mercoledì 28 ottobre 2020

fatevi i gatti vostri 1647 " A volte capita..."

LIVORNO NOTTE DOPO R MI COMPLEANNO

"Ma che ora è?

"Tardetto, saranno le due e mezzo"

"Boia dé ho digià  finito la mi Ceresse"

"Anche io"

"Ripasso dal barre apiglianne dell' altre altre " 

"No dai oramai hanno chiuso tutto e se ne so bevute già tre per uno.... con tutto quel che s'è bevuto a tavola poi"

"Io se vo a letto ora resto col mal di capo pe na settimana. Quando si beve bisogna smaltillo bevendo è l teorema di Dante e Dino"

"Boia Dante e Dino che miti! O quanto bevevano loroduelì?"

"Dino un ha mai smesso, Dante da quando sta a Venezia si regola un po' ma mica troppo".

"A me me ne parlava il mi zio l povero Barabba che era sempre li da voi"

"Poro Claudio pareva un arredo del barre. Dopo r Ciampi, che n pratica ci vive h24, era quello che ci passava più ore".

"So digià quattr' anni che è sottoterra"

"Un ci penziamo dai, stasera è na serata bella! E' la mi serata"

"Gia bella davvero se Samantha un m' invitava rischiavo di fa naltra serata moscia solo a casa".

"Vivi solo?"

"Da du anni, mi dovevo sposà e s'era comprata la casa e i mobili" 

"E che è successo?"

"Na mattina m' ha detto che ero noioso e tutta la vita co uno così un la reggeva. In realtà poi so venuto a conosce che aveva un altro da se mesi"

"Ber tegamino! Ma meglio così te la sei levata dale palle a tempo".

"L' ha detto anche la mi mamma ma poi ne parlava tutti i giorni e allora so andato a vive da solo n quella casa".

"E ci stai bene?"

"E confortevole , piccina ma era pensata bene. A lei un gli piaceva era tutta sula base dele mi idee l' avevo fatta cor un arredamento stile marina ma seria coi mobili e le luci prese dale navi, le tende fatte cole vele da barca, nzomma particolare.

Mi scappa na frase che un volevo dì ma la ceresse allenta i freni. Si sa e tre o quattro più l bere dela cena e l'a peritivi dela precena li fanno dimenticà der tutto i freni.

"O  Cecco..." 

"Dimmi" 

"Se tu ciavessi quarcosa da beve in cambusa sarebbe na cosa splendida".

"C'ho l'aperol  na sambuca e forse der prosecco ammezzato nel frigo".

La sambuca sula ceresse farebbe rigettà anche Dino. L' aperol mi fa caare, amme mi piace il gusto graffiante der Campari e quel dolcicchio mi stomaca ma Dani m'ha nzegnato a fa lo sprizze sia ar Campari che all' Aperol

e allora, come se avessi visto la Madonna di Lurdesse, batto le mani come na bimba piccina, sgrano l' occhi ed esclamo

"Ma è la fine del mondo se m'inviti lo sprizze lo preparo io".

"Boia dé figurati  speriamo che l' prosecco un sia svanito".

E' cos' bono e timido Cecchino che mi sento discretamente maiala a essemi invitata a quer modo ma è r mi compreanno e di andà a dormì un ne ho voglia e di dormì abbracciata ar guanciale anche di meno.

Ir resto è facirmente immaginabile e un mi pare sia r caso di scende ne dettagli è successo come succede sempre quando si vole che succeda e stavolta volevo.

Dopo 12 anni di fallimenti, tentativi a metà, figure di merda, vaginismi, sensi di corpa

finalmente r budello che alberga in ogni brava ragazza s' è svegliato e ha dato battaglia.

Franceschino ne è rimasto travolto, frastornato ma era contento ed è stato bene al gioco anche se ho fatto guasi tutto io e la cosa è stata positivissima perché quelli che voglian dà dimostrazioni mi bloccano.


Antefatto perché le storie belle si possano scrive anche ll' incontrario. Cecco è il nipote di Barabba che morì d'infarto e che era un amico d' infanzia di Dino e Dante. Al barre però un c'era mai venuto fino a primi di settembre. Poi aveva deciso di imparà a sonà il saxe e s'era rivolto a Samatta che dà quarche lezione privata. Samatta quando un lo poteva riceve a casa sua perché ha solo una stanza libera e se la deve divide cola su sorella Camilla (fidanzata del Mosca mio fratellino) veniva a fagli lezione al barre. E dopo le prime lezioni m' aveva detto: "Zanzina secondo me Cecco ha na cotta per te ma bella forte". 

Ci avevo buttato un occhio ma Cecco è così anonimo e defilato ne comportamenti che mi pareva una idea tutta di lei.

 "O come fai adillo?"  ni chiesi.

"Elementare Watson un mi chiede mai 'si va da Te o al Barre?' ma per dire Bar Nado dice sempre da Zanza e poi anche se è timido da schiantà tutte le volte che gli passi davanti con codeste poppe esagerate, sbaglia a sona l' esercizio che gli ho dato.

