lunedì 13 luglio 2020

fatevi i gatti vostri 1544 " Un isola che c'è...per fortuna"

Al ritorno dalla gita con mia sorella, ho scoperto che la zia, notoriamente schiva per quanto riguarda il lavoro di redazione mi aveva preparato un lavoro di vero e proprio facchinaggio. L' ho iniziato e qualcosa ho fatto ma per il momento inizio a farvi il resoconto della giornata in mare. Il programma era semplice: andare a Malcontenta prendere la barca dello zio Dante, far rotta verso la bocca di porto che sta tra la parte terminale del Lido detta "gli Alberoni" e l' inizio dell' isola di Pellestrina. 
Portarsi al largo dal lato appunto dell' Adriatico e fare delle belle immersioni con mia sorella nell'area delle Tégnue



 Al largo delle coste veneziane, davanti al litorale di Pellestrina e San Pietro in Volta, a circa 20 metri di profondità, si trovano le Tégnue: formazioni calcaree che emergono dai fondali formando delle vere e proprie nicchie ecologiche piene di anfratti rocciosi e popolate da alghe, molluschi e altre specie animali e vegetali.

Le tegnùe costituiscono delle vere e proprie oasi naturali di ripopolamento ittico: per molte specie ittiche, come orate, branzini e polpi, queste aree di biodiversità marina sono diventate un rifugio mentre per altre, come seppie e calamari, costituiscono l'habitat ideale per deporre le uova. Abitano le tegnùe anche alcune specie pregiate come lo scorfano nero e rosso (Scorpaena porcus e Scorpaena scrofa), la corvina (Johnius umbra), l'astice (Homarus gammarus), il moscardino (Ozaema moscata) il merluzzetto(Trisopterus minutus), il grongo (Conger conger).

L'origine del nome Tegnùe, cioè "trattenute", proviene da un termine usato dai pescatori che chiamavano così quegli ostacoli sul fondo del mare che trattenevano le loro reti, lacerandole durante la pesca a strascico. 

Ostacoli che i pescatori hanno imparato ad evitare, grazie all'esperienza e alla conoscenza del mare, ma che hanno anche saputo sfruttare per assicurarsi pesche più abbondanti, approfittando della naturale proliferazione ittiologica in quegli habitat popolosi.

A seconda della loro ubicazione, nelle tegnùe vi sono condizioni ambientali diverse che vengono regolate da fattori ecologici dominanti, quali l'illuminazione, l'idrodinamismo influenzato dalle correnti adriatiche e la qualità del corpo idrico e del substrato, alimentato anche dalla ricchezza delle acque dolci dei fiumi che sfociano sui litorali veneti e friulani. La diversa combinazione di questi elementi porta ad una notevole varietà tipologica di crescita e di distribuzione dei popolamenti.  Così abbiamo fatto impiegando tutta la mattina. Senza allenamento e solo con pinne occhiali e un po di pesi non è proprio agevole scendere, diciamo che lo zio avrebbe scosso la testa dicendo che lui ai suoi tempi scendeva senza pinne e senza maschera ma lo zio non c'era e noi ci siamo accontentati della nostra mediocrità. Sul mezzogiorno abbiamo portato la barca a riva e ci siamo diretti a piedi verso l' interno dell' isola che in alcuni punti è strettissima. 
Abbiamo mangiato qualcosa preparatoci dalla zia e bevuto a un kioschetto ambulante. 
Sebbene non manchino nel nostro passato veneziano le giornate spese su quest'isola era un bel po' che non ci venivamo e abbiamo visto con piacere le sue casette ricchi di cromatismi che rivaleggiano con quelle di Murano e Burano
Particolarità sull' isola, come anche al lido, circolano le auto, poche ovviamente, ma presenti per entrare e uscire prendono il ferry o al Lido o a Chioggia. 

Poi siamo tornati in spiaggia


Veniamo al facchinaggio

Patty ha cortesemente richiesto se avessimo anche l' audiolibro e l' ebook del romanzo di Giorgio Bassani (il film è andato in cineteca ieri) Lo avevamo e adesso il libro è in biblioteca di Esserino e l' audiolibro in audioteca. Visto che eravamo in vena di elargizioni, ottenuto il conzenzo del Gato Dogie Serenisimo, ormai vicario in terra del Gatto Bibliotecario e udite dunque le rituali parole confirmatorie:  " facite unpò cuel casso che vi pareva avvoi basta che io ala mia ora mannio" abbiamo aggiunto nella cartella dei libri tutto ciò che avevamo a firma dell scrittore ferrarese e in quella degli audiolibri anche l' audiobook gli occhiali d'oro.

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Il prof Martinelli chiedeva lumi su " i Guerrieri della notte" La zia ha risposto esaustivamente e il film resterà un paio di giorni o più nella cartella film disponibili insieme al Danton che era scappato dalle mani di un' altra Prof. la cara Murasaki che apprezzando il nostro lavoro ci stimola a proseguirlo e a cercare di far sempre meglio. Domani per lei "i sospiri del mio cuore"

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Tra la bolgia dei files di zio Dante ho trovato, per Faustino di Jesi, i due film ultimi della serie Bar Lume. Li metterò sui palchi della cineteca appena si creerà un po' di spazio.

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Arriveranno anche i Maghi del terrore per Eliana.

Credo di aver finito con le richieste, vi annuncio che sto lavorando alla pubblicazione della serie di Segretissimo sperando che ci siano appassionati dello spy genere.


Buon inizio di settimana

Bobby

5 commenti:

  1. Buongiorno a voi ☺️ Quando mi fate i post sulle stanze di vita quotidiana sulle città di mare resto sempre ammirata dall'immane qua tità di cose che per voi sono del tutto ovvie ma di cui noi terragnoli non abbiamo la più pallida idea 😳 A parte tutto, grazie per i bei reportage fotografici e per il fil Danton, che ho prontamente incassato. E credo sarà la volta che mi leggo finalmente Gli occhiali d'oro

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  2. Recuperati i Guerrieri dei quali faccio tesoro insieme alla constatazione del fatto che il lento ma incontrovertibile processo di senescenza mostra ogni tanto le sue avvisaglie. Mi era completamente sfuggito il post nel quale presentavate il film. Riscontro come parziale consolazione il fatto che non avevo lasciato miei commenti in calce. Sarebbe stato assai più grave.
    Bellissimo il vostro reportage che ci mostra una delle tante meraviglie dalle quali è circondata la vostra città.
    Immersioni in apnea di quella portata non mi sembrano cosa da tutti, che poi lo zio Dante raggiungesse con disinvoltura quei fondali in assetto naturale è un altro conto, Dante fa parte di un ristretto numero di semidei ai quali si applicano regole e logica della mitologia
    ovvero una certa percentuale di realtà....
    Un abbraccio a tutti voi
    Giovanni Martinelli

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  3. Perché Pellestrina aapare deserta in luglio? Dato al covid ciò che è del covid direi che forse c'è poca vita notturna, che non c'è da mostrarsi troppo ed è difficile acchiappare qualcosa da qualunque lato, uomo o donna, si osservi la cosa. E allora lasciamo che vadano a Ibiza i giovani o comunque quelli che hanno sti bisogni e noi che quei bisogni, ammesso di averli avuti, ce li siamo tolti da quel dì, andiamocene nei nostri paradisi come questo per esempio
    Patty

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Commento eliminato perché esattamente identico a quello soprastante. Bug già rilevato un paio di giorni or sono.
      Bobby (amministratore)

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