sabato 7 novembre 2020

fatevi i gatti vostri 1657 "i bagordi rendon sordi"

Abbiamo tutti mangiato e bevuto troppo e per poco non ci scordavamo del Post. Per fortuna i è arrivato il messaggio di Zanza che chiedeva timidamente se ci pensassi io.

E allora faccio in tempo a metterlo in cineteca e a inserire qui il commento di my movies

Lo troverete verso le 19

Buona serata 


Dani


FIABA TETRA E GOTICA 
ANIMATA CON 
MALINCONIA DA 
TIM BURTON.
Recensione di Davide Morena

Se avete amato Nightmare before Christmas non c'è molto da sapere sul nuovo film d'animazione diretto da Tim Burton e Mike Johnson se non l'orario di proiezione nella vostra sala abituale.
Il film è animato, come il suo predecessore, in un misto di 2D, 3D e passo uno (i pupazzi di plastilina, per capirci) e come quello è ambientato in atmosfere tetre e al tempo stesso grottesche. Voci e personalità dei protagonisti (nella versione originale) sono quelli di Johnny Depp, Helena Bonham Carter ed Emily Watson, mentre la musica è ovviamente firmata da Danny Elfman, fido collaboratore di Burton.
La trama: Victor sposerà Victoria alla cieca, lui figlio di borghesi arricchiti, lei di nobili decaduti. Alle prove per il matrimonio Victor palesa tutta la sua goffaggine ma Victoria si innamora lo stesso di lui, ricambiata. Il giovane si rifugia nel bosco per esercitarsi con la formula di matrimonio, e preso dall'enfasi infila l'anello in un ramo che spunta dal terreno. Il ramo è in realtà il dito di Emily, la sposa cadavere, che reclama ora Victor come suo legittimo marito. A Victoria, intanto, i genitori hanno già trovato un nuovo sposo, il misterioso Lord Barkis.
Che altro dire? Il paragone con Nightmare before Christmas è inevitabile, e perso su molti fronti. La sposa cadavere è spassoso, meno legato alle canzoni nell'economia complessiva, ma ricco di colori più morbidi che rendono il bar frequentato dai defunti un posto da cercare immediatamente dopo esser trapassati. I personaggi sono divertenti, e anche se probabilmente Victor non potrà mai ambire alla fama di Jack Skellington, di sicuro saprà farsi amare nella sua adorabile sbadataggine. Infine, se La sposa cadavere vince sul fronte dello sviluppo della trama, che era l'unica toppa (nel finale) del suo predecessore, deve cedere il passo in quanto a fluidità dell'animazione.
Paragoni a parte, La sposa cadavere è una nuova perla che Tim Burton inanella nella sua filmografia, un altro regalo ai bambini di 40 anni che da piccoli avevano paura del buio, ma non riuscivano a fare a meno di perdercisi. 


Francesco Rufo
venerdì 10 luglio 2009

La sposa cadavere si basa su uno dei fulcri della poetica di Tim Burton, l’esaltazione dei reietti, degli emarginati, della diversità, dell’alterità. La normalità si oppone alla diversità, ma può definirsi solo attraverso la diversità. Ogni identità è anche alterità, e viceversa. L’identità è materiata di alterità, l’altro fa parte del sé. L’alterità suprema è la morte, e il film mostra il contrasto e al contempo l’intima relazione che esiste tra la morte e la vita. La normalità non può esistere senza la diversità, l’identità non può esistere senza l’alterità, la vita non può esistere senza la morte. In La sposa cadavere, il mondo dei vivi e quello dei morti sono tra loro in opposizione, ma nel corso del film comunicano, e nel finale s’incontrano, si scoprono inscindibili, complementari. Uno dei cardini del film è il ribaltamento delle tradizionali visioni del mondo dei vivi e di quello dei morti. Il mondo dei vivi è cupo, livido, funereo, dominato da egoismo, avidità, malvagità; i vivi hanno corpi compatti, rigidi; il loro mondo si basa sul tempo immobile della ripetizione. Il mondo dei morti è vitale, festoso, luminoso, dominato da libertà, creatività, amore; i morti hanno corpi scomponibili come giocattoli; il loro mondo si basa su un tempo in continuo movimento. Emily è l’unico personaggio che riesce a uscire da entrambi i mondi, trasformando il proprio corpo in una miriade di farfalle che volano in un luogo altro, un altrove che non coincide con nessuno dei due mondi, e in un tempo altro, la vera eternità. Il film è realizzato, come Tim Burton’s Nightmare Before Christmas, con la tecnica della stop-motion. Questa tecnica, basata sull’uso di pupazzi, oggetti e set concreti, reali, consiste nel girare a ogni ripresa brevi pezzi di film (fino a un solo fotogramma), modificando nelle pause la posizione degli oggetti ripresi; a ogni cambio di posizione segue un’altra breve ripresa (un altro fotogramma). La successione delle riprese crea l’illusione del movimento continuo. I due film di Burton in stop-motion sono la realizzazione dell’utopia della creazione di movimento e di mondo. La sposa cadavere cita il corto La danza degli scheletri, di Ub Iwerks, la prima delle Silly Symphonies, la serie di corti ideati da Disney, fondati sulla fusione tra animazione e musica, realizzati tra il 1929 e il ’39.

Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini

In una cittadina europea dell'ultimo Ottocento Victor è spinto dai genitori, borghesi arricchiti, a sposare Victoria, figlia di nobili decaduti. Tra i due, comunque, nasce l'amore. Mentre in un cimitero il giovane ripassa la formula del rito nuziale, Emily, sposa cadavere, lo scambia per il suo promesso sposo e lo trascina in un oltretomba assai più allegro e vitale del mondo dei vivi. Nel frattempo Victoria sta per essere data in sposa al bieco Barkis, ex promesso sposo e assassino di Emily. Un tempestivo incontro tra vivi e morti fa trionfare la giustizia e l'amore. Ispirato a una fiaba popolare ebraica russa, sceneggiata da Caroline Thompson, Pamela Pletter e John August, il 2° lungometraggio d'animazione di T. Burton - che fece il suo apprendistato da Disney - "ha il nitore, la leggerezza e l'esattezza di un classico " (M. Fadda). Omaggio implicito a The Skeleton Dance (1929) di Ub Iwerks, la 1ª delle disneyane Silly Symphonies, è un piccolo capolavoro ricco di qualità: fluida struttura narrativa; equilibrio tra toni lirici e cadenze comiche, tenerezza e ironia; sagace disegno dei 120 personaggi/pupazzi. Il tutto è sostenuto da una tecnica prodigiosa, frutto di 3 anni di paziente lavoro collettivo. Girato senza cinepresa negli studios Three Mills di Londra in 36 set, isolati l'uno dall'altro da spesse tende nere. La stop motion (un movimento, un fotogramma) è ottenuta con immagini colte da macchine fotografiche digitali, dotate di bracci articolati, pilotati dal computer, che riprendevano i pupazzi (quasi 500). Già animatore nei precedenti Tim Burton's The Nightmare Before Christmas (1993) e James e la pesca gigante (1996), M. Johnson è promosso alla coregia. La voce originale di Victor Van Dort è di Johnny Depp.

3 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Redazione: Danion line dalle ore 19:00 alle 21:00

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  2. Oltre a ringraziarvi per la bella iniziativa vi sono debitrice del fatto che mio figlio, grazie a voi e ai films che ci avete trovato e ai preziosi commenti, ha assunto una diversa collocazione nella scala dei meriti della sua prof. Dato che è a casa gli era stato chiesto di scegliere e commentare un film autonomamente ma il furbastro ha tirato fuori il coniglio dal cilindro e ha mandato tutta una lista di film sulla morte (la vostra in pratica) chiedendo consiglio alla prof.
    Per fortuna gli son stati chiesti solo due titoli uno già pubblicato da voi e quindi siamo a posto mentre l' altro è "21 grammi il peso dell' anima". Lo avete per caso? Io ho provato a cercarlo da sola senza esito e anche la prof aveva detto di esser curiosa di vederlo.
    Mi scuso per tanto daffare e vi ringrazio
    Buona domenica un abbraccio a Bobby e Martina e anche a tutti voi gatti inclusi
    Eliana

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  3. Avete recuperato egregiamente però! E con un film che si prospetta interessante. Poi volete sapere una cosa? Che lo abbiate fatto volontariamente o no, ogniqualvolta si ritorna al post del giorno 2 novembre per rivedere quella superba lista di titoli, si passa anche a rendere omaggio al grande Proietti. Ho riesaminato anche l' addio in rima di Dante e la costruzione metrica è perfetta, complimenti.
    Ove possibile chiederei ancora Ikiru e Amour ma a tempo e luogo senza fretta
    Grazie
    Giovanni Martinelli

    RispondiElimina

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