L' avevo messa lì come una dele tante buttate di Sama (che tuttavia coll' omini ha occhio) comunque avevo prencipiato a facci caso e avevo visto che quando finiva la lezione veniva a salutammi. Ma da solo al barre un era mai entrato.

 Ieri l' altro c' era festa grande, capirete ir compleanno di du gemelli e covidde o non covidde noi ale 6 s' è chiuso il barre e l' amici dopo sono venuti dal retro. Nela sala musica si pole fa ir casino che si vole un si sente niente, ci s'è lavorato mesi. E poi in fondo s' era distanziati e abbastanza attenti armeno fino a che un s' prencipiato a beve. Prima dela chiusura ale 6 Sama aveva fatto lezione a Cecco e dopo che volevi fa? lo volevi mandà via mentre si iniziava du compleanni? Sama l' ha invitato e noi s' è accettato di bon grado.

Lui poverino un se l' aspettava e allora è voluto andà fori per forza e poi è tornato coi regali per me e per Riccardo, poi la scimmia balucana di Samatta me lo ha schiaffato accanto e lei s'è messa da quell' altro lato e lì ho cominciato a rendemi conto che  era bellino, dolce, dolce timido, timido magrino magrino (proprio l' incontrario dell' omini che mi so sempre piaciuti) e un riusciva a staccammi l' occhi d' addosso. Poi Martina ha cominciato a fammi l' occhiolino, Federica a dimmi battutacce nell' orecchio, Samatta a dimmi nell' orecchio 

"Bada che un amica che ti sistema così col cavolo che la ritrovi! Ora  un vorrai mica che te lo trombi anche eh?"

Io sinceramente un penzavo a ste cose e dovevo sta anche dietro a tutti ma quando la gente ha prencipiato ad andà via s'era rimasti solo il mi fratello Valentina l' altro mi fratello e Camilla, Samatta Io e Cecco. Al che Samatta s'è levata di ulo cola  elegantissima trovata:

"Bisogna vada ar bagno perché troppa birra mi scioglie il corpo e ho digià deli strizzoni che piegano,  per piacere Cecco accompagnacela te Zanzina a casa che la vedo troppo briaca pe guidà"

I mi fratelli hanno chiuso il barre e so partiti cole fidanzate e Cecco m' ha aperto lo sportello d' una Punto che avrà avuto vent'anni minimo.

Il resto l' ho scritto all' inizio.

So contenta, non voglio dì niente pe un portammi sfiga oggi siamo stati nzieme pe bona parte dela giornata per questo scrivo solo ora  ma anche se dovesse fini così come rsogno d'una notte d'autunno lo ringrazio perché

m' ha dato modo di sentimmi finalmente a posto e no sbagliata nel posto sbagliato.

Zanza


Ecco anche il filme che ci aveva richiesto Murasaki e

che troverete fra un' oretta in cineteca commento da My Movies

LUI E' TORNATO

UN FILM SULL'
IMPORTANZA DELLA
MEMORIA,DECISAMENTE INTERESSANTE E CON 
UN ELEVATO TASSO DI 
IRONIA.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 25 aprile 2016

Berlino, 23 ottobre 2014. In un preciso luogo della città (quale sia verrà esplicitato nel corso del film) Adolf Hitler ritorna in vita. La sua presenza viene casualmente registrata da un reporter di una televisione il quale, dopo aver subito il licenziamento, se ne accorge e decide di andarlo a cercare per utilizzarlo come attrazione che gli consenta di farsi riassumere. L'imitazione (così crede lui e credono anche alla tv) è perfetta e il Führer inizia a fare audience e ad attrarre consensi.
Alle origini di questo film decisamente interessante c'è un libro di Timur Vermes che è stato tradotto in diciassette lingue (tra cui l'italiano). È necessario, per chi non lo avesse letto, sgombrare subito il campo dal dubbio che ci si trovi dinanzi all'ennesima opera cinematografica in cui si utilizza un sosia di Hitler per fare della comicità più o meno a buon mercato. In questo caso non è così. Pur conservando un elevato tasso di ironia il film di David Wnendt ha lo scopo di sollevare una questione di rilevante importanza in questi nostri tempi. Lo fa utilizzando una tecnica mista che prevede inserti di candid camera all'interno di una storia di finzione.
Il quesito che domina l'intero film (che sui titoli di coda trova la sua esplicitazione più diretta e inquietante) è: come gli attuali mezzi di comunicazione veicolerebbero un messaggio come quello nazista e quanto, in realtà, non lo stanno già facendo? Un noto giornalista italiano, in seguito a una sua intervista televisiva che ha provocato vivaci reazioni, ha aperto un articolo a propria difesa chiedendosi se di fronte a un Hitler ritornato dall'inferno, ci sarebbe stato qualche collega pronto a rinunciare ad intervistarlo. Wnendt va oltre e si chiede quanti ancora oggi sarebbero disposti a farsi sedurre dalla sua ideologia. Il gioco si poggia sulla base della finzione (in più di un'occasione viene chiesto a quello che si suppone sia un attore se non si stanca mai di aderire al ruolo prendendosi una tregua) ma ciò che innalza costantemente il livello di lettura sono le reazioni (reali o previste dalla sceneggiatura).
Oggi come allora Hitler non nasconde mai i propri obiettivi e le modalità con cui vuole raggiungerli. Alcuni vi aderiscono, pochi si oppongono e la massa li legge come elementi di uno show mediatico di successo non rendendosi conto che, come un veleno a lento rilascio di tossine, ne vengono progressivamente intossicati. In una breve scena, che costituisce il fulcro del film, ci viene ricordato che solo la memoria può costituire un valido antidoto. Una memoria che tanti (troppi) stanno facendo di tutto perché si trasformi in oblio

