sabato 29 dicembre 2012

fatevi i gatti vostri n 487 " e per l'ultimo fatevi dei bei bigoli "

Eh siam tutti qui a fare lo sprint finale per regalare a Balena i 500 posts e il tonno, l'anno prossimo ci chiamera Giletti a Telethon. Tocca dunque a me. Relegata al ruolo, peraltro a me congeniale, di mastra pastaia e pasticcera. E allora i Bigoli  ma visto che io sono un po' vergognosa lascio a Dani la parte introduttiva sul Bigolo.
Eccomi
Ovviamente zio Dante s'è messo a ridere come un mona, perché lui bigolo chiama anche il gingillo che i maschi portano appeso là sotto. Purché abbia una certa consistenza s'intende perché i bigoli si distinguono dagli spaghetti per la maggior massa.

Di conseguenza l'arguto son tre giorni che ad ogni mia amica chiede "ma a bigoi come ti sta?" con una improbabilissima imitazione del veneziano. Ovviamente non capiscono le poverine e rispondono: sì ne gavemo di bei ne gavemo. E lui ride. Ha quasi 60anni eh. E la zia lo prende a calci negli stinchi.

In effetti anche nel nostro folklore i bigoli compaiono in una canzoncina allusiva in cui, dopo aver celebrato l'accoppiata Bigoi e luganega, il cantante si rivolge a Marieta (è il nome per antonomasia che si dà alle donne in molte canzoni  veneziane) chiedendo di "dargliela per carita" di "darglielà sul canapè". Ora il canapè può essere un sofà  ma anche un piatto allungato e se Marietta debba dare al nostro cantore la luganega coi bigoli su un vassoio o debba dargli qualche altra cosa approfittando del divano è tema che apre a discussioni che impegnano le più antiche e rinomate accademie veneziane.
ecco la canzoncina  (qui Marieta diventa Gigetta) e ci sono due conoscenze che mimano, comunque  nel prossimo post  vi racconto la storia  seria del Bigolo e poi  la zia vi darà la ricetta.
love by
Dani & Holly



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