domenica 8 novembre 2020

Fatevi i gatti vostri 1658 "alba in laguna"

Sono uscita in barca da sola questa mattina e ho già raggiunto San Giuliano dove alle 7 devo caricare un pesante tagliacarte per una tipografia che deve necessariamente metterlo in uso questa mattina. Ho deciso di offrirmi volontaria perché il trasporto vale 150 euri e non si possono lasciar lì ma allo stesso tempo  la zia e Dante meritano di riposare almeno la domenica e mio fratello e Martina...anche.

Sebbene abbia ormai il brevetto come pilota motorista, lo presi durante la malattia di zia Holly per poterla sostituire e possa dunque condurre in autonomia il grande mototopo  col quale lavoriamo sono ben lungi dall' avere l esperienza e l occhio della zia o l' onniscenza tecnica e meccanica dello zio. Zia Holly vede un possibile ormeggio a cento metri e mi dice "ci fermiamo lì"  certa di entrarci. Io nemmeno quando arrivo sul posto son certa di farcela.Lo zio ha uguale abilità  ma deve sempre trovare un pretesto  per sacramentare  all indirizzo umano e divino." Bada te come l hanno messa quella patanella questi incapaci! Ruba tre posti accidentalloro  e alle su madonne" madonne che ovviamente non son mai vergini e integre specialmente laddove finisce la schiena. Però  come il motore o l' invertitore cambiano suono tende l orecchio e ti dice:  "vai vai non è niente è una boccola ma poi la sistemo a comodo"  Se però ti dice" fermati abbiamo preso qualcosa nell' elica" fai bene a fermarti subito perché  di certo  una busta di plastica o un pezzo di cima sono stati risucchiati dalle pale e si stanno avvolgendo all' asse. Io cerco di imparare da tutti e due ma senza stressarmi troppo.  Mi piace pilotare quando i canali sono liberi e ci si può  godere la giornata che inizia o la sera che cala. Il barcone fila via bene tengo il motore al minimo e mi godo la laguna avvolta da una nebbiolina rosa mi sembra di rivivere qualcosa simile all' inizio del film la tempesta perfetta quando il Capitan Tyler/Clooney sta uscendo dal porto  certo siamo nella laguna di Venezia e non sull' oceano e io faccio trasporti con un magnifico barcone da carico  ma amo sentirmi al timone e guardare la mia città che resta alle spalle mentre mi allontano e una sensazione di serenità mi pervade  domina le mie abituali inquietudini.

Buona Domenica 

Dani

Ieri sera piena di sensi di colpa per essermi scordata del post fin quasi a sera ho ricercato e trovato il film 21 grammi il peso dell ' anima richiesto da Eliana. Sarà  disponibile in cineteca dopo le 9 di questa mattina



INTERPRETATO MAGISTRALMENTE DAI TRE PROTAGONISTI, UN FILM RICCO DI EMOZIONI DRAMMATICHE CHE NON LASCIA INDIFFERENTI.
Recensione di Manuelle Le Rhun

Middle America. Un ex malavitoso Jack Jordan (Benicio Del Toro) torna a casa in macchina per la festa del suo compleanno. Troppo veloce in una curva investe e uccide un padre con le sue 2 bambine. Nonostante la sua sofferenza, Cristina (Naomi Watts) concede il dono del cuore di suo marito. Il felice beneficiario di questo dono, Paul (il bravissimo Sean Penn) rinasce una seconda volta e si allontana da sua moglie (Charlotte Gainsbourg) per andare alla ricerca della donna che il suo nuovo cuore aveva amato fino all'incidente.
Ecco presentato in lineare la trama di un film denso che ruota, come fa il montaggio, intorno alle vicende devastanti dei 3 protagonisti che provano a ritrovare il senso della loro vita. Scavando profondamente nel dramma, il film tratta di molti (troppi) argomenti: fanatismo religioso, inseminazione artificiale, dono di organi, aborto, vendetta, ingiustizia della sorte, moralità, paura della morte e peso della propria vita: 21 grammi (dicono che sia il peso che perdiamo al momento della morte!) nella bilancia con il peso della vita dei propri cari. Interpretato magistralmente dai 3 protagonisti, questo film ricco di emozioni drammatiche sconcerta di sicuro ma non lascia indifferenti. Resta però una domanda: 21 grammi è (s)montato senza logica temporale per metterci nella stessa confusione mentale dei 3 personaggi principali (come nel film Memento) o per dare un tocco originale ad un film con dei temi che non lo sono più? 

