposato con una donna bianca in uno Stato, l'Alabama, dove i pregiudizi razziali sono ancora molto radicati. 

UNA STORIA DI INGIUSTIZIA A SFONDO RAZZIALE IN UN'AMERICA CHE ANCORA OGGI TOLLERA DISPARITÀ INGIUSTIFICABILI. 
 Recensione di Paola Casella giovedì 2 gennaio 2020 

 Bryan Stevenson è un giovane afroamericano laureato in legge ad Harvard. Potrebbe fare carriera nel Nord degli Stati Uniti e invece sceglie di lavorare, in gran parte pro bono, per difendere i condannati a morte in Alabama, molti dei quali non hanno beneficiato di un regolare processo: e quasi tutti sono neri come lui. Fra questi c'è Walter McMillian, nel braccio della morte per l'omicidio di una 18enne bianca: un delitto al quale è completamente estraneo, ma per il quale bisognava trovare un colpevole in fretta, per "tranquillizzare la comunità" (bianca). Basato sulla vera storia raccontata da Stevenson nel libro "Just Mercy", Il diritto di opporsi è il resoconto di una battaglia contro l'ingiustizia e il razzismo nello Stato reso celebre da Harper Lee con il suo "Il buio oltre la siepe": l'odissea di un innocente accusato ingiustamente di un omicidio e difeso dal coraggioso avvocato Atticus Finch. Il regista Destin Daniel Cretton prosegue il suo sodalizio artistico con Brie Larson, che qui ha il ruolo di un'avvocatessa locale, per raccontare una storia di ingiustizia e pregiudizio che, come molti film di questo periodo, raffigura l'umiliazione rituale degli afroamericani partendo dal più comune degli abusi della polizia yankee: il fermo ingiustificato, spesso accompagnato da mortificanti perquisizioni. Stevenson entra volontariamente in un abisso di scorrettezza e discriminazione razziale perché sa cosa voglia dire nascere nero in America ed essere etichettato sulla base del colore della pelle. "Basta guardarlo in faccia" è infatti la motivazione data dalle autorità dell'Alabama per incarcerare un innocente, e l'accusa "lombrosiana" nasconde una paura profonda del diverso. Cretton ricostruisce la vicenda di Stevenson sposando interamente il suo punto di vista, e questo purtroppo rende il racconto meno efficace. Ma questa (ennesima) storia di ingiustizia a sfondo razziale è il ritratto di un'America che ancora oggi tollera disparità ingiustificabili. La vicenda narrata infatti non accade negli anni Cinquanta ma nei Novanta, eppure incontra le resistenze e ostruzionismo dell'epoca precedente alle battaglie per i diritti civili degli afroamericani.

8 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    redazione: Bobby Venezia on line dalle ore 19:00 alle 21:00
    www.esserinoebalena.blogspot.it

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  2. Insomma, vedo che all'interno del cineforum si sta aprendo una sezione "Cinemaamericano e questione razziale". Peccato che non sia ancora un soggetto di interesse storico e che anche quest'anno ci siano moltissime nuobe possibilità da rielaborare in film.
    Allora chiedo un classico del genere, ma un po' più aoparentemente leggero: Indovina chi viene a cena, che tra l'altro non sono mai riuscita a guardare per intero: o arrivavo all'inizio ma poi mi telefonavano, o arrivavo alla fine perché non sapevo che c'era.
    Ringrazio qui Dante per le belle parole che mi ha lasciato sul blog, così sono sicura che mi legge, e felice giornata a tutti 💙

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    1. Ti rispondo io Zanza. Ho già predisposto il film per Bobby arriverà presto.
      Un abbraccio
      ZZZZ

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  3. Vari di questi films sono stati scelti da me per una duplice ragione, a me interessava il tema razziale tuttora scottante e a Vale il filone trial ovvero films basati su un dibattimento processuale e ciò che si muove a lato di esso.
    Vorrei porre un problema scherzo ai nostri esperti:
    Se scrivo razziale con due zeta perché laziale con una sola?
    Dare del laziale a qualcuno , io sono romanista sfegatata, è un offesa a tema razziale?
    Dato che i laziali sono una razza maledetta citare ciò che è un dato di fatto assodato può essere reato?
    Infine: In un commento Eliana ha detto che al figlio hanno dato da scegliere una canzone un libro e un film come compiti estivi. La sua scelta della canzone mi ha colpito perché non pensavo che Jovanotti avesse presa sugli adolescenti. Quella canzone mi piace molto e mi fa pensare al mio papà che mi manca tanto. Ho provato a intonarla, posso inviarla al Ciampi e alle Maestre che gli fanno contorno per sapere dove sbaglio e come correggermi?
    Baci Patty

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  4. Vari di questi films sono stati scelti da me per una duplice ragione, a me interessava il tema razziale tuttora scottante e a Vale il filone trial ovvero films basati su un dibattimento processuale e ciò che si muove a lato di esso.
    Vorrei porre un problema scherzo ai nostri esperti:
    Se scrivo razziale con due zeta perché laziale con una sola?
    Dare del laziale a qualcuno , io sono romanista sfegatata, è un offesa a tema razziale?
    Dato che i laziali sono una razza maledetta citare ciò che è un dato di fatto assodato può essere reato?
    Infine: In un commento Eliana ha detto che al figlio hanno dato da scegliere una canzone un libro e un film come compiti estivi. La sua scelta della canzone mi ha colpito perché non pensavo che Jovanotti avesse presa sugli adolescenti. Quella canzone mi piace molto e mi fa pensare al mio papà che mi manca tanto. Ho provato a intonarla, posso inviarla al Ciampi e alle Maestre che gli fanno contorno per sapere dove sbaglio e come correggermi?
    Baci
    Patty

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    1. Ti risponde Zanzarella loro sono tutti a finire il lavoraccio infame.
      Intanto manda la tua cover dei sassi. Una volta avemmo un tuo pezzo e non era male!Anzi!
      Dare del Laziale a un Laziale? Come dare del Pisano a un Pisano e Pane al Pane e Vino al Vino. due zz ma sì licenza poetica. Razziale? Meno male che in tema di calcio il politically correct è roba da educande senza mutande.
      In proposito quando ero piccina Dante mi faceva addormentare colla storia del Pisano che andò in vacanza in Grecia e quando lo pigliavano pel culo e ni dicevano che era pi Greco !
      Baci
      ZZZZ

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    2. è già nantra volta che ir tu commento ariva doppio un sarà mica un caso da sottopone a no psichiatra? Lo skizocommento è un sintomo?

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    3. Mi sa che un po' skizo ci sto.
      Ti ho mandato il file alla mail esserino ecc. Siate Buoni. L' ho fatta con una base talmente bassa che neppure la sentivo io solo seguivo le parole del karaoke.
      Salutoni a tutti
      Patty

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