9 commenti:

  1. A R E A __ C O M U N I C A Z I O N E__ R E D A T T O R I __B L O G
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    Le risposte a questo primo commento sono riservate allo staff. I nostri lettori possono commentare seguendo le consuete modalità.
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    Redazione: Zanza Livorno on line dalle ore 18:00 alle 23:00

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  2. Me lo sentivo! Non immagini quanto io sia contenta per te Zanza, perché ti voglio bene come a una sorella minore sebbene a distanza . Poi lo hai proprio scritto bene questo piccolo racconto che non è affatto un resoconto dei...fatti tuoi o la storia di una sc..... che sarebbero sempre fatti tuoi ma davvero una cosa carinissima che lo leggi come una cosa di teatro e mi spiace che come critica letteraria io sia na pippa totale sinnò scriverei di più e meglio
    Un abbraccio
    da
    Patty

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  3. Inizierò anch' io dal fondo e non mi dilungherò anche se il post odierno meriterebbe ben altro approfondimento.
    Zanza ringrazia il suo partner di una notte e Le auguriamo, visto l' esito, che lo sia per molte. Usa, per farlo una frase che definirei epifanica in quanto ci offre un vero e proprio momento di rivelazione. Non sentirsi sbagliata in un posto sbagliato. Magari gli uomini capissero che una donna non dovrebbe mai sentirsi sbagliata in un posto sbagliato!

    Forse la signora Patrizia non sarà edotta in mnerito a pesi e misure della critica letteraria ma ha colto la bellezza del racconto di Zanza.
    Ante Omnia racconto e non squallido resoconto che in temi intimi sarebbe cosa davvero misera.

    Zanza non indulge sulla propria avvenenza né su quella del partner tantomeno su sensazioni erotiche o sulle abilità amatorie, sarebbe un ennesima tristissima bruttura dato che abbiamo già troppe sfumature cromatiche che pretendono di chiamar "romanzi" tali deiezioni.

    L' eccellente scrittrice pur senza inutili verecondie nell' uso del linguaggio e nella restituzione di quello delle amiche, mostra tocco garbato, capacità di ambientazione e il buon Cecco par proprio di vederlo imbarazzato e timido in quella vecchia punto, ancora ignaro di quanto Venere gli stia preparando di lì a poco.

    Brava Zanza, saper raccontare dei propri amori con tale grazia non è da tutti e nemmeno da pochi è roba per pochissimi.
    Ti auguro che questo momento felice sia l' inizio di una serie infinita.

    Giovanni Martinelli

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  4. Vero, il racconto è scritto molto bene e io, che l'ho letto molto volentieri, adesso mi faccio unabellissima teglia di cavoli miei e mi limito a lodarne la freschezza e lo stile letterario.
    Detto questo, saranno effetti collaterali ma io il film un lo riesco a vède, unnécche t'ha' dimenticato il comando finale o roba del genere? 🤣😂😄😎

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    1. Intanto grazie per i complimenti, ora provo a vedere se avesse qualche difetto in origine perché nessuno di noi lo ha ancora guardato.
      Ciao a presto
      zzzz

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    2. Il film è ok lo si vede on line o si può anche scaricare. Può essere che scaricandolo abbia dei codec che il tuo visore non ha. io lo ho provato con vlc e funziona e col visualizzatore di windows 10 e fa anche così l' ho scorso veloce fino ai titoli di coda ed è integro. Non mi funziona invece con Media Player, fosse questo il male puoi provare ad aprirlo con un diverso programma appunto come vlc che si scarica gratis o simili. Purtroppo non posso intervenire sui codec perché sono già dentro il film
      Fammi sapere
      zzzz

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Mi ero spiegata male: intendevo dire che proprio non c'era. Adesso invece c'è 😃

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  7. Buongiorno a tutti!
    Sono qui con l'ennesima ma ultima parte delle mie richieste:
    Lincoln, Lanterne rosse, Lupin III e il castello di Cagliostro e... ehm... Last Christmas, che l'inverno scorso mi scivolò via tra le mani prima che riuscissi a infilarmi in sala (a quei tempi remoti, pensate, si andava al cinema senza prenotare! Oppure non si andava, pensando " questo me lo recupero alle arene estive"). Grazie in anticipo!

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