Sei d'accordo con Manuelle Le Rhun?
WINNER
COPPA VOLPI MIGLIORE INT. MASCHILE
FESTIVAL DI VENEZIA 2003

Recensione di Francesca Pellegrini
lunedì 18 ottobre 2004

Le vite di tre persone: Paul, Jack e Christina si intrecciano dando origine ad una storia drammatica ma al tempo stesso ricca di speranza e di amore. Il giovane regista Inàrritu, dirige una pellicola particolarmente originale ma alquanto spiazzante per lo spettatore, a causa della sua narrazione volutamente frammentata. 21 grammi e' il peso che si perde al momento della morte; molti sostengono che sia il peso dell'anima. Un titolo sconcertante per un film denso di emozione. Il cast e' da Oscar!

Recensione di Andrea Chirichelli
venerdì 9 gennaio 2004

Il processo di cooptazione, da parte di Hollywood, nei confronti dei più talentuosi registi internazionali, porta spesso questi ultimi a castrare, disperdere e sacrificare la propria visione del cinema, sacrificandola sull'altare del business e dello star systems. Verhoeven ed Emmerich sono gli esempi più evidenti di questo triste fenomeno. L'attesa per la seconda opera (si sa, la più difficile) del regista brasiliano Inarritu, autore del capolavoro Amores Perros, datato 2001, aveva raggiunto picchi notevoli non solo per la naturale curiostà di vedere nuovamente all'opera un così originale e feroce narratore delle umane miserie, ma anche perché stavolta, il teatro della tragedia era lontano dal suo paese d'origine.
Fortunatamente, tutto stavolta è filato liscio.
21 Grams, pur con le sue piccole imperfezioni, è un film potente, drammatico, angosciante, capace come poche altre pellicole di trattare la morte e lo strazio che ne consegue in maniera asetticamente umana. E non stupisca il potenziale paradosso. Le reazioni alle peripezie del terzetto Watts, Penn e Del Toro potranno essere molto variegate tra gli (si spera numerosi) spettatori che avranno il coraggio (e ce ne vuole) di sopportare il viaggio di 120 minuti agli inferi proposto da Inarritu.
21 Grams è triste, molto triste. Il titolo, che prende spunto dal fatto che, all'istante del decesso, ogni essere umano perde 21 grammi, incrocia tre storie disperate, unite dalle conseguenze di un tragico incidente stradale, elemento portante e caratterizzante anche del primo film del regista. Nel film c'è tutto. Vita, morte, riflessioni su Dio e la religione, sulla ineluttabilità del fato, sul destino ed i tragici o meravigliosi scherzi che ci propone, sull'amore, la droga, il sesso. Forse troppi temi buttati sul piatto, ma, incredibile dictu, tutti trattati in maniera essenziale e coerente. Il film è asciutto, puntuale, preciso, e la scelta di utilizzare la crema degli interpreti "off" di Hollywood si rivela molto felice.
Tutti gli attori sono assolutamente straordinari, impossibile fare una scala di valori: se Penn ha giustamente vinto un premio a Venezia come migliore attore, sarebbe veramente deprimente vedere i Globe o l'Academy snobbare le performance della Watts (bellissima), del polveroso Benicio Del Toro, e diciamolo, anche di tutti i comprimari che permettono alla pellicola di rasentare l'eccellenza.
Il montaggio, che spezza le trame e mescola tempi e spazi, tende inizialmente a confondere lo spettatore ma permette, una volta annodati i primi fili della storia, di aumentare il patos ed il coinvolgimento. Purtroppo, il confine tra dramma e melodramma è labilissimo ed in certi (pochi) punti, anche il rigore di Inarritu viene blandito dallo scorrere di una serie di avvenimenti se non improbabili, certamente forzati(come la improvvisa e annientante passione tra la Watts e Penn).L'economia del film non ne risente particolarmente, ma qualche integerrimo e radicale cultore delle reazioni causa -effetto potrebbe storcere il naso.
21 grammi, a dispetto del titolo resta un titolo di enorme peso nella cinematografia recente. Graziato da una colonna sonora toccante e da un fotografia attenta a cogliere dettagli, particolari e sfumature, è una pellicola che sarebbe, specie dopo questo annientante natale, delittuoso perdere.

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

Un incidente stradale a New Mexico in cui Cristina Peck perde marito e due figlie fa incrociare la sua vita con quella di Jack Jordan, pregiudicato responsabile della tragedia, e quella di Paul Rivors, professore di matematica al quale viene trapiantato il cuore del defunto, coinvolgendola in una burrasca di amore, vendetta e redenzione. 21 grammi è - si dice - il peso che si perde quando si muore. Quanto pesano 21 grammi? Un po' come nell'esordio di Amores perros - che gli valse l'ingaggio a Hollywood - il 2° LM del messicano González Iñárritu ha una struttura narrativa coniugata al presente in cui s'innestano frammenti del passato e del futuro. Nella sceneggiatura di Guillermo Arriaga la tematica filosofico-religiosa è assai ambiziosa: una storia di agonia e rinascita imperniata sui rapporti tra destino e libero arbitrio. Provvidenza (cattolica) e caso, presenza e silenzio di Dio. Sebbene valga più del suo sceneggiatore, il regista ha la sua parte di responsabilità nella mescolanza di astuzia, banalità, facilità di Arriaga. "Tutto già detto, eppure tutto vibrante, forse troppo: Iñárritu regge lo sforzo ma gonfia le vene e rischia il collasso" (M. Causo). Coppa Volpi a Venezia per l'ottimo Penn, ma Del Toro e soprattutto la Watts sostengono il confronto.



4 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: Dani Venezia on line dalle ore 16:00 alle 23:00


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  2. Comprendo e apprezzo molto quanto scrivi in merito alla tua uscita, all' alba, in barca. Tutti i mestieri arti o professioni son nobili se lo è l' animo col quale si affrontano nondimeno, alcuni spiccano per la capacità di esaltare sensazioni come quelle che tu descrivi. Penso che la barca faccia parte di questi "esaltatori di sapidità" fatti apposta per farti gustare il sale della vita.
    Bello il pezzo che hai linkato, l' ottima voce di Pannofino apporta notevole dignità anche al bravo George forse un po' troppo bello e sorridente per il ruolo drammatico.
    Buona serata
    Giovanni Martinelli

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  3. Poche deliziose righe per portarci con te in barca a Venezia di primo mattino. olto bello. MI sono immedesimata. Appropriatissima quella citazione dalla tempesta. Nelle tue due ultime righe rivedo molto anche me stessa e quando la serenità placa le mie inquietudini è un gran momento.
    Un abbraccio Patty

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  4. Bellissimo post. In barca credo di esserci stata tre volte in vita mia, ma mentre ti leggevo mi sembrava di aver passato la vita a guidarle all'alba nella laguna deserta.
    Poi volevo scrivervi che sono molto contenta che Bob sua tornato e i due colombi siano di nuovo insieme, e che stasera ho guardato Coco ed è bellissimo, non si sa se apprezzare di più la storia, il tripudio di colori, l'ambientazione o tutto l'insieme 😃💙💀💀💀

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